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Nato in Spagna, Manuel Villar Mingo emigra giovanissimo in [[Argentina]], dove trova lavoro come elettricista. Aderisce immediatamente alla [[FORA|Federazione Operaia Regionale Argentina]] e a partire dal [[1926]] entra nella redazione de ''[[La Protesta]]'' (Buenos Aires). Nel [[1929]] è delegato al congresso di fondazione dell'''Asociación Continental Americana de Trabajadores'', di cui era stato eletto segretario e nominato responsabile del suo organo ''La Continental Obrera''. Nel [[1930]], durante la dittatura di J.F. Uriburu, Manuel Villar Mingo è deportato dall'[[Argentina]] e si era esiliato dapprima in [[Cile]], poi in [[Uruguay]]. Rientra clandestinamente a Buenos Aires verso la fine del [[1931]], operandosi per permettere la riedizione de ''[[La Protesta]]'' vietata da due anni. Arrestato, viene espulso dall'[[Argentina]] nel [[1932]]. | Nato in Spagna, Manuel Villar Mingo emigra giovanissimo in [[Argentina]], dove trova lavoro come elettricista. Aderisce immediatamente alla [[FORA|Federazione Operaia Regionale Argentina]] e a partire dal [[1926]] entra nella redazione de ''[[La Protesta]]'' (Buenos Aires). Nel [[1929]] è delegato al congresso di fondazione dell'''Asociación Continental Americana de Trabajadores'', di cui era stato eletto segretario e nominato responsabile del suo organo ''La Continental Obrera''. Nel [[1930]], durante la dittatura di J.F. Uriburu, Manuel Villar Mingo è deportato dall'[[Argentina]] e si era esiliato dapprima in [[Cile]], poi in [[Uruguay]]. Rientra clandestinamente a Buenos Aires verso la fine del [[1931]], operandosi per permettere la riedizione de ''[[La Protesta]]'' vietata da due anni. Arrestato, viene espulso dall'[[Argentina]] nel [[1932]]. | ||
Rientrato in [[Spagna]], si unisce alla [[CNT spagnola|CNT]] e diviene il direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' di Barcellona. Nel dicembre del [[1933]] è arrestato per «delitto di stampa». Durante lo «sciopero generale illimitato e rivoluzionario» scatenato a Saragozza nel maggio del [[1934]], è lui che, in quanto direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' avave aperto una sottoscrizione per il trasferimento | Rientrato in [[Spagna]], si unisce alla [[CNT spagnola|CNT]] e diviene il direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' di Barcellona. Nel dicembre del [[1933]] è arrestato per «delitto di stampa». Durante lo «sciopero generale illimitato e rivoluzionario» scatenato a Saragozza nel maggio del [[1934]], è lui che, in quanto direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' avave aperto una sottoscrizione per il trasferimento in Catalogna dei figli degli scioperanti. Nel [[1936]], favorevole alla partecipazione alle elezioni che vedranno la vittoria del Fronte popolare, sostiene una polemica con [[José Peirats Valls]] e [[Eusebio Carbó Carbó]]. | ||
Durante la guerra civile Manuel Villar avrebbe esercitato numerose responsabilità nella [[stampa libertaria|stampa del movimento libertario]]: direttore della [[CNT]] di Madrid, di Fragua Social di Valenzia, e redattore di [[Solidaridad Obrera]]. Nel [[1937]] rappresenta senz'altro la [[FAI]] al Comitato centrale di approvvigionamento di Catalogna e nel marzo del [[1937]] partecipa alla Conferenza nazionale della stampa confederale. | Durante la guerra civile Manuel Villar avrebbe esercitato numerose responsabilità nella [[stampa libertaria|stampa del movimento libertario]]: direttore della [[CNT]] di Madrid, di Fragua Social di Valenzia, e redattore di [[Solidaridad Obrera]]. Nel [[1937]] rappresenta senz'altro la [[FAI]] al Comitato centrale di approvvigionamento di Catalogna e nel marzo del [[1937]] partecipa alla Conferenza nazionale della stampa confederale. |