Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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Borghese aveva offerto in cambio la revisione dei processi in atto, riferendosi soprattutto al processo Rimi <ref name="senzamemoria">[http://archive.is/iVmG ''Andreotti e il processo Rimi'']</ref> (che aveva già visto la condanna di Filippo e Vincenzo Rimi); proprio per questo si cercò di coinvolgere anche Gaetano Badalamenti, che aveva a cuore la sorte dei due Rimi. Salvatore Greco "Cicchiteddu", Salvatore Riina, Gerlando Alberti e Giuseppe Calderone incontrarono a Milano Badalamenti spiegando quanto loro proposto dai [[Fascismo|fascisti]] di Borghese.
Borghese aveva offerto in cambio la revisione dei processi in atto, riferendosi soprattutto al processo Rimi <ref name="senzamemoria">[http://archive.is/iVmG ''Andreotti e il processo Rimi'']</ref> (che aveva già visto la condanna di Filippo e Vincenzo Rimi); proprio per questo si cercò di coinvolgere anche Gaetano Badalamenti, che aveva a cuore la sorte dei due Rimi. Salvatore Greco "Cicchiteddu", Salvatore Riina, Gerlando Alberti e Giuseppe Calderone incontrarono a Milano Badalamenti spiegando quanto loro proposto dai [[Fascismo|fascisti]] di Borghese.


Al termine dell'incontro la mafia decise di rifiutare l'offerta, ma la famiglia mafiosa di Alcamo si interessò autonomamente al progetto del golpe, tanto che Natale Rimi, figlio di Vincenzo Rimi, a cui importava la revisione del processo a carico del padre e del fratello, era tra coloro che nella notte tra il [[7 dicembre|7]] e l'[[8 dicembre]] [[1970]] si recarono a prendere le armi in una caserma [[militare]] di Roma (dettaglio stato riferito a Buscetta da Gaetano Badalamenti). Anche se il golpe non fu mai messo in atto, le circostanze esposte da Buscetta coincidono con quelle di Antonino Calderone.
Al termine dell'incontro la mafia decise di rifiutare l'offerta, ma la famiglia mafiosa di Alcamo si interessò autonomamente al progetto del golpe, tanto che Natale Rimi, figlio di Vincenzo Rimi, a cui importava la revisione del processo a carico del padre e del fratello, era tra coloro che nella notte tra il [[7 dicembre|7]] e l'[[8 dicembre]] [[1970]] si recarono a prendere le armi in una caserma [[militare]] di Roma (dettaglio riferito a Buscetta da Gaetano Badalamenti). Anche se il golpe non fu mai messo in atto, le circostanze esposte da Buscetta coincidono con quelle di Antonino Calderone.


Dalle testimonianze di altri pentiti, per esempio Tommaso Buscetta (in sintonia con quelle di Antonio Calderone), emerse come la Sicilia anche in quel periodo fu teatro di un intensi rapporti tra la massoneria (es. l'allora capitano dei carabinieri Giuseppe Russo, massone, avrebbe avuto il compito di arrestare il prefetto di Palermo), la mafia (gran parte dei nomi coinvolti nel tentato golpe erano iscritti alla loggia massonica "P2" di Licio Gelli) e i [[neofascisti]], tutti accomunati da un viscerale odio per i [[comunismo|comunisti]].
Anche dalle testimonianze di altri pentiti emerse come la Sicilia, anche in quel periodo, fu teatro di intensi rapporti tra la massoneria (ad esempio, l'allora capitano dei carabinieri Giuseppe Russo, massone, avrebbe avuto il compito di arrestare il prefetto di Palermo), la mafia (gran parte dei nomi coinvolti nel tentato golpe erano iscritti alla loggia massonica "P2" di Licio Gelli) e i [[neofascisti]], tutti accomunati da un viscerale odio per i [[comunismo|comunisti]].


In questo contesto si inserì anche l'assassinio del giornalista '''Mauro De Mauro''' ([[16 settembre]] [[1970]]), colpevole di aver scoperto l'alleanza (tentata) tra i boss mafiosi e i golpisti, oltre ad una serie di sporchi affari che vedeva protagonisti alcuni insospettabili uomini delle istituzioni italiane <ref name="repubblica">[http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/cronaca/demauromafia/demauromafia/demauromafia.html Repubblica.it] </ref> <ref name="caso demauro">[http://www.socialismolibertario.it/caso_de_mauro.htm Il caso De Mauro]</ref>.
In questo contesto si inserì anche l'assassinio del giornalista '''Mauro De Mauro''' ([[16 settembre]] [[1970]]), colpevole di aver scoperto l'alleanza (tentata) tra i boss mafiosi e i golpisti, oltre ad una serie di sporchi affari che vedeva protagonisti alcuni insospettabili uomini delle istituzioni italiane <ref name="repubblica">[http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/cronaca/demauromafia/demauromafia/demauromafia.html Repubblica.it] </ref> <ref name="caso demauro">[http://www.socialismolibertario.it/caso_de_mauro.htm Il caso De Mauro]</ref>.
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