Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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Il rapporto che la mafia ebbe col [[Fascismo|fascismo]] fu quello tipico delle organizzazioni senza ideali, se non quelli "affaristici", che la portarono a seguire i propri interessi e a stringere alleanze "momentanee" col [[potere]] politico in atto in quel momento. Così, dopo lo sbarco degli alleati, Vito Genovese e Albert Anastasia diventarono stretti collaboratori di Charles Poletti, capo dell'amministrazione militare alleata in Sicilia (poi anche a Napoli e a Milano). A dimostrazione di questo è ben conosciuta una foto in cui Genovese è ritratto con la divisa dell'esercito americano in compagnia di Salvatore Giuliano. <ref>[http://archive.is/yEcDi ''Il bandito Giuliano e lo Stato'']</ref>  
Il rapporto che la mafia ebbe col [[Fascismo|fascismo]] fu quello tipico delle organizzazioni senza ideali, se non quelli "affaristici", che la portarono a seguire i propri interessi e a stringere alleanze "momentanee" col [[potere]] politico in atto in quel momento. Così, dopo lo sbarco degli alleati, Vito Genovese e Albert Anastasia diventarono stretti collaboratori di Charles Poletti, capo dell'amministrazione militare alleata in Sicilia (poi anche a Napoli e a Milano). A dimostrazione di questo è ben conosciuta una foto in cui Genovese è ritratto con la divisa dell'esercito americano in compagnia di Salvatore Giuliano. <ref>[http://archive.is/yEcDi ''Il bandito Giuliano e lo Stato'']</ref>  


Giuliano godeva della protezione di Genovese quando questi passò con gli statunitensi ma, dai documenti desecretati dall'[[OSS]], risulta che fu appoggiato sia da [[Fascismo|fascisti]] che dagli agenti segreti americani. Secondo quanto riportato dagli storici, risulterebbero alte probabilità che il bandito Giuliano sia addirittura stato un [[Fascismo|fascista]] della Xª MAS. È ancora da rimarcare che i capi mafiosi riciclati dagli americani assolvettero compiti [[polizieschi]], ovvero quelli di eliminare i gruppi criminosi che lavoravano in modo autonomo, cosa che peraltro fecero con zelo. Di questa situazione di cambio di campo, o quantomeno di riciclaggio dei mafiosi amici o meno del [[Fascismo|fascismo]], uno dei principali registi fu Lucky Luciano: <ref>«Come anello di collegamento fra la criminalità siciliana, in particolare Salvatore Giuliano, e l'intelligence [[USA]], sulla base di numerosi indizi e riscontri, si avanza in queste pagine il nome di Mike Stern. Questi potrebbe aver gestito l'afflusso in Sicilia di ex repubblichini, sia per salvarli da eventuali vendette post-Liberazione, sia per far fronte all'avanzata rossa capitanata da Li Causi e Montalbano. Tra le pieghe di una situazione politica poco limpida, si muovevano del resto anche molte vecchie conoscenze del mondo della criminalità organizzata. Fra il gennaio e il giugno [[1947]], ossia in prossimità della strage di Portella della Ginestra (che Casarrubea giudica un lontano prodromo della "strategia della tensione"), mentre Giuliano veniva avvicinato da una serie di personaggi legati ai servizi, al fronte antibolscevico e al neofascismo, molto attivo in Sicilia risultava anche Lucky Luciano» (da una recensione di ''Come nasce la Repubblica. La mafia, il Vaticano e il neofascismo nei documenti americani e italiani 1943-1947'' di Nicola Tranfaglia).</ref>  
Giuliano godeva della protezione di Genovese quando questi passò con gli statunitensi ma, dai documenti desecretati dall'[[OSS]], risulta che fu appoggiato sia da [[Fascismo|fascisti]] che dagli agenti segreti americani. Secondo quanto riportato dagli storici, risulterebbero alte probabilità che il bandito Giuliano sia addirittura stato un [[Fascismo|fascista]] della Xª MAS. È ancora da rimarcare che i capi mafiosi riciclati dagli americani assolvettero compiti [[polizieschi]], ovvero quelli di eliminare i gruppi criminosi che lavoravano in modo autonomo, cosa che peraltro fecero con zelo. Di questa situazione di cambio di campo, o quantomeno di riciclaggio dei mafiosi amici o meno del [[Fascismo|fascismo]], uno dei principali registi fu Lucky Luciano: <ref>«Come anello di collegamento fra la criminalità siciliana, in particolare Salvatore Giuliano, e l'intelligence [[USA]], sulla base di numerosi indizi e riscontri, si avanza in queste pagine il nome di Mike Stern. Questi potrebbe aver gestito l'afflusso in Sicilia di ex repubblichini, sia per salvarli da eventuali vendette post-Liberazione, sia per far fronte all'avanzata rossa capitanata da Li Causi e Montalbano. Tra le pieghe di una situazione politica poco limpida, si muovevano del resto anche molte vecchie conoscenze del mondo della criminalità organizzata. Fra il gennaio e il giugno [[1947]], ossia in prossimità della strage di Portella della Ginestra (che Casarrubea giudica un lontano prodromo della strategia della tensione), mentre Giuliano veniva avvicinato da una serie di personaggi legati ai servizi, al fronte antibolscevico e al neofascismo, molto attivo in Sicilia risultava anche Lucky Luciano» (da una recensione di ''Come nasce la Repubblica. La mafia, il Vaticano e il neofascismo nei documenti americani e italiani 1943-1947'' di Nicola Tranfaglia).</ref>  
:«Lucky Luciano, il noto boss rinchiuso nelle carceri americane, passò i nomi di 850 persone su cui "contare" e gli ufficiali dell'[[OSS]], che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino». <ref>«Ma Scamporino è anche il legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalgono di una fitta rete di protezione mafiosa, che oltre a dare riparo e assistenza, fornisce loro ogni genere d'informazione di valore militare» (da [http://archive.is/sxZSZ ''Ciampi's mafia total war''] di Federico Dal Cortivo).</ref>  
:«Lucky Luciano, il noto boss rinchiuso nelle carceri americane, passò i nomi di 850 persone su cui "contare" e gli ufficiali dell'[[OSS]], che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino». <ref>«Ma Scamporino è anche il legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalgono di una fitta rete di protezione mafiosa, che oltre a dare riparo e assistenza, fornisce loro ogni genere d'informazione di valore militare» (da [http://archive.is/sxZSZ ''Ciampi's mafia total war''] di Federico Dal Cortivo).</ref>  


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