Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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La stessa politica della [[repressione]] poliziesca, per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata» </ref>. Tesi peraltro confermata dai dati della Commissione parlamentare Antimafia, che dà l'idea di cosa significò questo nuovo ordine sociale in Sicilia: dal [[1928]] al [[1935]] le paghe agricole, secondo le statistiche ufficiali, diminuirono del 28%.
La stessa politica della [[repressione]] poliziesca, per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata» </ref>. Tesi peraltro confermata dai dati della Commissione parlamentare Antimafia, che dà l'idea di cosa significò questo nuovo ordine sociale in Sicilia: dal [[1928]] al [[1935]] le paghe agricole, secondo le statistiche ufficiali, diminuirono del 28%.


Giovanni Raffaele, studioso della storia di Sicilia e autore de '''''L'ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti''''', ben riassume l'azione di Mori
Giovanni Raffaele, studioso della storia di Sicilia e autore de ''L'ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti'', ben riassume l'azione di Mori
<ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?CodiceLibro=1573.175 Scheda libro] </ref>:  
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: «La conclusione è che nella zona presa di mira da Mori non vi fosse mafia in senso stretto, proprio perché i meccanismi dell'accumulazione, del consenso e del controllo politico seguivano altri canali consolidati, che della mafia - intesa come organizzazione specifica e gerarchicamente strutturata - potevano fare a meno. Dalla ricerca emergono però anche la complicità del fascismo col sistema di mafia e, per certe zone, la forza intatta di un'élite che, per il controllo sociale, di mafia non aveva bisogno. Fece infatti piazza pulita di briganti, ma quando si trattò di mettere in galera la gente di rispetto ammanigliata con Roma fu licenziato in tronco. Finì senatore, con velleità letterarie inappagate e un libro di ricordi, "'''Con la mafia ai ferri corti'''", che dette qualche grana a Mondadori. Mussolini gli scrisse garantendogli che i suoi quattro anni di Sicilia sarebbero rimasti "'''scolpiti nella storia della rigenerazione morale, politica e sociale dell'isola nobilissima'''", ma a quanto risulta la mafia ripresa indisturbata il suo cammino. Lo scalpello era moscio».
: «La conclusione è che nella zona presa di mira da Mori non vi fosse mafia in senso stretto, proprio perché i meccanismi dell'accumulazione, del consenso e del controllo politico seguivano altri canali consolidati, che della mafia - intesa come organizzazione specifica e gerarchicamente strutturata - potevano fare a meno. Dalla ricerca emergono però anche la complicità del fascismo col sistema di mafia e, per certe zone, la forza intatta di un'élite che, per il controllo sociale, di mafia non aveva bisogno. Fece infatti piazza pulita di briganti, ma quando si trattò di mettere in galera la gente di rispetto ammanigliata con Roma fu licenziato in tronco. Finì senatore, con velleità letterarie inappagate e un libro di ricordi, "'''Con la mafia ai ferri corti'''", che dette qualche grana a Mondadori. Mussolini gli scrisse garantendogli che i suoi quattro anni di Sicilia sarebbero rimasti "'''scolpiti nella storia della rigenerazione morale, politica e sociale dell'isola nobilissima'''", ma a quanto risulta la mafia ripresa indisturbata il suo cammino. Lo scalpello era moscio».
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