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==Il periodo del prefetto di ferro: Cesare Mori== | ==Il periodo del prefetto di ferro: Cesare Mori== | ||
[[File:Mori.jpg| | [[File:Mori.jpg|200px|thumb|left|Cesare Mori]] | ||
Cesare Mori, figura mitizzata dal [[Fascismo|fascismo]], nel [[1922]] era prefetto di Bologna, inflessibile applicatore della legge, essendo fra i pochissimi rappresentanti degli "organi di [[repressione]] dello [[Stato]]" che considerassero lo [[squadrismo]] fascista al pari del [[formazioni di difesa proletaria|"sovversivismo" di sinistra]] e quindi da reprimere in egual maniera. Dopo aver bloccato una spedizione punitiva di squadristi fu duramente contestato dal [[Fascismo|fascismo]] rampante, ormai appoggiato dalla borghesia industriale e agraria, per cui all'ascesa al potere di [[Mussolini]] Mori fu dispensato dal servizio attivo e si ritirò in pensione nel [[1922]] a Firenze, assieme alla moglie; medesima sorte toccò nello stesso periodo ai militari [[Arditi_del_Popolo#Militari e funzionari antifascisti espletanti il loro ruolo istituzionale nel periodo|Guido Jurgens]], [[Arditi_del_Popolo#Militari e funzionari antifascisti espletanti il loro ruolo istituzionale nel periodo|Vincenzo Trani]] e | Cesare Mori, figura mitizzata dal [[Fascismo|fascismo]], nel [[1922]] era prefetto di Bologna, inflessibile applicatore della legge, essendo fra i pochissimi rappresentanti degli "organi di [[repressione]] dello [[Stato]]" che considerassero lo [[squadrismo]] fascista al pari del [[formazioni di difesa proletaria|"sovversivismo" di sinistra]] e quindi da reprimere in egual maniera. Dopo aver bloccato una spedizione punitiva di squadristi fu duramente contestato dal [[Fascismo|fascismo]] rampante, ormai appoggiato dalla borghesia industriale e agraria, per cui all'ascesa al potere di [[Mussolini]] Mori fu dispensato dal servizio attivo e si ritirò in pensione nel [[1922]] a Firenze, assieme alla moglie; medesima sorte toccò nello stesso periodo ai militari [[Arditi_del_Popolo#Militari e funzionari antifascisti espletanti il loro ruolo istituzionale nel periodo|Guido Jurgens]], [[Arditi_del_Popolo#Militari e funzionari antifascisti espletanti il loro ruolo istituzionale nel periodo|Vincenzo Trani]] e | ||
[[Arditi_del_Popolo#Militari e funzionari antifascisti espletanti il loro ruolo istituzionale nel periodo|Federico Fusco]], tuttavia questi non ebbero altre possibilità di carriera poiché non vollero scendere a compromessi col [[Fascismo|regime fascista]]. | [[Arditi_del_Popolo#Militari e funzionari antifascisti espletanti il loro ruolo istituzionale nel periodo|Federico Fusco]], tuttavia questi non ebbero altre possibilità di carriera poiché non vollero scendere a compromessi col [[Fascismo|regime fascista]]. | ||
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La personalità di Cucco è descritta da [[Leonardo Sciascia]] come una «figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mack_Smith breve biografia non esauriente di Denis Mack Smith]</ref> lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi» <ref>[http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html Scritto di Leonardo Sciascia]</ref>. | La personalità di Cucco è descritta da [[Leonardo Sciascia]] come una «figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mack_Smith breve biografia non esauriente di Denis Mack Smith]</ref> lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi» <ref>[http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html Scritto di Leonardo Sciascia]</ref>. | ||
[[File:Carlo-tresca-1910.jpg| | [[File:Carlo-tresca-1910.jpg|200px|thumb|[[Carlo Tresca]], anarchico italo-americano che denunciò le collusioni tra mafia, fascismo e istituzioni statunitensi]] | ||
Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti, | Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti, | ||
[[Alfredo Cucco]] rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] e fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]], nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[PNF]], quindi aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato [[MSI]]. | [[Alfredo Cucco]] rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] e fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]], nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[PNF]], quindi aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato [[MSI]]. | ||
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Per inquadrare il caso di Vito Cascio Ferro è necessario ricordare la figura del "superpoliziotto" italo-americano Joe Petrosino <ref name="petrosino">[http://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Articolo su Petrosino pubblicato su Wikipedia]</ref>, inizialmente informatore della polizia, soprannominato «'u spione», poi "super poliziotto" protetto da Theodore Roosvelt, allora assessore alla polizia <ref name="joe1">[http://www.tesionline.it/consult/anteprima.jsp?idt=23671 da tesi su rapporti fra mafia e fascismo]</ref>. Petrosino fu impiegato in numerose operazioni contro la criminalità, ma anche contro i rivoluzionari. Tra questi «Petrosino odiava gli anarchici, li considerava delinquenti o pazzi da portare in manicomio» <ref name="joe2">[https://www.tesionline.it/tesi/preview/Il-fascismo-in-Sicilia-e-il-suo-rapporto-con-la-mafia%3A-l%27operato-di-Cesare-Mori/33967/1 Tesi sui rapporti mafia-fascismo]</ref>. | Per inquadrare il caso di Vito Cascio Ferro è necessario ricordare la figura del "superpoliziotto" italo-americano Joe Petrosino <ref name="petrosino">[http://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Articolo su Petrosino pubblicato su Wikipedia]</ref>, inizialmente informatore della polizia, soprannominato «'u spione», poi "super poliziotto" protetto da Theodore Roosvelt, allora assessore alla polizia <ref name="joe1">[http://www.tesionline.it/consult/anteprima.jsp?idt=23671 da tesi su rapporti fra mafia e fascismo]</ref>. Petrosino fu impiegato in numerose operazioni contro la criminalità, ma anche contro i rivoluzionari. Tra questi «Petrosino odiava gli anarchici, li considerava delinquenti o pazzi da portare in manicomio» <ref name="joe2">[https://www.tesionline.it/tesi/preview/Il-fascismo-in-Sicilia-e-il-suo-rapporto-con-la-mafia%3A-l%27operato-di-Cesare-Mori/33967/1 Tesi sui rapporti mafia-fascismo]</ref>. | ||
[[File:Joepetrosino.jpg| | [[File:Joepetrosino.jpg|200px|thumb|wrigth|Joe Petrosino]] | ||
Secondo quanto riportano molti storici, Petrosino fu assassinato dal boss Vito Cascio Ferro, che in gioventù era stato anarchico, attivista delle "occupazione delle terre" del [[1892]] e presidente dei "Fasci Sicilani" (formazione di "sinistra", quindi da non confondersi col fascismo), rifugiatosi poi in Tunisia per sfuggire alla [[repressione]] ordinata dal Ministro degli Interni Francesco Crispi. Emigrato negli [[USA]], fu accolto a Patterson (città con folte presenze anarchiche; [[Gaetano Bresci]] vi risiedette per lungo tempo) come un compagno; in seguito divenne un capo-mafioso e l'esecutore materiale di Joe Petrosino. Si ipotizza che uno dei motivi che lo portò ad assassinare Petrosino fu il sospetto che il "superpoliziotto" avesse torturato in [[carcere]] [[Sophie Knieland]], moglie dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], in modo da estorcerle qualche informazione su presunti rapporti tra la mafia americana e gli anarchici, senza riuscire nell'intento, infatti tali rapporti non sono mai stati dimostrati in alcun modo. | Secondo quanto riportano molti storici, Petrosino fu assassinato dal boss Vito Cascio Ferro, che in gioventù era stato anarchico, attivista delle "occupazione delle terre" del [[1892]] e presidente dei "Fasci Sicilani" (formazione di "sinistra", quindi da non confondersi col fascismo), rifugiatosi poi in Tunisia per sfuggire alla [[repressione]] ordinata dal Ministro degli Interni Francesco Crispi. Emigrato negli [[USA]], fu accolto a Patterson (città con folte presenze anarchiche; [[Gaetano Bresci]] vi risiedette per lungo tempo) come un compagno; in seguito divenne un capo-mafioso e l'esecutore materiale di Joe Petrosino. Si ipotizza che uno dei motivi che lo portò ad assassinare Petrosino fu il sospetto che il "superpoliziotto" avesse torturato in [[carcere]] [[Sophie Knieland]], moglie dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], in modo da estorcerle qualche informazione su presunti rapporti tra la mafia americana e gli anarchici, senza riuscire nell'intento, infatti tali rapporti non sono mai stati dimostrati in alcun modo. | ||
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*Giovanni Raffaele, ''L'ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti'', Angeli, Milano, 1993 | *Giovanni Raffaele, ''L'ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti'', Angeli, Milano, 1993 | ||
*Christopher Duggan, ''La mafia durante il Fascismo'' 1987, Rubbettino, con Prefazione di Denis Mack Smith | *Christopher Duggan, ''La mafia durante il Fascismo'' 1987, Rubbettino, con Prefazione di Denis Mack Smith | ||
[[File:Giuseppe-casarrubea-senior.jpg| | [[File:Giuseppe-casarrubea-senior.jpg|200px|thumb|left| Giuseppe Casarrubea padre sindacalista ucciso dai mafiosi collusi con i fascisti davanti alla Camera del Lavoro di Partinico]] | ||
=== Bibliografia specifica inerente il Dossier Casarrubea Cereghino=== | === Bibliografia specifica inerente il Dossier Casarrubea Cereghino=== |