Luigi Veronelli: differenze tra le versioni

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Da giovane si interessa principalmente di [[filosofia]]: la studia, diventa assistente di [[Giovanni Emanuele Bariè]] e si impegna nell'attività politica, avvicinandosi al pensiero anarchico, al quale rimarrà fedele per tutta la vita.
Da giovane si interessa principalmente di [[filosofia]]: la studia, diventa assistente di [[Giovanni Emanuele Bariè]] e si impegna nell'attività politica, avvicinandosi al pensiero anarchico, al quale rimarrà fedele per tutta la vita.


Nel [[1956]] inizia l'esperienza di editore, pubblica tre riviste: ''I problemi del socialismo'', ''Il pensiero'' e il ''Il gastronomo''; l'anno successivo traduce ''La questione sociale'' di [[Proudhon]] e ''Historiettes, contes et fabliaux'' del [[Marchese de Sade]], che gli costa tre mesi di carcere per pubblicazioni oscene (l'opera di De Sade sarà poi messa al rogo, a Varese). Interessatosi ben presto anche alle questioni agricole ed enogastronomiche, negli anni '70 istiga i contadini piemontesi alla rivolta, occupando la stazione di Santo Stefano Belbo, contro i nuovi disciplinari che favoriscono la grande industria vinicola a discapito dei piccoli produttori. Gli costerà un'altra condanna a sei mesi di detenzione.
Nel [[1956]] inizia l'esperienza di editore, pubblica tre riviste: ''I problemi del socialismo'', «[[Il Pensiero]]» e il ''Il gastronomo''; l'anno successivo traduce ''La questione sociale'' di [[Proudhon]] e ''Historiettes, contes et fabliaux'' del [[Marchese de Sade]], che gli costa tre mesi di carcere per pubblicazioni oscene (l'opera di De Sade sarà poi messa al rogo, a Varese). Interessatosi ben presto anche alle questioni agricole ed enogastronomiche, negli anni '70 istiga i contadini piemontesi alla rivolta, occupando la stazione di Santo Stefano Belbo, contro i nuovi disciplinari che favoriscono la grande industria vinicola a discapito dei piccoli produttori. Gli costerà un'altra condanna a sei mesi di detenzione.


La sua attività di scrittore-giornalista si estende anche ad un rapporto ventennale con [[Il Giorno]] (dal 1959 al 1979) e ad una stretta collaborazione con ''[[A Rivista Anarchica]]''. Le sue collaborazioni sono estese ad un'infinità di riviste e giornali: ''Corriere della Sera'', ''Class'', ''Il Sommelier'', ''Veronelli EV'', ''Carta'', ''L'espresso '', ''Sorrisi e Canzoni TV'', ''[[Travel e Wine Spectator]]'', ecc.
La sua attività di scrittore-giornalista si estende anche ad un rapporto ventennale con [[Il Giorno]] (dal 1959 al 1979) e ad una stretta collaborazione con ''[[A Rivista Anarchica]]''. Le sue collaborazioni sono estese ad un'infinità di riviste e giornali: ''Corriere della Sera'', ''Class'', ''Il Sommelier'', ''Veronelli EV'', ''Carta'', ''L'espresso '', ''Sorrisi e Canzoni TV'', ''[[Travel e Wine Spectator]]'', ecc.
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: «E ora il nostro “'''anarchenologo'''”, come amava definirsi, ha chiuso una vita di grande valore, intellettuale e umano, non perdendo mai di vista gli ultimi, i deboli, gli oppressi, per riaffermare ancora la sua bella anarchia, “a vantaggio molto molto molto più dell'altro che del nostro». <ref>[http://www.arivista.org/?nr=308&pag=22.htm Il nostro anarchenologo]</ref>
: «E ora il nostro “'''anarchenologo'''”, come amava definirsi, ha chiuso una vita di grande valore, intellettuale e umano, non perdendo mai di vista gli ultimi, i deboli, gli oppressi, per riaffermare ancora la sua bella anarchia, “a vantaggio molto molto molto più dell'altro che del nostro». <ref>[http://www.arivista.org/?nr=308&pag=22.htm Il nostro anarchenologo]</ref>


Inizialmente le sue prime pubblicazioni subirono «il segno dei suoi interessi libertari, libertini, enogastronomici: “Racconti, novelle e novelline” di de Sade (che gli procurerà una denuncia e la condanna al rogo dei libri, l'ultimo rogo di libri fatto in Italia), ''La proprietà è un furto'' di [[Proudhon]], le poesie di Pagliarani, la rivista ''Il gastronomo'' e quella di filosofia ''Il pensiero'', poi – interessante – per qualche anno (dal 1961 al 1964?) fu l'editore della rivista “Problemi del socialismo” diretta da Lelio Basso.» <ref name="veronelli"> [http://www.arivista.org/?nr=349&pag=85.htm Veronelli politico]</ref>
Inizialmente le sue prime pubblicazioni subirono «il segno dei suoi interessi libertari, libertini, enogastronomici: “Racconti, novelle e novelline” di de Sade (che gli procurerà una denuncia e la condanna al rogo dei libri, l'ultimo rogo di libri fatto in Italia), ''La proprietà è un furto'' di [[Proudhon]], le poesie di Pagliarani, la rivista ''Il gastronomo'' e quella di filosofia «[[Il Pensiero]]», poi – interessante – per qualche anno (dal 1961 al 1964?) fu l'editore della rivista “Problemi del socialismo” diretta da Lelio Basso.» <ref name="veronelli"> [http://www.arivista.org/?nr=349&pag=85.htm Veronelli politico]</ref>


In seguito si occupò soprattutto di questioni enogastronomiche ed agricole, ma sempre inserendole in un ambito filosofico-politoco e non astraendole dalla realtà. Per Veronelli il buon cibo e il buon bere diverrà un modo per contrastare il pattume sociale a cui l'umanità è costretta a causa del [[capitalismo]] e della globalizzazione.
In seguito si occupò soprattutto di questioni enogastronomiche ed agricole, ma sempre inserendole in un ambito filosofico-politoco e non astraendole dalla realtà. Per Veronelli il buon cibo e il buon bere diverrà un modo per contrastare il pattume sociale a cui l'umanità è costretta a causa del [[capitalismo]] e della globalizzazione.
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