Luigi Lucheni: differenze tra le versioni

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'''Luigi Lucheni''' nacque a Parigi (in [[Francia]]) il [[22 aprile]] [[1873]], dove la madre, Luigia Lucchini, di professione bracciante nel parmense, si era recata per nascondere il parto (il padre di Luigi era il figlio di un grosso proprietario terriero). Luigi fu quindi abbandonato in un orfanotrofio; all’anagrafe, per errore (voluto dalla madre?), il cognome fu trasformato in Lucheni (o Luccheni).
'''Luigi Lucheni''' nacque a Parigi (in [[Francia]]) il [[22 aprile]] [[1873]], dove la madre, Luigia Lucchini, di professione bracciante nel parmense, si era recata per nascondere il parto (il padre di Luigi era il figlio di un grosso proprietario terriero). Luigi fu quindi abbandonato in un orfanotrofio; all’anagrafe, per errore (voluto dalla madre?), il cognome fu trasformato in Lucheni (o Luccheni).


Inizialmente viene affidato ad una modesta famiglia di Parma, poi a un tal Nicasi, che lo prende con sé e la sua famiglia solo perché poteva così usufruire di un contributo dello [[Stato]]. I Nicasi, proprio per dimostrare alle istituzioni che si prendevano cura di lui <ref>Nella sua autobiografia Lucheni rivela di aver patito, per colpa dei Nicasi, la fame, maltrattamenti fisici e psichici ecc.</ref>, e quindi che il contributo era più che meritato, lo mandano a scuola per tre mesi, in modo da prepararlo per l’esame finale della scuola. Incredibilmente il piccolo Luigi dimostra grandi doti e capacità  intellettive, risultando tra i migliori di tutta la scuola. I Nicasi decidono poi di “cederlo” per due anni ad Angelo Savi, il quale intende utilizzarlo, come fosse uno schiavo, per badare alle sue pecore.
Inizialmente viene affidato ad una modesta famiglia di Parma, poi a un tal Nicasi, che lo prende con sé e la sua famiglia solo perché poteva così usufruire di un contributo dello [[Stato]]. I Nicasi, proprio per dimostrare alle istituzioni che si prendevano cura di lui <ref>Nella sua autobiografia Lucheni rivela di aver patito, per colpa dei Nicasi, la fame, maltrattamenti fisici e psichici ecc.</ref>, e quindi che il contributo era più che meritato, lo mandano a scuola per tre mesi, in modo da prepararlo per l’esame finale della scuola. Incredibilmente il piccolo Luigi dimostra grandi doti e capacità  intellettive, risultando tra i migliori di tutta la scuola. I Nicasi decidono poi di “cederlo” per due anni ad Angelo Savi, il quale intende utilizzarlo, come fosse uno schiavo, per badare alle sue pecore.
===L’età  adulta===
===L’età  adulta===
Dopo alcuni anni di vagabondaggio svolge il servizio militare a Napoli. Lucheni non amava l’ambiente militare, tuttavia pensava che quello potesse essere un buon lasciapassare per ottenere poi un buon lavoro. Da militare partecipa alla guerra in Africa orientale, dopo la quale comincia a lavorare, come cameriere, per il principe Raniero de Vera d'Aragona, ai cui ordini era stato anche durante la guerra.  
Dopo alcuni anni di vagabondaggio svolge il servizio militare a Napoli. Lucheni non amava l’ambiente militare, tuttavia pensava che quello potesse essere un buon lasciapassare per ottenere poi un buon lavoro. Da militare partecipa alla guerra in Africa orientale, dopo la quale comincia a lavorare, come cameriere, per il principe Raniero de Vera d'Aragona, ai cui ordini era stato anche durante la guerra.  


In seguito all’onorificenza ottenuta per “meriti militari”, spera di poter avere il ruolo di direttore del [[abolizione del carcere|carcere]], ma poiché non lo ottiene, amareggiato riprende a vagabondare.  
In seguito all’onorificenza ottenuta per “meriti militari”, spera di poter avere il ruolo di direttore del [[abolizione del carcere|carcere]], ma poiché non lo ottiene, amareggiato riprende a vagabondare.  


Alla fine si ferma in [[Svizzera]], dove entra contatto con gli ambienti anarchici, in cui abbondano gli italiani. Lucheni si definisce "anarchico solitario", poiché ritiene che ogni  «associazione, anche la più semplice, richiede burocrazia e la burocrazia non è altro che l'elemento essenziale dell'odiata [[autorità ]] statale». È in questi ambienti che matura l’idea di compiere un regicidio, o comunque di uccidere elementi dell’alta nobiltà , e  per questo si arma di una lima triangolare (le sue finanze non gli permettevano di acquistare armi più efficienti).  
Alla fine si ferma in [[Svizzera]], dove entra contatto con gli ambienti anarchici, in cui abbondano gli italiani. Lucheni si definisce "anarchico solitario", poiché ritiene che ogni  «associazione, anche la più semplice, richiede burocrazia e la burocrazia non è altro che l'elemento essenziale dell'odiata [[autorità ]] statale». È in questi ambienti che matura l’idea di compiere un regicidio, o comunque di uccidere elementi dell’alta nobiltà , e  per questo si arma di una lima triangolare (le sue finanze non gli permettevano di acquistare armi più efficienti).  
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: «Perché sono anarchico. Perché sono povero. Perché amo gli operai e voglio la morte dei ricchi».  
: «Perché sono anarchico. Perché sono povero. Perché amo gli operai e voglio la morte dei ricchi».  


Lucheni è condannato all'ergastolo; è certamente reo confesso ma viene condannato anche per via delle assurde teorie lombrosiane, che ne fanno un assassino perfetto <ref name="Lombroso">[[Cesare Lombroso]] riteneva che nell'uomo fosse possibile scorgere la predisposizione alla delinquenza, la criminalità  quindi era per alcuni un fatto naturale e genetico. Secondo Lombroso, Lucheni aveva tutte le caratteristiche fisiche che ne facevano un criminale predisposto al delitto e classificabile come appartenente alla categoria degli “epilettici e criminali puri”: taglia media, 1.63, bruno [in realtà  Lucheni era biondo, '''N.d.R'''], occhi grigi e mobili, arcate sopracciliari molto accentuate, capigliatura spessa, zigomi sporgenti e mascelle forti, grande fronte esageratamente bassa [ in realtà  Lucheni aveva l'attaccatura a punta tipicamente nordica, '''N.d.R''']</ref>.  
Lucheni è condannato all'ergastolo; è certamente reo confesso ma viene condannato anche per via delle assurde teorie lombrosiane, che ne fanno un assassino perfetto <ref name="Lombroso">[[Cesare Lombroso]] riteneva che nell'uomo fosse possibile scorgere la predisposizione alla delinquenza, la criminalità  quindi era per alcuni un fatto naturale e genetico. Secondo Lombroso, Lucheni aveva tutte le caratteristiche fisiche che ne facevano un criminale predisposto al delitto e classificabile come appartenente alla categoria degli “epilettici e criminali puri”: taglia media, 1.63, bruno [in realtà  Lucheni era biondo, '''N.d.R'''], occhi grigi e mobili, arcate sopracciliari molto accentuate, capigliatura spessa, zigomi sporgenti e mascelle forti, grande fronte esageratamente bassa [ in realtà  Lucheni aveva l'attaccatura a punta tipicamente nordica, '''N.d.R''']</ref>.  


In [[abolizione del carcere|carcere]] impara il francese e proprio in questa lingua scrive le sue memorie, ''Histoire d'un enfant abandonné, à  la fin di XIXe siècle, racontée par lui-même'' ("Storia di un ragazzo abbandonato alla fine del XIX° secolo, raccontata da lui medesimo"). Muore il [[19 ottobre]] [[1910]], forse suicida o forse ucciso da qualcuno <ref>Viene trovato impiccato con la cintura dei pantaloni, tuttavia ci sono forti indizi che fanno pensare ad un omicidio camuffato da suicidio</ref>. Il suo corpo è decapitato e la testa conservata in un barattolo di formalina.  
In [[abolizione del carcere|carcere]] impara il francese e proprio in questa lingua scrive le sue memorie, ''Histoire d'un enfant abandonné, à  la fin di XIXe siècle, racontée par lui-même'' ("Storia di un ragazzo abbandonato alla fine del XIX° secolo, raccontata da lui medesimo"). Muore il [[19 ottobre]] [[1910]], forse suicida o forse ucciso da qualcuno <ref>Viene trovato impiccato con la cintura dei pantaloni, tuttavia ci sono forti indizi che fanno pensare ad un omicidio camuffato da suicidio</ref>. Il suo corpo è decapitato e la testa conservata in un barattolo di formalina.  
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