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Terminata la guerra, dal [[1945]] al [[1948]] frequenta la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Leiden.  
Terminata la guerra, dal [[1945]] al [[1948]] frequenta la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Leiden.  
:« Avevo appreso da Van Bemmelen, mio maestro all'Università , a pormi in modo critico rispetto ai sistemi esistenti»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 12</ref>
:« Avevo appreso da Van Bemmelen, mio maestro all'Università, a pormi in modo critico rispetto ai sistemi esistenti»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 12</ref>
Conseguita la laurea, lavora all'Istituto di Criminologia dell'Università di Leiden sino all'anno seguente. Nel [[1949]] dà avio alla sua collaborazione col dipartimento giuridico del Ministero della Difesa. In seguito, entrato a far parte dal [[1951]] del comitato di difesa della Comunità europea, si trasferisce a Parigi. A partire dal [[1955]] collabora con il Ministero di Giustizia assolvendo diverse funzioni. Tale rapporto perdurerà sino al [[1980]].
Conseguita la laurea, lavora all'Istituto di Criminologia dell'Università di Leiden sino all'anno seguente. Nel [[1949]] dà avio alla sua collaborazione col dipartimento giuridico del Ministero della Difesa. In seguito, entrato a far parte dal [[1951]] del comitato di difesa della Comunità europea, si trasferisce a Parigi. A partire dal [[1955]] collabora con il Ministero di Giustizia assolvendo diverse funzioni. Tale rapporto perdurerà sino al [[1980]].


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Louk Hulsman portò avanti il suo pensiero coerentemente sino all'età di 85 anni, battendosi instancabilmente in favore della riforma del diritto penale in senso abolizionista. Attraverso un approccio multidisciplinare tentò di cambiare il modo di pensare il diritto penale, la criminologia e tutte le aree scientifiche ad esse collegate. Pur lavorando in un ambiente istituzionale, operò sempre criticamente nei confronti delle stesse, cercando in tutte le maniere di condizionarne l'indirizzo in senso sempre maggiormente libertario.
Louk Hulsman portò avanti il suo pensiero coerentemente sino all'età di 85 anni, battendosi instancabilmente in favore della riforma del diritto penale in senso abolizionista. Attraverso un approccio multidisciplinare tentò di cambiare il modo di pensare il diritto penale, la criminologia e tutte le aree scientifiche ad esse collegate. Pur lavorando in un ambiente istituzionale, operò sempre criticamente nei confronti delle stesse, cercando in tutte le maniere di condizionarne l'indirizzo in senso sempre maggiormente libertario.


Il ragionamento di Hulsman si fonda sul fatto che è il sistema penale a creare il delinquente: il [[carcere]], che teoricamente dovrebbe riabilitare i criminali, si rivela incapace di assolvere a questa funzione, di conseguenza ogni riforma è illusoria. L'unica soluzione coerente e accettabile è la sua abolizione. Secondo il professore, la maggior parte dei reati sfugge al sistema penale, ma questo non mette in pericolo la società , per questo propone di depenalizzare la maggior parte di quelle azioni che sono considerati dalla legge crimini o reati.  
Il ragionamento di Hulsman si fonda sul fatto che è il sistema penale a creare il delinquente: il [[carcere]], che teoricamente dovrebbe riabilitare i criminali, si rivela incapace di assolvere a questa funzione, di conseguenza ogni riforma è illusoria. L'unica soluzione coerente e accettabile è la sua abolizione. Secondo il professore, la maggior parte dei reati sfugge al sistema penale, ma questo non mette in pericolo la società, per questo propone di depenalizzare la maggior parte di quelle azioni che sono considerati dalla legge crimini o reati.  


Hulsman propone una [[rivoluzione]] culturale a partire dal linguaggio, sostituendo la parola reato o crimine con «atto spiacevole», «comportamento indesiderabile».
Hulsman propone una [[rivoluzione]] culturale a partire dal linguaggio, sostituendo la parola reato o crimine con «atto spiacevole», «comportamento indesiderabile».
:«L'abolizionismo come movimento sociale, è paragonabile ai movimenti storici per l'abolizione della schiavitù, la persecuzione di streghe ed eretici, o con i recenti movimenti sociali per l'abolizione della discriminazione razziale o di genere. D'altra parte, ogni movimento sociale non può non essere legato al mondo accademico perché i movimenti hanno bisogno di parole; poi ogni movimento sociale è legato all'università , la quale inizia a produrre le parole adatte a questi movimenti...In questo senso, l'abolizione significa revisione e nuova creazione del linguaggio accademico sulla giustizia penale e la sua sostituzione con uno che permetta di verificare l'ipotesi che questa giustizia è naturale e che questa costruzione non può essere legittimata; se questo è vero, il linguaggio sulla giustizia penale deve essere ricostruito. È in questo senso che l'abolizione formale della giustizia penale dovrà essere legittimata.»<ref>[http://www.pensamientopenal.org.ar/la-legitimidad-del-abolicionismo-penal/ La legitimidad del abolicionismo penal]</ref>
:«L'abolizionismo come movimento sociale, è paragonabile ai movimenti storici per l'abolizione della schiavitù, la persecuzione di streghe ed eretici, o con i recenti movimenti sociali per l'abolizione della discriminazione razziale o di genere. D'altra parte, ogni movimento sociale non può non essere legato al mondo accademico perché i movimenti hanno bisogno di parole; poi ogni movimento sociale è legato all'università, la quale inizia a produrre le parole adatte a questi movimenti...In questo senso, l'abolizione significa revisione e nuova creazione del linguaggio accademico sulla giustizia penale e la sua sostituzione con uno che permetta di verificare l'ipotesi che questa giustizia è naturale e che questa costruzione non può essere legittimata; se questo è vero, il linguaggio sulla giustizia penale deve essere ricostruito. È in questo senso che l'abolizione formale della giustizia penale dovrà essere legittimata.»<ref>[http://www.pensamientopenal.org.ar/la-legitimidad-del-abolicionismo-penal/ La legitimidad del abolicionismo penal]</ref>


Hulsman sostiene che «non ci sono né crimini né delitti, ma delle ''situazioni-problemi''. E al di fuori delle persone direttamente implicate in tali situazioni, è impossibile risolverle umanamente.»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 45</ref>. Il problema andrebbe affrontato risolvendo i conflitti attraverso procedure di arbitrariato e conciliazione, riservando l'intervento dell'apparato giudiziario solo nei casi veramente gravi. 
Hulsman sostiene che «non ci sono né crimini né delitti, ma delle ''situazioni-problemi''. E al di fuori delle persone direttamente implicate in tali situazioni, è impossibile risolverle umanamente.»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 45</ref>. Il problema andrebbe affrontato risolvendo i conflitti attraverso procedure di arbitrariato e conciliazione, riservando l'intervento dell'apparato giudiziario solo nei casi veramente gravi. 
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