Lotta di classe (concetto): differenze tra le versioni

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Il conflitto, all'epoca della '''società schiaviste''' (antica Roma e Grecia), si sviluppò principalmente tra uomini liberi e schiavi, delineando quindi dei [[gerarchia|rapporti gerarchici]] strutturati sulla base delle relazioni di [[La proprietà |proprietà]]. [[Jean-Jacques Rousseau]] nel [[1754]] scrisse che «il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile.» <ref>da ''Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini'', 1754</ref>, descivendo l'ipotetico passaggio dallo stato di natura allo stato sociale come una degenerazione (non un progresso) prodotta delle disuguaglianze sociali emerse con l'affermarsi del concetto di [[proprietà privata]] e dell'[[autorità]]. Essa si poneva come garante legalitario del diritto alla proprietà dei mezzi di produzione, che però non faceva altro che difendere i ricchi e i potenti e mantenere i poveri in uno stato di subalternità. L'emergere della [[proprietà privata]] e del [[diritto]] hanno così creato un abisso [[gerarchia|gerarchico]] tra le due "classi" sociali: proprietari e nullatenenti, dominatori e sottomessi.  
Il conflitto, all'epoca della '''società schiaviste''' (antica Roma e Grecia), si sviluppò principalmente tra uomini liberi e schiavi, delineando quindi dei [[gerarchia|rapporti gerarchici]] strutturati sulla base delle relazioni di [[La proprietà |proprietà]]. [[Jean-Jacques Rousseau]] nel [[1754]] scrisse che «il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile.» <ref>da ''Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini'', 1754</ref>, descivendo l'ipotetico passaggio dallo stato di natura allo stato sociale come una degenerazione (non un progresso) prodotta delle disuguaglianze sociali emerse con l'affermarsi del concetto di [[proprietà privata]] e dell'[[autorità]]. Essa si poneva come garante legalitario del diritto alla proprietà dei mezzi di produzione, che però non faceva altro che difendere i ricchi e i potenti e mantenere i poveri in uno stato di subalternità. L'emergere della [[proprietà privata]] e del [[diritto]] hanno così creato un abisso [[gerarchia|gerarchico]] tra le due "classi" sociali: proprietari e nullatenenti, dominatori e sottomessi.  
[[File:Lotta di classe.jpg|right|280 px|thumb|''[[Lotta di classe]]'' (Organo dell'[[USI]]), n° 125, giugno 2012]]
[[File:Lotta di classe.jpg|right|280 px|thumb|''[[Lotta di classe]]'' (Organo dell'[[USI]]), n° 125, giugno 2012]]
Nella '''società feudale''' il potere apparteneva all'aristocrazia, quantunque l'importanza della [[borghesia]] crebbe gradualmente con la rivitalizzazione delle città, al cui interno aumentò progressivamente la sua importanza. <ref>Si veda: [[Rivolta dei contadini in Germania (1525)]], [[Insurrezione contadina d'Ungheria (1514)]]</ref> Iniziò comunque da allora un processo di erosione e trasformazione delle strutture sociali, sino ad allora incentrate sulle campagne, che comportarono una crescita urbana e lo sviluppo e concentrazione delle attività commerciali e manifatturiere, per altro agevolata dalla centralizzazione politico-amministrativa operata dallo [[Stato]] moderno. Nel [[1758]] François Quesnay pubblicò il suo primo trattato fisiocratico che divideva la società in "classe produttiva" (attività agricole) e "classi non produttive" e sfruttatrici (militari, accademici, politici e funzionari statali, nobili e politici privilegiati, ecc). Più avanti ancora Adam Smith divise la società in «coloro che vivono di rendita, coloro che vivono di salario e coloro che vivono di profitti». <ref>''La Ricchezza delle Nazioni'' - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma,</ref>
Nella '''società feudale''' il potere apparteneva all'aristocrazia, quantunque l'importanza della [[borghesia]] crebbe gradualmente con la rivitalizzazione delle città, al cui interno aumentò progressivamente la sua importanza. <ref>Si veda: [[Rivolta dei contadini in Germania (1525)]], [[Insurrezione contadina d'Ungheria (1514)]]</ref> Iniziò comunque da allora un processo di erosione e trasformazione delle strutture sociali, sino ad allora incentrate sulle campagne, che comportarono una crescita urbana e lo sviluppo e concentrazione delle attività commerciali e manifatturiere, per altro agevolata dalla centralizzazione politico-amministrativa operata dallo [[Stato]] moderno. Nel [[1758]] François Quesnay pubblicò il suo primo trattato fisiocratico che divideva la società in "classe produttiva" (attività agricole) e "classi non produttive" e sfruttatrici (militari, accademici, politici e funzionari statali, nobili e politici privilegiati, ecc.). Più avanti ancora Adam Smith divise la società in «coloro che vivono di rendita, coloro che vivono di salario e coloro che vivono di profitti». <ref>''La Ricchezza delle Nazioni'' - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma,</ref>


La [[rivoluzione francese]] del [[1789]] fu lo spartiacque che segnò la fine della società feudale e l'emergere definitivo della [[borghesia]] come [[classismo|classe dominante]].
La [[rivoluzione francese]] del [[1789]] fu lo spartiacque che segnò la fine della società feudale e l'emergere definitivo della [[borghesia]] come [[classismo|classe dominante]].
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