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La maggior parte degli animatori del giornale, precedentemente [[pacifista]], si unì alle fila degli alleati durante la Prima guerra mondiale, in particolare attraverso il [[Manifesto dei Sedici]] e la pubblicazione nel maggio [[1916]] di bollettini favorevoli alla Union sacrée. | La maggior parte degli animatori del giornale, precedentemente [[pacifista]], si unì alle fila degli alleati durante la Prima guerra mondiale, in particolare attraverso il [[Manifesto dei Sedici]] e la pubblicazione nel maggio [[1916]] di bollettini favorevoli alla Union sacrée. | ||
== Storia == | |||
=== Primo periodo (1895-1914) === | |||
Nel contesto del [[processo dei Trenta,]] il [[4 maggio]] [[1895]] apparve il primo numero del giornale ''Les Temps Nouveaux''. La sede parigina si trovava al numero 140 di rue Mouffetard. Il foglio aveva quattro pagine, poi, dal febbraio [[1904]], passò ad otto pagine (con supplemento letterario). A causa di difficoltà finanziarie la pubblicazione diventò bimestrale dal maggio [[1909]] al gennaio [[1911]], per poi tornare settimanale fino all'ultimo numero, datato [[1° agosto]] [[1914]]. L'ultima sede fu in rue Broca 4. | |||
''Les Temps Nouveaux'' seguì i giornali ''[[Le Révolté]]'' e ''[[La Révolte]]''. I suoi inizi furono modesti, con un budget al lancio di circa 1.000 franchi così suddivisi: 300 franchi inviati da un compagno di Buenos Aires, 400 franchi derivanti dai diritti di [[Jean Grave]] sul suo libro ''La Société mourante et anarchie'' e qualche centinaio di franchi raccolti dai compagni. Contrariamente all'usanza della stampa [[anarchica]] dell'epoca, gli articoli furono firmati affinché «ogni persona fosse responsabile solo di ciò che aveva scritto». | |||
Il primo numero fu stampato in 18.000 copie. Gli inizi furono incoraggianti, ma dal numero 29 la tiratura è scese a 12.000 copie e poco dopo a 8.000, per poi stabilizzarsi intorno alle 7.000 copie. La situazione finanziaria del giornale diventò preoccupante. Il giornale poté sopravvivere solo per vent'anni grazie alla tenacia di [[Jean Grave]] e a tanti espedienti. | |||
In vent'anni i collaboratori del quotidiano furono numerosi1, alcuni solo temporanei. Accanto a [[Jean Grave]], [[Élisée Reclus]] e [[Pëtr Kropotkin]] hanno collaborato [[William Barbotin]], [[Édouard Couturier]], [[Paul Delesalle]], [[René de Marmande]], [[Warlaam Tcherkesoff]], [[André Girard]], i medici [[Marc Pierrot]], [[Max Clair]] e [[Michel Petit]], [[Charles Desplanques]], [[Pierre Monatte]] e [[Amédée Dunois]]. L'elenco dei collaboratori riportato nel primo numero include anche i seguenti nomi: [[Paul Adam]], [[Jean Ajalbert]], [[Charles-Albert]], [[Victor Barrucand]], [[René Chaughi]], [[Lucien Descaves]], [[Oswald Heidbrinck]], [[Jean-Charles Fortuné Henry]], [[Théodore Jean]], [[Bernard Lazare]], [[Octave Mirbeau]], [[Félix Nadar]], [[Élie Reclus]], [[Adolphe Retté]], [[Marc Stéphane]], [[Henri Rainaldy]]. | |||
I titoli e le sezioni furono illustrati da [[Auguste Roubille]], [[Hermann-Paul]], [[Théophile Alexandre Steinlen]], Maximilien Luce, [[Félix Vallotton]], [[Paul Signac]], [[Camille Pissarro]], [[Ludovic-Rodo Pissarro]], [[Charles Angrand]] e, dal luglio [[1904]], da [[Jules Grandjouan]]. | |||
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