Leda Rafanelli: differenze tra le versioni

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Riguardo al suo rapporto con l'[[Egitto]] scriverà  in seguito: «Fin da bambina ho sempre detto, con ferma convinzione, che ero nata millenaria. Tutti i miei personali ricordi, i sogni, le aspirazioni, i desideri erano basati, sistemati, orientati verso l'antico Egitto, mia [[patria]] d'elezione» <ref name="memorie">da Memorie di una chiromante</ref>, aggiungendo inoltre che :«Nessuno, che non sia un bruto, può sfuggire alla malia del deserto, al fascino delle oasi... Chi ha vissuto qualche anno fra gli arabi ne sentirà  l'influenza per sempre» <ref name="l'oasi">da L'oasi</ref>.
Riguardo al suo rapporto con l'[[Egitto]] scriverà  in seguito: «Fin da bambina ho sempre detto, con ferma convinzione, che ero nata millenaria. Tutti i miei personali ricordi, i sogni, le aspirazioni, i desideri erano basati, sistemati, orientati verso l'antico Egitto, mia [[patria]] d'elezione» <ref name="memorie">da Memorie di una chiromante</ref>, aggiungendo inoltre che :«Nessuno, che non sia un bruto, può sfuggire alla malia del deserto, al fascino delle oasi... Chi ha vissuto qualche anno fra gli arabi ne sentirà  l'influenza per sempre» <ref name="l'oasi">da L'oasi</ref>.


L'ultimo periodo di Leda in Egitto coincide con la sua conversione al [[sufismo]] <ref name="sufismo">[http://it.wikipedia.org/wiki/Sufismo Sufismo]</ref>, corrente dell'Islam nella quale il [[rituale]] estetico della danza riveste una grande importanza, esempio ancora attuale e assai conosciuto sono i ''dervisci danzanti'' <ref>[http://www.puntosufi.it/TEMI9.HTM La danza dei dervisci giranti]</ref>. La conversione all'Islam (seppur ad un'ala particolare dell'Islam, che per esempio "predica" la parità  tra i sessi e a cui si avvicinò anche il pittore anarchico francese [[Jossot]], [[Hakim Bey]], ecc.) è vissuta da Leda come ribellione al mondo occidentale che vuole non solo esser egemonico dal punto di vista politico e militare ma anche culturale. Infatti, quando rientrò in [[Italia]] con il marito, l'anarchico [[Ugo Polli]], conosciuto proprio in Egitto, pubblicherà  un articolo in «[[La Libertà ]]» <ref>''La Libertà '', [[5 maggio]] [[1914]]</ref>, in cui metterà  a confronto lo stile di vita cristiano-occidentale con quello islamico.
L'ultimo periodo di Leda in Egitto coincide con la sua conversione al [[sufismo]] <ref name="sufismo">[http://it.wikipedia.org/wiki/Sufismo Sufismo]</ref>, corrente dell'Islam nella quale il [[rituale]] estetico della danza riveste una grande importanza, esempio ancora attuale e assai conosciuto sono i ''dervisci danzanti'' <ref>[http://www.puntosufi.it/TEMI9.HTM La danza dei dervisci giranti]</ref>. La conversione all'Islam (seppur ad un'ala particolare dell'Islam, che per esempio "predica" la parità  tra i sessi e a cui si avvicinò anche il pittore anarchico francese [[Jossot]], [[Hakim Bey]], ecc.) è vissuta da Leda come ribellione al mondo occidentale che vuole non solo esser egemonico dal punto di vista politico e militare ma anche culturale. Infatti, quando rientrò in [[Italia]] con il marito, l'anarchico [[Ugo Polli]], conosciuto proprio in Egitto, pubblicherà  un articolo in «[[La Libertà]]» <ref>''La Libertà '', [[5 maggio]] [[1914]]</ref>, in cui metterà  a confronto lo stile di vita cristiano-occidentale con quello islamico.


=== L'attività  antimilitarista alla vigilia della prima guerra mondiale ===
=== L'attività  antimilitarista alla vigilia della prima guerra mondiale ===
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Dopo essere entrata nell'ottica dell'[[anarco-individualismo]], Leda mostra affinità  verso il [[socialismo libertario]], allontanandosi dall'[[individualismo]] di stampo violento e dalle errate interpretazioni del pensiero di [[Max Stirner]] che condussero, secondo lei, molti anarchici verso posizioni asociali e di stampo borghese. Non a caso, durante la Prima Guerra Mondiale molti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] appoggeranno l'intervento a fianco dell'Intesa.
Dopo essere entrata nell'ottica dell'[[anarco-individualismo]], Leda mostra affinità  verso il [[socialismo libertario]], allontanandosi dall'[[individualismo]] di stampo violento e dalle errate interpretazioni del pensiero di [[Max Stirner]] che condussero, secondo lei, molti anarchici verso posizioni asociali e di stampo borghese. Non a caso, durante la Prima Guerra Mondiale molti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] appoggeranno l'intervento a fianco dell'Intesa.


Rientrata in [[Italia]], Leda è molto vicina ideologicamente all'amico [[Pietro Gori]] ed è stimata da [[Armando Borghi]] per la sua linea politica libertaria, a tal punto che le chiede di scrivere la prefazione <ref>Dalla prefazione: «Il [[Armando Borghi|Borghi]], affrontando la questione vitale dimostrando la degenerazione della concezione anarchista nella corrente organizzatrice e la esagerazione dell'egoismo stirneriano, porta la sua opinione leale alla luce [...] mi sembra già  di sentire l'aspra critica dei compagni di estrema nemici acerrimi di tutto ciò che ha l'apparenza di stare tra la destra e la sinistra senza battere una via propria. Ma dal momento che la via da noi seguita ci sembra la via più dritta, logico è per noi lasciare la tortuosità  di una organizzazione di partito che fa ai pugni con l'indole essenziale indipendente dei singoli anarchici, come pure di fuggire le esagerazioni delle teorie del forte pensatore [[Stirner]], le quali teorie, mentre possono avere un gran valore come potenzialità  intellettuale e originale di un individuo, adattate alle lotte sociali e battezzate per la più pura concezione dell'anarchismo verrebbero ad essere una nuova tirannia e una nuova imposizione esercitata dall'individuo forte a danno dell'individuo debole, istituendo una nuova legge, non sancita dai codici, ma imposta dalla volontà  individuale di chi non vuole conoscere confini alla propria libertà ».</ref> del suo libro ''Il nostro e l'altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', stampato nella Tipografia Servadei nel [[1907]]. Leda ed Ugo, sostenuti da [[Olimpio Ballerini]] <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/310/65.htm Riferimento a Ballerini]</ref>, marito della nota anarchica fiorentina [[Teresa Fabbrini]], fondano anche la [[Casa Editrice Rafanelli-Polli]]. Frequenta gli scrittori italiani più conosciuti dell'epoca (Papini, Prezzolini, Palazzechi) e i rappresentanti del [[futurismo]] (Russolo, Boccioni, Marinetti), che poi la portano a legarsi sentimentalmente a [[Carlo Carrà ]], con il quale vive un rapporto breve ma intenso e che avvicinerà  temporaneamente Carrà  all'[[anarchismo]] <ref name="carrà ">Al rapporto fra i due [[futuristi di sinistra]] è dedicato il libro di Alberto Ciampi (grande esperto di anarco futurismo) ''Leda Rafanelli, Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro''</ref>.  
Rientrata in [[Italia]], Leda è molto vicina ideologicamente all'amico [[Pietro Gori]] ed è stimata da [[Armando Borghi]] per la sua linea politica libertaria, a tal punto che le chiede di scrivere la prefazione <ref>Dalla prefazione: «Il [[Armando Borghi|Borghi]], affrontando la questione vitale dimostrando la degenerazione della concezione anarchista nella corrente organizzatrice e la esagerazione dell'egoismo stirneriano, porta la sua opinione leale alla luce [...] mi sembra già  di sentire l'aspra critica dei compagni di estrema nemici acerrimi di tutto ciò che ha l'apparenza di stare tra la destra e la sinistra senza battere una via propria. Ma dal momento che la via da noi seguita ci sembra la via più dritta, logico è per noi lasciare la tortuosità  di una organizzazione di partito che fa ai pugni con l'indole essenziale indipendente dei singoli anarchici, come pure di fuggire le esagerazioni delle teorie del forte pensatore [[Stirner]], le quali teorie, mentre possono avere un gran valore come potenzialità  intellettuale e originale di un individuo, adattate alle lotte sociali e battezzate per la più pura concezione dell'anarchismo verrebbero ad essere una nuova tirannia e una nuova imposizione esercitata dall'individuo forte a danno dell'individuo debole, istituendo una nuova legge, non sancita dai codici, ma imposta dalla volontà  individuale di chi non vuole conoscere confini alla propria libertà ».</ref> del suo libro ''Il nostro e l'altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', stampato nella Tipografia Servadei nel [[1907]]. Leda ed Ugo, sostenuti da [[Olimpio Ballerini]] <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/310/65.htm Riferimento a Ballerini]</ref>, marito della nota anarchica fiorentina [[Teresa Fabbrini]], fondano anche la [[Casa Editrice Rafanelli-Polli]]. Frequenta gli scrittori italiani più conosciuti dell'epoca (Papini, Prezzolini, Palazzechi) e i rappresentanti del [[futurismo]] (Russolo, Boccioni, Marinetti), che poi la portano a legarsi sentimentalmente a [[Carlo Carrà]], con il quale vive un rapporto breve ma intenso e che avvicinerà  temporaneamente Carrà  all'[[anarchismo]] <ref name="carrà ">Al rapporto fra i due [[futuristi di sinistra]] è dedicato il libro di Alberto Ciampi (grande esperto di anarco futurismo) ''Leda Rafanelli, Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro''</ref>.  
[[File:Ledar15.png|thumb|left|140px|«Djali signor mio», manoscritto di Leda ([[1912]]-[[1913]])]]
[[File:Ledar15.png|thumb|left|140px|«Djali signor mio», manoscritto di Leda ([[1912]]-[[1913]])]]
Nel [[1907]] fonda insieme a [[Giuseppe Monanni]] la rivista individualista d'idee e d'arte ''[[Vir]]'', vicina alle posizioni [[anarco-futurismo|anarco-futuriste]] e il cui primo editoriale è redatto da [[Oberdan Gigli]]. Sempre con il solito compagno, [[Giuseppe Monnanni]], fonderà  anche «La Sciarpa Nera».
Nel [[1907]] fonda insieme a [[Giuseppe Monanni]] la rivista individualista d'idee e d'arte ''[[Vir]]'', vicina alle posizioni [[anarco-futurismo|anarco-futuriste]] e il cui primo editoriale è redatto da [[Oberdan Gigli]]. Sempre con il solito compagno, [[Giuseppe Monnanni]], fonderà  anche «La Sciarpa Nera».
Nel [[1910]], da una relazione con l'editore anarchico [[Giuseppe Monnanni]] conosciuto nel [[1907]], nasce il figlio Marsilio. In questo periodo pubblica anche alcuni romanzi e saggi: ''Bozzetti sociali'', ''Seme nuovo'', ''Verso la Siberia'', ''Scene della rivoluzione russa''.  
Nel [[1910]], da una relazione con l'editore anarchico [[Giuseppe Monnanni]] conosciuto nel [[1907]], nasce il figlio Marsilio. In questo periodo pubblica anche alcuni romanzi e saggi: ''Bozzetti sociali'', ''Seme nuovo'', ''Verso la Siberia'', ''Scene della rivoluzione russa''.  


Con gli anarchici [[Ettore Molinari]] <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=11443&Tipo=Libro&titolo=Errico+Malatesta+e+il+movimento+anarchico+italiano+e+internazionale.+1872-1932 Ettore Molinari] è stato uno scienziato anarchico a cui è stato intitolato l'omonimo istituto tecnico industriale di Milano, dopo la Liberazione. Antecedentemente l'istituto era intitolato ad [[Italo Balbo]]</ref> e [[Nella Giacomelli]] <ref>[http://www.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/inventario_molinari/inventario_molinari.html Nella Giacomelli], anarchica e collaboratrice di [[Ettore Molinari]] </ref> entra a far parte del comitato di redazione della «[[La Protesta Umana]]» ([[1906]]-[[1909]]) e collabora a svariate pubblicazioni libertarie come «[[Il Pensiero]]», di [[Pietro Gori]] e [[Luigi Fabbri]], poi anche «[[Il Libertario]]», «[[Il Grido della folla]]», «[[Volontà ]]», «[[La Blouse]]» ([[1906]]-[[1910]]), «[[La Donna Libertaria]]» (Parma, [[1912]]-[[1913]]), ecc.  
Con gli anarchici [[Ettore Molinari]] <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=11443&Tipo=Libro&titolo=Errico+Malatesta+e+il+movimento+anarchico+italiano+e+internazionale.+1872-1932 Ettore Molinari] è stato uno scienziato anarchico a cui è stato intitolato l'omonimo istituto tecnico industriale di Milano, dopo la Liberazione. Antecedentemente l'istituto era intitolato ad [[Italo Balbo]]</ref> e [[Nella Giacomelli]] <ref>[http://www.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/inventario_molinari/inventario_molinari.html Nella Giacomelli], anarchica e collaboratrice di [[Ettore Molinari]] </ref> entra a far parte del comitato di redazione della «[[La Protesta Umana]]» ([[1906]]-[[1909]]) e collabora a svariate pubblicazioni libertarie come «[[Il Pensiero]]», di [[Pietro Gori]] e [[Luigi Fabbri]], poi anche «[[Il Libertario]]», «[[Il Grido della folla]]», «[[Volontà]]», «[[La Blouse]]» ([[1906]]-[[1910]]), «[[La Donna Libertaria]]» (Parma, [[1912]]-[[1913]]), ecc.  


Gli stessi [[Ettore|Molinari]] e [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] sostengono e spingono Leda a fondare nel [[1910]] la [[Società  Editrice Sociale]], forse la più importante casa editrice Libertaria italiana, grazie alla quale Leda pubblicherà  le riviste «La Rivolta» ([[1910]]) e «La Libertà » (fra il [[1913]] ed [[1914]]). Più avanti si impegna nella costituzione di una nuova casa editrice libertaria, la «Casa Editrice Monnanni».
Gli stessi [[Ettore|Molinari]] e [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] sostengono e spingono Leda a fondare nel [[1910]] la [[Società  Editrice Sociale]], forse la più importante casa editrice Libertaria italiana, grazie alla quale Leda pubblicherà  le riviste «La Rivolta» ([[1910]]) e «La Libertà » (fra il [[1913]] ed [[1914]]). Più avanti si impegna nella costituzione di una nuova casa editrice libertaria, la «Casa Editrice Monnanni».
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*Emilio  Gentile, ''Mussolini e La Voce'', G. C. Sansoni, 1976
*Emilio  Gentile, ''Mussolini e La Voce'', G. C. Sansoni, 1976
*Paolo Monelli, ''Mussolini: piccolo borghese'', Garzanti, 1965
*Paolo Monelli, ''Mussolini: piccolo borghese'', Garzanti, 1965
*Alberto Ciampi, ''Leda Rafanelli - [[Carlo Carrà ]]: un romanzo: arte e politica in un incontro'', Centro Internazionale della Grafica, 2005
*Alberto Ciampi, ''Leda Rafanelli - [[Carlo Carrà]]: un romanzo: arte e politica in un incontro'', Centro Internazionale della Grafica, 2005
*Giuseppe Galzerano, ''[[Gaetano Bresci]]: la vita, l'attentato, il processo e la morte del regicida'', Galzerano, 1988
*Giuseppe Galzerano, ''[[Gaetano Bresci]]: la vita, l'attentato, il processo e la morte del regicida'', Galzerano, 1988
*Guido Bonsaver, ''Censorship and Literature in Fascist Italy'',  University of Toronto Press, 2007
*Guido Bonsaver, ''Censorship and Literature in Fascist Italy'',  University of Toronto Press, 2007
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