Leda Rafanelli: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "à " con "à "
Nessun oggetto della modifica
m (Sostituzione testo - "à " con "à ")
Riga 4: Riga 4:
== Biografia ==
== Biografia ==


'''Leda Rafanelli''' nasce il [[4 luglio]] [[1880]] a Pistoia, città dalla forte tradizione libertaria, da madre e padre originari di Livorno, anch'essa città storicamente considerata una "[[patria]]" dell'[[anarchia]]. Leda già da bambina mostra una grande facilità di scrittura, al punto tale che una sua poesia, ''Gomene'', trova spazio sull'organo ufficiale di stampa del partito socialista di [[Filippo Turati]].  
'''Leda Rafanelli''' nasce il [[4 luglio]] [[1880]] a Pistoia, città dalla forte tradizione libertaria, da madre e padre originari di Livorno, anch'essa città storicamente considerata una "[[patria]]" dell'[[anarchia]]. Leda già da bambina mostra una grande facilità di scrittura, al punto tale che una sua poesia, ''Gomene'', trova spazio sull'organo ufficiale di stampa del partito socialista di [[Filippo Turati]].  


[[File:Ledar9.png|thumb|Leda nel 1919]]
[[File:Ledar9.png|thumb|Leda nel 1919]]
===Il periodo di Alessandria d'Egitto e la conversione all'Islam===
===Il periodo di Alessandria d'Egitto e la conversione all'Islam===


Nel [[1903]], con i genitori, si trasferisce ad Alessandria d'Egitto, dove la giovanissima Leda entra in contatto col gruppo anarchico della [[Baracca Rossa]] <ref> Alla Baracca Rossa non si facevano solo discorsi teorici, ma si agiva anche nella pratica, come quando alcuni marinai russi, fermi nel porto di Alessandria, disertarono. Fatti prigionieri, furono rinchiusi in alcuni vagoni ferroviari per essere riportati alle navi, che poi sarebbero ritornate in [[patria]]. A questo punto gli anarchici della Baracca Rossa, tra cui [http://archive.is/TzVl0 Ungaretti], si stesero sui binari per non far passare il treno.</ref>, frequentato anche da Giuseppe Ungaretti <ref>Giuseppe Ungaretti diverrà interventista e [[fascismo|fascista]] nel proseguo, anche se in una maniera molto singolare. Si veda: [http://www.italialibri.net/autori/ungarettig.html biografia Giuseppe Ungaretti], [http://members.xoom.virgilio.it/AlbertoPian/Teledidattica/Letteratura/Vegliahtm/VegliaContenuto/UngarettiEIlFascismo.html Ungaretti eil fascismo]</ref> ed [[Enrico Pea]] <ref> Delle vicende della Baracca Rossa ne parla anche [[Maurizio Maggiani]] in ''Il coraggio del pettirosso''. Si veda inoltre: [http://www.google.it/books?id=gAkn8BzX4HsC&pg=PA85&dq=maggiani++genova&sig=eVLLb4Vxg7Xu6ndPBJ0YZur7fW4 Anteprima del libro]([[1995]])</ref>. Leda in questa fase collabora anche con il periodico egiziano «Il Domani».  
Nel [[1903]], con i genitori, si trasferisce ad Alessandria d'Egitto, dove la giovanissima Leda entra in contatto col gruppo anarchico della [[Baracca Rossa]] <ref> Alla Baracca Rossa non si facevano solo discorsi teorici, ma si agiva anche nella pratica, come quando alcuni marinai russi, fermi nel porto di Alessandria, disertarono. Fatti prigionieri, furono rinchiusi in alcuni vagoni ferroviari per essere riportati alle navi, che poi sarebbero ritornate in [[patria]]. A questo punto gli anarchici della Baracca Rossa, tra cui [http://archive.is/TzVl0 Ungaretti], si stesero sui binari per non far passare il treno.</ref>, frequentato anche da Giuseppe Ungaretti <ref>Giuseppe Ungaretti diverrà interventista e [[fascismo|fascista]] nel proseguo, anche se in una maniera molto singolare. Si veda: [http://www.italialibri.net/autori/ungarettig.html biografia Giuseppe Ungaretti], [http://members.xoom.virgilio.it/AlbertoPian/Teledidattica/Letteratura/Vegliahtm/VegliaContenuto/UngarettiEIlFascismo.html Ungaretti eil fascismo]</ref> ed [[Enrico Pea]] <ref> Delle vicende della Baracca Rossa ne parla anche [[Maurizio Maggiani]] in ''Il coraggio del pettirosso''. Si veda inoltre: [http://www.google.it/books?id=gAkn8BzX4HsC&pg=PA85&dq=maggiani++genova&sig=eVLLb4Vxg7Xu6ndPBJ0YZur7fW4 Anteprima del libro]([[1995]])</ref>. Leda in questa fase collabora anche con il periodico egiziano «Il Domani».  


Riguardo al suo rapporto con l'[[Egitto]] scriverà in seguito: «Fin da bambina ho sempre detto, con ferma convinzione, che ero nata millenaria. Tutti i miei personali ricordi, i sogni, le aspirazioni, i desideri erano basati, sistemati, orientati verso l'antico Egitto, mia [[patria]] d'elezione» <ref name="memorie">da Memorie di una chiromante</ref>, aggiungendo inoltre che :«Nessuno, che non sia un bruto, può sfuggire alla malia del deserto, al fascino delle oasi... Chi ha vissuto qualche anno fra gli arabi ne sentirà l'influenza per sempre» <ref name="l'oasi">da L'oasi</ref>.
Riguardo al suo rapporto con l'[[Egitto]] scriverà in seguito: «Fin da bambina ho sempre detto, con ferma convinzione, che ero nata millenaria. Tutti i miei personali ricordi, i sogni, le aspirazioni, i desideri erano basati, sistemati, orientati verso l'antico Egitto, mia [[patria]] d'elezione» <ref name="memorie">da Memorie di una chiromante</ref>, aggiungendo inoltre che :«Nessuno, che non sia un bruto, può sfuggire alla malia del deserto, al fascino delle oasi... Chi ha vissuto qualche anno fra gli arabi ne sentirà l'influenza per sempre» <ref name="l'oasi">da L'oasi</ref>.


L'ultimo periodo di Leda in Egitto coincide con la sua conversione al [[sufismo]] <ref name="sufismo">[http://it.wikipedia.org/wiki/Sufismo Sufismo]</ref>, corrente dell'Islam nella quale il [[rituale]] estetico della danza riveste una grande importanza, esempio ancora attuale e assai conosciuto sono i ''dervisci danzanti'' <ref>[http://www.puntosufi.it/TEMI9.HTM La danza dei dervisci giranti]</ref>. La conversione all'Islam (seppur ad un'ala particolare dell'Islam, che per esempio "predica" la parità tra i sessi e a cui si avvicinò anche il pittore anarchico francese [[Jossot]], [[Hakim Bey]], ecc.) è vissuta da Leda come ribellione al mondo occidentale che vuole non solo esser egemonico dal punto di vista politico e militare ma anche culturale. Infatti, quando rientrò in [[Italia]] con il marito, l'anarchico [[Ugo Polli]], conosciuto proprio in Egitto, pubblicherà un articolo in «[[La Libertà]]» <ref>''La Libertà '', [[5 maggio]] [[1914]]</ref>, in cui metterà a confronto lo stile di vita cristiano-occidentale con quello islamico.
L'ultimo periodo di Leda in Egitto coincide con la sua conversione al [[sufismo]] <ref name="sufismo">[http://it.wikipedia.org/wiki/Sufismo Sufismo]</ref>, corrente dell'Islam nella quale il [[rituale]] estetico della danza riveste una grande importanza, esempio ancora attuale e assai conosciuto sono i ''dervisci danzanti'' <ref>[http://www.puntosufi.it/TEMI9.HTM La danza dei dervisci giranti]</ref>. La conversione all'Islam (seppur ad un'ala particolare dell'Islam, che per esempio "predica" la parità tra i sessi e a cui si avvicinò anche il pittore anarchico francese [[Jossot]], [[Hakim Bey]], ecc.) è vissuta da Leda come ribellione al mondo occidentale che vuole non solo esser egemonico dal punto di vista politico e militare ma anche culturale. Infatti, quando rientrò in [[Italia]] con il marito, l'anarchico [[Ugo Polli]], conosciuto proprio in Egitto, pubblicherà un articolo in «[[La Libertà]]» <ref>''La Libertà '', [[5 maggio]] [[1914]]</ref>, in cui metterà a confronto lo stile di vita cristiano-occidentale con quello islamico.


=== L'attività antimilitarista alla vigilia della prima guerra mondiale ===
=== L'attività antimilitarista alla vigilia della prima guerra mondiale ===


Dopo essere entrata nell'ottica dell'[[anarco-individualismo]], Leda mostra affinità verso il [[socialismo libertario]], allontanandosi dall'[[individualismo]] di stampo violento e dalle errate interpretazioni del pensiero di [[Max Stirner]] che condussero, secondo lei, molti anarchici verso posizioni asociali e di stampo borghese. Non a caso, durante la Prima Guerra Mondiale molti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] appoggeranno l'intervento a fianco dell'Intesa.
Dopo essere entrata nell'ottica dell'[[anarco-individualismo]], Leda mostra affinità verso il [[socialismo libertario]], allontanandosi dall'[[individualismo]] di stampo violento e dalle errate interpretazioni del pensiero di [[Max Stirner]] che condussero, secondo lei, molti anarchici verso posizioni asociali e di stampo borghese. Non a caso, durante la Prima Guerra Mondiale molti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] appoggeranno l'intervento a fianco dell'Intesa.


Rientrata in [[Italia]], Leda è molto vicina ideologicamente all'amico [[Pietro Gori]] ed è stimata da [[Armando Borghi]] per la sua linea politica libertaria, a tal punto che le chiede di scrivere la prefazione <ref>Dalla prefazione: «Il [[Armando Borghi|Borghi]], affrontando la questione vitale dimostrando la degenerazione della concezione anarchista nella corrente organizzatrice e la esagerazione dell'egoismo stirneriano, porta la sua opinione leale alla luce [...] mi sembra già di sentire l'aspra critica dei compagni di estrema nemici acerrimi di tutto ciò che ha l'apparenza di stare tra la destra e la sinistra senza battere una via propria. Ma dal momento che la via da noi seguita ci sembra la via più dritta, logico è per noi lasciare la tortuosità di una organizzazione di partito che fa ai pugni con l'indole essenziale indipendente dei singoli anarchici, come pure di fuggire le esagerazioni delle teorie del forte pensatore [[Stirner]], le quali teorie, mentre possono avere un gran valore come potenzialità intellettuale e originale di un individuo, adattate alle lotte sociali e battezzate per la più pura concezione dell'anarchismo verrebbero ad essere una nuova tirannia e una nuova imposizione esercitata dall'individuo forte a danno dell'individuo debole, istituendo una nuova legge, non sancita dai codici, ma imposta dalla volontà individuale di chi non vuole conoscere confini alla propria libertà».</ref> del suo libro ''Il nostro e l'altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', stampato nella Tipografia Servadei nel [[1907]]. Leda ed Ugo, sostenuti da [[Olimpio Ballerini]] <ref>[http://www.arivista.org/?nr=310&pag=65.htm Riferimento a Ballerini]</ref>, marito della nota anarchica fiorentina [[Teresa Fabbrini]], fondano anche la [[Casa Editrice Rafanelli-Polli]]. Frequenta gli scrittori italiani più conosciuti dell'epoca (Papini, Prezzolini, Palazzechi) e i rappresentanti del [[futurismo]] (Russolo, Boccioni, Marinetti), che poi la portano a legarsi sentimentalmente a [[Carlo Carrà]], con il quale vive un rapporto breve ma intenso e che avvicinerà temporaneamente Carrà all'[[anarchismo]] <ref name="carrà ">Al rapporto fra i due [[futuristi di sinistra]] è dedicato il libro di Alberto Ciampi (grande esperto di anarco futurismo) ''Leda Rafanelli, Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro''</ref>.  
Rientrata in [[Italia]], Leda è molto vicina ideologicamente all'amico [[Pietro Gori]] ed è stimata da [[Armando Borghi]] per la sua linea politica libertaria, a tal punto che le chiede di scrivere la prefazione <ref>Dalla prefazione: «Il [[Armando Borghi|Borghi]], affrontando la questione vitale dimostrando la degenerazione della concezione anarchista nella corrente organizzatrice e la esagerazione dell'egoismo stirneriano, porta la sua opinione leale alla luce [...] mi sembra già di sentire l'aspra critica dei compagni di estrema nemici acerrimi di tutto ciò che ha l'apparenza di stare tra la destra e la sinistra senza battere una via propria. Ma dal momento che la via da noi seguita ci sembra la via più dritta, logico è per noi lasciare la tortuosità di una organizzazione di partito che fa ai pugni con l'indole essenziale indipendente dei singoli anarchici, come pure di fuggire le esagerazioni delle teorie del forte pensatore [[Stirner]], le quali teorie, mentre possono avere un gran valore come potenzialità intellettuale e originale di un individuo, adattate alle lotte sociali e battezzate per la più pura concezione dell'anarchismo verrebbero ad essere una nuova tirannia e una nuova imposizione esercitata dall'individuo forte a danno dell'individuo debole, istituendo una nuova legge, non sancita dai codici, ma imposta dalla volontà individuale di chi non vuole conoscere confini alla propria libertà».</ref> del suo libro ''Il nostro e l'altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', stampato nella Tipografia Servadei nel [[1907]]. Leda ed Ugo, sostenuti da [[Olimpio Ballerini]] <ref>[http://www.arivista.org/?nr=310&pag=65.htm Riferimento a Ballerini]</ref>, marito della nota anarchica fiorentina [[Teresa Fabbrini]], fondano anche la [[Casa Editrice Rafanelli-Polli]]. Frequenta gli scrittori italiani più conosciuti dell'epoca (Papini, Prezzolini, Palazzechi) e i rappresentanti del [[futurismo]] (Russolo, Boccioni, Marinetti), che poi la portano a legarsi sentimentalmente a [[Carlo Carrà]], con il quale vive un rapporto breve ma intenso e che avvicinerà temporaneamente Carrà all'[[anarchismo]] <ref name="carrà ">Al rapporto fra i due [[futuristi di sinistra]] è dedicato il libro di Alberto Ciampi (grande esperto di anarco futurismo) ''Leda Rafanelli, Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro''</ref>.  
[[File:Ledar15.png|thumb|left|140px|«Djali signor mio», manoscritto di Leda ([[1912]]-[[1913]])]]
[[File:Ledar15.png|thumb|left|140px|«Djali signor mio», manoscritto di Leda ([[1912]]-[[1913]])]]
Nel [[1907]] fonda insieme a [[Giuseppe Monanni]] la rivista individualista d'idee e d'arte ''[[Vir]]'', vicina alle posizioni [[anarco-futurismo|anarco-futuriste]] e il cui primo editoriale è redatto da [[Oberdan Gigli]]. Sempre con il solito compagno, [[Giuseppe Monnanni]], fonderà anche «La Sciarpa Nera».
Nel [[1907]] fonda insieme a [[Giuseppe Monanni]] la rivista individualista d'idee e d'arte ''[[Vir]]'', vicina alle posizioni [[anarco-futurismo|anarco-futuriste]] e il cui primo editoriale è redatto da [[Oberdan Gigli]]. Sempre con il solito compagno, [[Giuseppe Monnanni]], fonderà anche «La Sciarpa Nera».
Nel [[1910]], da una relazione con l'editore anarchico [[Giuseppe Monnanni]] conosciuto nel [[1907]], nasce il figlio Marsilio. In questo periodo pubblica anche alcuni romanzi e saggi: ''Bozzetti sociali'', ''Seme nuovo'', ''Verso la Siberia'', ''Scene della rivoluzione russa''.  
Nel [[1910]], da una relazione con l'editore anarchico [[Giuseppe Monnanni]] conosciuto nel [[1907]], nasce il figlio Marsilio. In questo periodo pubblica anche alcuni romanzi e saggi: ''Bozzetti sociali'', ''Seme nuovo'', ''Verso la Siberia'', ''Scene della rivoluzione russa''.  


Con gli anarchici [[Ettore Molinari]] <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=11443&Tipo=Libro&titolo=Errico+Malatesta+e+il+movimento+anarchico+italiano+e+internazionale.+1872-1932 Ettore Molinari] è stato uno scienziato anarchico a cui è stato intitolato l'omonimo istituto tecnico industriale di Milano, dopo la Liberazione. Antecedentemente l'istituto era intitolato ad [[Italo Balbo]]</ref> e [[Nella Giacomelli]] <ref>[http://www.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/inventario_molinari/inventario_molinari.html Nella Giacomelli], anarchica e collaboratrice di [[Ettore Molinari]] </ref> entra a far parte del comitato di redazione della «[[La Protesta Umana]]» ([[1906]]-[[1909]]) e collabora a svariate pubblicazioni libertarie come «[[Il Pensiero]]», di [[Pietro Gori]] e [[Luigi Fabbri]], poi anche «[[Il Libertario]]», «[[Il Grido della folla]]», «[[Volontà]]», «[[La Blouse]]» ([[1906]]-[[1910]]), «[[La Donna Libertaria]]» (Parma, [[1912]]-[[1913]]), ecc.  
Con gli anarchici [[Ettore Molinari]] <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=11443&Tipo=Libro&titolo=Errico+Malatesta+e+il+movimento+anarchico+italiano+e+internazionale.+1872-1932 Ettore Molinari] è stato uno scienziato anarchico a cui è stato intitolato l'omonimo istituto tecnico industriale di Milano, dopo la Liberazione. Antecedentemente l'istituto era intitolato ad [[Italo Balbo]]</ref> e [[Nella Giacomelli]] <ref>[http://www.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/inventario_molinari/inventario_molinari.html Nella Giacomelli], anarchica e collaboratrice di [[Ettore Molinari]] </ref> entra a far parte del comitato di redazione della «[[La Protesta Umana]]» ([[1906]]-[[1909]]) e collabora a svariate pubblicazioni libertarie come «[[Il Pensiero]]», di [[Pietro Gori]] e [[Luigi Fabbri]], poi anche «[[Il Libertario]]», «[[Il Grido della folla]]», «[[Volontà]]», «[[La Blouse]]» ([[1906]]-[[1910]]), «[[La Donna Libertaria]]» (Parma, [[1912]]-[[1913]]), ecc.  


Gli stessi [[Ettore|Molinari]] e [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] sostengono e spingono Leda a fondare nel [[1910]] la [[Società Editrice Sociale]], forse la più importante casa editrice Libertaria italiana, grazie alla quale Leda pubblicherà le riviste «La Rivolta» ([[1910]]) e «La Libertà» (fra il [[1913]] ed [[1914]]). Più avanti si impegna nella costituzione di una nuova casa editrice libertaria, la «Casa Editrice Monnanni».
Gli stessi [[Ettore|Molinari]] e [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] sostengono e spingono Leda a fondare nel [[1910]] la [[Società Editrice Sociale]], forse la più importante casa editrice Libertaria italiana, grazie alla quale Leda pubblicherà le riviste «La Rivolta» ([[1910]]) e «La Libertà» (fra il [[1913]] ed [[1914]]). Più avanti si impegna nella costituzione di una nuova casa editrice libertaria, la «Casa Editrice Monnanni».


Leda entra in contrasto con i firmatari del [[Manifesto dei Sedici]] ([[1915]]), tra cui lo stesso [[Kropotkin]], che, seppur per breve tempo, appoggiarono l'"Intesa" con l'intenzione di trasformare la guerra mondiale in [[rivoluzione sociale]] <ref>[http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Marzo-2004/pagina.php?cosa=0403lm23.02.html&titolo=Attualit%C3%A0%20 da "Le monde diplomatique"]</ref> <ref> «La Libertà», numero 12 del [[1 marzo|1° Marzo]] [[1915]]</ref>. Leda, coerentemente con le sue posizioni [[pacifismo|pacifiste]], si attiva nella penisola per propagare l'[[antimilitarismo]] <ref>[http://www.fabruaria.it/pag_int2.php?codice=100114882943bbd95e52d54# Fabruaria.it]</ref>, poiché lei crede che le tendenze [[anarco-individualismo|anarco-individualiste]] più genuine sono in antitesi ai dettami democratico-borghesi su cui invece si basano i guerrafondai.
Leda entra in contrasto con i firmatari del [[Manifesto dei Sedici]] ([[1915]]), tra cui lo stesso [[Kropotkin]], che, seppur per breve tempo, appoggiarono l'"Intesa" con l'intenzione di trasformare la guerra mondiale in [[rivoluzione sociale]] <ref>[http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Marzo-2004/pagina.php?cosa=0403lm23.02.html&titolo=Attualit%C3%A0%20 da "Le monde diplomatique"]</ref> <ref> «La Libertà», numero 12 del [[1 marzo|1° Marzo]] [[1915]]</ref>. Leda, coerentemente con le sue posizioni [[pacifismo|pacifiste]], si attiva nella penisola per propagare l'[[antimilitarismo]] <ref>[http://www.fabruaria.it/pag_int2.php?codice=100114882943bbd95e52d54# Fabruaria.it]</ref>, poiché lei crede che le tendenze [[anarco-individualismo|anarco-individualiste]] più genuine sono in antitesi ai dettami democratico-borghesi su cui invece si basano i guerrafondai.
Riga 33: Riga 33:
È questo il periodo in cui Mussolini, al momento socialista, sottopone Leda ad un serrato corteggiamento <ref>[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm Articolo sul rapporto Mussolini- Rafanelli di Felice Accame]</ref>. Il rapporto, che è stato soprattutto epistolare, è poi trasformato da Leda stessa in un libro intitolato ''Una donna e Mussolini: la corrispondenza amorosa'', costituito da quaranta lettere inviate alla Rafanelli dal futuro dittatore [[Fascismo|fascista]]. Secondo Alessandra Pierotti, nipote di Leda, fu un corteggiamento che non ottenne risultati concreti: «Perché Mussolini le parlò della sua "domestica tribù" dicendo che doveva portarli al mare. E fra tante idee "peregrine" di Leda c'era, fondamentalmente, questa: mai rovinare una famiglia».
È questo il periodo in cui Mussolini, al momento socialista, sottopone Leda ad un serrato corteggiamento <ref>[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm Articolo sul rapporto Mussolini- Rafanelli di Felice Accame]</ref>. Il rapporto, che è stato soprattutto epistolare, è poi trasformato da Leda stessa in un libro intitolato ''Una donna e Mussolini: la corrispondenza amorosa'', costituito da quaranta lettere inviate alla Rafanelli dal futuro dittatore [[Fascismo|fascista]]. Secondo Alessandra Pierotti, nipote di Leda, fu un corteggiamento che non ottenne risultati concreti: «Perché Mussolini le parlò della sua "domestica tribù" dicendo che doveva portarli al mare. E fra tante idee "peregrine" di Leda c'era, fondamentalmente, questa: mai rovinare una famiglia».


Occorre ricordare che nel periodo preso in considerazione ([[1913]]-[[1914]]), Mussolini era un noto socialista rivoluzionario ed aveva partecipato alla [[settimana rossa]] appoggiando l'insurrezione con comizi ed articoli <ref>[http://www.kamikazen.com/alfonsine/Alfonsine/mussolini_settimana_rossa.htm  Mussolini, [[Filippo Corridoni]] e la Settimana Rossa Maggio 1914]</ref>. Lo stesso [[Lenin]] si era espresso benignamente verso Mussolini, allora direttore dell'«Avanti!», ipotizzando per lui il ruolo di un futuro dirigente della [[rivoluzione]]. Se Leda negò sempre di esser stata amante di Mussolini, quest'ultimo invece se ne vantava, poiché d'altronde mai avrebbe potuto ammettere di esser stato rifiutato da una donna, visto che parte della sua immagine nazional popolare si fondava sulle sue "indiscusse ed indiscutibili" capacità di "maratoneta instancabile" nei rapporti con le "femmine" <ref>[hhttp://www.arivista.org/?nr=272&pag=48.htm Lettera dal titolo ''Leda, mia nonna'']</ref>.
Occorre ricordare che nel periodo preso in considerazione ([[1913]]-[[1914]]), Mussolini era un noto socialista rivoluzionario ed aveva partecipato alla [[settimana rossa]] appoggiando l'insurrezione con comizi ed articoli <ref>[http://www.kamikazen.com/alfonsine/Alfonsine/mussolini_settimana_rossa.htm  Mussolini, [[Filippo Corridoni]] e la Settimana Rossa Maggio 1914]</ref>. Lo stesso [[Lenin]] si era espresso benignamente verso Mussolini, allora direttore dell'«Avanti!», ipotizzando per lui il ruolo di un futuro dirigente della [[rivoluzione]]. Se Leda negò sempre di esser stata amante di Mussolini, quest'ultimo invece se ne vantava, poiché d'altronde mai avrebbe potuto ammettere di esser stato rifiutato da una donna, visto che parte della sua immagine nazional popolare si fondava sulle sue "indiscusse ed indiscutibili" capacità di "maratoneta instancabile" nei rapporti con le "femmine" <ref>[hhttp://www.arivista.org/?nr=272&pag=48.htm Lettera dal titolo ''Leda, mia nonna'']</ref>.


=== Durante e dopo il regime fascista ===
=== Durante e dopo il regime fascista ===
Leda Rafanelli nel [[1921]] pubblica ''Incantamento'', ma già nel [[1922]] il [[Fascismo|fascismo]] è in piena ascesa e utilizza gli strumenti "legali" in suo possesso per [[repressione|reprimere]] ogni forma di pubblicazione che si oppone al regime. Contestualmente, per quanto riguarda la vicenda di Leda, proprio nel [[1922]] il regime chiude la «[[Società Editrice Sociale]]» <ref name="francia">Il sito francese  
Leda Rafanelli nel [[1921]] pubblica ''Incantamento'', ma già nel [[1922]] il [[Fascismo|fascismo]] è in piena ascesa e utilizza gli strumenti "legali" in suo possesso per [[repressione|reprimere]] ogni forma di pubblicazione che si oppone al regime. Contestualmente, per quanto riguarda la vicenda di Leda, proprio nel [[1922]] il regime chiude la «[[Società Editrice Sociale]]» <ref name="francia">Il sito francese  
[http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/0407.html Anarcoefemèrides del 4 de juliol] sostiene invece che la chiusura avenne il [[7 febbraio]] [[1923]] e che questa portò anche all'arresto, per un breve periodo, di Leda, [[Carlo Molaschi]], [[Fioravante Meniconi]] ecc. </ref>. La «Casa Editrice Monanni» sarà invece soppressa dal regime "solo" nel [[1933]]. Del [[1922]] sono ancora i lavori di Leda dal titolo ''Donne e femmine'' e ''L'oasi''. Questa ultima opera, che è una fiera denuncia contro il [[colonialismo]], è di particolare importanza perché viene pubblicata sotto falso nome durante la [[repressione]] fascista ai danni della Resistenza libica, in cui parte focale avevano i seguaci del sufismo dell'ordine musulmano della Senussiya <ref>[http://www.sufi.it/Islam/nisa/Leda.htm Documento su Leda Rafanelli]</ref>.  
[http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/0407.html Anarcoefemèrides del 4 de juliol] sostiene invece che la chiusura avenne il [[7 febbraio]] [[1923]] e che questa portò anche all'arresto, per un breve periodo, di Leda, [[Carlo Molaschi]], [[Fioravante Meniconi]] ecc. </ref>. La «Casa Editrice Monanni» sarà invece soppressa dal regime "solo" nel [[1933]]. Del [[1922]] sono ancora i lavori di Leda dal titolo ''Donne e femmine'' e ''L'oasi''. Questa ultima opera, che è una fiera denuncia contro il [[colonialismo]], è di particolare importanza perché viene pubblicata sotto falso nome durante la [[repressione]] fascista ai danni della Resistenza libica, in cui parte focale avevano i seguaci del sufismo dell'ordine musulmano della Senussiya <ref>[http://www.sufi.it/Islam/nisa/Leda.htm Documento su Leda Rafanelli]</ref>.  


[[Gino Cerrito]] <ref>Cerrito, docente universitario studioso del movimento anarchico, già consigliere dell'Istituto storico delal resistenza in Toscana, autore di numerosi libri sul movimento operaio anarchico e socialista</ref> in ''L'antimilitarismo anarchico in Italia nel primo ventennio del secolo'', critica la maniera in cui Leda viveva il suo "essere anarchica", non condividendo la sua fede sufista o asserti del genere: «l'anarchico dovrebbe essere un individuo superiore per natura da cui si evince che nessuna educazione può cambiare il sentimento intimo che dà la personalità all'individuo» <ref>"Rivolta", Milano 30 aprile 1910, Pag. 13, vedere nota  23. Il trafiletto e di Leda  Rafanelli, Educazione e sentimenti</ref>, quindi almeno in parte in contrasto con le tesi del grande [[pedagogia|pedagogo]] anarchico [[Francisco Ferrer y Guardia]].
[[Gino Cerrito]] <ref>Cerrito, docente universitario studioso del movimento anarchico, già consigliere dell'Istituto storico delal resistenza in Toscana, autore di numerosi libri sul movimento operaio anarchico e socialista</ref> in ''L'antimilitarismo anarchico in Italia nel primo ventennio del secolo'', critica la maniera in cui Leda viveva il suo "essere anarchica", non condividendo la sua fede sufista o asserti del genere: «l'anarchico dovrebbe essere un individuo superiore per natura da cui si evince che nessuna educazione può cambiare il sentimento intimo che dà la personalità all'individuo» <ref>"Rivolta", Milano 30 aprile 1910, Pag. 13, vedere nota  23. Il trafiletto e di Leda  Rafanelli, Educazione e sentimenti</ref>, quindi almeno in parte in contrasto con le tesi del grande [[pedagogia|pedagogo]] anarchico [[Francisco Ferrer y Guardia]].


Se però si legge l'''Elogio funebre per Dante Carnesecchi'', anarchico trucidato a tradimento dai carabinieri, ci si rende conto che nel movimento anarchico legato all'[[futuristi di sinistra|anarco-futurismo]] erano abbastanza normali i richiami all'anarchico quale "persona superiore", in linea col pensiero futurista di [[Mario Carli]], per cui la nota di Leda Rafanelli non dovrebbe stupire più di tanto.
Se però si legge l'''Elogio funebre per Dante Carnesecchi'', anarchico trucidato a tradimento dai carabinieri, ci si rende conto che nel movimento anarchico legato all'[[futuristi di sinistra|anarco-futurismo]] erano abbastanza normali i richiami all'anarchico quale "persona superiore", in linea col pensiero futurista di [[Mario Carli]], per cui la nota di Leda Rafanelli non dovrebbe stupire più di tanto.
:'''Elogio funebre di [[Auro D'Arcola|Auro d'Arcola]], pubblicato in [[L'Adunata dei Refrattari]]''',  '''''"I nostri caduti: Dante Carnesecchi":'''''
:'''Elogio funebre di [[Auro D'Arcola|Auro d'Arcola]], pubblicato in [[L'Adunata dei Refrattari]]''',  '''''"I nostri caduti: Dante Carnesecchi":'''''
: «... Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, solo a compierle, ne portò il segreto alla tomba nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore, egli era all'altezza delle sue azioni, che mandava in piena consapevolezza ad effetto, fidando solo sulle sue forze. Ogni progetto, riduceva alle proporzioni di un operazione aritmetica, accomunando ad un estrema audacia un'estrema prudenza, una piena sicurezza in sé, ed una risolutezza tacita quanto irriducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza, all'agilità, all'acrobazia, alla velocità, e il polso alla fermezza; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidità mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito.  Perciò egli era boxeur, lottatore, ciclista, automobilista, corridore, acrobata, tiratore impareggiabile...» <ref name="firma"> Si noti lo stile che si rifà ai dettami di [[Mario Carli]], uno dei fondatori del [[futurismo]]</ref> <ref> [http://digilander.libero.it/gasparo/Dante.htm Dante Carnesecchi, Una leggenda anarchica] </ref>.
: «... Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, solo a compierle, ne portò il segreto alla tomba nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore, egli era all'altezza delle sue azioni, che mandava in piena consapevolezza ad effetto, fidando solo sulle sue forze. Ogni progetto, riduceva alle proporzioni di un operazione aritmetica, accomunando ad un estrema audacia un'estrema prudenza, una piena sicurezza in sé, ed una risolutezza tacita quanto irriducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza, all'agilità, all'acrobazia, alla velocità, e il polso alla fermezza; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidità mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito.  Perciò egli era boxeur, lottatore, ciclista, automobilista, corridore, acrobata, tiratore impareggiabile...» <ref name="firma"> Si noti lo stile che si rifà ai dettami di [[Mario Carli]], uno dei fondatori del [[futurismo]]</ref> <ref> [http://digilander.libero.it/gasparo/Dante.htm Dante Carnesecchi, Una leggenda anarchica] </ref>.


In altri scritti Leda sostiene di esere in grado di leggere la mano <ref>[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm Per Leda Rafanelli di Fellice Accame]</ref>. Fermo restando queste indiscutibili critiche, occorre comunque rimarcare che Leda fu fedele al [[internazionalismo|pensiero anarchico internazionalista]] ed [[eguaglianza|eguaglitario]]: come facesse a far convivere entro di sé l'[[anarchismo]], il [[sufismo]] e alcune credenze popolari è però una questione sua personale e non politica. Richiamandoci proprio a questo carattere mistico presente in Leda, ella quando si trova a dover fronteggiare enormi difficoltà economiche prende ad esercitare il mestiere di chiromante tra Milano e Genova. Nel contempo scrive ancora ''Nada'', ''La signora mia nonna'', ''Le memorie di una chiromante'', romanzi che parzialmente si rifanno all'atmosfera orientale della sua gioventù. ''Le memorie di una chiromante'', ovviamente hanno carattere autobiografico con esplicito riferimento allo strano mestiere che le forniva i quattrini per vivere. Verso la fine della sua vita, Leda dà lezioni di arabo e collabora ad «[[Umanità Nova]]». Finita la convivenza con Monanni, a cui segue la morte del figlio, Leda muore a Genova il [[13 settembre]] [[1971]].  
In altri scritti Leda sostiene di esere in grado di leggere la mano <ref>[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm Per Leda Rafanelli di Fellice Accame]</ref>. Fermo restando queste indiscutibili critiche, occorre comunque rimarcare che Leda fu fedele al [[internazionalismo|pensiero anarchico internazionalista]] ed [[eguaglianza|eguaglitario]]: come facesse a far convivere entro di sé l'[[anarchismo]], il [[sufismo]] e alcune credenze popolari è però una questione sua personale e non politica. Richiamandoci proprio a questo carattere mistico presente in Leda, ella quando si trova a dover fronteggiare enormi difficoltà economiche prende ad esercitare il mestiere di chiromante tra Milano e Genova. Nel contempo scrive ancora ''Nada'', ''La signora mia nonna'', ''Le memorie di una chiromante'', romanzi che parzialmente si rifanno all'atmosfera orientale della sua gioventù. ''Le memorie di una chiromante'', ovviamente hanno carattere autobiografico con esplicito riferimento allo strano mestiere che le forniva i quattrini per vivere. Verso la fine della sua vita, Leda dà lezioni di arabo e collabora ad «[[Umanità Nova]]». Finita la convivenza con Monanni, a cui segue la morte del figlio, Leda muore a Genova il [[13 settembre]] [[1971]].  


È da rimarcare che durante il [[Fascismo|fascismo]] Leda si nasconde, ma in seguito, a fascismo caduto, viene trovata tra la sua documentazione una nota scritta di suo pugno sulla prima pagina del suo opuscolo, ''Abbasso la guerra!'' ([[1915]]): «'''Opuscolo letto e approvato, in tutto, dal mio amico d'allora BM che divenne poi guerrista e poi fascista, capo del governo per 25 anni e poi ucciso dai gloriosi partigiani'''» <ref name="bm">[http://www.socialismolibertario.it/leda_rafanelli.htm da "socialismolibertario.it"]</ref>. Questa breve nota dimostra la considerazione che aveva del "duce", ed inoltre, nonostante la vita complicatissima da lei vissuta, anche a causa del suo carattere particolare, [[antifascismo|antifascista]] era ed antifascista rimase sino alla sua morte.
È da rimarcare che durante il [[Fascismo|fascismo]] Leda si nasconde, ma in seguito, a fascismo caduto, viene trovata tra la sua documentazione una nota scritta di suo pugno sulla prima pagina del suo opuscolo, ''Abbasso la guerra!'' ([[1915]]): «'''Opuscolo letto e approvato, in tutto, dal mio amico d'allora BM che divenne poi guerrista e poi fascista, capo del governo per 25 anni e poi ucciso dai gloriosi partigiani'''» <ref name="bm">[http://www.socialismolibertario.it/leda_rafanelli.htm da "socialismolibertario.it"]</ref>. Questa breve nota dimostra la considerazione che aveva del "duce", ed inoltre, nonostante la vita complicatissima da lei vissuta, anche a causa del suo carattere particolare, [[antifascismo|antifascista]] era ed antifascista rimase sino alla sua morte.
Riga 62: Riga 62:
*''Lavoratori'', 1959
*''Lavoratori'', 1959
*''Bozzetti sociali'', Casa editrice sociale, 1921
*''Bozzetti sociali'', Casa editrice sociale, 1921
*''La "castità " clericale'', Società Ed. Milanese
*''La "castità " clericale'', Società Ed. Milanese
*''Valida braccia: opusculo di propaganda contro la costruzione di nuove carceri'',  Rafanelli-Polli, 1907  
*''Valida braccia: opusculo di propaganda contro la costruzione di nuove carceri'',  Rafanelli-Polli, 1907  
*''Per l'idea nostra. Raccolta di articoli e bozzetti di propaganda'', Rafanelli-Polli
*''Per l'idea nostra. Raccolta di articoli e bozzetti di propaganda'', Rafanelli-Polli
*''Amando e combattendo. Racconto sociale'', Serantoni, 1906
*''Amando e combattendo. Racconto sociale'', Serantoni, 1906
*''Società presente e società avvenire'',  Libr. editrice Rafanelli-Polli, 1907
*''Società presente e società avvenire'',  Libr. editrice Rafanelli-Polli, 1907
*''La corona e la blouse: confronto sociale Biblioteca della rivista di letteratura operaia'', "La blouse"
*''La corona e la blouse: confronto sociale Biblioteca della rivista di letteratura operaia'', "La blouse"
*''Seme nuovo. Romanzo'', Società editoriale milanese, 1912
*''Seme nuovo. Romanzo'', Società editoriale milanese, 1912
*''La bastarda del principe. Madre coronata e madre plebea'', Nerbini, 1904
*''La bastarda del principe. Madre coronata e madre plebea'', Nerbini, 1904
*''Contro la scuola'', Tip. Polli, 1907  
*''Contro la scuola'', Tip. Polli, 1907  
Riga 105: Riga 105:
*Walter Binni, ''La Rassegna della letteratura italiana'', Le lettere, 1993
*Walter Binni, ''La Rassegna della letteratura italiana'', Le lettere, 1993
*Istituto di Studi Storico-Politici (Firenze), ''Il Pensiero politico'', L.S. Olschki, 1968  
*Istituto di Studi Storico-Politici (Firenze), ''Il Pensiero politico'', L.S. Olschki, 1968  
*Marino Parenti, ''Rarità bibliografiche dell'Ottocento: Materiali e pretesti per una storia'', Sansoni, 1953
*Marino Parenti, ''Rarità bibliografiche dell'Ottocento: Materiali e pretesti per una storia'', Sansoni, 1953
*Robert  Michels, ''La sociologia del partito politico nella democrazia moderna'', Il Mulino, 1966
*Robert  Michels, ''La sociologia del partito politico nella democrazia moderna'', Il Mulino, 1966
*Enzo Santarelli, ''Il socialismo anarchico in Italia'', Feltrinelli, 1973
*Enzo Santarelli, ''Il socialismo anarchico in Italia'', Feltrinelli, 1973
Riga 111: Riga 111:
*Simonetta Falasca Zamponi, ''Lo spettacolo del fascismo'', Hoepli, 2003
*Simonetta Falasca Zamponi, ''Lo spettacolo del fascismo'', Hoepli, 2003
*Umberto Carpi, ''L'estrema avanguardia del Novecento'',  Editori Riuniti, 1985  
*Umberto Carpi, ''L'estrema avanguardia del Novecento'',  Editori Riuniti, 1985  
*Nicola Capitini, ''Liberali, socialisti e Camera del lavoro a Firenze nell'età giolittiana'', Maccabruni Olschki, 1990
*Nicola Capitini, ''Liberali, socialisti e Camera del lavoro a Firenze nell'età giolittiana'', Maccabruni Olschki, 1990
*[[Pier Carlo Masini]] <ref>Masini, nato nel [[1923]], negli anni '30 si avvicina all'[[antifascismo]] frequentando le associazioni studentesche fiorentine che fan riferimento a [[Tristano Codignola]]. Teorico del [[liberalsocialismo]], partecipa alla rivista "Argomenti"; arrestato, è condannato a tre anni di confino nel [[1942]], poi si avvicina in seguito al [[PCI]] ma è contrario alla linea opportunistica di Togliatti. Nel [[1945]], conosciuto [[Alfonso Failla]] a Livorno, si avvicina al pensiero anarchico e partecipa alla ristrutturazione della [[FAI]] ed alle difficili scelte e scissioni in seno alla stessa, che portano, fra l'altro, alla nascita dei [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]]. Si può ritenere fra i dirigenti anarchici di maggior spicco, anche per il tempo dedicato alla stesura di parti della storia dell'[[anarchia]], sempre con notevole competenza ed acutezza di analisi. Si veda inoltre: [https://web.archive.org/web/20060520040342/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti69.html Biografia redatta dall'ANPI] </ref>, ''Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati'', Rizzoli, 1981
*[[Pier Carlo Masini]] <ref>Masini, nato nel [[1923]], negli anni '30 si avvicina all'[[antifascismo]] frequentando le associazioni studentesche fiorentine che fan riferimento a [[Tristano Codignola]]. Teorico del [[liberalsocialismo]], partecipa alla rivista "Argomenti"; arrestato, è condannato a tre anni di confino nel [[1942]], poi si avvicina in seguito al [[PCI]] ma è contrario alla linea opportunistica di Togliatti. Nel [[1945]], conosciuto [[Alfonso Failla]] a Livorno, si avvicina al pensiero anarchico e partecipa alla ristrutturazione della [[FAI]] ed alle difficili scelte e scissioni in seno alla stessa, che portano, fra l'altro, alla nascita dei [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]]. Si può ritenere fra i dirigenti anarchici di maggior spicco, anche per il tempo dedicato alla stesura di parti della storia dell'[[anarchia]], sempre con notevole competenza ed acutezza di analisi. Si veda inoltre: [https://web.archive.org/web/20060520040342/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti69.html Biografia redatta dall'ANPI] </ref>, ''Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati'', Rizzoli, 1981
*[[Pier Carlo Masini]], ''Mussolini: la maschera del dittatore'', [[Biblioteca Franco Serantini]], 1999
*[[Pier Carlo Masini]], ''Mussolini: la maschera del dittatore'', [[Biblioteca Franco Serantini]], 1999
*Luigi Ambrosoli, ''I periodici operai e socialisti di Varese dal 1860 al 1926'',  SugarCo
*Luigi Ambrosoli, ''I periodici operai e socialisti di Varese dal 1860 al 1926'',  SugarCo
*''Un Trentennio di attività anarchica (1914-1945)'', Anarchism Collection (Library of Congress), 1975, "[[Paul Avrich]] Collection" (Library of Congress), Edizioni "L'Antistato", 1953
*''Un Trentennio di attività anarchica (1914-1945)'', Anarchism Collection (Library of Congress), 1975, "[[Paul Avrich]] Collection" (Library of Congress), Edizioni "L'Antistato", 1953
*Rinaldina Russell, ''Italian Women Writers: A Bio-Bibliographical Sourcebook'',  Greenwood Press
*Rinaldina Russell, ''Italian Women Writers: A Bio-Bibliographical Sourcebook'',  Greenwood Press
*Arnaldo Nesti, ''Gesù socialista: una tradizione popolare italiana, 1880-1920'', Claudiana, 1974  
*Arnaldo Nesti, ''Gesù socialista: una tradizione popolare italiana, 1880-1920'', Claudiana, 1974  
64 364

contributi