La strage del Teatro Diana: differenze tra le versioni

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I sospetti nacquero anche dal fatto che [[Elena Melli]], la donna che avrebbe partecipato alla fase progettuale dell'attentato, non comparve fra gli imputati e una volta fuggita in SudAmerica di lei non si seppe mai nulla. Mariani però non fu mai convinto che il gruppo fosse infiltrato ed orientato così dalla polizia a compiere un attentato che favorì il nascente regime [[fascista]]:
I sospetti nacquero anche dal fatto che [[Elena Melli]], la donna che avrebbe partecipato alla fase progettuale dell'attentato, non comparve fra gli imputati e una volta fuggita in SudAmerica di lei non si seppe mai nulla. Mariani però non fu mai convinto che il gruppo fosse infiltrato ed orientato così dalla polizia a compiere un attentato che favorì il nascente regime [[fascista]]:
: «Non ho mai pensato, come sempre hanno fatto alcuni miei compagni, in base ad elementi che mi hanno detto positivi, fino a credere possibile una revisione del processo, d'incolpare qualcuno che vicino a noi sapesse manovraci tanto bene da farci credere che avremmo colpito il questore e altre personalità  e che invece ci facevano colpire delle povere persone innocenti intente solo a divertirsi»<ref>[http://www.odg.mi.it/node/31335 Le stragi degli anni Venti]</ref>
: «Non ho mai pensato, come sempre hanno fatto alcuni miei compagni, in base ad elementi che mi hanno detto positivi, fino a credere possibile una revisione del processo, d'incolpare qualcuno che vicino a noi sapesse manovraci tanto bene da farci credere che avremmo colpito il questore e altre personalità  e che invece ci facevano colpire delle povere persone innocenti intente solo a divertirsi»<ref>[http://www.odg.mi.it/node/31335 Le stragi degli anni Venti]</ref>


[[Malatesta]], che il [[25 marzo]] [[1921]] era stato finalmente processato insieme a [[Armando Borghi|Borghi]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] (oltre ad altre decine di imputati) <ref>[[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] furono assolti ma rinviati a gudizio per istigazioni sovversive, insieme a [[Dante Pagliai]], accusato di essere il gerente di ''[[Umanità  Nova]]'', del quale erano stati incriminati ben 43 articoli. [[Dante Pagliai]] rimase a piede libero, [[Corrado Quaglino|Quaglino]] fu scarcerato, mentre [[Malatesta]] e [[Armando Borghi|Borghi]] restarono in [[carcere]] in attesa del nuovo giudizio. Nel luglio del [[1921]] furono assolti da ogni accusa e ritornarono definitivamente in [[libertà ]].</ref>, sempre condannò risolutamente il gesto ma mai gli autori, che anzi definì «compagni nostri, buoni compagni nostri, pronti sempre al sacrificio per il bene degli altri»; gente che «nel compiere il loro tragico ed infausto gesto intendevano fare opera di sacrificio e di devozione.».
[[Malatesta]], che il [[25 marzo]] [[1921]] era stato finalmente processato insieme a [[Armando Borghi|Borghi]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] (oltre ad altre decine di imputati) <ref>[[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] furono assolti ma rinviati a gudizio per istigazioni sovversive, insieme a [[Dante Pagliai]], accusato di essere il gerente di ''[[Umanità  Nova]]'', del quale erano stati incriminati ben 43 articoli. [[Dante Pagliai]] rimase a piede libero, [[Corrado Quaglino|Quaglino]] fu scarcerato, mentre [[Malatesta]] e [[Armando Borghi|Borghi]] restarono in [[carcere]] in attesa del nuovo giudizio. Nel luglio del [[1921]] furono assolti da ogni accusa e ritornarono definitivamente in [[libertà ]].</ref>, sempre condannò risolutamente il gesto ma mai gli autori, che anzi definì «compagni nostri, buoni compagni nostri, pronti sempre al sacrificio per il bene degli altri»; gente che «nel compiere il loro tragico ed infausto gesto intendevano fare opera di sacrificio e di devozione.».
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