La ballata di Piero dei fossi: differenze tra le versioni

''anarchico di Livorno, che ha cantato l’amore, la libertà  e l’anarchia come nessuno mai...''

il respiro dei tuoi passi s’invola <br />

l’amicizia stregata dei bagni nudi sotto la luna <br />

le baldorie agli scali olandesi, ai bottini dell’olio <br />

e le corse sulle spiagge d’inverno a vedere le navi ubriache <br />

e ogni eretico evangelico la sua isola incantata che c’è <br />

quando l’Amerigo Vespucci portava nella stiva <br />

e l’asma libertaria di Ernesto “Che” Guevara, e un cantore <br />

lasciava all’ultimo rifugio dei tiranni di un’epoca in armi <br />

che hanno conosciuto la galera e l’emarginazione <br />

in cambio di un’esistenza più giusta e più umana <br />

e costruire una spiritualità  dell’ascolto e del gesto <br />

nelle tue canzoni c’è il cuore in volo dei ribelli<br />

e le ostriche, il baccalà , il cacciucco e la fame dell’oceano<br />

ti perdevi nell’odore di petrolio del cinema deserto<br />

e disperso nell’innocenze intere di uomini e donne<br />

ma conoscevi anche l’oblio del dolore e piangevi da solo<br />

che scendevano dalle bianche vele d’ogni-dove<br />

nei tuoi silenzi strappati nelle piogge d’estate<br />

hai colto l’attimo dei franchi tiratori<br />

hai lasciato ai cospiratori dell’uguaglianza<br />

che già  esisteva nei vagabondi dell’arcobaleno<br />

mai l’alba è così vicina come quando la notte si scioglie<br />

dove i cammini s’incrociano senza mai confondersi<br />

è a partire dall’accoglienza e dall’ospitalità <br />

senza conoscere l’amore e disperdevi nel tempo<br />

quell’infelicità  meravigliosa e straniera a se stessa<br />

come l’acqua selvaggia che ha più eternità  della pietra<br />

sono lì accucciati in quell’angolo tra reti e catene<br />

ma te sei andato incontro all’aurora dei poeti<br />

della vita con le ali, che vende l’anima al diavolo<br />

è il desiderio che si spinge fin dove la passione s’incendia<br />

la tua fame di bellezza l’hai lasciata sulla tavola dei giusti<br />

il cuore non ha bisogno d’imparare per crescere<br />

avevi addosso l’odore del genio senza confini<br />

avventuriero dell’anima e disertore di scuole<br />

c’è un tempo per il silenzio e un tempo per le parole<br />

continua ad esistere nell’immaginario dei popoli<br />

nella tua città  di sale anche l’ultimo dei Mohicani<br />

racconta le tue utopie di amicizia, di libertà  e d’amore<br />

e l’immaginazione scende nelle strade con la poesia<br />

dove l’eguale a te che è nell’altro dei tuoi sogni estremi<br />

sapevi che l’oblio del cuore riunisce i dissimili<br />