La Columna de Hierro: differenze tra le versioni

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La [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] si caratterizzò per le sue peculiarità  [[autogestione|autogestionarie]] e antiautoritarie che non persero forza nemmeno durante le fasi militari dello scontro con i franchisti. Alla base di tutto vi erano le '''milizie''' (10 giorni dopo l'insurrezione franchista si contavano già  circa 18.000 miliziani anarchici, oltre ad un retroterra di altri 150.000 pronti alla lotta), le quali procedettero anche all'occupazione ed esproprio di grossi appezzamenti di terreno da ridistribuire ai contadini ed all'occupazione delle fabbriche.
La [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] si caratterizzò per le sue peculiarità  [[autogestione|autogestionarie]] e antiautoritarie che non persero forza nemmeno durante le fasi militari dello scontro con i franchisti. Alla base di tutto vi erano le '''milizie''' (10 giorni dopo l'insurrezione franchista si contavano già  circa 18.000 miliziani anarchici, oltre ad un retroterra di altri 150.000 pronti alla lotta), le quali procedettero anche all'occupazione ed esproprio di grossi appezzamenti di terreno da ridistribuire ai contadini ed all'occupazione delle fabbriche.


Anche se non tutte si strutturarono secondo i medesimi principi, in linea di massima l'unità  più piccola era il "gruppo" formato da una decina di miliziani, che aveva per rappresentante un delegato democraticamente eletto; dieci gruppi formavano una "'''Centuria'''", con un delegato di centuria eletto come rappresentante della stessa; un numero di centurie non prefissato, ma dipendente dalle esigenze belliche delle diverse zone, costituiva un "'''Batallón'''" (Battaglione); l'insieme dei Battaglioni andava a costituire una "'''Colonna'''". La Colonna era comandata da un comitato di guerra eletto dai miliziani e rimovibile; in genere ogni colonna aveva aggregati ex ufficiali dell'esercito ed esperti d'artiglieria e nell'uso degli esplosivi.
Anche se non tutte si strutturarono secondo i medesimi principi, in linea di massima l'unità  più piccola era il "gruppo" formato da una decina di miliziani, che aveva per rappresentante un delegato democraticamente eletto; dieci gruppi formavano una "'''Centuria'''", con un delegato di centuria eletto come rappresentante della stessa; un numero di centurie non prefissato, ma dipendente dalle esigenze belliche delle diverse zone, costituiva un "'''Batallón'''" (Battaglione); l'insieme dei Battaglioni andava a costituire una "'''Colonna'''". La Colonna era comandata da un comitato di guerra eletto dai miliziani e rimovibile; in genere ogni colonna aveva aggregati ex ufficiali dell'esercito ed esperti d'artiglieria e nell'uso degli esplosivi.


A tutte queste unità  aderirono molti italiani [[antifascismo|antifascisti]], anarchici e non anarchici: ve n'erano nella '''[[Columna Roja y Negra]]''', nella '''[[colonna del Barrio]]''', nel '''[[Battaglione Matteotti]]''' (battaglione formatosi nel gennaio [[1937]] all'interno della leggendaria '''[[Colonna Buenaventura Durruti]]''' ), nella '''[[Colonna Ascaso]]''', nella  '''[[Divisione Carlo Marx]]''' formata da comunisti antistalinisti, nella '''[[Colonna Tierra y Libertad]]''', nella '''[[Divisione Hortiz]]''', nella '''[[Colonna Lenin]]''', nella '''[[Centuria Errico Malatesta]]''', conosciuta anche come '''[[Battaglione della Morte]]''' (la divisa dei miliziani di questa centuria, che in seguito confluì nelle [[Brigate Internazionali]], ricorda il simbolismo degli [[Arditi]] e degli [[Arditi del Popolo]]), sotto il comando di [[Francesco Fausto Nitti]], e appunto nella '''Columna de Hierro''', fra i quali è doveroso citare [[Errico Nebbiascura]] <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/340/55.htm Oltre “Terra e Libertà ”]</ref> <ref>[http://www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=861 da recensione del libro ''Al Diavul'']</ref>. In totale gli gli italiani attivi militarmente nelle Colonne erano circa 500, fra anarchici e comunisti antistalinisti <ref>[http://www.isgrec.it/sito_spagna/ita/percorsi_volontari_ita.htm Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola]</ref>.
A tutte queste unità  aderirono molti italiani [[antifascismo|antifascisti]], anarchici e non anarchici: ve n'erano nella '''[[Columna Roja y Negra]]''', nella '''[[colonna del Barrio]]''', nel '''[[Battaglione Matteotti]]''' (battaglione formatosi nel gennaio [[1937]] all'interno della leggendaria '''[[Colonna Buenaventura Durruti]]''' ), nella '''[[Colonna Ascaso]]''', nella  '''[[Divisione Carlo Marx]]''' formata da comunisti antistalinisti, nella '''[[Colonna Tierra y Libertad]]''', nella '''[[Divisione Hortiz]]''', nella '''[[Colonna Lenin]]''', nella '''[[Centuria Errico Malatesta]]''', conosciuta anche come '''[[Battaglione della Morte]]''' (la divisa dei miliziani di questa centuria, che in seguito confluì nelle [[Brigate Internazionali]], ricorda il simbolismo degli [[Arditi]] e degli [[Arditi del Popolo]]), sotto il comando di [[Francesco Fausto Nitti]], e appunto nella '''Columna de Hierro''', fra i quali è doveroso citare [[Errico Nebbiascura]] <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/340/55.htm Oltre “Terra e Libertà ”]</ref> <ref>[http://www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=861 da recensione del libro ''Al Diavul'']</ref>. In totale gli gli italiani attivi militarmente nelle Colonne erano circa 500, fra anarchici e comunisti antistalinisti <ref>[http://www.isgrec.it/sito_spagna/ita/percorsi_volontari_ita.htm Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola]</ref>.
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