L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi: differenze tra le versioni

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D'altronde le idee del dittatore fascista furono esplicite sin dal [[1920]]:
D'altronde le idee del dittatore fascista furono esplicite sin dal [[1920]]:


: «Di fronte ad una razza inferiore e barbara <ref>[http://www.liceomanzoni.it/didattica/Foibe%20ed%20esodo.pdf Ginnasio Statale Alessandro Manzoni]</ref>come la slava, non si deve seguire la politica che dà  lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani» ([[Benito Mussolini]], 1920) <ref> [http://www.cnj.it/documentazione/foibe.htm La verità  sulle foibe.Di Marco Ottanelli]</ref><ref>pag 160, Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira, ''Storia d'Italia nel periodo fascista'', Einaudi</ref><ref>Francesco Piazza, pag 28, ''L'altra sponda adriatica'', Cierre</ref><ref>Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag 227, ''Friuli e Venezia Giulia''</ref><ref>Franco Monteverde, pag. 223, ''I liguri, un'etnia tra Italia e Mediterraneo'', Vallecchi, 1995</ref>
: «Di fronte ad una razza inferiore e barbara <ref>[http://www.liceomanzoni.it/didattica/Foibe%20ed%20esodo.pdf Ginnasio Statale Alessandro Manzoni]</ref>come la slava, non si deve seguire la politica che dà  lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani» ([[Benito Mussolini]], 1920) <ref> [http://www.cnj.it/documentazione/foibe.htm La verità  sulle foibe.Di Marco Ottanelli]</ref><ref>pag. 160, Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira, ''Storia d'Italia nel periodo fascista'', Einaudi</ref><ref>Francesco Piazza, pag. 28, ''L'altra sponda adriatica'', Cierre</ref><ref>Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag. 227, ''Friuli e Venezia Giulia''</ref><ref>Franco Monteverde, pag. 223, ''I liguri, un'etnia tra Italia e Mediterraneo'', Vallecchi, 1995</ref>


I primi partigiani sloveni, circa 8-10.000 unità, iniziarono la loro lotta [[antifascismo|antifascista]] sin dal luglio [[1941]]. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento: il primo tentativo fu realizzato nell'ottobre [[1941]] e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (solo a Kragulevac, furono fucilate 2300 persone); il secondo fu attuato, sempre congiutamente ai [[Nazionalsocialismo|nazisti]], con l'impegno di ben 36.000 uomini. Il [[1 marzo|1° marzo]] [[1942]] la [[Superloda]] (Comando superiore armate Slovenia e Damazia) inviò a tutti i comandi la circolare 3 C., estensori ne furono il comandante dell'XI Corpo d'armata, generale '''Mario Robotti''', e l'alto commissario per la provincia di Lubiana, '''Emilio Grazioli'''. La circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita:
I primi partigiani sloveni, circa 8-10.000 unità, iniziarono la loro lotta [[antifascismo|antifascista]] sin dal luglio [[1941]]. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento: il primo tentativo fu realizzato nell'ottobre [[1941]] e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (solo a Kragulevac, furono fucilate 2300 persone); il secondo fu attuato, sempre congiutamente ai [[Nazionalsocialismo|nazisti]], con l'impegno di ben 36.000 uomini. Il [[1 marzo|1° marzo]] [[1942]] la [[Superloda]] (Comando superiore armate Slovenia e Damazia) inviò a tutti i comandi la circolare 3 C., estensori ne furono il comandante dell'XI Corpo d'armata, generale '''Mario Robotti''', e l'alto commissario per la provincia di Lubiana, '''Emilio Grazioli'''. La circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita:
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