L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi: differenze tra le versioni

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[[File:Serbian family 1941.jpg|thumb|300 px|Famiglia serba massacrata nella propria casa da un raid degli [[Ustascia]]]]Con l'occupazione militare della Jugoslavia ([[1941]]-[[1943]]), il [[Fascismo|regime fascista]] iniziò la politica di sterminio e [[repressione]] degli slavi. A questo scopo, oltre a vere e proprie attività  terroristiche contro i civili, furono istituiti, in territorio slavo e in quello italiano, numerosi '''campi di concentramento''' per slavi e per [[Antifascismo|antifascisti]] (sloveni e italiani soprattutto).
[[File:Serbian family 1941.jpg|thumb|300 px|Famiglia serba massacrata nella propria casa da un raid degli [[Ustascia]]]]Con l'occupazione militare della Jugoslavia ([[1941]]-[[1943]]), il [[Fascismo|regime fascista]] iniziò la politica di sterminio e [[repressione]] degli slavi. A questo scopo, oltre a vere e proprie attività  terroristiche contro i civili, furono istituiti, in territorio slavo e in quello italiano, numerosi '''campi di concentramento''' per slavi e per [[Antifascismo|antifascisti]] (sloveni e italiani soprattutto).


==Occupazione e crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1943)==
==Occupazione e crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1943)==
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: «Quando l'Italia, vincitrice nella Prima guerra mondiale, ingloba nel proprio territorio 327 mila sloveni e 152 mila croati, anziché scegliere la strada del rispetto per le minoranze, suggerito da Wilson, sceglie invece quella dell'assimilazione forzata e brutale.» (Angelo Del Boca) <ref>[http://www.resistenze.org/sito/os/ip/osip6b16.htm da "resistenze.org"]</ref>
: «Quando l'Italia, vincitrice nella Prima guerra mondiale, ingloba nel proprio territorio 327 mila sloveni e 152 mila croati, anziché scegliere la strada del rispetto per le minoranze, suggerito da Wilson, sceglie invece quella dell'assimilazione forzata e brutale.» (Angelo Del Boca) <ref>[http://www.resistenze.org/sito/os/ip/osip6b16.htm da "resistenze.org"]</ref>


Nel corso della seconda guerra mondiale, con l'inizio dell'occupazione nazifascista della Jugoslavia (aprile [[1941]]) furono istantaneamente approntati, sia in territorio italiano che in quello jugoslavo occupato dai [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]], un gran numero di campi di concentramento per il lavoro coatto, come campi di smistamento o di vero e proprio sterminio. Oltre ai detenuti di etnia slava (appartenenti alle popolazioni stanziate sia nel Regno di Jugoslavia che nelle regioni italiane Venezia Euganea e Friuli, i cosiddetti "'''allogeni'''" o "'''alloglotti'''"), in tali campi vennero spesso rinchiusi anche migliaia di [[:Categoria:Antifascisti|antifascisti]] italiani e stranieri di varie nazionalità .  
Nel corso della seconda guerra mondiale, con l'inizio dell'occupazione nazifascista della Jugoslavia (aprile [[1941]]) furono istantaneamente approntati, sia in territorio italiano che in quello jugoslavo occupato dai [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]], un gran numero di campi di concentramento per il lavoro coatto, come campi di smistamento o di vero e proprio sterminio. Oltre ai detenuti di etnia slava (appartenenti alle popolazioni stanziate sia nel Regno di Jugoslavia che nelle regioni italiane Venezia Euganea e Friuli, i cosiddetti "'''allogeni'''" o "'''alloglotti'''"), in tali campi vennero spesso rinchiusi anche migliaia di [[:Categoria:Antifascisti|antifascisti]] italiani e stranieri di varie nazionalità .  


Gran parte degli slavi ivi rinchiusi, fra cui anche vecchi, donne e bambini, trovarono la morte per inedia, malattie, torture o soppressione fisica. In conseguenza a tutto ciò non è sbagliato affermare che questi campi furono in molti casi dei veri e propri lager finalizzati allo sterminio di massa, come peraltro espressamente richiesto da Mussolini che chiese «l'annientamento di uomini e cose», visto che gli jugoslavi non avrebbero mai accettato i fascisti<ref>[http://www.facebook.com/topic.php?uid=54175227051&topic=10867 da "facebook"]</ref>.
Gran parte degli slavi ivi rinchiusi, fra cui anche vecchi, donne e bambini, trovarono la morte per inedia, malattie, torture o soppressione fisica. In conseguenza a tutto ciò non è sbagliato affermare che questi campi furono in molti casi dei veri e propri lager finalizzati allo sterminio di massa, come peraltro espressamente richiesto da Mussolini che chiese «l'annientamento di uomini e cose», visto che gli jugoslavi non avrebbero mai accettato i fascisti<ref>[http://www.facebook.com/topic.php?uid=54175227051&topic=10867 da "facebook"]</ref>.
D'altronde le idee del dittatore fascista furono esplicite sin dal [[1920]]:
D'altronde le idee del dittatore fascista furono esplicite sin dal [[1920]]:


: «Di fronte ad una razza inferiore e barbara <ref>[http://www.liceomanzoni.it/didattica/Foibe%20ed%20esodo.pdf Ginnasio Statale Alessandro Manzoni]</ref>come la slava, non si deve seguire la politica che dà  lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani» ([[Benito Mussolini]], 1920) <ref> [http://www.cnj.it/documentazione/foibe.htm La verità  sulle foibe.Di Marco Ottanelli]</ref><ref>pag 160, Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira, ''Storia d'Italia nel periodo fascista'', Einaudi</ref><ref>Francesco Piazza, pag 28, ''L'altra sponda adriatica'', Cierre</ref><ref>Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag 227, ''Friuli e Venezia Giulia''</ref><ref>Franco Monteverde, pag. 223, ''I liguri, un'etnia tra Italia e Mediterraneo'', Vallecchi, 1995</ref>
: «Di fronte ad una razza inferiore e barbara <ref>[http://www.liceomanzoni.it/didattica/Foibe%20ed%20esodo.pdf Ginnasio Statale Alessandro Manzoni]</ref>come la slava, non si deve seguire la politica che dà  lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani» ([[Benito Mussolini]], 1920) <ref> [http://www.cnj.it/documentazione/foibe.htm La verità  sulle foibe.Di Marco Ottanelli]</ref><ref>pag 160, Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira, ''Storia d'Italia nel periodo fascista'', Einaudi</ref><ref>Francesco Piazza, pag 28, ''L'altra sponda adriatica'', Cierre</ref><ref>Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag 227, ''Friuli e Venezia Giulia''</ref><ref>Franco Monteverde, pag. 223, ''I liguri, un'etnia tra Italia e Mediterraneo'', Vallecchi, 1995</ref>


I primi partigiani sloveni, circa 8-10.000 unità , iniziarono la loro lotta [[antifascismo|antifascista]] sin dal luglio [[1941]]. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento: il primo tentativo fu realizzato nell'ottobre [[1941]] e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (solo a Kragulevac, furono fucilate 2300 persone); il secondo fu attuato, sempre congiutamente ai [[Nazionalsocialismo|nazisti]], con l'impegno di ben 36.000 uomini. Il [[1 marzo|1° marzo]] [[1942]] la [[Superloda]] (Comando superiore armate Slovenia e Damazia) inviò a tutti i comandi la circolare 3 C., estensori ne furono il comandante dell'XI Corpo d'armata, generale '''Mario Robotti''', e l'alto commissario per la provincia di Lubiana, '''Emilio Grazioli'''. La circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita:
I primi partigiani sloveni, circa 8-10.000 unità , iniziarono la loro lotta [[antifascismo|antifascista]] sin dal luglio [[1941]]. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento: il primo tentativo fu realizzato nell'ottobre [[1941]] e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (solo a Kragulevac, furono fucilate 2300 persone); il secondo fu attuato, sempre congiutamente ai [[Nazionalsocialismo|nazisti]], con l'impegno di ben 36.000 uomini. Il [[1 marzo|1° marzo]] [[1942]] la [[Superloda]] (Comando superiore armate Slovenia e Damazia) inviò a tutti i comandi la circolare 3 C., estensori ne furono il comandante dell'XI Corpo d'armata, generale '''Mario Robotti''', e l'alto commissario per la provincia di Lubiana, '''Emilio Grazioli'''. La circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita:
: «Internare a titolo protettivo, precauzionale e repressivo, individui, famiglie, categorie di individui delle città  e delle campagne e, se occorre, intere popolazioni di villaggi e zone rurali; Si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buona fede, non verranno perseguiti. Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostreranno timidezza e ignavia.» <ref name="pmli">[http://www.pmli.it/occupazionefascistaslovania.htm L'occupazione fascista della slovenia ]</ref>
: «Internare a titolo protettivo, precauzionale e repressivo, individui, famiglie, categorie di individui delle città  e delle campagne e, se occorre, intere popolazioni di villaggi e zone rurali; Si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buona fede, non verranno perseguiti. Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostreranno timidezza e ignavia.» <ref name="pmli">[http://www.pmli.it/occupazionefascistaslovania.htm L'occupazione fascista della slovenia ]</ref>
[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 1.jpg|thumb|left|Un graduato italiano malmena uno degli ostaggi jugoslavi condotti alla fucilazione]]
[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 1.jpg|thumb|left|Un graduato italiano malmena uno degli ostaggi jugoslavi condotti alla fucilazione]]
[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 2.jpg|thumb|left|Ostaggi jugoslavi in attesa della scarica del plotone di esecuzione ...]]
[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 2.jpg|thumb|left|Ostaggi jugoslavi in attesa della scarica del plotone di esecuzione ...]]
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La terza grande offensiva si svolge dal [[12 aprile]] al [[15 giugno]] [[1942]], sotto la direzione del generale Mario Roatta, comandante della II Armata italiana in Slovenia e Croazia ([[Supersloda]]), e si concluse, come gli altri due tentativi, con grandi massacri di civili ma senza riuscire a scalfire la forza e il coraggio dei partigiani jugoslavi.
La terza grande offensiva si svolge dal [[12 aprile]] al [[15 giugno]] [[1942]], sotto la direzione del generale Mario Roatta, comandante della II Armata italiana in Slovenia e Croazia ([[Supersloda]]), e si concluse, come gli altri due tentativi, con grandi massacri di civili ma senza riuscire a scalfire la forza e il coraggio dei partigiani jugoslavi.


Proprio i crimini fascisti perpetrati contro gli slavi dovrebbero essere il punto di partenza per un'analisi seria ed approfondita dei fatti delle [[foibe]], che una certa storiografia velleitaria, revisionista, nazionalista e fascistoide attribuirebbe acriticamente alla "malvagità " comunista e anti-italiana dei partigiani di Tito, senza minimamente accennare ai feroci massacri [[Fascismo|fascisti]] perpetrati ai danni degli slavi. Furono invece proprio i fascisti italiani a distinguersi per la crudeltà  e la violenza [[Razzismo|razzista]], superando per ferocia in Yugoslavia anche i [[Nazionalsocialismo|nazisti]]:
Proprio i crimini fascisti perpetrati contro gli slavi dovrebbero essere il punto di partenza per un'analisi seria ed approfondita dei fatti delle [[foibe]], che una certa storiografia velleitaria, revisionista, nazionalista e fascistoide attribuirebbe acriticamente alla "malvagità " comunista e anti-italiana dei partigiani di Tito, senza minimamente accennare ai feroci massacri [[Fascismo|fascisti]] perpetrati ai danni degli slavi. Furono invece proprio i fascisti italiani a distinguersi per la crudeltà  e la violenza [[Razzismo|razzista]], superando per ferocia in Yugoslavia anche i [[Nazionalsocialismo|nazisti]]:
: «I crimini commessi dai soldati italiani non sono da meno, in ogni senso, di quelli commessi dai tedeschi» ([[14 maggio]] [[1945]], il delegato del governo di Belgrado presso la Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite).
: «I crimini commessi dai soldati italiani non sono da meno, in ogni senso, di quelli commessi dai tedeschi» ([[14 maggio]] [[1945]], il delegato del governo di Belgrado presso la Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite).


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===Testimonianze e prove dei crimini===
===Testimonianze e prove dei crimini===
====Carteggio di Italo Sauro, cosiddetto eroe di guerra fascista====
====Carteggio di Italo Sauro, cosiddetto eroe di guerra fascista====
: «Inoltre dal Bollettino n. 1/aprile 1976 dell'Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione del [[Friuli-Venezia Giulia]] si trae questa informazione: '''Italo Sauro''' figlio di  Nazario Sauro (l'eroe della Prima guerra mondiale), in un appunto inviato a Mussolini rende noto il suo colloquio con l'SS Brigade Fuehrer Guenter. In tale carteggio risulta che Italo Sauro propone onde rendere più efficiente la repressione antipartigiana di far deportare dai germanici tutta la popolazione allogena di età  tra i 15 e i 45 anni, fatte salve eccezioni specifiche, ma i germanici non son d'accordo con tale proposta» <ref>Gian Luigi Falabrino, docente si storia della comunicazione visiva del Politecnico di Torino:  [http://it.wikiquote.org/wiki/Gianluigi_Falabrino da wikiquote] e: [http://www.rigocamerano.it/sfitalosauro.htm  Memoriale di Italo Sauro, tratto da: ''Quaderni vol. III CRSR Archivio Militare dell'Armata Jugoslava''. Belgrado K911]</ref>
: «Inoltre dal Bollettino n. 1/aprile 1976 dell'Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione del [[Friuli-Venezia Giulia]] si trae questa informazione: '''Italo Sauro''' figlio di  Nazario Sauro (l'eroe della Prima guerra mondiale), in un appunto inviato a Mussolini rende noto il suo colloquio con l'SS Brigade Fuehrer Guenter. In tale carteggio risulta che Italo Sauro propone onde rendere più efficiente la repressione antipartigiana di far deportare dai germanici tutta la popolazione allogena di età  tra i 15 e i 45 anni, fatte salve eccezioni specifiche, ma i germanici non son d'accordo con tale proposta» <ref>Gian Luigi Falabrino, docente si storia della comunicazione visiva del Politecnico di Torino:  [http://it.wikiquote.org/wiki/Gianluigi_Falabrino da wikiquote] e: [http://www.rigocamerano.it/sfitalosauro.htm  Memoriale di Italo Sauro, tratto da: ''Quaderni vol. III CRSR Archivio Militare dell'Armata Jugoslava''. Belgrado K911]</ref>


==== Documenti conosciuti e verificabili ====
==== Documenti conosciuti e verificabili ====


: «La mostra "I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943" comprende documenti originali, fotografie e oggetti che testimoniano la repressione e il terrore praticati dalle forze di occupazione italiane nel Litorale croato e nel Gorski kotar. Nell'arco di 22 mesi nei campi di concentramento del Litorale sono stati internate circa 23 mila persone: Sloveni, Croati, Serbi ed ebrei. Più di 3 mila bambini di 16 anni di età  sono stati rinchiusi nel campi di concentramento a Lovran, Bakar, Kraljevica e Kampor sull'isola di Arbe. Circa 1500 persone hanno perso la vita, il 95 per cento delle quali sono decedute nel campo di concentramento di Kampor sull'isola di Arbe.» <ref>[http://www.rijeka.hr/Default.aspx?art=2539&sec=561 "I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943" e la mostra "Il ghetto di Varsavia"]</ref>
: «La mostra "I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943" comprende documenti originali, fotografie e oggetti che testimoniano la repressione e il terrore praticati dalle forze di occupazione italiane nel Litorale croato e nel Gorski kotar. Nell'arco di 22 mesi nei campi di concentramento del Litorale sono stati internate circa 23 mila persone: Sloveni, Croati, Serbi ed ebrei. Più di 3 mila bambini di 16 anni di età  sono stati rinchiusi nel campi di concentramento a Lovran, Bakar, Kraljevica e Kampor sull'isola di Arbe. Circa 1500 persone hanno perso la vita, il 95 per cento delle quali sono decedute nel campo di concentramento di Kampor sull'isola di Arbe.» <ref>[http://www.rijeka.hr/Default.aspx?art=2539&sec=561 "I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943" e la mostra "Il ghetto di Varsavia"]</ref>


====Valutazione generale di Renzo De Felice ====
====Valutazione generale di Renzo De Felice ====
Lo storico Renzo De Felice, non ascrivibile all'area degli storici di sinistra e quindi non accusabile di faziosità , nel suo libro ''Storia degli ebrei sotto il fascismo'' sostiene che furono 400 i lager, tra luoghi di confino e campi di internamento veri e propri.
Lo storico Renzo De Felice, non ascrivibile all'area degli storici di sinistra e quindi non accusabile di faziosità , nel suo libro ''Storia degli ebrei sotto il fascismo'' sostiene che furono 400 i lager, tra luoghi di confino e campi di internamento veri e propri.
====Sito web====
====Sito web====
: «Gonars è un piccolo comune situato nel nord est in Friuli Venezia Giulia, provincia di Udine. Durante la seconda guerra mondiale sorgeva nelle vicinanze del centro abitato un campo di concentramento per internati civili istituito dall'Esercito Italiano."...» (Home page ''[http://gonarsmemorial.eu/index.php Gonars Memorial]'')
: «Gonars è un piccolo comune situato nel nord est in Friuli Venezia Giulia, provincia di Udine. Durante la seconda guerra mondiale sorgeva nelle vicinanze del centro abitato un campo di concentramento per internati civili istituito dall'Esercito Italiano."...» (Home page ''[http://gonarsmemorial.eu/index.php Gonars Memorial]'')
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: «P.M. 46, 4 luglio 1942-XX<br />
: «P.M. 46, 4 luglio 1942-XX<br />
- A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno immediatamente passati per le armi:<br />
- A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno immediatamente passati per le armi:<br />
- coloro che faranno comunque atti di ostilità  alle autorità  e truppe italiane;<br />
- coloro che faranno comunque atti di ostilità  alle autorità  e truppe italiane;<br />
- coloro che verranno trovati in possesso di armi, munizioni ed esplosivi;<br />
- coloro che verranno trovati in possesso di armi, munizioni ed esplosivi;<br />
- coloro che favoriranno comunque i rivoltosi;<br />
- coloro che favoriranno comunque i rivoltosi;<br />
- coloro che verranno trovati in possesso di passaporti, carte di identità  e lasciapassare falsificati;<br />
- coloro che verranno trovati in possesso di passaporti, carte di identità  e lasciapassare falsificati;<br />
- '''i maschi validi che si troveranno in qualsiasi atteggiamento - senza giustificato motivo - nelle zone di combattimento'''.<br />
- '''i maschi validi che si troveranno in qualsiasi atteggiamento - senza giustificato motivo - nelle zone di combattimento'''.<br />


: A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno rasi al suolo:<br />
: A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno rasi al suolo:<br />
- gli edifizii da cui partiranno offese alle autorità  e truppe italiane;<br />
- gli edifizii da cui partiranno offese alle autorità  e truppe italiane;<br />
- gli edifizii in cui verranno trovate armi, munizioni, esplosivi e materiali bellici;<br />
- gli edifizii in cui verranno trovate armi, munizioni, esplosivi e materiali bellici;<br />
- le abitazioni in cui i proprietari abbiano dato volontariamente ospitalità  ai rivoltosi...<br />
- le abitazioni in cui i proprietari abbiano dato volontariamente ospitalità  ai rivoltosi...<br />
che il rastrellamento sia metodico e completo al massimo, per evitare che attraverso le maglie del dispositivo sfuggano elementi ribelli;
che il rastrellamento sia metodico e completo al massimo, per evitare che attraverso le maglie del dispositivo sfuggano elementi ribelli;
'''fucilare senza pietà  gli uomini validi che nelle retrovie fossero sorpresi in atteggiamento sospetto lungo le strade ed a tergo delle nostre colonne'''.»
'''fucilare senza pietà  gli uomini validi che nelle retrovie fossero sorpresi in atteggiamento sospetto lungo le strade ed a tergo delle nostre colonne'''.»


: Le misure di cui al numero II e III dell'ordinanza debbono essere applicate con la massima energia e senza falsa pietà .» <ref>[http://www.criminidiguerra.it/DocumRob.shtml#procl Procama Roatta]</ref>
: Le misure di cui al numero II e III dell'ordinanza debbono essere applicate con la massima energia e senza falsa pietà .» <ref>[http://www.criminidiguerra.it/DocumRob.shtml#procl Procama Roatta]</ref>


===Dalle comunicazioni fra generali: ===
===Dalle comunicazioni fra generali: ===
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: Postilla del Generale Robotti sulle catture effettuate:
: Postilla del Generale Robotti sulle catture effettuate:
: «Bravo Fabbri!Non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non s'insisterà  mai abbastanza!» <ref name="crimini">[http://www.criminidiguerra.it/DocumRob.shtml Crimini di guerra]</ref>
: «Bravo Fabbri!Non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non s'insisterà  mai abbastanza!» <ref name="crimini">[http://www.criminidiguerra.it/DocumRob.shtml Crimini di guerra]</ref>


== Un feroce organismo di repressione poliziesca fascista ==
== Un feroce organismo di repressione poliziesca fascista ==
L''''Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia''', istituito nell'aprile del '42 dal Ministero degli Interni a Trieste <ref>È bene ricordare che la lotta partigiana nelle zone di confine del nord-est inizià  già  al termine del 1942 con il gruppo di Stojan Furlan</ref>, emblema della ferocia dei [[Fascismo|fascisti]] in Jugoslavia al pari dei lager fascisti per slavi, fu finalizzato espressamente alla [[repressione]] dei gruppi [[Antifascismo|antifascisti]] slavi e italiani.  
L''''Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia''', istituito nell'aprile del '42 dal Ministero degli Interni a Trieste <ref>È bene ricordare che la lotta partigiana nelle zone di confine del nord-est inizià  già  al termine del 1942 con il gruppo di Stojan Furlan</ref>, emblema della ferocia dei [[Fascismo|fascisti]] in Jugoslavia al pari dei lager fascisti per slavi, fu finalizzato espressamente alla [[repressione]] dei gruppi [[Antifascismo|antifascisti]] slavi e italiani.  
Allocato in via Bellosguardo 8, e nota come '''Villa Triste''', l'Istituto Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia fu il primo di quei luoghi denominati "Ville tristi" che sorsero in [[Italia]] nel corso della II guerra mondiale e che divennero veri e propri luoghi di tortura per antifascisti veri o presunti che fossero <ref>[http://www.testimonianzedailager.rai.it/testimoni/test_25.asp  Testimonianza di Nerina De Walderstein, nata a Trieste nel 1925]</ref>.
Allocato in via Bellosguardo 8, e nota come '''Villa Triste''', l'Istituto Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia fu il primo di quei luoghi denominati "Ville tristi" che sorsero in [[Italia]] nel corso della II guerra mondiale e che divennero veri e propri luoghi di tortura per antifascisti veri o presunti che fossero <ref>[http://www.testimonianzedailager.rai.it/testimoni/test_25.asp  Testimonianza di Nerina De Walderstein, nata a Trieste nel 1925]</ref>.


: «I luoghi della memoria dell'oppressione e della lotta sono tanti. A cominciare da via Bellosguardo a Trieste, dove in una villa demolita ormai da tempo ebbe sede per un certo periodo l'Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia, l'organismo istituito dal regime nel 1942 con il compito di combattere il movimento partigiano ormai affermatosi anche nelle province giuliane. L'ispettorato si distinse per l'uso sistematico della tortura sugli arrestati e la [http://www.nuovaalabarda.org/foto-gallery/galleria6_foto3.php villa di via Bellosguardo] divenne nota per le urla dei seviziati che si sentivano dall'esterno».
: «I luoghi della memoria dell'oppressione e della lotta sono tanti. A cominciare da via Bellosguardo a Trieste, dove in una villa demolita ormai da tempo ebbe sede per un certo periodo l'Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia, l'organismo istituito dal regime nel 1942 con il compito di combattere il movimento partigiano ormai affermatosi anche nelle province giuliane. L'ispettorato si distinse per l'uso sistematico della tortura sugli arrestati e la [http://www.nuovaalabarda.org/foto-gallery/galleria6_foto3.php villa di via Bellosguardo] divenne nota per le urla dei seviziati che si sentivano dall'esterno».


Un'altra sede dell'ispettorato fu l'attuale stazione dei carabinieri di via Cologna a Trieste, che è anche l'unica sede dell'organismo ancora esistente. Da notare che il torturatore più efferato, l'ispettore di polizia Gaetano Collotti, è stato insignito nel [[1954]] dalla Repubblica Italiana di medaglia di bronzo al valore per il comportamento tenuto durante un'operazione antipartigiana <ref>La medaglia al valore per un torturatore fascista come Collotti fece infuriare non poco [[Arditi_del_Popolo#Personaggi|Ercole Miani]], antifascista ed ex militante degli [[Arditi del Popolo]]</ref> e che diversi componenti l'ispettorato caduti durante la guerra o nella resa dei conti a guerra finita sono ricordati sulla grande lapide che nell'atrio della Questura di Trieste ricorda i poliziotti "caduti nell'espletamento del proprio dovere" <ref> [http://www.istitutomontessori.it/Progetti/Luoghi%20della%20memoria/pdf/19_wolk.pdf Istituto Montessori]: Maria Montessori, fondatrice dell'omonimo Istituto, conobbe la ferocia fascista quando fu tratta dal gruppo di [[Gaetano Collotti]]: «Io mi sono trovata a mezzanotte nella Villa Triste. Durante l'interrogatorio, sono stata picchiata... Mi hanno rotto tre costole e mi hanno appesa per le mani, da dietro, a un palo... Non so quanto sono rimasta, perché sono svenuta Mi picchiavano in continuazione... Mi sono svegliata dentro in una cella tutta bagnata e là  mi hanno lasciata tutta la notte, per poi reinterrogarmi, il giorno dopo, sempre di sera. Sempre bastonata, sempre picchiata. Da Villa Triste, mi hanno poi portata alle prigioni dei Gesuiti, che ora non esistono più. Là  sono stata nuovamente interrogata e, sempre a suon di scappellotti, cercavano di tirarmi fuori qualche parola dalla bocca. Io non ho parlato mai, sono rimasta sempre in silenzio, ho sempre detto che quello che ho fatto, l'ho sempre fatto per conto di Walter, mio fratello... Mi sono assunta tutte le responsabilità ...Dai Gesuiti sono rimasta due mesi, poi mi hanno portato alle carceri del Coroneo, a Trieste, dove, dopo un paio di giorni, sono stata nuovamente interrogata dai tedeschi. Ho subito l'interrogatorio giù, nel bunker del Coroneo. Una cosa tremenda, altre botte, altro tormento» </ref>.
Un'altra sede dell'ispettorato fu l'attuale stazione dei carabinieri di via Cologna a Trieste, che è anche l'unica sede dell'organismo ancora esistente. Da notare che il torturatore più efferato, l'ispettore di polizia Gaetano Collotti, è stato insignito nel [[1954]] dalla Repubblica Italiana di medaglia di bronzo al valore per il comportamento tenuto durante un'operazione antipartigiana <ref>La medaglia al valore per un torturatore fascista come Collotti fece infuriare non poco [[Arditi_del_Popolo#Personaggi|Ercole Miani]], antifascista ed ex militante degli [[Arditi del Popolo]]</ref> e che diversi componenti l'ispettorato caduti durante la guerra o nella resa dei conti a guerra finita sono ricordati sulla grande lapide che nell'atrio della Questura di Trieste ricorda i poliziotti "caduti nell'espletamento del proprio dovere" <ref> [http://www.istitutomontessori.it/Progetti/Luoghi%20della%20memoria/pdf/19_wolk.pdf Istituto Montessori]: Maria Montessori, fondatrice dell'omonimo Istituto, conobbe la ferocia fascista quando fu tratta dal gruppo di [[Gaetano Collotti]]: «Io mi sono trovata a mezzanotte nella Villa Triste. Durante l'interrogatorio, sono stata picchiata... Mi hanno rotto tre costole e mi hanno appesa per le mani, da dietro, a un palo... Non so quanto sono rimasta, perché sono svenuta Mi picchiavano in continuazione... Mi sono svegliata dentro in una cella tutta bagnata e là  mi hanno lasciata tutta la notte, per poi reinterrogarmi, il giorno dopo, sempre di sera. Sempre bastonata, sempre picchiata. Da Villa Triste, mi hanno poi portata alle prigioni dei Gesuiti, che ora non esistono più. Là  sono stata nuovamente interrogata e, sempre a suon di scappellotti, cercavano di tirarmi fuori qualche parola dalla bocca. Io non ho parlato mai, sono rimasta sempre in silenzio, ho sempre detto che quello che ho fatto, l'ho sempre fatto per conto di Walter, mio fratello... Mi sono assunta tutte le responsabilità ...Dai Gesuiti sono rimasta due mesi, poi mi hanno portato alle carceri del Coroneo, a Trieste, dove, dopo un paio di giorni, sono stata nuovamente interrogata dai tedeschi. Ho subito l'interrogatorio giù, nel bunker del Coroneo. Una cosa tremenda, altre botte, altro tormento» </ref>.


L'Ispettorato, unico organismo operante in [[Italia]] e nei territori occupati dai fascisti, usò abitualmente la tortura e si avvalse di circa 180 sgherri "ammaestrati" per tali funzioni. Dopo la caduta di Mussolini questi torturatori proseguirono in alcuni casi la loro opera repressiva, secondo le dichiarazioni rilasciate dagli stessi "agenti" del famigerato Ispettorato durante il processo a loro carico per crimini di guerra. Infatti il direttore dell'istituto, il feroce e fedelissimo del "duce" Giuseppe Gueli, fu particolarmente attivo dopo la seconda guerra mondiale in [[Il_secondo_dopo-guerra_in_Italia:_corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista#La_Sicilia_al_centro_di_intighi_internazionali_e_reazionari|Sicilia]] assieme ai servizi segreti americani e ai gruppi [[Fascismo|fascisti]] al loro servizio, naturalmente in chiave antiproletaria e repressiva dei movimenti sociali.
L'Ispettorato, unico organismo operante in [[Italia]] e nei territori occupati dai fascisti, usò abitualmente la tortura e si avvalse di circa 180 sgherri "ammaestrati" per tali funzioni. Dopo la caduta di Mussolini questi torturatori proseguirono in alcuni casi la loro opera repressiva, secondo le dichiarazioni rilasciate dagli stessi "agenti" del famigerato Ispettorato durante il processo a loro carico per crimini di guerra. Infatti il direttore dell'istituto, il feroce e fedelissimo del "duce" Giuseppe Gueli, fu particolarmente attivo dopo la seconda guerra mondiale in [[Il_secondo_dopo-guerra_in_Italia:_corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista#La_Sicilia_al_centro_di_intighi_internazionali_e_reazionari|Sicilia]] assieme ai servizi segreti americani e ai gruppi [[Fascismo|fascisti]] al loro servizio, naturalmente in chiave antiproletaria e repressiva dei movimenti sociali.
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*Tone Ferenc, ''La provincia "italiana" di Lubiana: documenti 1941-1942'', Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione fondato da Ercole Miani, 1994, 582 pagine
*Tone Ferenc, ''La provincia "italiana" di Lubiana: documenti 1941-1942'', Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione fondato da Ercole Miani, 1994, 582 pagine
*Tone Ferenc, Ravel Kodrič, Damijan Guštin, Nevenka Troha, ''Neupogljivi zakon Rima: fasizem in osvobodilni boj primorskih Slovencev 1941-1943'', (la legge inflessibile di Roma: il fascismo e la lotta di liberazione degli Sloveni nella Venezia Giulia 1941-1943 ). Pubblicato da Društvo piscev zgodovine NOB, 2004
*Tone Ferenc, Ravel Kodrič, Damijan Guštin, Nevenka Troha, ''Neupogljivi zakon Rima: fasizem in osvobodilni boj primorskih Slovencev 1941-1943'', (la legge inflessibile di Roma: il fascismo e la lotta di liberazione degli Sloveni nella Venezia Giulia 1941-1943 ). Pubblicato da Društvo piscev zgodovine NOB, 2004
*Tone Ferenc, Pavel Kodrič, ''Si ammazza troppo poco: condannati a morte, ostaggi, passati per le armi nella provincia di [[Lubiana]]; 1941-1943''; <ref>Dalla nota frase «Galli, [Capo di Stato Maggiore] chiarire bene il trattamento dei sospetti, perché mi pare che su 73 sospetti non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo. Cosa dicono le norme della 3 C e quelle successive? Conclusione: '''SI AMMAZZA TROPPO POCO!'''» ([http://www.criminidiguerra.it/DocumRob.shtml#procl Proclama Mario Roatta]) </ref>. Pubblicato da Società  degli scrittori della storia della Lotta di Liberazione, 1999
*Tone Ferenc, Pavel Kodrič, ''Si ammazza troppo poco: condannati a morte, ostaggi, passati per le armi nella provincia di [[Lubiana]]; 1941-1943''; <ref>Dalla nota frase «Galli, [Capo di Stato Maggiore] chiarire bene il trattamento dei sospetti, perché mi pare che su 73 sospetti non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo. Cosa dicono le norme della 3 C e quelle successive? Conclusione: '''SI AMMAZZA TROPPO POCO!'''» ([http://www.criminidiguerra.it/DocumRob.shtml#procl Proclama Mario Roatta]) </ref>. Pubblicato da Società  degli scrittori della storia della Lotta di Liberazione, 1999
*Tone Ferenc, ''La provincia 'italiana' di Lubiana, documenti 1941-1942 Studi e documenti''. Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994
*Tone Ferenc, ''La provincia 'italiana' di Lubiana, documenti 1941-1942 Studi e documenti''. Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994
*Elio Apih, ''Italia: fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia (1918-1943)''
*Elio Apih, ''Italia: fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia (1918-1943)''
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*Alessandra Kersevan, ''Lager italiani: pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili per slavi 1941-1943'', Nutrimenti
*Alessandra Kersevan, ''Lager italiani: pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili per slavi 1941-1943'', Nutrimenti
*Alessandra Kersevan, ''Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943'',
*Alessandra Kersevan, ''Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943'',
*Lutz Klinkhammer e Filippo Focardi, ''La questione dei criminali di guerra italiani e una commissione d'inchiesta dimenticata,'' Fondo Gasparotto presso Fondazione ISEC (Istituto per la Storia dell'Età  Contemporanea, Sesto S.Giovanni, Mi).
*Lutz Klinkhammer e Filippo Focardi, ''La questione dei criminali di guerra italiani e una commissione d'inchiesta dimenticata,'' Fondo Gasparotto presso Fondazione ISEC (Istituto per la Storia dell'Età  Contemporanea, Sesto S.Giovanni, Mi).
*War Crimes Commission ONU, ''Crowcass (Central register of war criminals and security sospects) presso Wiener Library, Londra (databile 1945?)'', rintracciato dalla storica Caterina Abbati
*War Crimes Commission ONU, ''Crowcass (Central register of war criminals and security sospects) presso Wiener Library, Londra (databile 1945?)'', rintracciato dalla storica Caterina Abbati
*Filippo Focardi, ''La memoria della guerra e il mito del "bravo italiano": origine e affermazione di un autoritratto collettivo, in "Italia Contemporanea"'', n.220-221, settembre-dicembre 2000, pp.393-399.
*Filippo Focardi, ''La memoria della guerra e il mito del "bravo italiano": origine e affermazione di un autoritratto collettivo, in "Italia Contemporanea"'', n.220-221, settembre-dicembre 2000, pp.393-399.
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* [http://gonarsmemorial.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=25&Itemid=31 Un inferno italiano dimenticato (estratto da Gonars memorial]
* [http://gonarsmemorial.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=25&Itemid=31 Un inferno italiano dimenticato (estratto da Gonars memorial]
* [http://gonarsmemorial.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=31 Documentario ''The Gonars Memorial'']
* [http://gonarsmemorial.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=31 Documentario ''The Gonars Memorial'']
* [http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=36322 Nei campi di concentramento fascisti di Rab - Arbe e Gonars, documenti dall'Università  Cà  dei Foscari [[Venezia]]]
* [http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=36322 Nei campi di concentramento fascisti di Rab - Arbe e Gonars, documenti dall'Università  Cà  dei Foscari [[Venezia]]]
* [http://www.lintver.it/storia-dueguerre-raccontodrammatico.htmlb Don Brignoli annota il 12 maggio 1942 la fucilazione di 14 persone.]
* [http://www.lintver.it/storia-dueguerre-raccontodrammatico.htmlb Don Brignoli annota il 12 maggio 1942 la fucilazione di 14 persone.]
* [http://www.storicamente.org/focardi_shoa.htm ''Filippo Focardi La questione dei processi ai criminali di guerra tedeschi in Italia: fra punizione frenata, insabbiamento di Stato, giustizia tardiva (1943-2005)'']
* [http://www.storicamente.org/focardi_shoa.htm ''Filippo Focardi La questione dei processi ai criminali di guerra tedeschi in Italia: fra punizione frenata, insabbiamento di Stato, giustizia tardiva (1943-2005)'']
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