L'Adunata dei Refrattari: differenze tra le versioni

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A partire dal [[1928]] e sino al [[1971]], sotto la direzione [[Max Sartin]] (vero nome [[Raffaele Schiavina]]), il giornale divenne una sorta di forum internazionale che si avvaleva di numerosi collaboratori europei ([[Camillo Berneri]], [[Virgilia D'Andrea]] e [[Armando Borghi]], solo per fare qualche esempio tra gli italiani) e dell'America del Sud.
A partire dal [[1928]] e sino al [[1971]], sotto la direzione [[Max Sartin]] (vero nome [[Raffaele Schiavina]]), il giornale divenne una sorta di forum internazionale che si avvaleva di numerosi collaboratori europei ([[Camillo Berneri]], [[Virgilia D'Andrea]] e [[Armando Borghi]], solo per fare qualche esempio tra gli italiani) e dell'America del Sud.


La [[stampa anarchica|rivista]] fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti anarchici ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro [[Sacco e Vanzetti]]. ''L'Adunata'' si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento anarchico e [[internazionalismo|internazionalista]], grazie alla quale per molti anni sarebbero gravitati nell'orbita del giornale personalità del calibro di [[Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Gigi Damiani]], [[Michele Schirru]] ecc.
La [[stampa anarchica|rivista]] fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti [[anarchici]] ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro [[Sacco e Vanzetti]]. ''L'Adunata'' si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento anarchico e [[internazionalismo|internazionalista]], grazie alla quale per molti anni sarebbero gravitati nell'orbita del giornale personalità del calibro di [[Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Gigi Damiani]], [[Michele Schirru]] ecc.


Il [[23 aprile]] [[1932]], per festeggiare il decennale della rivista, [[Efisio Zonchello]] pubblicò un articolo di elogio della rivista:
Il [[23 aprile]] [[1932]], per festeggiare il decennale della rivista, [[Efisio Zonchello]] pubblicò un articolo di elogio della rivista:
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