L'Adunata dei Refrattari: differenze tra le versioni

 
(38 versioni intermedie di 2 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[Image:Adunata2.jpg|thumb|500px|Testata de ''L'Adunata dei Refrattari'']]'''''L'Adunata dei Refrattari''''' è stato un [[stampa anarchica|periodico anarchico]] in lingua italiana stampato a New York dal [[1922]] al [[1971]].
[[Image:Adunata2.jpg|thumb|550px|Testata de ''L'Adunata dei Refrattari'']]'''''L'Adunata dei Refrattari''''' è stato un [[stampa anarchica|periodico anarchico]] in lingua italiana stampato a New York dal [[1922]] al [[1971]].


== Cenni storici ==
== Storia ==
''L'Adunata dei Refrattari'', fondato dai seguaci di [[Luigi Galleani]] dopo la soppressione di «[[Cronaca Sovversiva]]», venne pubblicato per la prima volta il [[15 aprile]] [[1922]], a New York. Inizialmente uno dei più attivi nella cura del giornale fu [[Osvaldo Maraviglia]], che divenne l'amministratore e per lunghi periodi anche redattore, correttore, curatore delle corrispondenze ecc.
''L'Adunata dei Refrattari'', fondato dai seguaci di [[Luigi Galleani]] dopo la soppressione di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', venne pubblicato per la prima volta il [[15 aprile]] [[1922]], a New York. Inizialmente uno dei più attivi nella cura del giornale fu [[Osvaldo Maraviglia]], che divenne l'amministratore e per lunghi periodi anche redattore, correttore, curatore delle corrispondenze ecc.
[[File:Schiavina1.jpg|thumb|left| [[Raffaele Schiavina]]]]
[[File:Schiavina1.jpg|thumb|left|[[Raffaele Schiavina]] in una foto segnaletica.]]
A partire dal [[1928]] e sino al [[1971]], sotto la direzione [[Max Sartin]] (vero nome [[Raffaele Schiavina]]), il giornale divenne una sorta di forum internazionale che si avvaleva di numerosi collaboratori europei ([[Camillo Berneri]], [[Virgilia D'Andrea]] e [[Armando Borghi]], solo per fare qualche esempio tra gli italiani) e dell'America del Sud.
A partire dal [[1928]] e sino al [[1971]], sotto la direzione [[Max Sartin]] (vero nome [[Raffaele Schiavina]]), il giornale divenne una sorta di forum internazionale che si avvaleva di numerosi collaboratori europei ([[Camillo Berneri]], [[Virgilia D'Andrea]] e [[Armando Borghi]], solo per fare qualche esempio tra gli italiani) e dell'America del Sud.


La [[stampa anarchica|rivista]] fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti anarchici ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro [[Sacco e Vanzetti]]. ''L'Adunata'' si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento anarchico e [[internazionalismo|internazionalista]], grazie alla quale per molti anni sarebbero gravitati nell'orbita del giornale personalità del calibro di [[Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Gigi Damiani]], [[Michele Schirru]] ecc.
La [[stampa anarchica|rivista]] fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti [[anarchici]] ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro [[Sacco e Vanzetti]]. ''L'Adunata'' si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento [[anarchico]] e [[internazionalismo|internazionalista]], grazie al quale per molti anni sarebbero gravitati nell'orbita del giornale personalità del calibro di [[Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Gigi Damiani]], [[Michele Schirru]] ecc.


Il [[23 aprile]] [[1932]], per festeggiare il decennale della rivista, [[Efisio Zonchello]] pubblicò un articolo di elogio della rivista:
Il [[23 aprile]] [[1932]], per festeggiare il decennale della rivista, [[Efisio Zonchello]] pubblicò un articolo di elogio della rivista:
: «Chi avrebbe pensato il [[17 aprile]] del [[1922]], nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che ''L'Adunata'' avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di [[Cesare Stami]], che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon [[Osvaldo Maraviglia|Osvaldo]], allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente [[anarchico]] l'agitazione pro [[Sacco e Vanzetti]] e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli [[anarchici]] che s'erano alimentati alle fonti di ''[[Cronaca Sovversiva]]'' [...]».
:«Chi avrebbe pensato il [[17 aprile]] del [[1922]], nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che ''L'Adunata'' avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di [[Cesare Stami]], che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon [[Osvaldo Maraviglia|Osvaldo]], allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente [[anarchico]] l'agitazione pro [[Sacco e Vanzetti]] e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli [[anarchici]] che s'erano alimentati alle fonti di ''[[Cronaca Sovversiva]]'' [...]».


Il giornale, nato come quindicinale, divenne settimanale dal [[10 febbraio]] [[1923]] e restò tale per quasi 40 anni; poi, dal [[27 gennaio]] [[1962]] tornò quindicinale e dal [[28 febbraio]] [[1970]] fu mensile. L'ultimo numero uscì il [[24 aprile]] del [[1971]].  
Il giornale, nato come quindicinale, divenne settimanale dal [[10 febbraio]] [[1923]] e restò tale per quasi 40 anni; poi, dal [[27 gennaio]] [[1962]] tornò quindicinale e dal [[28 febbraio]] [[1970]] fu mensile. L'ultimo numero uscì il [[24 aprile]] del [[1971]].  


[[Max Sartin]], storico direttore, diresse il giornale da clandestino, prima perché perseguitato dagli [[Fascismo|squadristi]] e poi perché a rischio di espulsione dagli [[USA]], nei quali era entrato per sfuggire alle persecuzioni [[Fascismo|fasciste]], in quanto membro degli [[Arditi del Popolo]] ed organizzatore di numerose attività antifasciste a Parigi.
[[Max Sartin]], storico direttore, diresse il giornale da clandestino, prima perché perseguitato dagli [[Fascismo|squadristi]] e poi perché a rischio di espulsione dagli [[USA]], nei quali era entrato per sfuggire alle persecuzioni [[Fascismo|fasciste]], in quanto membro degli [[Arditi del Popolo]] ed organizzatore di numerose attività [[antifasciste]] a Parigi.


Grazie alla lungimiranza di [[Max Sartin|Sartin]], l'immensa biblioteca formata dai numeri de ''L'Adunata'' è stata depositata presso la ''Public Library'' di Boston e registrata sotto il nome di «Fondo ''L'Adunata''».
Grazie alla lungimiranza di [[Max Sartin|Sartin]], l'immensa biblioteca formata dai numeri de ''L'Adunata'' è stata depositata presso la ''Public Library'' di Boston e registrata sotto il nome di «Fondo ''L'Adunata''».


== Pensiero ==
== Pensiero <ref>Fonte principale: [[Leonardo Bettini]], ''[https://bettini.ficedl.info/article828.html Bibliografia dell'anarchismo]''</ref> ==
Negli [[USA]], oltre a L'''Adunata dei Refrattari'', nonostante mancasse un'organizzazione [[anarchica]] nazionale, nacquero moltissimi giornali in lingua italiana.
Negli [[USA]], oltre a L'''Adunata dei Refrattari'', nonostante mancasse un'organizzazione [[anarchica]] nazionale, nacquero moltissimi giornali in lingua italiana.
La scelta degli [[anarchici]] italo-americani di stampare giornali in lingua italiana, da una parte, gli permise di diffondersi negli ambienti degli emigrati, dall'altra, limitò un po' la loro visibilità. Comunque, intorno a questi giornali si costiturono gruppi in cui non mancavano i momenti ricreativi e culturali (feste, [[teatro]], cultura, letture e [[musica]]) e che svilupparono le loro idee libertarie direttamente sul territorio americano. ''L'Adunata'' allargò la sua influenza, giungendo a configurarsi non solo quale espressione di una parte dell'emigrazione italiana negli [[Stati Uniti]], ma altresì come «la voce di una tendenza del [[movimento anarchico]] internazionale, nel quale del resto aveva larga diffusione» <ref>G. Cerrito, ''Sull'emigrazione anarchica italiana negli Stati Uniti d'America'', in «Volontà» (Pistoia), luglio-agosto 1969, p. 276.</ref>: la tendenza [[antiorganizzatrice]].
La scelta degli [[anarchici]] italo-americani di stampare giornali in lingua italiana, da una parte, gli permise di diffondersi negli ambienti degli emigrati, dall'altra, limitò un po' la loro visibilità. Comunque, intorno a questi giornali si costiturono gruppi in cui non mancavano i momenti ricreativi e culturali (feste, [[teatro]], cultura, letture e [[musica]]) e che svilupparono le loro idee libertarie direttamente sul territorio americano. ''L'Adunata'' allargò la sua influenza, giungendo a configurarsi non solo quale espressione di una parte dell'emigrazione italiana negli [[Stati Uniti]], ma altresì come «la voce di una tendenza del [[movimento anarchico]] internazionale, nel quale del resto aveva larga diffusione» <ref>G. Cerrito, ''Sull'emigrazione anarchica italiana negli Stati Uniti d'America'', in «Volontà» (Pistoia), luglio-agosto 1969, p. 276.</ref>: la tendenza [[antiorganizzatrice]].
Riga 23: Riga 23:
Sin dalla nascita, infatti, ''L'Adunata'' si dichiarò continuatrice della ''[[Cronaca Sovversiva]]'' di [[Luigi Galleani]], ma su posizioni [[anarco-individualismo|individualiste]] e [[antiorganizzative]] molto più esasperate: fin dai primi numeri ''L'Adunata'' si definì nettamente [[antiorganizzatrice]] <ref>Vedi R. Souvarine, ''Le due tattiche dell'anarchismo: ricostruire o distruggere'', ''L'Adunata dei Refrattari'', a. I, n. 18, 9 giu. 1922, pp. 1-2.</ref> e di un [[anarco-individualismo|individualismo]] sfrenato, che portava alla concezione dell'emergere dell'[[individuo]] «[[anarchico]]», senza distinzione quindi fra sfruttati e sfruttatori. <ref>Cfr. ''Valorizziamo l'individuo in rivolta'', ''L'Adunata dei Refrattari'', a. II, n. 9, 7 aprile 1923, p. 1.</ref>
Sin dalla nascita, infatti, ''L'Adunata'' si dichiarò continuatrice della ''[[Cronaca Sovversiva]]'' di [[Luigi Galleani]], ma su posizioni [[anarco-individualismo|individualiste]] e [[antiorganizzative]] molto più esasperate: fin dai primi numeri ''L'Adunata'' si definì nettamente [[antiorganizzatrice]] <ref>Vedi R. Souvarine, ''Le due tattiche dell'anarchismo: ricostruire o distruggere'', ''L'Adunata dei Refrattari'', a. I, n. 18, 9 giu. 1922, pp. 1-2.</ref> e di un [[anarco-individualismo|individualismo]] sfrenato, che portava alla concezione dell'emergere dell'[[individuo]] «[[anarchico]]», senza distinzione quindi fra sfruttati e sfruttatori. <ref>Cfr. ''Valorizziamo l'individuo in rivolta'', ''L'Adunata dei Refrattari'', a. II, n. 9, 7 aprile 1923, p. 1.</ref>


Per questa posizione concettuale, oltre che per la pretesa di rappresentare l'ideale puro dell'[[anarchia]] <ref>Vedi l'articolo di fondo del n. 1, 15 aprile 1922, p. 1.</ref>, ''L'Adunata'' entrò in urto con numerosi altri gruppi [[anarchici]] (vedi, a partire dal [[1924]], i giornali «La Sferza», «Il Bohemien», «Lo Staffile», «All'Armi», oltre agli innumerevoli articoli e trafiletti che apparivano su ogni numero de ''L'Adunata'') e particolarmente con il gruppo e i redattori de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]''. Questa polemica venne alimentata anche dall'arrivo negli [[Stati Uniti]] di [[Armando Borghi]], che rinnegò la sua esperienza sindacalista e [[organizzatrice]] per spostarsi su posizioni [[antiorganizzative]] <ref>Cfr. [[Armando Borghi]], ''Gli anarchici e le alleanze'', New York, 1927, opuscolo contro l'[[organizzazione]] unitaria [[antifascista]], come era l'Alleanza Antifascista, alla quale collaborò per un certo periodo anche il gruppo de ''L'Adunata'' e alla quale collaborava attivamente il gruppo de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]''.</ref>, in stretta aderenza con le posizioni de ''L'Adunata''. Si arrivò così, nel [[1928]], al paradosso con la «scomunica» lanciata contro [[Carlo Tresca]], direttore de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'', individuato quale principale responsabile delle posizioni «eretiche» del suo giornale. <ref>Cfr. [[Carlo Tresca]], ''Evviva il giudice Thayer'' e ''Il fattaccio'', XIII, 20, 26 maggio 1928, p. 3; oltre alla copia del documento di «scomunica» in ACSR, C.P.C., busta 5618-9.</ref>
Per questa posizione concettuale, oltre che per la pretesa di rappresentare l'ideale puro dell'[[anarchia]] <ref>Vedi ''L'Adunata'', articolo di fondo del n. 1, 15 aprile 1922, p. 1.</ref>, ''L'Adunata'' entrò in urto con numerosi altri gruppi [[anarchici]] (vedi, a partire dal [[1924]], i giornali «La Sferza», «Il Bohemien», «Lo Staffile», «All'Armi», oltre agli innumerevoli articoli e trafiletti che apparivano su ogni numero de ''L'Adunata'') e particolarmente con il gruppo e i redattori de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]''. Questa polemica venne alimentata anche dall'arrivo negli [[Stati Uniti]] di [[Armando Borghi]], che rinnegò la sua esperienza [[sindacalista]] e [[organizzatrice]] per spostarsi su posizioni [[antiorganizzative]] <ref>Cfr. [[Armando Borghi]], ''Gli anarchici e le alleanze'', New York, 1927, opuscolo contro l'[[organizzazione]] unitaria [[antifascista]], come era l'Alleanza Antifascista, alla quale collaborò per un certo periodo anche il gruppo de ''L'Adunata'' e alla quale collaborava attivamente il gruppo de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]''.</ref>, in stretta aderenza con le posizioni de ''L'Adunata''. Si arrivò così, nel [[1928]], al paradosso con la «scomunica» lanciata contro [[Carlo Tresca]], direttore de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'', individuato quale principale responsabile delle posizioni «eretiche» del suo giornale. <ref>Cfr. [[Carlo Tresca]], ''Evviva il giudice Thayer'' e ''Il fattaccio'', ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'', XIII, 20, 26 maggio 1928, p. 3; oltre alla copia del documento di «scomunica» in ACSR, C.P.C., busta 5618-9.</ref>
La base reale di questa accusa fu la stessa linea politica del gruppo redazionale de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'' che, in una visione dell'attività [[rivoluzionaria]] più aderente al mondo degli immigrati italo-americani, non si chiudeva nella «torre d'avorio», ma riteneva necessario, in un momento di involuzione politica a livello internazionale, un confronto continuo con le altre forze politiche e sindacali e quindi agiva all'interno di comitati ed associazioni [[antifasciste]] unitarie, collaborava con le frange estremiste all'interno dei sindacati e offriva loro l'appoggio del suo giornale. La concezione dell'[[anarchismo]] de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'', infatti, in parallelo con la parte del [[movimento anarchico]] internazionale che vedeva ormai «l'[[anarchia]] come [[anarchismo]]» <ref>Cfr. G. Cerrito, ''Il movimento anarchico internazionale nella sua struttura attuale'', in ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo. Atti del Convegno promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi - Torino, 5-6-7 dicembre 1969'', Torino, 1971, p. 131.</ref>, si andava via via evolvendo e costruendo verso una concezione dell'[[anarchismo]] che superasse il momento della propaganda verbale o «[[propaganda col fatto|col fatto]]» e tendesse all'organizzazione delle masse sfruttate rese coscienti dalle esperienze di lotta che compiono insieme sul posto di lavoro, nei sindacati, nelle organizzazioni [[antifasciste]].
La base reale di questa accusa fu la stessa linea politica del gruppo redazionale de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'' che, in una visione dell'attività [[rivoluzionaria]] più aderente al mondo degli immigrati italo-americani, non si chiudeva nella «torre d'avorio», ma riteneva necessario, in un momento di involuzione politica a livello internazionale, un confronto continuo con le altre forze politiche e [[sindacali]] e quindi agiva all'interno di comitati ed associazioni [[antifasciste]] unitarie, collaborava con le frange estremiste all'interno dei [[sindacati]] e offriva loro l'appoggio del suo giornale. La concezione dell'[[anarchismo]] de ''[[Il Martello (New York)|Il Martello]]'', infatti, in parallelo con la parte del [[movimento anarchico]] internazionale che vedeva ormai «l'[[anarchia]] come [[anarchismo]]» <ref>Cfr. G. Cerrito, ''Il movimento anarchico internazionale nella sua struttura attuale'', in ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo. Atti del Convegno promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi - Torino, 5-6-7 dicembre 1969'', Torino, 1971, p. 131.</ref>, si andava via via evolvendo e costruendo verso una concezione dell'[[anarchismo]] che superasse il momento della propaganda verbale o «[[propaganda col fatto|col fatto]]» e tendesse all'organizzazione delle masse sfruttate rese coscienti dalle esperienze di lotta che compivano insieme sul posto di lavoro, nei [[sindacati]], nelle organizzazioni [[antifasciste]].


== Note ==
== Note ==
<references/>
<references/>
==Voci correlate==
*[[Raffaele Schiavina]]
*[[Stampa anarchica]]
*[[Anarco-individualismo]]
*[[Storia dell'anarchismo negli Stati Uniti]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
=== Alcuni numeri de "L'Adunata" ===
*[https://lidiap.ficedl.info/#adunata I numeri de ''L'Adunata dei Refrattari'' sulla ''Lidiap'' - ''List of digitized anarchist periodicals'']
*[https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/cb32682828d/date.r=l%27adunata%20dei%20refrattari ''L'Adunata dei Refrattari'' dal 1928 al 1940], Bibliothèque nationale de France
*[http://www.reteparri.it/risorse-on-line/fonti-bibliografiche-on-line-epoca/epoca-testate-digitalizzate/?ep_id=1 Alcuni numeri de ''L'Adunata'' dal 1942 al 1948]
*[http://www.reteparri.it/risorse-on-line/fonti-bibliografiche-on-line-epoca/epoca-testate-digitalizzate/?ep_id=1 Alcuni numeri de ''L'Adunata'' dal 1942 al 1948]


*Numero del [[1 Novembre|1° Novembre]] [[1944]]:
*Numero del [[1 Novembre|1° novembre]] [[1944]]:
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/121.jpg Pagina 1],
::[http://www.inventati.org/resistenza/a2/121.jpg Pagina 1], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/122.jpg Pagina 2], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/123.jpg Pagina 3], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/124.jpg Pagina 4], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/125.jpg Pagina 5], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/126.jpg Pagina 6], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/127.jpg Pagina 7], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/128.jpg Pagina 8]
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/122.jpg Pagina 2],
*Numero del [[1 Dicembre|1° dicembre]] [[1944]]:
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/123.jpg Pagina 3],
::[http://www.inventati.org/resistenza/a2/129.jpg Pagina 1], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/130.jpg Pagina 2], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/131.jpg Pagina 3], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/132.jpg Pagina 4], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/133.jpg Pagina 5], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/134.jpg Pagina 6], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/135.jpg Pagina 7], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/136.jpg Pagina 8]
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/124.jpg Pagina 4],
*Numero del [[15 marzo]] [[1945]]:
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/125.jpg Pagina 5],
::[http://www.inventati.org/resistenza/a2/137.jpg Pagina 1], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/138.jpg Pagina 2], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/139.jpg Pagina 3], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/140.jpg Pagina 4], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/141.jpg Pagina 5], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/142.jpg Pagina 6], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/143.jpg Pagina 7], [http://www.inventati.org/resistenza/a2/144.jpg Pagina 8]
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/126.jpg Pagina 6],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/127.jpg Pagina 7],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/128.jpg Pagina 8]
*Numero del [[1 Dicembre|1° Dicembre]] [[1944]]:
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/129.jpg Pagina 1],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/130.jpg Pagina 2],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/131.jpg Pagina 3],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/132.jpg Pagina 4],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/133.jpg Pagina 5],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/134.jpg Pagina 6],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/135.jpg Pagina 7],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/136.jpg Pagina 8]
*Numero del [[15 Marzo]] [[1945]]:
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/137.jpg Pagina 1],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/138.jpg Pagina 2],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/139.jpg Pagina 3],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/140.jpg Pagina 4],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/141.jpg Pagina 5],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/142.jpg Pagina 6],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/143.jpg Pagina 7],
[http://www.inventati.org/resistenza/a2/144.jpg Pagina 8]


[[Categoria:Stampa anarchica]]
[[Categoria:Stampa anarchica]]
[[Categoria:Individualismo|L'Adunata dei Refrattari]]
[[Categoria:Anarchismo in Italia]]
[[Categoria:Anarchismo negli Stati Uniti]]
[[Categoria:Anarchismo negli Stati Uniti]]
[[Categoria:Individualismo|Individualismo]]
[[Categoria:Antiorganizzazione]]
64 364

contributi