Kurt Gustav Wilckens: differenze tra le versioni

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=== Negli USA ===
=== Negli USA ===


Trovandosi in difficoltà  economiche, Kurt Gustav Wilckens decide di emigrare in cerca di fortuna negli [[Stati Uniti]], dove risiederà  per circa 24 anni svolgendo diverse mansioni lavorative. Inizialmente viene assunto in una fabbrica di conserve di pesce che produceva due tipi di prodotto: uno di alta qualità , destinata ai ceti più abbienti, ed uno fatto di scarti, destinato alle classi più povere. Kurt, ritenendo ingiusta questa suddivisione [[classista]] dei prodotti, mette in atto un’azione di [[sabotaggio]]: insieme ad un collega di lavoro inverte le linee di produzione ma la cosa viene ben presto scoperta e i due vengono licenziati. Negli [[USA]] si interessa di tematiche politiche e sociali, legge [[Lev Tolstoj]] e si avvicina alle idee [[anarchismo|anarchiche]].
Trovandosi in difficoltà  economiche, Kurt Gustav Wilckens decide di emigrare in cerca di fortuna negli [[Stati Uniti]], dove risiederà  per circa 24 anni svolgendo diverse mansioni lavorative. Inizialmente viene assunto in una fabbrica di conserve di pesce che produceva due tipi di prodotto: uno di alta qualità , destinata ai ceti più abbienti, ed uno fatto di scarti, destinato alle classi più povere. Kurt, ritenendo ingiusta questa suddivisione [[classista]] dei prodotti, mette in atto un'azione di [[sabotaggio]]: insieme ad un collega di lavoro inverte le linee di produzione ma la cosa viene ben presto scoperta e i due vengono licenziati. Negli [[USA]] si interessa di tematiche politiche e sociali, legge [[Lev Tolstoj]] e si avvicina alle idee [[anarchismo|anarchiche]].


Disoccupato, viene assunto come minatore nel bacino carbonifero dell'Arizona. In qualità  di anarchico e membro della [[Industrial Workers of the World]] promuove uno [[sciopero]] minerario nel [[1916]]. Arrestato e deportato nel campo di concentramento di Columbus (Nuovo Messico) insieme ad altri 1.167 minatori, mette in atto alcuni tentativi di fuga che gli costano una nuova detenzione nel campo di prigionia per tedeschi di Fort Douglas; riuscirà  ad evadere il [[4 dicembre]] [[1918]]. Nel [[1919]] nuovamente detenuto negli [[Stati Uniti]] e poi espulso in [[Germania]] il [[20 marzo]] [[1920]].
Disoccupato, viene assunto come minatore nel bacino carbonifero dell'Arizona. In qualità  di anarchico e membro della [[Industrial Workers of the World]] promuove uno [[sciopero]] minerario nel [[1916]]. Arrestato e deportato nel campo di concentramento di Columbus (Nuovo Messico) insieme ad altri 1.167 minatori, mette in atto alcuni tentativi di fuga che gli costano una nuova detenzione nel campo di prigionia per tedeschi di Fort Douglas; riuscirà  ad evadere il [[4 dicembre]] [[1918]]. Nel [[1919]] nuovamente detenuto negli [[Stati Uniti]] e poi espulso in [[Germania]] il [[20 marzo]] [[1920]].
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=== La reazione di Wilckens di fronte all'eccidio della "Patagonia Rebelde"===
=== La reazione di Wilckens di fronte all'eccidio della "Patagonia Rebelde"===
{{vedi|Patagonia Rebelde}}[[File:Entierro del obrero gracián.jpg|thumb|right|250px|[[Patagonia Rebelde]]: funerale dell'operaio Zacarías Gracián (maggio 1921)]]
{{vedi|Patagonia Rebelde}}[[File:Entierro del obrero gracián.jpg|thumb|right|250px|[[Patagonia Rebelde]]: funerale dell'operaio Zacarías Gracián (maggio 1921)]]
Nell'ottobre del [[1920]] la polizia di Santa Cruz (Patagonia) trattarresta alcuni sindacalisti della "Sociedad Obrera", la maggioranza dei quali erano immigrati, pretendendone l’espulsione in nome di una legge argentina (la cosiddetta "Legge di Residenza"). La Sociedad Obrera dichiara lo [[sciopero]] in tutta la provincia per la liberazione dei compagni arrestati. Una volta liberati il conflitto però non si arresta e anzi prosegue con altre richieste: miglioramenti salariali e condizioni di lavoro.  
Nell'ottobre del [[1920]] la polizia di Santa Cruz (Patagonia) trattarresta alcuni sindacalisti della "Sociedad Obrera", la maggioranza dei quali erano immigrati, pretendendone l'espulsione in nome di una legge argentina (la cosiddetta "Legge di Residenza"). La Sociedad Obrera dichiara lo [[sciopero]] in tutta la provincia per la liberazione dei compagni arrestati. Una volta liberati il conflitto però non si arresta e anzi prosegue con altre richieste: miglioramenti salariali e condizioni di lavoro.  


Il governo di Hipólito Irigoyen invia allora truppe dell’esercito ([[2 gennaio]] [[1921]]), comandate dal tenente '''H. Benigno Varela''' , per porre fine allo [[sciopero]]. Il conflitto parve avviarsi ad soluzione pacifica, quando gli eventi precipitano improvvisamente: i proprietari terrieri decidono di respingere la mediazione governativa (luglio [[1922]]). A questo punto il [[governo]] fa ricorso alle forze paramilitari della "Liga Patriótica": il [[24 ottobre]] chiudonoi locali della "[[Federación Obrera di Río Gallegos]]", di Puerto Deseado, di San Julián, di Puerto Santa Cruz e molti dirigenti sindacalisti vengono arrestati. I sindacalisti decidono quindi, inevitabilmente, di dichiarare lo [[sciopero generale]] a Santa Cruz.  
Il governo di Hipólito Irigoyen invia allora truppe dell'esercito ([[2 gennaio]] [[1921]]), comandate dal tenente '''H. Benigno Varela''' , per porre fine allo [[sciopero]]. Il conflitto parve avviarsi ad soluzione pacifica, quando gli eventi precipitano improvvisamente: i proprietari terrieri decidono di respingere la mediazione governativa (luglio [[1922]]). A questo punto il [[governo]] fa ricorso alle forze paramilitari della "Liga Patriótica": il [[24 ottobre]] chiudonoi locali della "[[Federación Obrera di Río Gallegos]]", di Puerto Deseado, di San Julián, di Puerto Santa Cruz e molti dirigenti sindacalisti vengono arrestati. I sindacalisti decidono quindi, inevitabilmente, di dichiarare lo [[sciopero generale]] a Santa Cruz.  


Il [[10 novembre]] il tenente Varela, deciso a porre termine alle sommosse, giunge a Río Gallegos ed impone «''la pena de fusilamiento''» (''la fucilazione'') per i braccianti e agli operai in [[sciopero]]: circa 1500 tra operai, braccianti e sindacalisti vengono barbaramente assassinati.
Il [[10 novembre]] il tenente Varela, deciso a porre termine alle sommosse, giunge a Río Gallegos ed impone «''la pena de fusilamiento''» (''la fucilazione'') per i braccianti e agli operai in [[sciopero]]: circa 1500 tra operai, braccianti e sindacalisti vengono barbaramente assassinati.
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