Karl Marx: differenze tra le versioni

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=== Marx contro l'anarchismo ===
=== Marx contro l'anarchismo ===
In alcuni scritti di Marx è evidente la pessima opinione che egli aveva della teoria e della pratica dell'[[anarchismo]], del quale Marx non perdeva l'occasione di sottolineare, con sprezzante sarcasmo, la debolezza degli aspetti politici ed economici. In «L'indifferenza in materia politica» (scritto del [[1873]] pubblicato in lingua italiana nell'''Almanacco repubblicano per l'anno 1874''), Marx ironizza su alcuni saggi di [[Proudhon]], attribuendogli il «diritto alla sciocchezza» e definendolo «sciovinista». Negli appunti sul libro di [[Bakunin]] «[[Stato e Anarchia]]», Marx rivolge ripetutamente al padre fondatore dell'[[anarchismo]] moderno l'appellativo di «asino» e «politicante da caffè» dedito al «vaneggiamento», al «delirio», all'«insulsaggine», giacché «egli non comprende assolutamente nulla della rivoluzione sociale; non conosce a questo riguardo che delle fasi politiche; le condizioni economiche della rivoluzione per lui non esistono [...] il signor Bakunin ha soltanto tradotto l'[[anarchismo proudhoniano|anarchia proudhoniana]] e [[Stirner|stirneriana]] in un selvaggio dialetto tartaro». In una lettera di Marx a Bolte del [[1871]] (pubblicata per la prima volta nel [[1906]]), che tratta della lotta sostenuta contro [[Bakunin]] dal Consiglio Generale dell'Internazionale, Marx ribadisce che [[Bakunin]] è un «uomo privo di ogni conoscenza teorica» e che il suo programma era «[...] un pasticcio messo assieme superficialmente da destra e da sinistra - eguaglianza delle classi (!), abolizione del diritto d'eredità, come punto di partenza del movimento [[socialista]] (sciocchezza sansimonista), astensione dal movimento politico. Questo abbicì fu ben accolto in Italia e in Spagna, dove le condizioni reali del movimento operario sono ancora poco sviluppate, e da alcuni dottrinari, vanagloriosi e vuoti, della Svizzera romanza e del Belgio. Per il signor Bakunin la dottrina (la brodaglia mendicata da Proudhon, Saint-Simon, ecc.) è cosa di secondaria importanza, un semplice mezzo per mettere in mostra la sua persona. Dal punto di vista teorico è uno zero, ma come intrigante, Bakunin è nel suo elemento».
In alcuni scritti di Marx è evidente la pessima opinione che egli aveva della teoria e della pratica dell'[[anarchismo]], del quale Marx non perdeva l'occasione di sottolineare, con sprezzante sarcasmo, la debolezza degli aspetti politici ed economici. In «L'indifferenza in materia politica» (scritto del [[1873]] pubblicato in lingua italiana nell'''Almanacco repubblicano per l'anno 1874''), Marx ironizza su alcuni saggi di [[Proudhon]], attribuendogli il «diritto alla sciocchezza» e definendolo «sciovinista». Negli appunti sul libro di [[Bakunin]] «[[Stato e Anarchia]]», Marx rivolge ripetutamente al padre fondatore dell'[[anarchismo]] moderno l'appellativo di «asino» e «politicante da caffè» dedito al «vaneggiamento», al «delirio», all'«insulsaggine», giacché «egli non comprende assolutamente nulla della rivoluzione sociale; non conosce a questo riguardo che delle fasi politiche; le condizioni economiche della rivoluzione per lui non esistono [...] il signor Bakunin ha soltanto tradotto l'[[anarchismo proudhoniano|anarchia proudhoniana]] e [[Stirner|stirneriana]] in un selvaggio dialetto tartaro». In una lettera di Marx a Bolte del [[1871]] (pubblicata per la prima volta nel [[1906]]), che tratta della lotta sostenuta contro [[Bakunin]] dal Consiglio Generale dell'Internazionale, Marx ribadisce che [[Bakunin]] è un «uomo privo di ogni conoscenza teorica» e che il suo programma era «[...] un pasticcio messo assieme superficialmente da destra e da sinistra - eguaglianza delle classi (!), abolizione del diritto d'eredità, come punto di partenza del movimento [[socialista]] (sciocchezza sansimonista), astensione dal movimento politico. Questo abbicì fu ben accolto in Italia e in Spagna, dove le condizioni reali del movimento operario sono ancora poco sviluppate, e da alcuni dottrinari, vanagloriosi e vuoti, della Svizzera romanza e del Belgio. Per il signor Bakunin la dottrina (la brodaglia mendicata da Proudhon, Saint-Simon, ecc.) è cosa di secondaria importanza, un semplice mezzo per mettere in mostra la sua persona. Dal punto di vista teorico è uno zero, ma come intrigante, Bakunin è nel suo elemento». <ref>[https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1875/inizi/baku.htm Appunti sul libro di Bakunin "Stato e anarchia"]</ref>


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