Jean Vigo: differenze tra le versioni

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:I giovani e ribelli studenti si prendono una piccola vendetta nei confronti dei loro docenti, rivoltandosi a suon di colpi di cuscino e sberleffi che rovinerà  la festa dei notabili della scuola. Alla fine ci sarà  una fuga per i tetti del collegio verso un immaginario mondo di libertà . Il film, giudicato "antifrancese", venne sottoposto a pesanti tagli sia da parte della produzione che della censura.
:I giovani e ribelli studenti si prendono una piccola vendetta nei confronti dei loro docenti, rivoltandosi a suon di colpi di cuscino e sberleffi che rovinerà  la festa dei notabili della scuola. Alla fine ci sarà  una fuga per i tetti del collegio verso un immaginario mondo di libertà . Il film, giudicato "antifrancese", venne sottoposto a pesanti tagli sia da parte della produzione che della censura.
*'''''Evadé du bagne''''' (Evasione dai lavori forzati), Francia (1934); '''Film mai realizzato e solo progettato.'''
*'''''Evadé du bagne''''' (Evasione dai lavori forzati), Francia (1934); '''Film mai realizzato e solo progettato.'''
:È questo un film che avrebbe dovuto raccontare le vicissitudini di [[Eugéne Dieudonné]], anarchico francese [[Illegalismo|illegalista]] legato ai membri della [[Banda Bonnot]]. Alla fine dell'anno [[1911]], dopo una serie di rapine compiute dalla [[Banda Bonnot]], Dieudonné, operaio carpentiere di 27 anni, noto al [[stampa anarchica|giornale]] «L'Anarchie», è arrestato ed accusato di omicidio. Addirittura un testimone dichiara di averlo visto mentre sparava e uccideva un cassiere. In realtà  Dieudonné si trovava a Nancy al momento dei fatti, e nonostante venga scagionato dagli altri membri della banda (lo stesso [[Jules Bonnot]], [[Octave Garnier]] e poi [[Raymond Callemin]]) durante il processo, Dieudonné è condannato a morte. In seguito sarà  graziato ma spedito ai bagni penali in Guyana. Eugène Dieudonné tenterà  per due volte la fuga, sempre riacciuffato riuscirà  al terzo tentativo ad evadere. Giunto in Brasile dopo mille avventure, viene minacciato di estradizione ma il giornalista Albert Londres ne assume la sua difesa ed ottiene per lui la grazia. Dieudonné allora rientra in [[Francia]], riprende il suo mestiere di ebanista ed incontra Jean Vigo. I due parlano del progetto del film ed Eugene accetta di svolgere il ruolo di se stesso, ma alla fine il progetto verrà  abbandonato perché i rischi della censura erano altissimi e si rischiava di fare un lavoro inutile.  
:È questo un film che avrebbe dovuto raccontare le vicissitudini di [[Eugéne Dieudonné]], anarchico francese [[Illegalismo|illegalista]] legato ai membri della [[Banda Bonnot]]. Alla fine dell'anno [[1911]], dopo una serie di rapine compiute dalla [[Banda Bonnot]], Dieudonné, operaio carpentiere di 27 anni, noto al [[stampa anarchica|giornale]] «L'Anarchie», è arrestato ed accusato di omicidio. Addirittura un testimone dichiara di averlo visto mentre sparava e uccideva un cassiere. In realtà  Dieudonné si trovava a Nancy al momento dei fatti, e nonostante venga scagionato dagli altri membri della banda (lo stesso [[Jules Bonnot]], [[Octave Garnier]] e poi [[Raymond Callemin]]) durante il processo, Dieudonné è condannato a morte. In seguito sarà  graziato ma spedito ai bagni penali in Guyana. Eugène Dieudonné tenterà  per due volte la fuga, sempre riacciuffato riuscirà  al terzo tentativo ad evadere. Giunto in Brasile dopo mille avventure, viene minacciato di estradizione ma il giornalista Albert Londres ne assume la sua difesa ed ottiene per lui la grazia. Dieudonné allora rientra in [[Francia]], riprende il suo mestiere di ebanista ed incontra Jean Vigo. I due parlano del progetto del film ed Eugene accetta di svolgere il ruolo di se stesso, ma alla fine il progetto verrà  abbandonato perché i rischi della censura erano altissimi e si rischiava di fare un lavoro inutile.  
*'''''L'Atalante''''', Francia (1934); '''Regia: Jean Vigo; Sceneggiatura: Jean Vigo e Albert Riera; Produttore: Jaques-Louis Nounez; B/N, 85-89 minuti (al variare del montaggio)'''.
*'''''L'Atalante''''', Francia (1934); '''Regia: Jean Vigo; Sceneggiatura: Jean Vigo e Albert Riera; Produttore: Jaques-Louis Nounez; B/N, 85-89 minuti (al variare del montaggio)'''.
:Il film, che riesce ad avere una vera e propria distribuzione, racconta di un marinaio che sposa una giovane contadina ambientatasi assai male in una chiatta dove era andata a vivere e dove viveva anche un vecchio originale (Michel Simon). Una volta che la chiatta raggiunge la periferia di Parigi, la donna lascia suo marito, ma dopo varie peripezie e avvenimenti dolorosi per entrambi i due si ritrovano e si amano di nuovo. Non è però una banale storia d'amore, Vigo non critica moralisticamente la coppia e se la moglie fugge e solo per fuggire dal grigiore quotidiano. Non manca poi la radicale critica sociale e vengono mostrati i problemi del tempo: disoccupazione, conflitti tra marinaio e padrone, il linciaggio di un presunto ladro, l'industrializzazione forzata ai danni della natura. Numerosi sono anche i [[surrealismo|richiami surrealistici]]: in alcune scene si vedono delle mani tagliate in un boccale, degli automati, un vecchio fonografo che meraviglia la giovane sposa.
:Il film, che riesce ad avere una vera e propria distribuzione, racconta di un marinaio che sposa una giovane contadina ambientatasi assai male in una chiatta dove era andata a vivere e dove viveva anche un vecchio originale (Michel Simon). Una volta che la chiatta raggiunge la periferia di Parigi, la donna lascia suo marito, ma dopo varie peripezie e avvenimenti dolorosi per entrambi i due si ritrovano e si amano di nuovo. Non è però una banale storia d'amore, Vigo non critica moralisticamente la coppia e se la moglie fugge e solo per fuggire dal grigiore quotidiano. Non manca poi la radicale critica sociale e vengono mostrati i problemi del tempo: disoccupazione, conflitti tra marinaio e padrone, il linciaggio di un presunto ladro, l'industrializzazione forzata ai danni della natura. Numerosi sono anche i [[surrealismo|richiami surrealistici]]: in alcune scene si vedono delle mani tagliate in un boccale, degli automati, un vecchio fonografo che meraviglia la giovane sposa.
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