Jean Meslier: differenze tra le versioni

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Il secondo episodio accade nel [[1716]]: è un litigio con un nobile locale, Antoine de Touly, signorotto di Étrépigny, che Meslier considera uno spietato sfruttatore dei poveri e dei braccianti del luogo. De Touly, ritenendosi offeso dai rimproveri del prete, chiede l'intervento dell'arcivescovo, monsignor De Mailly, che commina a Meslier una sanzione leggera, ma non lo rimuove dall'incarico.</ref>
Il secondo episodio accade nel [[1716]]: è un litigio con un nobile locale, Antoine de Touly, signorotto di Étrépigny, che Meslier considera uno spietato sfruttatore dei poveri e dei braccianti del luogo. De Touly, ritenendosi offeso dai rimproveri del prete, chiede l'intervento dell'arcivescovo, monsignor De Mailly, che commina a Meslier una sanzione leggera, ma non lo rimuove dall'incarico.</ref>


Nel [[1724]] Meslier comincia a lavorare al testamento: ne redigerà tre copie manoscritte, che affiderà al suo successore, il quale, sconcertato, lo leggerà agli altri curati della zona, e che il vicario, costretto dallo scandalo, di cui la corte del re Luigi XV e gli ambienti culturali erano venuti a conoscenza, consegnerà agli uffici giudiziari. L'autorità li conserverà, essendo un documento giuridico contenente le ultime volontà di un defunto, impedendo così il rogo del libro, fino a che uno di questi manoscritti, che nelle intenzioni della Chiesa avrebbero dovuto essere occultati, nel [[1733]] finì nelle mani di Voltaire, che nel [[1762]] ne pubblicherà alcuni estratti, eliminando le parti atee e aggiungendo riferimenti deisti in mezzo al testamento anticlericale. Seguiranno pubblicazioni complete dell'intero testo, di ben 1200 pagine nella prima stampa.
Nel [[1724]] Meslier comincia a lavorare al testamento: ne redigerà tre copie manoscritte, che affiderà al suo successore, il quale, sconcertato, lo leggerà agli altri curati della zona, e che il vicario, costretto dallo scandalo, di cui la corte del re Luigi XV e gli ambienti culturali erano venuti a conoscenza, consegnerà agli uffici giudiziari. L'autorità li conserverà, essendo un documento giuridico contenente le ultime volontà di un defunto, impedendo così il rogo del libro, fino a che uno di questi manoscritti, che nelle intenzioni della Chiesa avrebbero dovuto essere occultati, nel [[1733]] finì nelle mani di Voltaire, che nel [[1762]] ne pubblicherà alcuni estratti, eliminando le parti atee e aggiungendo riferimenti deisti in mezzo al testamento anticlericale. Seguiranno pubblicazioni complete dell'intero testo, di ben 1.200 pagine nella prima stampa.


Meslier morì nel [[1729]], probabilmente il [[30 giugno]], a 65 anni, e venne sepolto nel parco del castello locale, ben prima dello scoppio dello scandalo dovuto al testamento.
Meslier morì nel [[1729]], probabilmente il [[30 giugno]], a 65 anni, e venne sepolto nel parco del castello locale, ben prima dello scoppio dello scandalo dovuto al testamento.
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