Jean Grave: differenze tra le versioni

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=== Dal socialismo all'anarchismo ===
=== Dal socialismo all'anarchismo ===
Inizialmente attratto dal [[socialismo]], si abbona al «Proletarie» di [[Paul Brousse]] e «L'Egalité» di [[Jules Guesde]]. Il [[30 gennaio]] [[1879]] entra a far parte del ''Partito Operaio'' di Guesde e nel consiglio di amministrazione del giornale. Contemporaneamente inizia ad interessarsi all'[[anarchismo]]: si unisce al “Gruppo di studi sociali di Vème e del XII° arrondisments” e comincia a leggere [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e [[Warlaam Tcherkesoff]].
Inizialmente attratto dal [[socialismo]], si abbona al «Proletarie» di [[Paul Brousse]] e «L'Egalité» di [[Jules Guesde]]. Il [[30 gennaio]] [[1879]] entra a far parte del ''Partito Operaio'' di Guesde e nel consiglio di amministrazione del giornale. Contemporaneamente inizia ad interessarsi all'[[anarchismo]]: si unisce al “Gruppo di studi sociali di Vème e del XII° arrondisments” e comincia a leggere [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e [[Warlaam Tcherkesoff]].


Grave, consapevole che la [[rivoluzione]] non fosse dietro l'angolo, riteneva che fosse di primaria importanza «cacciare delle idee nella testa degli individui» <ref> ''[[Les Temps nouveaux]]'', 12-18 dicembre 1896.</ref> e per questo era necessario avere giornali adatti in grado di fare propaganda. Scrive numerosi articoli pubblicati su ''Il diritto sociale'' (rivista lionese nata nel febbraio [[1882]]) e per «[[le Révolté]]» di [[Kropotkin]], con cui si legherà in profonda amicizia. Inoltre, pubblica una serie di opuscoli firmati con lo pseudonimo di "Jehan Levare".
Grave, consapevole che la [[rivoluzione]] non fosse dietro l'angolo, riteneva che fosse di primaria importanza «cacciare delle idee nella testa degli individui» <ref> ''[[Les Temps nouveaux]]'', 12-18 dicembre 1896.</ref> e per questo era necessario avere giornali adatti in grado di fare propaganda. Scrive numerosi articoli pubblicati su ''Il diritto sociale'' (rivista lionese nata nel febbraio [[1882]]) e per «[[le Révolté]]» di [[Kropotkin]], con cui si legherà in profonda amicizia. Inoltre, pubblica una serie di opuscoli firmati con lo pseudonimo di "Jehan Levare".
===La stampa libertaria===
===La stampa libertaria===
[[File:Aux_Temps_Nouveaux.jpg|400px|thumb|Testata de ''Les Temps Nouveaux'']]
Nel [[1883]], a Ginevra, [[Élisée Reclus]] gli chiede proprio di prendere la direzione di [[Révolté]]. Rientrato in [[Francia]], Grave accetta la proposta fattagli, ma per soli due mesi. Il giornale dal [[1887]] cambierà testata in «[[Le Révolté]]». Nonostante le perplessità iniziali, lentamente si accorge che quello della [[stampa libertaria]] è il settore a lui più congeniale, dove cioè può esser più utile alla causa anarchica. Alla fine, resterà legato a questo campo per ben 30 anni.  
Nel [[1883]], a Ginevra, [[Élisée Reclus]] gli chiede proprio di prendere la direzione di [[Révolté]]. Rientrato in [[Francia]], Grave accetta la proposta fattagli, ma per soli due mesi. Il giornale dal [[1887]] cambierà testata in «[[Le Révolté]]». Nonostante le perplessità iniziali, lentamente si accorge che quello della [[stampa libertaria]] è il settore a lui più congeniale, dove cioè può esser più utile alla causa anarchica. Alla fine, resterà legato a questo campo per ben 30 anni.  
[[File:Aux_Temps_Nouveaux.jpg|300 px|thumb|''Les Temps Nouveaux'']]
 
Nel [[1892]] pubblica ''La società morente e l'anarchia '' (prefazione di [[Octave Mirbeau]]) che, nel [[1894]] gli costerà un processo e la condanna a 2 anni di [[carcere]] (nonostante le testimonianze di [[Élisée Reclus]], [[Paul Adam]] e [[Bernard Lazare]]) per «induzione al saccheggio, alla morte, alla rapina, allìincendio ecc.». Nello stesso anno è implicato anche nel cosiddetto "[[Processo dei trenta]]" <ref name="sessantasei"> Il cosiddetto "Processo dei trenta" non dev'essere confuso con il "[[Processo dei sessantasei]]" che ebbe inizio l'[[8 gennaio]] [[1883]], a Lione, e che vedeva coinvolti anche [[Kropotkin]], [[Felix Tressaud]], [[Emile Gautier]] e altri, accusati di aver dato vita alla "propaganda col fatto" </ref> ma questa volta viene assolto.
Nel [[1892]] pubblica ''La società morente e l'anarchia '' (prefazione di [[Octave Mirbeau]]) che, nel [[1894]] gli costerà un processo e la condanna a 2 anni di [[carcere]] (nonostante le testimonianze di [[Élisée Reclus]], [[Paul Adam]] e [[Bernard Lazare]]) per «induzione al saccheggio, alla morte, alla rapina, allìincendio ecc.». Nello stesso anno è implicato anche nel cosiddetto "[[Processo dei trenta]]" <ref name="sessantasei"> Il cosiddetto "Processo dei trenta" non dev'essere confuso con il "[[Processo dei sessantasei]]" che ebbe inizio l'[[8 gennaio]] [[1883]], a Lione, e che vedeva coinvolti anche [[Kropotkin]], [[Felix Tressaud]], [[Emile Gautier]] e altri, accusati di aver dato vita alla "propaganda col fatto" </ref> ma questa volta viene assolto.
Il vuoto lasciato da «[[Le Révolté]]» dopo l'avvenuta sospensione delle [[stampa anarchica|pubblicazioni]] nel marzo del [[1894]], viene coperto da un nuovo giornale: «[[Les Temps Nouveaux]]», che sarà pubblicato dal [[4 maggio]] [[1894]] all'[[8 agosto]] [[1914]]. Jean Grave assume un ruolo rilevante rispetto all'importanza che storicamente assumerà il giornale, grazie anche alla collaborazione di [[Kropotkin]], [[Élisée Reclus]], [[André Ginard]], [[Marc Pierrot]], [[Octave Mirbeau]] e di numerosissimi artisti: [[Paul Signac]], [[Aristide Delannoy]], [[Maximilien Luce]], [[Camille Pissarro]] ecc.
Il vuoto lasciato da «[[Le Révolté]]» dopo l'avvenuta sospensione delle [[stampa anarchica|pubblicazioni]] nel marzo del [[1894]], viene coperto da un nuovo giornale: «[[Les Temps Nouveaux]]», che sarà pubblicato dal [[4 maggio]] [[1894]] all'[[8 agosto]] [[1914]]. Jean Grave assume un ruolo rilevante rispetto all'importanza che storicamente assumerà il giornale, grazie anche alla collaborazione di [[Kropotkin]], [[Élisée Reclus]], [[André Ginard]], [[Marc Pierrot]], [[Octave Mirbeau]] e di numerosissimi artisti: [[Paul Signac]], [[Aristide Delannoy]], [[Maximilien Luce]], [[Camille Pissarro]] ecc.
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== Pensiero ==
== Pensiero ==
Di tendenza [[anarco-comunismo|comunista-anarchico]] ed ostile all'[[individualismo]], Grave concentrava i suoi scritti nella critica alla società di fine ‘800, spaziando su una serie di argomentazioni che andavano dallo sviluppo dell'idea anarchica, alle proposte rivoluzionarie e ai metodi di lotta per poterla conseguire.
Di tendenza [[anarco-comunismo|comunista-anarchico]] ed ostile all'[[individualismo]], Grave concentrava i suoi scritti nella critica alla società di fine ‘800, spaziando su una serie di argomentazioni che andavano dallo sviluppo dell'idea anarchica, alle proposte rivoluzionarie e ai metodi di lotta per poterla conseguire.
:«La rivoluzione non è un'idea, non è una concezione sociale. È un fatto, una necessità, un mezzo. Essa deve sbarazzarsi degli ostacoli che impediscono l'evoluzione umana. Essa non condurrebbe un elemento nuovo all'evoluzione sociale, se quelli che la compiono non hanno, in potenza, nel loro cervello, un'idea che li faccia agire. [...] Gli autoritari che hanno la pretesa di impadronirsi del potere e di servirsene per il bene di tutti possono, loro, considerare come secondarie le loro idee di trasformazione sociale. [[File:Les Temps Nouveaux.jpg|300 px|thumb|''[[Les Temps Nouveaux]]'']]Cosa importa che gli individui sappiano più o meno ciò che si attende da loro, se si spera di servirsene per assicurare l'autorità a sostegno della quale, si opererà la trasformazione che si sarà decretata. Essendo l'obiettivo di impadronirsi del potere,, basta radunare gli individui desiderosi di un semplice cambiamento politico, senza che vi sia bisogno di inculcare in loro delle nozioni di ciò che dovrà essere il nuovo ordine delle cose, poiché ci si assume l'incarico di pensare per loro. Quando si ha la volontà di comandare agli altri, è inutile – anzi pericoloso- di cercare di istruirli su ciò che sarebbe per loro la cosa migliore.  Pure se i capi sappiano ciò che decreteranno all'indomani della vittoria, inutile perdere tempo a ficcare delle idee nella testa di quelli che dovranno obbedire. [...]  E inoltre, ciò non riesce sempre; perché capita che quelli che si sono arruolati sfuggano al vostro comando per andare da un capo che gli sembra più idoneo. Ma per gli anarchici non funziona così.  Bisogna che quelli che parteciperanno alla rivoluzione abbiano la chiara consapevolezza di ciò che loro stessi vogliono, e ciò non può essere loro dato che dalla comprensione precisa di un ideale ...» (Jean Grave,  ''La panacée-revolution'', in ''[[Les Temps nouveaux]]'' n. 7, 1898)
:«La rivoluzione non è un'idea, non è una concezione sociale. È un fatto, una necessità, un mezzo. Essa deve sbarazzarsi degli ostacoli che impediscono l'evoluzione umana. Essa non condurrebbe un elemento nuovo all'evoluzione sociale, se quelli che la compiono non hanno, in potenza, nel loro cervello, un'idea che li faccia agire. [...] Gli autoritari che hanno la pretesa di impadronirsi del potere e di servirsene per il bene di tutti possono, loro, considerare come secondarie le loro idee di trasformazione sociale. Cosa importa che gli individui sappiano più o meno ciò che si attende da loro, se si spera di servirsene per assicurare l'autorità a sostegno della quale, si opererà la trasformazione che si sarà decretata. Essendo l'obiettivo di impadronirsi del potere, basta radunare gli individui desiderosi di un semplice cambiamento politico, senza che vi sia bisogno di inculcare in loro delle nozioni di ciò che dovrà essere il nuovo ordine delle cose, poiché ci si assume l'incarico di pensare per loro. Quando si ha la volontà di comandare agli altri, è inutile – anzi pericoloso- di cercare di istruirli su ciò che sarebbe per loro la cosa migliore.  Pure se i capi sappiano ciò che decreteranno all'indomani della vittoria, inutile perdere tempo a ficcare delle idee nella testa di quelli che dovranno obbedire. [...]  E inoltre, ciò non riesce sempre; perché capita che quelli che si sono arruolati sfuggano al vostro comando per andare da un capo che gli sembra più idoneo. Ma per gli anarchici non funziona così.  Bisogna che quelli che parteciperanno alla rivoluzione abbiano la chiara consapevolezza di ciò che loro stessi vogliono, e ciò non può essere loro dato che dalla comprensione precisa di un ideale [...]» (Jean Grave,  ''La panacée-revolution'', in ''[[Les Temps nouveaux]]'' n. 7, 1898).


==Note==
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