Jean-Jacques Rousseau: differenze tra le versioni

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== La vita e le opere ==
== La vita e le opere ==


'''Jean-Jacques Rousseau''' nacque a Ginevra nel [[1712]]. Ebbe un'infanzia alquanto difficile: la madre Suzanne infatti morì pochi giorni dopo il parto che lo diede alla luce. Jean Jacques fu affidato dal padre, costretto ad abbandonare la città  senza poter portare con sé i figli, al pastore Lambercier di Bossey. Venne da questi educato secondo i rigorosi principi religiosi e morali dell’epoca.  
'''Jean-Jacques Rousseau''' nacque a Ginevra nel [[1712]]. Ebbe un'infanzia alquanto difficile: la madre Suzanne infatti morì pochi giorni dopo il parto che lo diede alla luce. Jean Jacques fu affidato dal padre, costretto ad abbandonare la città  senza poter portare con sé i figli, al pastore Lambercier di Bossey. Venne da questi educato secondo i rigorosi principi religiosi e morali dell'epoca.  


Nel [[1745]] si avvicinò a [[Denis Diderot]] e a [[Condillac]], collaborando successivamente alla stesura di alcune voci dell'Encyclopedie. Nel [[1757]] interruppe i suoi rapporti con gli Enciclopedisti (litigò nel [[1745]] con [[Voltaire]] e si scontrò con [[D'Alembert]], col quale aveva stretto amicizia nel [[1749]], l'anno in cui aveva iniziato a scrivere per l'Enciclopedia la voce "Musica") e si ritirò a Mountmorency, dove scrisse alcune delle sue opere più importanti: ''La nuova Eloise'' (romanzo epistolare, [[1761]]), ''Il contratto sociale'' ([[1762]]) e ''l'Emilio'' ([[1762]]). Queste furono messe all'indice dalle autorità  parigine, per questo Rousseau fu costretto a rifugiarsi a Neuchatel.  
Nel [[1745]] si avvicinò a [[Denis Diderot]] e a [[Condillac]], collaborando successivamente alla stesura di alcune voci dell'Encyclopedie. Nel [[1757]] interruppe i suoi rapporti con gli Enciclopedisti (litigò nel [[1745]] con [[Voltaire]] e si scontrò con [[D'Alembert]], col quale aveva stretto amicizia nel [[1749]], l'anno in cui aveva iniziato a scrivere per l'Enciclopedia la voce "Musica") e si ritirò a Mountmorency, dove scrisse alcune delle sue opere più importanti: ''La nuova Eloise'' (romanzo epistolare, [[1761]]), ''Il contratto sociale'' ([[1762]]) e ''l'Emilio'' ([[1762]]). Queste furono messe all'indice dalle autorità  parigine, per questo Rousseau fu costretto a rifugiarsi a Neuchatel.  
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=== Il "contratto sociale" ===
=== Il "contratto sociale" ===
Nel ''Contratto sociale'', [[Jean-Jacques Rousseau]] parte dal principio che l'essere umano è nato libero (il "buon selvaggio") ed è diventato schiavo a causa della convivenza sociale. La società  per [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è una necessità  venutasi a creare quando l’essere umano ha compreso di non poter più vivere isolato dagli altri. Il ''Patto'', il ''Contratto sociale'', ha lo scopo di unire e difendere ogni [[Individuo|individuo]], senza che questo debba perdere la propria [[libertà ]] sottomettendosi ad una qualche [[autorità ]].
Nel ''Contratto sociale'', [[Jean-Jacques Rousseau]] parte dal principio che l'essere umano è nato libero (il "buon selvaggio") ed è diventato schiavo a causa della convivenza sociale. La società  per [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è una necessità  venutasi a creare quando l'essere umano ha compreso di non poter più vivere isolato dagli altri. Il ''Patto'', il ''Contratto sociale'', ha lo scopo di unire e difendere ogni [[Individuo|individuo]], senza che questo debba perdere la propria [[libertà ]] sottomettendosi ad una qualche [[autorità ]].
   
   
Il ''[[contratto]] sociale'' attribuisce sovranità  e [[autorità ]] (autorevolezza) inalienabile a tutto il corpo sociale, di conseguenza la sua idea è [[democrazia|democratica]]; e poiché la sovranità  è indivisibile, la [[democrazia]] per il quale propende è quella [[democrazia diretta|diretta]]: i governanti non sono padroni e nemmeno rappresentanti del popolo. Essi sono dei "commissari" che non decidono in nome del popolo, ma solo ed esclusivamente con la ratifica popolare.
Il ''[[contratto]] sociale'' attribuisce sovranità  e [[autorità ]] (autorevolezza) inalienabile a tutto il corpo sociale, di conseguenza la sua idea è [[democrazia|democratica]]; e poiché la sovranità  è indivisibile, la [[democrazia]] per il quale propende è quella [[democrazia diretta|diretta]]: i governanti non sono padroni e nemmeno rappresentanti del popolo. Essi sono dei "commissari" che non decidono in nome del popolo, ma solo ed esclusivamente con la ratifica popolare.


[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è di conseguenza ostile all’idea dello [[Stato]] moderno che si andava consolidando, immaginando al suo posto una società  formata dalla [[federalismo|federazione]] di piccole comunità .
[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è di conseguenza ostile all'idea dello [[Stato]] moderno che si andava consolidando, immaginando al suo posto una società  formata dalla [[federalismo|federazione]] di piccole comunità .


===La teoria pedagogica===
===La teoria pedagogica===
'''Jean-Jacques Rousseau''', nell'''Emilio o dell'educazione'', propone un [[pedagogia|sistema pedagogico]] esterno alla società , analogamente alla teoria kantiana (La teoria kantiana si fonda su una smisurata fiducia nei confronti dell’[[Individuo|individuo]]. Egli viene visto come un possibile protagonista del miglioramento della società , purché formato in maniera appropriata [impedendogli il contatto diretto con la realtà ... che altrimenti potrebbe “corromperlo”]).  Il problema della teoria kantiana-rousseauniana è che l'educatore può insegnare al bambino tutto ciò che riguarda i costumi, leggi ecc., ma questa, senza una diretta e concreta esperienza reale, rimane pura e semplice teoria astratta e ben difficilmente potrebbe portare successi sostanziali.
'''Jean-Jacques Rousseau''', nell'''Emilio o dell'educazione'', propone un [[pedagogia|sistema pedagogico]] esterno alla società , analogamente alla teoria kantiana (La teoria kantiana si fonda su una smisurata fiducia nei confronti dell'[[Individuo|individuo]]. Egli viene visto come un possibile protagonista del miglioramento della società , purché formato in maniera appropriata [impedendogli il contatto diretto con la realtà ... che altrimenti potrebbe “corromperlo”]).  Il problema della teoria kantiana-rousseauniana è che l'educatore può insegnare al bambino tutto ciò che riguarda i costumi, leggi ecc., ma questa, senza una diretta e concreta esperienza reale, rimane pura e semplice teoria astratta e ben difficilmente potrebbe portare successi sostanziali.
=== L’origine della ineguaglianza ===
=== L'origine della ineguaglianza ===


Nel ''Discorso sull’origine dell’ineguaglianza fra gli uomini'', Rousseau distingue due forme di [[uguaglianza|ineguaglianza]], una naturale e l’altra sociale e politica. La prima non è eliminabile e comunque non è responsabile di alcun male che normalmente le viene attribuita. È nella società  e nello [[Stato]] che Rousseau individua l’origine della [[uguaglianza|disuguaglianza]] tra dominatori e dominati, che è il fondamento di tutte le altre forme di ineguaglianza: la [[La proprietà |proprietà  privata]], che sancisce la differenza tra ricchi e poveri; l’istituzione della magistratura, che sancisce la disuguaglianza tra potenti e deboli; infine la trasformazione del potere da “legittimo” in arbitrario, che sancisce la disuguaglianza tra padroni e schiavi.
Nel ''Discorso sull'origine dell'ineguaglianza fra gli uomini'', Rousseau distingue due forme di [[uguaglianza|ineguaglianza]], una naturale e l'altra sociale e politica. La prima non è eliminabile e comunque non è responsabile di alcun male che normalmente le viene attribuita. È nella società  e nello [[Stato]] che Rousseau individua l'origine della [[uguaglianza|disuguaglianza]] tra dominatori e dominati, che è il fondamento di tutte le altre forme di ineguaglianza: la [[La proprietà |proprietà  privata]], che sancisce la differenza tra ricchi e poveri; l'istituzione della magistratura, che sancisce la disuguaglianza tra potenti e deboli; infine la trasformazione del potere da “legittimo” in arbitrario, che sancisce la disuguaglianza tra padroni e schiavi.


=== La religione ===
=== La religione ===
Per Rousseau l’insegnamento religioso può cominciare solo in età  adolescenziale. Nell’''Emilio'' egli sviluppa l’idea religiosa fondata sulla coscienza, che chiama “istinto divino”, e sull’intima esperienza personale. Anche la ragione deve essere fondata sul “sentimento del cuore”, da cui prende corpo la critica alle autorità  religiose e alle religioni positive (per Rousseau la religione naturale NON implica verità  rivelate da Dio, miracoli, santi ecc.). Per il [[Filosofia|filosofo]] svizzero lo spirito religioso si sviluppa naturalmente e intimamente nell’uomo, rivelandosi nella sua semplicità  scevro di tutte le imposizioni culturali.
Per Rousseau l'insegnamento religioso può cominciare solo in età  adolescenziale. Nell'''Emilio'' egli sviluppa l'idea religiosa fondata sulla coscienza, che chiama “istinto divino”, e sull'intima esperienza personale. Anche la ragione deve essere fondata sul “sentimento del cuore”, da cui prende corpo la critica alle autorità  religiose e alle religioni positive (per Rousseau la religione naturale NON implica verità  rivelate da Dio, miracoli, santi ecc.). Per il [[Filosofia|filosofo]] svizzero lo spirito religioso si sviluppa naturalmente e intimamente nell'uomo, rivelandosi nella sua semplicità  scevro di tutte le imposizioni culturali.


Tuttavia nel ''Contratto sociale'', Rousseau afferma che per il benessere e la coesione dello [[Stato]] e di tutto il corpo sociale, sia necessaria una religione che preveda la fede in un unico Dio, nella vita eterna e nella remissione dei peccati. Egli ritiene che lo [[Stato]] abbia il diritto di punire, in alcuni casi addirittura con la morte, tutti coloro che non si adeguano alla confessione religiosa prevista,  risultando in questo modo addirittura uno dei massimi teorici dell'intolleranza religiosa.
Tuttavia nel ''Contratto sociale'', Rousseau afferma che per il benessere e la coesione dello [[Stato]] e di tutto il corpo sociale, sia necessaria una religione che preveda la fede in un unico Dio, nella vita eterna e nella remissione dei peccati. Egli ritiene che lo [[Stato]] abbia il diritto di punire, in alcuni casi addirittura con la morte, tutti coloro che non si adeguano alla confessione religiosa prevista,  risultando in questo modo addirittura uno dei massimi teorici dell'intolleranza religiosa.
===La volontà  generale===
===La volontà  generale===
Una delle caratteristiche del pensiero di Rousseau è la distinzione tra “'''volontà  generale'''” e “'''volontà  di tutti'''”. Quest’ultima è il risultato della sommatoria delle singole volontà  individuali; la volontà  generale è quella che vuole “il bene dei cittadini”, indipendentemente dal numero di persone che esprime tale volontà .
Una delle caratteristiche del pensiero di Rousseau è la distinzione tra “'''volontà  generale'''” e “'''volontà  di tutti'''”. Quest'ultima è il risultato della sommatoria delle singole volontà  individuali; la volontà  generale è quella che vuole “il bene dei cittadini”, indipendentemente dal numero di persone che esprime tale volontà .
Gli [[Individuo|individui]], sottomettendosi all'[[autorità ]] della volontà  generale del popolo sovrano, evitano di subordinarsi alla volontà  di altri [[Individuo|individui]], assicurandosi inoltre l’obbedienza alle leggi che essi stessi hanno promulgato.
Gli [[Individuo|individui]], sottomettendosi all'[[autorità ]] della volontà  generale del popolo sovrano, evitano di subordinarsi alla volontà  di altri [[Individuo|individui]], assicurandosi inoltre l'obbedienza alle leggi che essi stessi hanno promulgato.


== Influenze sul pensiero rivoluzionario e libertario==
== Influenze sul pensiero rivoluzionario e libertario==
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== Considerazioni critiche ==
== Considerazioni critiche ==


Se è vero che in Rousseau possono trovarsi diversi aspetti di matrice libertaria – attacco alla [[La proprietà |proprietà  privata]], attacco al principio della maggioranza, [[libertà ]] individuale, [[democrazia diretta]] ecc. - è anche vero che nel suo pensiero si possono riscontrare tratti distintivi assolutamente discutibili: per Rousseau, per esempio, lo [[Stato]]  dovrebbe agire in maniera morale, esercitando la propria [[autorità ]] in maniera tale da "imporre" la [[libertà ]] individuale e sopprimere l’[[uguaglianza|ineguaglianza]] tra i cittadini. È chiaramente paradossale voler imporre la libertà  e la “giusta morale” della “volontà  generale” a tutti coloro che sono riluttanti a seguirla.  
Se è vero che in Rousseau possono trovarsi diversi aspetti di matrice libertaria – attacco alla [[La proprietà |proprietà  privata]], attacco al principio della maggioranza, [[libertà ]] individuale, [[democrazia diretta]] ecc. - è anche vero che nel suo pensiero si possono riscontrare tratti distintivi assolutamente discutibili: per Rousseau, per esempio, lo [[Stato]]  dovrebbe agire in maniera morale, esercitando la propria [[autorità ]] in maniera tale da "imporre" la [[libertà ]] individuale e sopprimere l'[[uguaglianza|ineguaglianza]] tra i cittadini. È chiaramente paradossale voler imporre la libertà  e la “giusta morale” della “volontà  generale” a tutti coloro che sono riluttanti a seguirla.  


La volontà  generale infatti non sempre coincide con quella dei singoli, essa è un'espressione collettiva che frequentemente trascende l’[[Individualità |individualità ]] in nome di un presunto bene superiore: Rousseau quindi, da una parte dice che l’[[individuo]] non ubbidisce che alla sua volontà , dall’altra che è spinto ad adeguarsi ad un criterio oggettivo. Rousseau ritiene di risolvere la contraddizione (senza essere molto convincente a dire il vero) affermando che, anche se l’[[individuo]] è costretto ad ubbidire ad un ideale esterno, egli non può lamentarsi di essere forzato, perché in realtà  è semplicemente spinto ad ubbidire al suo “vero sentimento”; quindi addirittura sarebbe più libero di prima, poiché la [[libertà ]] è il trionfo dell’intelletto sull’istinto naturale.
La volontà  generale infatti non sempre coincide con quella dei singoli, essa è un'espressione collettiva che frequentemente trascende l'[[Individualità |individualità ]] in nome di un presunto bene superiore: Rousseau quindi, da una parte dice che l'[[individuo]] non ubbidisce che alla sua volontà , dall'altra che è spinto ad adeguarsi ad un criterio oggettivo. Rousseau ritiene di risolvere la contraddizione (senza essere molto convincente a dire il vero) affermando che, anche se l'[[individuo]] è costretto ad ubbidire ad un ideale esterno, egli non può lamentarsi di essere forzato, perché in realtà  è semplicemente spinto ad ubbidire al suo “vero sentimento”; quindi addirittura sarebbe più libero di prima, poiché la [[libertà ]] è il trionfo dell'intelletto sull'istinto naturale.


L'idea stessa che la “'''volontà  generale'''” possa essere in qualche modo imposta da un ristretto numero di persone, i "magistrati", che però non hanno alcun privilegio rispetto ai normali cittadini, fa presagire un’inquietante '''idea totalitaria''' dello [[Stato]]: infatti anche se la sovranità  politica appartiene al popolo, lo [[Stato]] deve essere un corpo sociale unico e indivisibile (non può essere quindi distinto e separato nel potere esecutivo, giudiziario e legislativo), perché deve essere l’espressione della “volontà  generale”.  
L'idea stessa che la “'''volontà  generale'''” possa essere in qualche modo imposta da un ristretto numero di persone, i "magistrati", che però non hanno alcun privilegio rispetto ai normali cittadini, fa presagire un'inquietante '''idea totalitaria''' dello [[Stato]]: infatti anche se la sovranità  politica appartiene al popolo, lo [[Stato]] deve essere un corpo sociale unico e indivisibile (non può essere quindi distinto e separato nel potere esecutivo, giudiziario e legislativo), perché deve essere l'espressione della “volontà  generale”.  
   
   
In conclusione Rousseau  fu un insieme di contraddizioni, da una parte la tendenza all’esaltazione della singola [[Individualità |individualità ]], il desiderio di ritornare alla natura, la rivolta contro ogni convenzione ecc, dall’altro fu anche un rigoroso predicatore della disciplina e dell’immedesimazione dell’[[individuo]] nella collettività .
In conclusione Rousseau  fu un insieme di contraddizioni, da una parte la tendenza all'esaltazione della singola [[Individualità |individualità ]], il desiderio di ritornare alla natura, la rivolta contro ogni convenzione ecc, dall'altro fu anche un rigoroso predicatore della disciplina e dell'immedesimazione dell'[[individuo]] nella collettività .


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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