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Nato ad Ostenda, in Belgio, da un ingegnere inglese rovinato e da una madre fiamminga che aveva un negozio di ricordi turistici (ambiente fantastico che avrà  una grande influenza sulla sua ispirazione creatrice), si interessa sin da ragazzo all'[[arte]] e nel [[1877]] si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Bruxelles. Nella capitale belga inizia a frequentare l'ambiente artistico della bohème, allora fortemente influenzato dall'[[anarchismo]]. Si lega a [[Fernand Knopff]], [[Félicien Rops]], [[Théo Van Rysselberghe]] e il professore [[E. Rousseau]] che lo introduce più a fondo nella conoscenza dell'[[anarchia]].
Nato ad Ostenda, in Belgio, da un ingegnere inglese rovinato e da una madre fiamminga che aveva un negozio di ricordi turistici (ambiente fantastico che avrà  una grande influenza sulla sua ispirazione creatrice), si interessa sin da ragazzo all'[[arte]] e nel [[1877]] si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Bruxelles. Nella capitale belga inizia a frequentare l'ambiente artistico della bohème, allora fortemente influenzato dall'[[anarchismo]]. Si lega a [[Fernand Knopff]], [[Félicien Rops]], [[Théo Van Rysselberghe]] e il professore [[E. Rousseau]] che lo introduce più a fondo nella conoscenza dell'[[anarchia]].


Nel [[1881]], espone le sue prime opere simboliste, e andrà  da quel momento a collaborare con alcuni circoli artistici dell'avanguardia come ''L’Essor'', ''Groupe des XX'' dal [[1883]] al [[1893]] (fondato da [[Octave Maus]] e frequentato da molti simpatizzanti e veri e propri anarchici come [[Paul Signac]]), ma le sue tele impregnate di umorismo nero e in cui è presente un certo fascino per la morte, non suscitano che incomprensioni e rifiuti da parte delle gallerie di Anvers e di Bruxelles.
Nel [[1881]], espone le sue prime opere simboliste, e andrà  da quel momento a collaborare con alcuni circoli artistici dell'avanguardia come ''L'Essor'', ''Groupe des XX'' dal [[1883]] al [[1893]] (fondato da [[Octave Maus]] e frequentato da molti simpatizzanti e veri e propri anarchici come [[Paul Signac]]), ma le sue tele impregnate di umorismo nero e in cui è presente un certo fascino per la morte, non suscitano che incomprensioni e rifiuti da parte delle gallerie di Anvers e di Bruxelles.


È nel [[1888]] che egli dipinge il quadro che lo renderà  in seguito celebre: ''Entrata di Cristo a Bruxelles''. Sostenuto da scrittori come Emile Verhaeren, espone al Salon della “Libre Esthétique” poi a Parigi nel [[1894]], senza tuttavia suscitare un grande interesse.
È nel [[1888]] che egli dipinge il quadro che lo renderà  in seguito celebre: ''Entrata di Cristo a Bruxelles''. Sostenuto da scrittori come Emile Verhaeren, espone al Salon della “Libre Esthétique” poi a Parigi nel [[1894]], senza tuttavia suscitare un grande interesse.
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