Ipazia: differenze tra le versioni

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A questi eventi assistette anche Ipazia, che ad Alessandria era nata in un anno imprecisato della seconda metà  del IV secolo.<ref>''Ipazia'', in ''Suidae Lexikon'', IV, p. 644, 3. L'anno di nascita si pone dal 355 al 370.</ref> Il suo nome deriva dalla preposizione greca ''hyper'', « iper », da cui il femminile ''hypate'', l'« altissima », che designa altresì la più alta delle tre corde sulle quali si formava l'antica scala musicale.<ref>S. Ronchey, op. cit., pp. 121-122. Ne scrive anche Platone, ''Repubblica'', 443 d.</ref> Naturalmente, lo sapeva bene suo padre Teotecno,<ref>Teotecno significa « figlio di dio »: cfr. D. Roques, ''Theoteknos, « Fils de Dieu »'', pp. 735-756.</ref> più noto col diminutivo di Teone,<ref>G. Bigoni, ''Ipazia Alessandrina'', p. 50.</ref> studioso di geometria e filosofo, particolarmente dedito alla matematica e all'astronomia,<ref>Così la voce ''Teone'' in ''Suidae Lexikon'', II, p. 702, 10-16.</ref> dandole un nome che unisce nel suo significato l'eminenza della persona alla grazia della musica.  
A questi eventi assistette anche Ipazia, che ad Alessandria era nata in un anno imprecisato della seconda metà  del IV secolo.<ref>''Ipazia'', in ''Suidae Lexikon'', IV, p. 644, 3. L'anno di nascita si pone dal 355 al 370.</ref> Il suo nome deriva dalla preposizione greca ''hyper'', « iper », da cui il femminile ''hypate'', l'« altissima », che designa altresì la più alta delle tre corde sulle quali si formava l'antica scala musicale.<ref>S. Ronchey, op. cit., pp. 121-122. Ne scrive anche Platone, ''Repubblica'', 443 d.</ref> Naturalmente, lo sapeva bene suo padre Teotecno,<ref>Teotecno significa « figlio di dio »: cfr. D. Roques, ''Theoteknos, « Fils de Dieu »'', pp. 735-756.</ref> più noto col diminutivo di Teone,<ref>G. Bigoni, ''Ipazia Alessandrina'', p. 50.</ref> studioso di geometria e filosofo, particolarmente dedito alla matematica e all'astronomia,<ref>Così la voce ''Teone'' in ''Suidae Lexikon'', II, p. 702, 10-16.</ref> dandole un nome che unisce nel suo significato l'eminenza della persona alla grazia della musica.  


Teone, che sarebbe morto alla fine del IV secolo o all'inizio del V,<ref>''Teone'' in ''Suidae Lexikon'', cit.</ref> fu insegnante nel glorioso Museo di Alessandria e fu maestro anche d'Ipazia, la quale collaborò alle sue ricerche e curò l'edizione dei tredici libri del ''Sistema matematico'' di Tolomeo, nonché i commenti paterni al testo di Tolomeo a partire del III libro, dove Teone scrive che l'edizione « è stata controllata dalla filosofa Ipazia, mia figlia ».<ref>G. Seaton, ''Ancient Science and Modern Civilization'', p. 83. Dei ''Commentaria in Ptolomaei syntaxin mathematicam'' di Teone sono perduti gran parte del V libro e tutto l'XI. Del ruolo di Ipazia nell'opera paterna si sono occupati W. R. Knorr, ''Textual Studies in Ancient and Mediaeval Geometry'', e A. Cameron, ''Isidore of Myletus and Hypatia: on the Editing of mathematical Texts''.</ref> Teone osservò le eclissi solari e lunari avvenute nel 364,<ref>Rispettivamente il 15 giugno e il 26 novembre.</ref> pubblicò un commento ai ''Fenomeni'' di Arato<ref>''Commentariorum in Aratum reliquiae'', pp. 146-151.</ref> e uno studio su Sirio, ed ebbe interessi di magia e di divinazione, scrivendo sui presagi, su Ermete Trismegisto e su Orfeo,<ref>Giovanni Malala, ''Cronographia'', p. 265.</ref> e componendo inni religiosi in celebrazione degli astri.<ref>M. Dzielska, ''Ipazia e la sua cerchia intellettuale'', pp. 74-77; S. Ronchey, op. cit., p. 161.</ref>  
Teone, che sarebbe morto alla fine del IV secolo o all'inizio del V,<ref>''Teone'' in ''Suidae Lexikon'', cit.</ref> fu insegnante nel glorioso Museo di Alessandria e fu maestro anche d'Ipazia, la quale collaborò alle sue ricerche e curò l'edizione dei tredici libri del ''Sistema matematico'' di Tolomeo, nonché i commenti paterni al testo di Tolomeo a partire del III libro, dove Teone scrive che l'edizione « è stata controllata dalla filosofa Ipazia, mia figlia ».<ref>G. Seaton, ''Ancient Science and Modern Civilization'', p. 83. Dei ''Commentaria in Ptolomaei syntaxin mathematicam'' di Teone sono perduti gran parte del V libro e tutto l'XI. Del ruolo di Ipazia nell'opera paterna si sono occupati W. R. Knorr, ''Textual Studies in Ancient and Mediaeval Geometry'', e A. Cameron, ''Isidore of Myletus and Hypatia: on the Editing of mathematical Texts''.</ref> Teone osservò le eclissi solari e lunari avvenute nel 364,<ref>Rispettivamente il 15 giugno e il 26 novembre.</ref> pubblicò un commento ai ''Fenomeni'' di Arato<ref>''Commentariorum in Aratum reliquiae'', pp. 146-151.</ref> e uno studio su Sirio, ed ebbe interessi di magia e di divinazione, scrivendo sui presagi, su Ermete Trismegisto e su Orfeo,<ref>Giovanni Malala, ''Cronographia'', p. 265.</ref> e componendo inni religiosi in celebrazione degli astri.<ref>M. Dzielska, ''Ipazia e la sua cerchia intellettuale'', pp. 74-77; S. Ronchey, op. cit., p. 161.</ref>  


Della madre di Ipazia niente si sa. Conosciamo il nome di un fratello, quell'Epifanio cui il padre dedicò il suo ''Piccolo commentario alle Tavole facili di Tolomeo'' e il IV libro dei ''Commentaria in Ptolomaei''. Non avrebbe invece fondamento la tesi dell'esistenza di un altro fratello di nome Atanasio, che invece sarebbe stato un allievo di Ipazia,<ref>M. Dzielska, op. cit., pp. 50-51.</ref> così come è frutto di un errore la notizia che sia mai stata sposata.<ref>Con il filosofo Isidoro, in ''Suidae Lexikon'', p. 644, 2-3, ma si tratta di un fraintendimento: cfr. S. Ronchey, op. cit., p. 203.</ref>   
Della madre di Ipazia niente si sa. Conosciamo il nome di un fratello, quell'Epifanio cui il padre dedicò il suo ''Piccolo commentario alle Tavole facili di Tolomeo'' e il IV libro dei ''Commentaria in Ptolomaei''. Non avrebbe invece fondamento la tesi dell'esistenza di un altro fratello di nome Atanasio, che invece sarebbe stato un allievo di Ipazia,<ref>M. Dzielska, op. cit., pp. 50-51.</ref> così come è frutto di un errore la notizia che sia mai stata sposata.<ref>Con il filosofo Isidoro, in ''Suidae Lexikon'', p. 644, 2-3, ma si tratta di un fraintendimento: cfr. S. Ronchey, op. cit., p. 203.</ref>   
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