Industrial Workers of the World: differenze tra le versioni

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Appena costituitasi l'IWW adottò uno statuto col seguente preambolo:
Appena costituitasi l'IWW adottò uno statuto col seguente preambolo:
: «La classe lavoratrice e quella capitalista non hanno nulla in comune. Non vi può essere pace mentre la fame e la povertà  regnano fra i milioni di lavoratori ed i pochi, che compongono la classe padronale, hanno tutte le ricchezze della vita. Fra queste due classi la lotta dovrà  svolgersi finché tutti i lavoratori non si riuniranno sul campo politico, come su quello economico, per prendere e tenere quello che essi hanno prodotto con il loro lavoro, attraverso una organizzazione economica dei produttori senza affiliazioni con qualsiasi partito politico. L'accentrarsi sempre crescente della ricchezza e del controllo delle industrie in un numero sempre minore di mani, rende i sindacati di mestiere inabili ad affrontare la potenza crescente del capitalismo, poiché le unioni di mestiere permettono uno stato di cose in cui un gruppo di lavoratori possono essere posti contro un altro gruppo di lavoratori della medesima industria, apportando così la disfatta nelle lotte del lavoro. Le unioni di mestiere aiutano anche la classe padronale ad inculcare nei lavoratori la falsa credenza che la classe operaia ha degli interessi in comune con la classe padronale. Queste condizioni disagevoli possono essere cambiate e gli interessi della classe lavoratrice ben difesi solamente da un'organizzazione formata in tal modo che tutti i suoi membri di una data industria, ed anche in tutte le industrie se necessario, possano abbandonare il lavoro quando esiste uno sciopero o serrata in un dipartimento di essa, facendo si che un'offesa fatta ad uno diventi un'offesa fatta a tutti.»[[File:Joe hill002.jpg|120 px|left|thumb|[[Joe Hill]]]]
: «La classe lavoratrice e quella capitalista non hanno nulla in comune. Non vi può essere pace mentre la fame e la povertà  regnano fra i milioni di lavoratori ed i pochi, che compongono la classe padronale, hanno tutte le ricchezze della vita. Fra queste due classi la lotta dovrà  svolgersi finché tutti i lavoratori non si riuniranno sul campo politico, come su quello economico, per prendere e tenere quello che essi hanno prodotto con il loro lavoro, attraverso una organizzazione economica dei produttori senza affiliazioni con qualsiasi partito politico. L'accentrarsi sempre crescente della ricchezza e del controllo delle industrie in un numero sempre minore di mani, rende i sindacati di mestiere inabili ad affrontare la potenza crescente del capitalismo, poiché le unioni di mestiere permettono uno stato di cose in cui un gruppo di lavoratori possono essere posti contro un altro gruppo di lavoratori della medesima industria, apportando così la disfatta nelle lotte del lavoro. Le unioni di mestiere aiutano anche la classe padronale ad inculcare nei lavoratori la falsa credenza che la classe operaia ha degli interessi in comune con la classe padronale. Queste condizioni disagevoli possono essere cambiate e gli interessi della classe lavoratrice ben difesi solamente da un'organizzazione formata in tal modo che tutti i suoi membri di una data industria, ed anche in tutte le industrie se necessario, possano abbandonare il lavoro quando esiste uno sciopero o serrata in un dipartimento di essa, facendo si che un'offesa fatta ad uno diventi un'offesa fatta a tutti.»[[File:Joe hill002.jpg|120 px|left|thumb|[[Joe Hill]]]]
Nel giro di pochi anni acquisirono grande influenza soprattutto tra i lavoratori dell'area nord-occidentale americana. Membri della IWW lottarono strenuamente per i diritti dei minatori dello Idaho e dei braccianti. Nel [[1909]], l'IWW salì alla ribalta delle cronache per le sue radicali battaglie in favore della [[libertà ]] d'espressione e d'organizzazione. Lo sciopero dei boscaioli dell'estate del [[1917]] portò in alto tra i lavoratori l'onore dell'IWW; i violenti scontri con le [[autorità ]] ad [[massacro di Everett|Everett (1916)]] e [[massacro di Centralia|Centralia (1919)]] portarono il suo nome nell'ambito della leggenda tra i lavoratori, ma anche nella lista nera delle organizzazioni da reprimere.  
Nel giro di pochi anni acquisirono grande influenza soprattutto tra i lavoratori dell'area nord-occidentale americana. Membri della IWW lottarono strenuamente per i diritti dei minatori dello Idaho e dei braccianti. Nel [[1909]], l'IWW salì alla ribalta delle cronache per le sue radicali battaglie in favore della [[libertà]] d'espressione e d'organizzazione. Lo sciopero dei boscaioli dell'estate del [[1917]] portò in alto tra i lavoratori l'onore dell'IWW; i violenti scontri con le [[autorità]] ad [[massacro di Everett|Everett (1916)]] e [[massacro di Centralia|Centralia (1919)]] portarono il suo nome nell'ambito della leggenda tra i lavoratori, ma anche nella lista nera delle organizzazioni da reprimere.  
Dopo la promulgazione di [[Anarchist Exclusion Act|leggi anti-anarchiche e anti-comuniste]], l'IWW gradualmente perse la propria influenza. Negli anni '20 e '30 erano ancor attivi a Seattle, nei dintorni di Las Vegas (Boulder) ed in altre zone circoscritte. Con grandi difficoltà  l'IWW si è ripreso e dal [[1990]], diverse sezioni ripresero le proprie attività  a Seattle, Olympia e Portland, nell'Oregon. Nel novembre del 1999, molti ''wobblies'' ebbero un ruolo di grande importanza tra le migliaia di persone scese in strada a protestare contro la sessione dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) tenutasi a Seattle.
Dopo la promulgazione di [[Anarchist Exclusion Act|leggi anti-anarchiche e anti-comuniste]], l'IWW gradualmente perse la propria influenza. Negli anni '20 e '30 erano ancor attivi a Seattle, nei dintorni di Las Vegas (Boulder) ed in altre zone circoscritte. Con grandi difficoltà  l'IWW si è ripreso e dal [[1990]], diverse sezioni ripresero le proprie attività  a Seattle, Olympia e Portland, nell'Oregon. Nel novembre del 1999, molti ''wobblies'' ebbero un ruolo di grande importanza tra le migliaia di persone scese in strada a protestare contro la sessione dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) tenutasi a Seattle.


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Il termine '''''Wobblies''''', la cui origine è assai incerta<ref name="wobblies">[http://www.iww.org/culture/myths/wobbly.shtml iww.org]</ref>, si riferisce sia nel senso di "itineranti" (coloro che, come Joe Hill, attraversavano l'America in cerca di lavoro e per diffondere la propaganda sindacalista ai lavoratori e alle lavoratrici), sia in quello di militanti dell'[[IWW]].
Il termine '''''Wobblies''''', la cui origine è assai incerta<ref name="wobblies">[http://www.iww.org/culture/myths/wobbly.shtml iww.org]</ref>, si riferisce sia nel senso di "itineranti" (coloro che, come Joe Hill, attraversavano l'America in cerca di lavoro e per diffondere la propaganda sindacalista ai lavoratori e alle lavoratrici), sia in quello di militanti dell'[[IWW]].


[[Joe Hill]] è stato un conosciuto e apprezzato ''wobblie'', nonché cantastorie: durante la sua militanza nell'IWW, prese ad utilizzare la [[musica]] come mezzo di lotta e di propaganda della cultura [[sindacalismo|sindacalista]] tra i lavoratori\lavoratrici <ref name="antorcha1">[http://www.antorcha.org/musica/hill Joe Hill]</ref>: tredici sue canzoni furono pubblicate nell'''IWW Little Red Songbook'', tra queste famosissime divennero ''Rebel Girl'', ''The Preacher and the Slave'' e, soprattutto, ''Casey Jones''; tutte furono frequentemente utilizzate durante le manifestazioni di protesta degli operai e delle operaie. Queste canzoni diverranno di straordinaria importanza per chi, come gli [[Migrazioni|immigrati]] in suolo statunitense, a mala appena conoscevano qualche frase di inglese, ma che si sentivano rappresentati dai testi scritti da [[Joe Hill|Hill]]. Non è un caso che nel [[1912]], durante uno [[sciopero]] a Lorenzo (Massachusetts), i [[capitalismo|capitalisti proprietari]] proveranno ad usare proprio l'arma dei diversi idiomi linguistici per dividere e confondere gli scioperanti. Questo tentativo però fallirà  proprio grazie alla “strategia” adoperata dall'[[IWW]]: la [[musica]] e le canzoni come fattore di unità  e [[solidarietà ]] tra gli sfruttati e i lavoratori\lavoratrici <ref name="antorcha2">[http://www.antorcha.org/musica/hill]</ref>.
[[Joe Hill]] è stato un conosciuto e apprezzato ''wobblie'', nonché cantastorie: durante la sua militanza nell'IWW, prese ad utilizzare la [[musica]] come mezzo di lotta e di propaganda della cultura [[sindacalismo|sindacalista]] tra i lavoratori\lavoratrici <ref name="antorcha1">[http://www.antorcha.org/musica/hill Joe Hill]</ref>: tredici sue canzoni furono pubblicate nell'''IWW Little Red Songbook'', tra queste famosissime divennero ''Rebel Girl'', ''The Preacher and the Slave'' e, soprattutto, ''Casey Jones''; tutte furono frequentemente utilizzate durante le manifestazioni di protesta degli operai e delle operaie. Queste canzoni diverranno di straordinaria importanza per chi, come gli [[Migrazioni|immigrati]] in suolo statunitense, a mala appena conoscevano qualche frase di inglese, ma che si sentivano rappresentati dai testi scritti da [[Joe Hill|Hill]]. Non è un caso che nel [[1912]], durante uno [[sciopero]] a Lorenzo (Massachusetts), i [[capitalismo|capitalisti proprietari]] proveranno ad usare proprio l'arma dei diversi idiomi linguistici per dividere e confondere gli scioperanti. Questo tentativo però fallirà  proprio grazie alla “strategia” adoperata dall'[[IWW]]: la [[musica]] e le canzoni come fattore di unità  e [[solidarietà]] tra gli sfruttati e i lavoratori\lavoratrici <ref name="antorcha2">[http://www.antorcha.org/musica/hill]</ref>.


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