Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi: differenze tra le versioni

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===L'indagine di Mauro Canali ===
===L'indagine di Mauro Canali ===


Lo storico  Mauro Canali, potendo aver a disposizione la documentazione desecretata dell'[[OSS]], divenuta poi CIA, nel [[2001]] pubblicò un articolo dal titolo ''Tutta la verità  sul caso Tresca'', dove denunciò il [[fascismo]] come mandante dell'omicidio, poi eseguito materialmente da Carmine Galante. Questi era stato incaricato da Vito Genovese, che nel 1943 si trovava nel nolano ed era in ottimi rapporti con Mussolini. Canali quindi non è d'accordo con Taddei, che individua in Generoso Pope il mandante<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, è Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>  
Lo storico  Mauro Canali, potendo aver a disposizione la documentazione desecretata dell'[[OSS]], divenuta poi CIA, nel [[2001]] pubblicò un articolo dal titolo ''Tutta la verità  sul caso Tresca'', dove denunciò il [[fascismo]] come mandante dell'omicidio, poi eseguito materialmente da Carmine Galante. Questi era stato incaricato da Vito Genovese, che nel 1943 si trovava nel nolano ed era in ottimi rapporti con Mussolini. Canali quindi non è d'accordo con Taddei, che individua in Generoso Pope il mandante <ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, è Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>  


Quindi, per Canali, sarebbe stato Genovese l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]]<ref name="tresca">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Carlo_Tresca#Ipotesi_sulla_sua_morte Ipotesi sulla morte di Tresca]</ref>, la cui colpa era stata quella di denunciare ripetutamente gli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora. Genovese, per il suo sporco lavoro, avrebbe ricevuto una ricompensa di 500.000 dollari.
Quindi, per Canali, sarebbe stato Genovese l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]]<ref name="tresca">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Carlo_Tresca#Ipotesi_sulla_sua_morte Ipotesi sulla morte di Tresca]</ref>, la cui colpa era stata quella di denunciare ripetutamente gli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora. Genovese, per il suo sporco lavoro, avrebbe ricevuto una ricompensa di 500.000 dollari.
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