Impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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Dopo la "liberazione", Fiume rimarrà "città-[[Stato]]" ("Stato libero di Fiume"), secondo quanto era stato definito dal trattato di Rapallo nel settembre precedente, sino al [[1924]], quando Mussolini la annesse al territorio italiano.
Dopo la "liberazione", Fiume rimarrà "città-[[Stato]]" ("Stato libero di Fiume"), secondo quanto era stato definito dal trattato di Rapallo nel settembre precedente, sino al [[1924]], quando Mussolini la annesse al territorio italiano.


==Aspetti libertari dell'occupazione di Fiume==
==Aspetti libertari e libertini dell'occupazione di Fiume==
Tutta l'impresa di Fiume fu portata avanti da un nugolo di persone con idee politiche diverse che si coagularono, sino a quando fu possibile, intorno all'ambigua ma comunque carismatica figura di Gabriele D'Annunzio. Alla sua destra stavano i [[nazionalismo|nazionalisti]] e i moderati fiumani, spesso membri dell'[[esercito]] italiano, che portavano avanti le solite istanze [[gerarchia|gerarchiche]] e il cui obiettivo era solo quello di annettere Fiume all'[[Italia]]. A sinistra vi era invece un manipolo di ribelli, artisti e [[Futurismo di sinistra|futuristi]], che si schierava contro i moderati (da loro chiamati "passatisti") e che a partire da Fiume intendeva costruire non solo una nuova [[Italia]], ma creare una sorta di “controsocietà” sperimentale.
Tutta l'impresa di Fiume fu portata avanti da un nugolo di persone con idee politiche diverse che si coagularono, sino a quando fu possibile, intorno all'ambigua ma comunque carismatica figura di Gabriele D'Annunzio. Alla sua destra stavano i [[nazionalismo|nazionalisti]] e i moderati fiumani, spesso membri dell'[[esercito]] italiano, che portavano avanti le solite istanze [[gerarchia|gerarchiche]] e il cui obiettivo era solo quello di annettere Fiume all'[[Italia]]. A sinistra vi era invece un manipolo di ribelli, artisti e [[Futurismo di sinistra|futuristi]], che si schierava contro i moderati (da loro chiamati "passatisti") e che a partire da Fiume intendeva costruire non solo una nuova [[Italia]], ma creare una sorta di “controsocietà” sperimentale.


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