Impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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[[File:Giolitti2.jpg|thumb|[[Giovanni Giolitti]], primo ministro all'epoca della "liberazione di Fiume" (24-30 dicembre 1920) che causò diverse decine di morti.]]
[[File:Giolitti2.jpg|thumb|[[Giovanni Giolitti]], primo ministro all'epoca della "liberazione di Fiume" (24-30 dicembre 1920) che causò diverse decine di morti.]]


In realtà, è necessario notare che la «Carta del Carnaro» espresse un concetto opposto d'antistato: attraverso la politica del corporativismo, si propose il superamento della dottrina capitalista e marxista, proponendosi di creare una società antagonista rispetto a queste due dottrine. Nella Carta, la presenza dello Stato è forte e accentuata, tant'è che nel [[1927]] il regime fascista avrebbe preso spunto proprio dalla dottrina economica proposta da De Ambris. A Fiume avvenne l'incontro definitivo tra il '''sindacalismo rivoluzionario di De Ambris''' e il '''nazionalismo di D'Annunzio''', che si tradusse, poi, nella stesura della «Carta del Carnaro», che avrebbe dato al fascismo l'ispirazione per la sua dottrina economica.  
In realtà, è necessario notare che '''la «Carta del Carnaro» espresse un concetto opposto d'antistato''': attraverso la politica del corporativismo, si propose il superamento della dottrina capitalista e marxista, proponendosi di creare una società antagonista rispetto a queste due dottrine. Nella Carta, la presenza dello Stato è forte e accentuata, tant'è che nel [[1927]] il regime fascista avrebbe preso spunto proprio dalla dottrina economica proposta da De Ambris. A Fiume avvenne l'incontro definitivo tra il '''sindacalismo rivoluzionario di De Ambris''' e il '''nazionalismo di D'Annunzio''', che si tradusse, poi, nella stesura della «Carta del Carnaro», che avrebbe dato al fascismo l'ispirazione per la sua dottrina economica.  
per la sua dottrina economica. Già nel [[1911]] Angelo Olivetti Olivetti aveva tracciato il punto d'incontro dei due sovversivismi:
per la sua dottrina economica. Già nel [[1911]] Angelo Olivetti Olivetti aveva tracciato il punto d'incontro dei due sovversivismi:
:«Un primo coefficiente di similitudine tra nazionalismo e sindacalismo è che entrambi sono dottrine di energia e di volontà, in contrapposto alle dottrine, meglio alle pratiche di adattamento. Altro legame spontaneo tra sindacalismo e nazionalismo è l'odio comune a tutte le forme in termedie piatte e scialbe, flosce, di borghesia e di democrazia. Sindacalismo e nazionalismo sono perciò antidemocratici, antipacifisti, antiborghesi. E, diciamo la parola, sono le due tendenze aristocratiche di una società quattrinaria e bassamente edonistica. Finalmente nazionalismo e sindacalismo hanno in comune il culto dell'eroico che vogliono far rivivere in mezzo a una società di borsisti e di droghieri». <ref>Cit. in P. Alatri, ''D'Annunzio'', pp. 289-290.</ref>
:«Un primo coefficiente di similitudine tra nazionalismo e sindacalismo è che entrambi sono dottrine di energia e di volontà, in contrapposto alle dottrine, meglio alle pratiche di adattamento. Altro legame spontaneo tra sindacalismo e nazionalismo è l'odio comune a tutte le forme in termedie piatte e scialbe, flosce, di borghesia e di democrazia. Sindacalismo e nazionalismo sono perciò antidemocratici, antipacifisti, antiborghesi. E, diciamo la parola, sono le due tendenze aristocratiche di una società quattrinaria e bassamente edonistica. Finalmente nazionalismo e sindacalismo hanno in comune il culto dell'eroico che vogliono far rivivere in mezzo a una società di borsisti e di droghieri». <ref>Cit. in P. Alatri, ''D'Annunzio'', pp. 289-290.</ref>
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