64 364
contributi
K2 (discussione | contributi) |
K2 (discussione | contributi) |
||
Riga 7: | Riga 7: | ||
La situazione italiana del secondo dopoguerra per anni ricordò sotto molti aspetti quella del primo dopoguerra, in cui, pur di sbarrare la strada al "pericolo rosso", si lasciò mano libera ai [[Fascismo|fascisti]], permettendo loro di infiltrarsi all'interno dello [[Stato]] grazie alle mancate epurazioni degli stessi dagli apparati istituzionali più importanti, sopratutto da quelli preposti alla [[repressione]]. | La situazione italiana del secondo dopoguerra per anni ricordò sotto molti aspetti quella del primo dopoguerra, in cui, pur di sbarrare la strada al "pericolo rosso", si lasciò mano libera ai [[Fascismo|fascisti]], permettendo loro di infiltrarsi all'interno dello [[Stato]] grazie alle mancate epurazioni degli stessi dagli apparati istituzionali più importanti, sopratutto da quelli preposti alla [[repressione]]. | ||
Dopo il [[1945]] furono arruolati molti ex-nazifascisti in Europa da parte dell'[[OSS]], divenuta poi CIA a partire dal [[1947]]. | Dopo il [[1945]] furono arruolati molti ex-nazifascisti in Europa da parte dell'[[OSS]], divenuta poi CIA a partire dal [[1947]]. Dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] fu prioritario contrastare con ogni metodo il presunto "pericolo [[comunista]]" e a tale fine pesantissime furono le intrusioni nella vita politica e sociale italiana dei servizi segreti, prima anglo-statunitensi (a questo proposito è importantissimo tutto quel che si è venuto a sapere rispetto ai tragici fatti della [[Brigata Osoppo]]) e dopo esclusivamente statunitensi. In sostanza, lasciando perdere le strumentali collocazioni politiche, si volle impedire che le rivendicazioni e le [[rivolte]] delle classi sociali meno abbienti giungessero a risultati concreti. | ||
Il | Il PCI d'altronde "lavorò" non poco per spegnere i sogni rivoluzionari di molti partigiani ancora attivi politicamente, e riallinearli così alle direttive del partito, rivoluzionario a parole ma per niente nei fatti, espellendo ed ostracizzando anche quelle fazioni che non accettavano gli "ordini". Emblematico il caso locale genovese di ''Lotta Comunista'', formazione fuoriuscita dalla dissoluzione dei [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]], quello dei Gruppi Leninisti della Sinistra Comunista ed altre formazioni di matrice internazionalista, bordighista e [[Lev Trotzkij|trotskijsta]]. | ||
Tutte queste "manovre" permisero il reale inserimento di molti ex(?) [[Fascismo|fascisti]] nella vita pubblica, tuttavia, anche se molti furono ben introdotti negli apparati dello [[Stato]] (militari, politici e sociali), era da escludere la presa totale del potere, sia per gli equilibri (squilibri?) internazionali vigenti allora, sia per il forte [[antifascismo]] della società italiana, ben saldo anche nei partiti avversi alla sinistra in genere e al [[PCI]] in particolare, che in quel periodo docilmente piegato alle direttive di Mosca. | Tutte queste "manovre" permisero il reale inserimento di molti ex(?) [[Fascismo|fascisti]] nella vita pubblica, tuttavia, anche se molti furono ben introdotti negli apparati dello [[Stato]] (militari, politici e sociali), era da escludere la presa totale del potere, sia per gli equilibri (squilibri?) internazionali vigenti allora, sia per il forte [[antifascismo]] della società italiana, ben saldo anche nei partiti avversi alla sinistra in genere e al [[PCI]] in particolare, che in quel periodo docilmente piegato alle direttive di Mosca. |