Il programma anarchico (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à."
m (Sostituzione testo - "[à][\s][;]" con "à;")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à.")
Riga 20: Riga 20:
Da questo dipendono lo stato di miseria in cui si trovano generalmente i lavoratori, e tutti i mali che dalla miseria derivano: ignoranza, delitti, prostituzione. Da questo, la costituzione di una classe speciale (governo), la quale, fornita di mezzi materiali di repressione, ha missione di legalizzare e difendere i proprietari contro le rivendicazioni dei proletari; e poi si serve della forza che ha, per creare a sé stessa dei privilegi e sottomettere, se può, alla sua supremazia anche la stessa classe proprietaria. Da questo, la costituzione di un'altra classe speciale (il clero), la quale con una serie di favole sulla volontà  di Dio, sulla vita futura, ecc., cerca d'indurre gli oppressi a sopportare docilmente l'oppres-sione, ed al pari del Governo oltre di fare gli interessi dei proprietari, fa anche i suoi propri. Da questo, la formazione di una scienza ufficiale che è, in tutto ciò che può servire agl'interessi dei dominatori, la negazione della scienza vera. Da questo, lo spirito patriottico, gli odi di razza, le guerre, e le paci armate talvolta più disastrose delle guerre stesse. Da questo, l'amore trasformato in tormento o in turpe mercato. Da ciò l'odio più o meno larvato, la rivalità, il sospetto fra tutti gli uomini, l'incertezza e la paura per tutti.
Da questo dipendono lo stato di miseria in cui si trovano generalmente i lavoratori, e tutti i mali che dalla miseria derivano: ignoranza, delitti, prostituzione. Da questo, la costituzione di una classe speciale (governo), la quale, fornita di mezzi materiali di repressione, ha missione di legalizzare e difendere i proprietari contro le rivendicazioni dei proletari; e poi si serve della forza che ha, per creare a sé stessa dei privilegi e sottomettere, se può, alla sua supremazia anche la stessa classe proprietaria. Da questo, la costituzione di un'altra classe speciale (il clero), la quale con una serie di favole sulla volontà  di Dio, sulla vita futura, ecc., cerca d'indurre gli oppressi a sopportare docilmente l'oppres-sione, ed al pari del Governo oltre di fare gli interessi dei proprietari, fa anche i suoi propri. Da questo, la formazione di una scienza ufficiale che è, in tutto ciò che può servire agl'interessi dei dominatori, la negazione della scienza vera. Da questo, lo spirito patriottico, gli odi di razza, le guerre, e le paci armate talvolta più disastrose delle guerre stesse. Da questo, l'amore trasformato in tormento o in turpe mercato. Da ciò l'odio più o meno larvato, la rivalità, il sospetto fra tutti gli uomini, l'incertezza e la paura per tutti.


Tale stato di cose noi vogliamo radicalmente cambiare. E poiché tutti questi mali derivano dalla lotta fra gli uomini, dalla ricerca del benessere fatta da ciascuno per conto suo e contro tutti, noi vogliamo rimediarvi sostituendo all'odio l'amore, alla concorrenza la solidarietà, alla ricerca esclusiva del proprio benessere la cooperazione fraterna per il benessere di tutti, alla oppressione ed all'imposizione la libertà, alla menzogna religiosa e pseudoscientifica la verità . Dunque:
Tale stato di cose noi vogliamo radicalmente cambiare. E poiché tutti questi mali derivano dalla lotta fra gli uomini, dalla ricerca del benessere fatta da ciascuno per conto suo e contro tutti, noi vogliamo rimediarvi sostituendo all'odio l'amore, alla concorrenza la solidarietà, alla ricerca esclusiva del proprio benessere la cooperazione fraterna per il benessere di tutti, alla oppressione ed all'imposizione la libertà, alla menzogna religiosa e pseudoscientifica la verità. Dunque:


1. Abolizione della proprietà  privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente; per l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.
1. Abolizione della proprietà  privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente; per l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.
Riga 52: Riga 52:
E quando saremo riusciti a far nascere nell'animo degli uomini il sentimento di ribellione contro i mali ingiusti ed inevitabili di cui si soffre nella società  presente, ed a far comprendere quali sono le cause di questi mali e come dipenda dalla volontà  umana l'eliminarli; quando avremo ispirato il desiderio vivo, prepotente, di trasformare la società  per il bene di tutti, di coloro che li han preceduti nella convinzione, si uniranno e vorranno, e potranno, attuare i comuni ideali.
E quando saremo riusciti a far nascere nell'animo degli uomini il sentimento di ribellione contro i mali ingiusti ed inevitabili di cui si soffre nella società  presente, ed a far comprendere quali sono le cause di questi mali e come dipenda dalla volontà  umana l'eliminarli; quando avremo ispirato il desiderio vivo, prepotente, di trasformare la società  per il bene di tutti, di coloro che li han preceduti nella convinzione, si uniranno e vorranno, e potranno, attuare i comuni ideali.


Sarebbe - lo abbiam già  detto - assurdo ed in contraddizione col nostro scopo di voler imporre la libertà, l'amore fra gli uomini, lo sviluppo integrale di tutte le facoltà  umane, per mezzo della forza. Bisogna dunque contare sulla libera volontà  degli altri, e la sola cosa che possiamo fare è quella di provocare il formarsi ed il manifestarsi di detta volontà . Ma sarebbe però egualmente assurdo e contrario al nostro scopo l'ammettere che coloro i quali non la pensano come noi c'impediscano di attuare la nostra volontà, sempre che essa non leda il loro diritto ad una libertà  uguale alla nostra.
Sarebbe - lo abbiam già  detto - assurdo ed in contraddizione col nostro scopo di voler imporre la libertà, l'amore fra gli uomini, lo sviluppo integrale di tutte le facoltà  umane, per mezzo della forza. Bisogna dunque contare sulla libera volontà  degli altri, e la sola cosa che possiamo fare è quella di provocare il formarsi ed il manifestarsi di detta volontà. Ma sarebbe però egualmente assurdo e contrario al nostro scopo l'ammettere che coloro i quali non la pensano come noi c'impediscano di attuare la nostra volontà, sempre che essa non leda il loro diritto ad una libertà  uguale alla nostra.


Libertà  dunque per tutti di propagare ed esperimentare le proprie idee, senza altro limite che quello che risulta naturalmente dall'eguale libertà  di tutti.
Libertà  dunque per tutti di propagare ed esperimentare le proprie idee, senza altro limite che quello che risulta naturalmente dall'eguale libertà  di tutti.
Riga 66: Riga 66:
Lasciando da parte l'esperienza storica (la quale dimostra che mai una classe privilegiata si è spogliata, in tutto o in parte dei suoi privilegi, e mai un governo ha abbandonato il potere se non vi è stato obbligato dalla forza o dalla paura della forza), bastano i fatti contemporanei per convincere chiunque che la borghesia ed i governi intendono impiegare la forza materiale per difendersi, non solo contro l'espropriazione totale, ma anche contro le più piccole pretese popolari, e son pronti sempre alle più atroci persecuzioni, ai più sanguinosi massacri. Al popolo che vuole emanciparsi non resta altra via che quella di opporre la forza alla forza.
Lasciando da parte l'esperienza storica (la quale dimostra che mai una classe privilegiata si è spogliata, in tutto o in parte dei suoi privilegi, e mai un governo ha abbandonato il potere se non vi è stato obbligato dalla forza o dalla paura della forza), bastano i fatti contemporanei per convincere chiunque che la borghesia ed i governi intendono impiegare la forza materiale per difendersi, non solo contro l'espropriazione totale, ma anche contro le più piccole pretese popolari, e son pronti sempre alle più atroci persecuzioni, ai più sanguinosi massacri. Al popolo che vuole emanciparsi non resta altra via che quella di opporre la forza alla forza.


Risulta da quanto abbiamo detto che noi dobbiamo lavorare, per risvegliare negli oppressi il desiderio vivo di una radicale trasformazione sociale, e persuaderli che unendosi, essi hanno la forza di vincere; dobbiamo propagare il nostro ideale e preparare le forze morali e materiali necessari a vincere le forze nemiche, e ad organizzare la nuova società . E quando avremo la forza sufficiente dobbiamo, profittando delle circostanze favorevoli che si producono o creandole noi stessi, fare la rivoluzione sociale, abbattendo, colla forza, il governo, espropriando, colla forza, i proprietari; mettendo in comune i mezzi di vita e di produzione, ed impedendo che nuovi governi vengano ad imporre la loro volontà  e ad ostacolare la riorganizzazione sociale fatta direttamente dagli interessati.
Risulta da quanto abbiamo detto che noi dobbiamo lavorare, per risvegliare negli oppressi il desiderio vivo di una radicale trasformazione sociale, e persuaderli che unendosi, essi hanno la forza di vincere; dobbiamo propagare il nostro ideale e preparare le forze morali e materiali necessari a vincere le forze nemiche, e ad organizzare la nuova società. E quando avremo la forza sufficiente dobbiamo, profittando delle circostanze favorevoli che si producono o creandole noi stessi, fare la rivoluzione sociale, abbattendo, colla forza, il governo, espropriando, colla forza, i proprietari; mettendo in comune i mezzi di vita e di produzione, ed impedendo che nuovi governi vengano ad imporre la loro volontà  e ad ostacolare la riorganizzazione sociale fatta direttamente dagli interessati.


Tutto questo però è meno semplice di quello che potrebbe a prima giunta parere. Noi abbiamo da fare cogli uomini quali sono nell'attuale società, in condizioni morali e materiali disgraziatissime; e c'inganneremo pensando che basta la propaganda per elevarli a quel grado di sviluppo intellettuale e morale che è necessario all'attua-zione dei nostri ideali.
Tutto questo però è meno semplice di quello che potrebbe a prima giunta parere. Noi abbiamo da fare cogli uomini quali sono nell'attuale società, in condizioni morali e materiali disgraziatissime; e c'inganneremo pensando che basta la propaganda per elevarli a quel grado di sviluppo intellettuale e morale che è necessario all'attua-zione dei nostri ideali.


Tra l'uomo e l'ambiente sociale vi è un'azione reciproca. Gli uomini fanno la società  come essa è e la società  fa gli uomini come essi sono, e da ciò risulta una specie di circolo vizioso. Per trasformare la società  bisogna trasformare gli uomini e per trasformare gli uomini bisogna trasformare la società .
Tra l'uomo e l'ambiente sociale vi è un'azione reciproca. Gli uomini fanno la società  come essa è e la società  fa gli uomini come essi sono, e da ciò risulta una specie di circolo vizioso. Per trasformare la società  bisogna trasformare gli uomini e per trasformare gli uomini bisogna trasformare la società.


La miseria abbruttisce l'uomo e per distruggere la miseria bisogna che gli uomini abbiano coscienza e volontà . La schiavitù educa gli uomini ad essere schiavi e per liberarsi dalla schiavitù v'è bisogno di uomini aspiranti alla libertà . L'ignoranza fa sì che gli uomini non conoscano le cause dei loro mali e non sappiano rimediarvi, e per distruggere l'ignoranza bisogna che gli uomini abbiano il tempo ed il modo d'istruirsi.
La miseria abbruttisce l'uomo e per distruggere la miseria bisogna che gli uomini abbiano coscienza e volontà. La schiavitù educa gli uomini ad essere schiavi e per liberarsi dalla schiavitù v'è bisogno di uomini aspiranti alla libertà. L'ignoranza fa sì che gli uomini non conoscano le cause dei loro mali e non sappiano rimediarvi, e per distruggere l'ignoranza bisogna che gli uomini abbiano il tempo ed il modo d'istruirsi.


Il governo abitua la gente a subire la legge ed a credere che la legge sia necessaria alla società; e per abolire il governo bisogna che gli uomini siano persuasi della sua inutilità  e del suo danno.
Il governo abitua la gente a subire la legge ed a credere che la legge sia necessaria alla società; e per abolire il governo bisogna che gli uomini siano persuasi della sua inutilità  e del suo danno.
Riga 110: Riga 110:
Ciò dipende dal concorso di una infinità  di circostanze. Malgrado ciò che dicono alcuni, non esiste una legge naturale (legge dei salari), la quale determina la parte che va al lavoratore sul prodotto del suo lavoro: o, se legge si vuol formulare, essa non potrebbe essere che questa: il salario non può scendere normalmente ai disotto di quel tanto che è necessario alla vita, né può normalmente salire tanto da non lasciare nessun profitto al padrone.
Ciò dipende dal concorso di una infinità  di circostanze. Malgrado ciò che dicono alcuni, non esiste una legge naturale (legge dei salari), la quale determina la parte che va al lavoratore sul prodotto del suo lavoro: o, se legge si vuol formulare, essa non potrebbe essere che questa: il salario non può scendere normalmente ai disotto di quel tanto che è necessario alla vita, né può normalmente salire tanto da non lasciare nessun profitto al padrone.


È chiaro che nel primo caso gli operai morrebbero e quindi non riscuoterebbero più salario, e nel secondo i padroni cesserebbero di far lavorare e quindi non pagherebbero più salari. Ma tra questi i due estremi impossibili vi sono una infinità  di gradi, che vanno dalle condizioni miserabili di molti lavoratori agricoli fino a quelle quasi decenti degli operai dei buoni mestieri nelle grandi città .
È chiaro che nel primo caso gli operai morrebbero e quindi non riscuoterebbero più salario, e nel secondo i padroni cesserebbero di far lavorare e quindi non pagherebbero più salari. Ma tra questi i due estremi impossibili vi sono una infinità  di gradi, che vanno dalle condizioni miserabili di molti lavoratori agricoli fino a quelle quasi decenti degli operai dei buoni mestieri nelle grandi città.


Il salario, la lunghezza della giornata e tutte le altre condizioni del lavoro sono il risultato della lotta tra padroni e lavoranti. Quelli cercano di dare ai lavoranti il meno che possono e di farli lavorare fino a esaurimento completo; questi cercano, o dovrebbero cercare, di lavorare il meno e guadagnare il più che possono. Dove i lavoratori si contentano di tutto, o, anche essendo scontenti. non sanno opporre valida resistenza ai padroni, sorto presto ridotti a condizioni animalesche di vita: dove invece essi hanno un concetto alquanto elevato del modo come dovrebbero vivere degli esseri umani, e sanno unirsi e, mediante il rifiuto di lavoro e la minaccia latente o esplicita di rivolta, imporsi rispetto ai padroni, essi sono trattati in modo relativamente sopportabile. In modo che può dirsi che il salario dentro certi limiti, è quello che l'operaio (non come individuo, s'intende, ma come classe) pretende.
Il salario, la lunghezza della giornata e tutte le altre condizioni del lavoro sono il risultato della lotta tra padroni e lavoranti. Quelli cercano di dare ai lavoranti il meno che possono e di farli lavorare fino a esaurimento completo; questi cercano, o dovrebbero cercare, di lavorare il meno e guadagnare il più che possono. Dove i lavoratori si contentano di tutto, o, anche essendo scontenti. non sanno opporre valida resistenza ai padroni, sorto presto ridotti a condizioni animalesche di vita: dove invece essi hanno un concetto alquanto elevato del modo come dovrebbero vivere degli esseri umani, e sanno unirsi e, mediante il rifiuto di lavoro e la minaccia latente o esplicita di rivolta, imporsi rispetto ai padroni, essi sono trattati in modo relativamente sopportabile. In modo che può dirsi che il salario dentro certi limiti, è quello che l'operaio (non come individuo, s'intende, ma come classe) pretende.


Lottando dunque, resistendo contro i padroni, i lavoratori possono impedire, fino ad un certo punto. che le loro condizioni peggiorino ed anche ottenere dei miglioramenti reali. E la storia del movimento operaio ha già  dimostrato questa verità .
Lottando dunque, resistendo contro i padroni, i lavoratori possono impedire, fino ad un certo punto. che le loro condizioni peggiorino ed anche ottenere dei miglioramenti reali. E la storia del movimento operaio ha già  dimostrato questa verità.


Bisogna però non esagerare la portata di questa lotta combattuta tra operai e padroni sul terreno esclusivamente economico. I padroni possono cedere, e spesso cedono, innanzi alle esigenze operaie energicamente espresse, fino a quando non si tratti di pretese troppo grosse, ma quando gli operai incominciassero (ed è urgente elle incomincino) a pretendere un tale trattamento che assorbirebbe tutto il profitto dei padroni e riuscirebbe così ad una espropriazione indiretta, è certo che i padroni farebbero appello si governo e cercherebbero di costringere gli operai a restare nella loro posizione di schiavi salariati.
Bisogna però non esagerare la portata di questa lotta combattuta tra operai e padroni sul terreno esclusivamente economico. I padroni possono cedere, e spesso cedono, innanzi alle esigenze operaie energicamente espresse, fino a quando non si tratti di pretese troppo grosse, ma quando gli operai incominciassero (ed è urgente elle incomincino) a pretendere un tale trattamento che assorbirebbe tutto il profitto dei padroni e riuscirebbe così ad una espropriazione indiretta, è certo che i padroni farebbero appello si governo e cercherebbero di costringere gli operai a restare nella loro posizione di schiavi salariati.
Riga 162: Riga 162:
Che cosa vorrà  nella prossima insurrezione? Ciò dipende in parte dalla nostra propaganda e dall'energia che sapremo spiegare.
Che cosa vorrà  nella prossima insurrezione? Ciò dipende in parte dalla nostra propaganda e dall'energia che sapremo spiegare.


Noi dovremmo spingere il popolo ad espropriare i proprietari e mettere in comune la roba, ed organizzare la vita sociale da sé stesso, mediante associazioni liberamente costituite, senza aspettare gli ordini di nessuno e rifiutando di nominare o riconoscere qualsiasi governo, qualsiasi corpo costituito, che sotto un nome qualunque (costituente, dittatura, ecc.) si attribuisca, sia pure a titolo provvisorio, il diritto di far la legge ed imporre agli altri con la forza la propria volontà .
Noi dovremmo spingere il popolo ad espropriare i proprietari e mettere in comune la roba, ed organizzare la vita sociale da sé stesso, mediante associazioni liberamente costituite, senza aspettare gli ordini di nessuno e rifiutando di nominare o riconoscere qualsiasi governo, qualsiasi corpo costituito, che sotto un nome qualunque (costituente, dittatura, ecc.) si attribuisca, sia pure a titolo provvisorio, il diritto di far la legge ed imporre agli altri con la forza la propria volontà.


E se la massa dei popolo non risponderà  all'appello nostro, noi dovremo - in nome del diritto che abbiamo di esser liberi anche se gli altri vogliono restare schiavi e per l'efficacia dell'esempio - attuare da noi quanto più potremo delle nostre idee, e non riconoscere il nuovo governo, e mantenere viva la resistenza, e far si che le località  dove le nostre idee saranno simpaticamente accolte si costituiscano in comunanze anarchiche, respingano ogni ingerenza governativa, stabiliscano libere relazioni con le altre località  e pretendano di vivere a modo loro.
E se la massa dei popolo non risponderà  all'appello nostro, noi dovremo - in nome del diritto che abbiamo di esser liberi anche se gli altri vogliono restare schiavi e per l'efficacia dell'esempio - attuare da noi quanto più potremo delle nostre idee, e non riconoscere il nuovo governo, e mantenere viva la resistenza, e far si che le località  dove le nostre idee saranno simpaticamente accolte si costituiscano in comunanze anarchiche, respingano ogni ingerenza governativa, stabiliscano libere relazioni con le altre località  e pretendano di vivere a modo loro.
Riga 168: Riga 168:
Noi dovremo, soprattutto, opporci con tutti i mezzi alla ricostituzione della polizia e dell'esercito, e profittare dell'occasione propizia per eccitare i lavoratori delle località  non anarchiche a profittare della mancanza di forza repressiva per imporre quelle maggiori pretese che a noi riesca indurli ad avere.
Noi dovremo, soprattutto, opporci con tutti i mezzi alla ricostituzione della polizia e dell'esercito, e profittare dell'occasione propizia per eccitare i lavoratori delle località  non anarchiche a profittare della mancanza di forza repressiva per imporre quelle maggiori pretese che a noi riesca indurli ad avere.


E comunque vadano le cose continuare sempre a lottare, senza un istante di interruzione, contro i proprietari e contro i governanti avendo sempre in vista la emancipazione completa, economica, politica e morale di tutta quanta l'umanità .
E comunque vadano le cose continuare sempre a lottare, senza un istante di interruzione, contro i proprietari e contro i governanti avendo sempre in vista la emancipazione completa, economica, politica e morale di tutta quanta l'umanità.


== Conclusione ==
== Conclusione ==
64 364

contributi