Il Risveglio Anarchico: differenze tra le versioni

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Tra le firme più autorevoli, va in primo luogo ricordata quella di [[Kropotkin]], di cui ''Il Risveglio'' pubblicò, negli anni anteriori alla Grande Guerra, numerosi scritti, fra cui ''L'Anarchia'' <ref>In Appendice dal n. 1, a. I, del 7 luglio 1900, al n. 6, del 16 settembre 1900.</ref> e ''L'Azione anarchica nella rivoluzione''. <ref>Numeri 389 e 390, del 18 e 29 luglio 1914 e, quindi, dal n. 420, del 9 ottobre 1915, al n. 422, del 6 novembre 1915.</ref>  
Tra le firme più autorevoli, va in primo luogo ricordata quella di [[Kropotkin]], di cui ''Il Risveglio'' pubblicò, negli anni anteriori alla Grande Guerra, numerosi scritti, fra cui ''L'Anarchia'' <ref>In Appendice dal n. 1, a. I, del 7 luglio 1900, al n. 6, del 16 settembre 1900.</ref> e ''L'Azione anarchica nella rivoluzione''. <ref>Numeri 389 e 390, del 18 e 29 luglio 1914 e, quindi, dal n. 420, del 9 ottobre 1915, al n. 422, del 6 novembre 1915.</ref>  


Da ricordare sono ancora i nomi di [[Louis Avennier]], [[F. Rouge]], [[Otto Karmin]], oltre quello di [[Georges Biolley]], che durante lo sciopero generale del [[1902]], quando [[Luigi Bertoni|Bertoni]] fu condannato, s'incaricò di redigere la parte italiana del giornale. <ref>Cfr. Il necrologio di Georges Biolley sul n. 1033, del 4 novembre 1939.</ref>  
Da ricordare sono ancora i nomi di [[Louis Avennier]], [[François Rouge]], [[Otto Karmin]], oltre quello di [[Georges Biolley]], che durante lo sciopero generale del [[1902]], quando [[Luigi Bertoni|Bertoni]] fu condannato, s'incaricò di redigere la parte italiana del giornale. <ref>Cfr. Il necrologio di Georges Biolley sul n. 1033, del 4 novembre 1939.</ref>  


Per restare, comunque, nel solo campo dei collaboratori italiani, si citano i nomi di [[Luigi Fabbri]] («Catilina», «Adamas»), le cui corrispondenze al giornale s'infittirono particolarmente nel corso degli anni '30 <ref>Vedi, ad esempio, ''Alcuni doveri dei rivoluzionari'' e ''Che cosa preparano Mussolini e Stalin?'', n. 789, dell'8 febbraio 1930; ''La situazione nella Repubblica Argentina'', n. 822, del 16 maggio 1931; ''La marcia del fascismo nel mondo'', n. 830, del 5 settembre 1931; ''Che cos'è il Fascismo'', n. 865, del 14 gennaio 1933; ''Teoria e volontà di libertà'', n. 866, del 28 gennaio 1933; ''Fascismo e Democrazia'', n. 883, del 7 ottobre 1933.</ref>, [[Camillo Berneri]] <ref>Vedi ''Sanfedismo e fascismo'', n. 749, del 21 luglio 1928; ''La nostra ora'', n. 770, del 18 maggio 1929; ''Interventismo e fascismo'', n. 771, del 1 giugno 1929.</ref>, [[Ugo Fedeli]] (« Hugo Trene»), [[Giuseppe Bifolchi]] («G. B.», «X»), [[Leonida Mastrodicasa]] («Numitore»), che a partire dal settembre [[1920]] inviò regolari corrispondenze al giornale, [[Carlo Frigerio]] e [[Bruno Misefari]], che profugo in [[Svizzera]], dov'era espatriato il [[19 giugno]] [[1917]] per essersi rifiutato d'indossare la divisa militare, collaborò per qualche tempo al periodico sotto lo pseudonimo di «Furio Sbarnemi». Per non parlare della collaborazione di [[Malatesta]]. <ref>Bibliografia malatestiana di U. Fedeli, pp. 284-287 (in appendice a L. Fabbri, ''Malatesta. L'uomo e il pensiero'', Napoli, 1951).</ref>
Per restare, comunque, nel solo campo dei collaboratori italiani, si citano i nomi di [[Luigi Fabbri]] («Catilina», «Adamas»), le cui corrispondenze al giornale s'infittirono particolarmente nel corso degli anni '30 <ref>Vedi, ad esempio, ''Alcuni doveri dei rivoluzionari'' e ''Che cosa preparano Mussolini e Stalin?'', n. 789, dell'8 febbraio 1930; ''La situazione nella Repubblica Argentina'', n. 822, del 16 maggio 1931; ''La marcia del fascismo nel mondo'', n. 830, del 5 settembre 1931; ''Che cos'è il Fascismo'', n. 865, del 14 gennaio 1933; ''Teoria e volontà di libertà'', n. 866, del 28 gennaio 1933; ''Fascismo e Democrazia'', n. 883, del 7 ottobre 1933.</ref>, [[Camillo Berneri]] <ref>Vedi ''Sanfedismo e fascismo'', n. 749, del 21 luglio 1928; ''La nostra ora'', n. 770, del 18 maggio 1929; ''Interventismo e fascismo'', n. 771, del 1 giugno 1929.</ref>, [[Ugo Fedeli]] (« Hugo Trene»), [[Giuseppe Bifolchi]] («G. B.», «X»), [[Leonida Mastrodicasa]] («Numitore»), che a partire dal settembre [[1920]] inviò regolari corrispondenze al giornale, [[Carlo Frigerio]] e [[Bruno Misefari]], che profugo in [[Svizzera]], dov'era espatriato il [[19 giugno]] [[1917]] per essersi rifiutato d'indossare la divisa militare, collaborò per qualche tempo al periodico sotto lo pseudonimo di «Furio Sbarnemi». Per non parlare della collaborazione di [[Malatesta]]. <ref>Bibliografia malatestiana di U. Fedeli, pp. 284-287 (in appendice a L. Fabbri, ''Malatesta. L'uomo e il pensiero'', Napoli, 1951).</ref>
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Da segnalare è anche la larga ospitalità concessa dal giornale a molti importanti lavori di carattere storico e documentario e l'ampia scelta antologica di scritti «classici» dell'[[anarchismo]]. Si segnalano, in particolare: la riproduzione dell'opuscolo di [[Francesco Saverio Merlino]] ''Perché siamo anarchici'' <ref>''Perché siamo anarchici'' (New York, 1892), dal 15 marzo 1902 (a. III, n. 45) al 19 luglio 1902 (a. III, n. 54).</ref>, la versione italiana dell'opera di [[Victor Dave]] ''Michele Bakounine e Carlo Marx'' (Parigi, [[1900]]) <ref>''Michele Bakounine e Carlo Marx'', 16 agosto 1902 (a. III, n. 56 e seguenti).</ref>, la traduzione integrale («tanto più che la parziale edizione italiana uscita finora è scorretta») de ''L'Evoluzione, la Rivoluzione e l'Ideale anarchico'' di [[Élisée Reclus]] <ref>''L'Evoluzione, la Rivoluzione e l'Ideale anarchico'' (dal n. 423, del 20 gennaio 1915, al n. 440, del 22 luglio 1916).</ref>, i due brevi scritti, dello stesso autore, ''Il popolo e l'arte'' e ''Internazionalismo'' <ref>Pubblicati entrambi sul n. 793, del 5 aprile 1930, in occasione de ''Il Centenario d'Eliseo Reclus''.</ref> e, infine, due anticipazioni alla maggiore opera di [[James Guillaume]], ''Il collettivismo nell'Internazionale'' <ref>''Il collettivismo nell'Internazionale'' (n. 114, del 12 novembre 1904 e seguenti).</ref> e ''La Federazione Italiana dell'Internazionale, 1872-1878''. <ref>''La Federazione Italiana dell'Internazionale, 1872-1878'' (dal n. 183, dell'8 settembre 1906, al n. 271, del 1 gennaio 1910).</ref>
Da segnalare è anche la larga ospitalità concessa dal giornale a molti importanti lavori di carattere storico e documentario e l'ampia scelta antologica di scritti «classici» dell'[[anarchismo]]. Si segnalano, in particolare: la riproduzione dell'opuscolo di [[Francesco Saverio Merlino]] ''Perché siamo anarchici'' <ref>''Perché siamo anarchici'' (New York, 1892), dal 15 marzo 1902 (a. III, n. 45) al 19 luglio 1902 (a. III, n. 54).</ref>, la versione italiana dell'opera di [[Victor Dave]] ''Michele Bakounine e Carlo Marx'' (Parigi, [[1900]]) <ref>''Michele Bakounine e Carlo Marx'', 16 agosto 1902 (a. III, n. 56 e seguenti).</ref>, la traduzione integrale («tanto più che la parziale edizione italiana uscita finora è scorretta») de ''L'Evoluzione, la Rivoluzione e l'Ideale anarchico'' di [[Élisée Reclus]] <ref>''L'Evoluzione, la Rivoluzione e l'Ideale anarchico'' (dal n. 423, del 20 gennaio 1915, al n. 440, del 22 luglio 1916).</ref>, i due brevi scritti, dello stesso autore, ''Il popolo e l'arte'' e ''Internazionalismo'' <ref>Pubblicati entrambi sul n. 793, del 5 aprile 1930, in occasione de ''Il Centenario d'Eliseo Reclus''.</ref> e, infine, due anticipazioni alla maggiore opera di [[James Guillaume]], ''Il collettivismo nell'Internazionale'' <ref>''Il collettivismo nell'Internazionale'' (n. 114, del 12 novembre 1904 e seguenti).</ref> e ''La Federazione Italiana dell'Internazionale, 1872-1878''. <ref>''La Federazione Italiana dell'Internazionale, 1872-1878'' (dal n. 183, dell'8 settembre 1906, al n. 271, del 1 gennaio 1910).</ref>


Da ricordare è ancora la serie d'importanti documenti, relativi i più, alla [[Prima Internazionale]], pubblicati dall'organo [[anarchico]] nel corso della sua lunga esistenza. Fra i molti si segnalano: ''Una lettera di Bakounine'' <ref>Sul n. 90, del 19 dicembre 1903.</ref> (testo di una lettera «Ai compagni della Federazione del Giura» che era apparsa sul supplemento del ''[[Bulletin de la Fédération Jurassienne]]'' del [[12 ottobre]] [[1873]]); il lavoro di [[Bakunin]] ''Organizzazione dell'Internazionale'' <ref>Sui n. 221 e 222, del 25 gennaio e 8 febbraio 1908 (tradotto dall'''Almanach du Peuple pour 1872'').</ref>; brani di una lettera «mai terminata, né spedita», scritta da [[Bakunin]] a Zurigo nel [[1872]] (''Vecchia critica'' <ref>Sul n. 536, del 10 aprile 1920.</ref>); brani di altra lettera, sempre di [[Bakunin]], scritta nel [[1869]] «in risposta alle calunnie lanciategli da [[Marx]]» (''Polemica storica'' <ref>Sul n. 550, del 30 ottobre 1920.</ref>); uno scritto di [[Bakunin]] del [[1870]] (''Sistema del mondo'' <ref>Sul n. 555, dell'8 gennaio 1921.</ref>); il testo di un manifesto redatto da [[Bakunin]] nel [[1874]] per l'[[Internazionale antiautoritaria]] (''Cosa vogliamo'' <ref>Sul n. 640, del 1 maggio 1924.</ref>); una lettera di [[Andrea Costa]] «A nome dei socialisti detenuti a Bologna» inviata da Imola il [[25 giugno]] [[1876]] alla Sezione di Neuchâtel ed una, in data [[29 agosto]] [[1877]], dei membri del «Circolo di Studi Economico-Sociali di Città di Castello» inviata all'«Ufficio federale dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori» per notificare la delega accordata a [[Andrea Costa|Costa]] quale loro rappresentante al IX Congresso dell'A.I.D.L. (Verviers, [[4 settembre]] [[1877]]), pubblicate entrambe sotto il titolo ''Due documenti della Prima Internazionale''. <ref>Nel n. 701, del 4 settembre 1926.</ref> <ref>Nel numero del 1° maggio 1927 era intenzione dei redattori, inserire una «breve storia della Prima Internazionale nel Ticino», ma essendo «mancato il tempo per farlo», venne stabilito di pubblicare, in sostituzione di questa, due documenti parimenti interessanti: una lettera di [[James Guillaume]] a [[Carlo Cafiero]] (datata: Neuchâtel, 18 marzo 1876), relativa alle vittime del traforo del Gottardo del [[28 luglio]] [[1875]], e la traduzione di una circolare, redatta in francese da [[C. Salvioni]], a nome della «Sezione di Bellinzona», in data 7 ottobre 1876, ed inviata alla Federazione del Giura per denunciare l'orientamento antibakuniniano assunto dalla sezione Ceresio di Lugano.</ref>
Da ricordare è ancora la serie d'importanti documenti, relativi i più, alla [[Prima Internazionale]], pubblicati dall'organo [[anarchico]] nel corso della sua lunga esistenza. Fra i molti si segnalano: ''Una lettera di Bakounine'' <ref>Sul n. 90, del 19 dicembre 1903.</ref> (testo di una lettera «Ai compagni della Federazione del Giura» che era apparsa sul supplemento del ''[[Bulletin de la Fédération Jurassienne]]'' del [[12 ottobre]] [[1873]]); il lavoro di [[Bakunin]] ''Organizzazione dell'Internazionale'' <ref>Sui n. 221 e 222, del 25 gennaio e 8 febbraio 1908 (tradotto dall'''Almanach du Peuple pour 1872'').</ref>; brani di una lettera «mai terminata, né spedita», scritta da [[Bakunin]] a Zurigo nel [[1872]] (''Vecchia critica'' <ref>Sul n. 536, del 10 aprile 1920.</ref>); brani di altra lettera, sempre di [[Bakunin]], scritta nel [[1869]] «in risposta alle calunnie lanciategli da [[Marx]]» (''Polemica storica'' <ref>Sul n. 550, del 30 ottobre 1920.</ref>); uno scritto di [[Bakunin]] del [[1870]] (''Sistema del mondo'' <ref>Sul n. 555, dell'8 gennaio 1921.</ref>); il testo di un manifesto redatto da [[Bakunin]] nel [[1874]] per l'[[Internazionale antiautoritaria]] (''Cosa vogliamo'' <ref>Sul n. 640, del 1 maggio 1924.</ref>); una lettera di [[Andrea Costa]] «A nome dei socialisti detenuti a Bologna» inviata da Imola il [[25 giugno]] [[1876]] alla Sezione di Neuchâtel ed una, in data [[29 agosto]] [[1877]], dei membri del «Circolo di Studi Economico-Sociali di Città di Castello» inviata all'«Ufficio federale dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori» per notificare la delega accordata a [[Andrea Costa|Costa]] quale loro rappresentante al IX Congresso dell'A.I.D.L. (Verviers, [[4 settembre]] [[1877]]), pubblicate entrambe sotto il titolo ''Due documenti della Prima Internazionale''. <ref>Nel n. 701, del 4 settembre 1926.</ref> <ref>Nel numero del 1° maggio 1927 era intenzione dei redattori, inserire una «breve storia della Prima Internazionale nel Ticino», ma essendo «mancato il tempo per farlo», venne stabilito di pubblicare, in sostituzione di questa, due documenti parimenti interessanti: una lettera di [[James Guillaume]] a [[Carlo Cafiero]] (datata: Neuchâtel, 18 marzo 1876), relativa alle vittime del traforo del Gottardo del [[28 luglio]] [[1875]], e la traduzione di una circolare, redatta in francese da [[Carlo Salvioni]], a nome della «Sezione di Bellinzona», in data 7 ottobre 1876, ed inviata alla Federazione del Giura per denunciare l'orientamento antibakuniniano assunto dalla sezione Ceresio di Lugano.</ref>


In ultimo, non è da passare sotto silenzio l'intensa attività editoriale, affiancata alle pubblicazioni del giornale. Per ''Il Risveglio'' uscirono in epoche diverse opere di notevole impegno, fra cui la traduzione italiana de ''La Grande Rivoluzione'' di [[Kropotkin]] (Ginevra, [[1911]]); sempre dello stesso autore, ''La scienza moderna e l'anarchia'' (Ginevra, [[1913]]); il lavoro di [[Max Nettlau]] ''Bakunin e l'Internazionale in Italia dal 1864 al 1872'' (Ginevra, [[1928]]); i primi tre volumi degli scritti di [[Malatesta]] (Ginevra, [[1934]]-[[1936]]) oltre un numero incredibile di opuscoli. <ref>Fra i quali: G. Conti - G. Gallien, ''Lo sciopero rosso. Dramma in un atto'' (1912); F. Ferrer, ''Lo sciopero generale, compilazione degli articoli di F. Ferrer (Cero) pubblicati nella «Fluelga General» di Barcellona'' ([[1914]]); Luigi Bertoni, ''Cesarismo e fascismo'' ([[1928]]).</ref>
In ultimo, non è da passare sotto silenzio l'intensa attività editoriale, affiancata alle pubblicazioni del giornale. Per ''Il Risveglio'' uscirono in epoche diverse opere di notevole impegno, fra cui la traduzione italiana de ''La Grande Rivoluzione'' di [[Kropotkin]] (Ginevra, [[1911]]); sempre dello stesso autore, ''La scienza moderna e l'anarchia'' (Ginevra, [[1913]]); il lavoro di [[Max Nettlau]] ''Bakunin e l'Internazionale in Italia dal 1864 al 1872'' (Ginevra, [[1928]]); i primi tre volumi degli scritti di [[Malatesta]] (Ginevra, [[1934]]-[[1936]]) oltre un numero incredibile di opuscoli. <ref>Fra i quali: G. Conti - G. Gallien, ''Lo sciopero rosso. Dramma in un atto'' (1912); F. Ferrer, ''Lo sciopero generale, compilazione degli articoli di F. Ferrer (Cero) pubblicati nella «Fluelga General» di Barcellona'' ([[1914]]); Luigi Bertoni, ''Cesarismo e fascismo'' ([[1928]]).</ref>
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