Il Martello: differenze tra le versioni

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Fra i più importanti documenti pubblicati da ''Il Martello'' - oltre gli Atti citati del Congresso jesino - va in particolare ricordato il lavoro di [[Bakunin]] ''Sull'organamento dell'Internazionale''. <ref>Apparso sui n. 7, 8, 10 e 11, del 9, 16, 30 settembre e 8 ottobre (ripubblicato, nel dicembre dello stesso anno, da ''Il Risveglio'' di Siena).</ref> Lo scritto fa parte di un più ampio lavoro (''Protestation de l'Alliance''), steso da [[Bakunin]] a Locarno, nel luglio o agosto [[1871]], alcune pagine del quale - quelle riguardanti appunto, ''L'Organisation de l'Internationale'' - erano state pubblicate, con tagli e correzioni, dall'''Almanach du Peuple pour 1872''. <ref>Neuchâtel, pp. 12-24.</ref> Sono questi i brani tradotti e ristampati da ''Il Martello'' e, quindi, da ''Il Risveglio''. <ref>Cfr. [[Max Nettlau]], ''Bibliographie de l'Anarchie'', pp. 48-49; [[Pier Carlo Masini]], in ''Movimento Operaio'', settembre-dicembre. 1953, pp. 812-13.</ref>
Fra i più importanti documenti pubblicati da ''Il Martello'' - oltre gli Atti citati del Congresso jesino - va in particolare ricordato il lavoro di [[Bakunin]] ''Sull'organamento dell'Internazionale''. <ref>Apparso sui n. 7, 8, 10 e 11, del 9, 16, 30 settembre e 8 ottobre (ripubblicato, nel dicembre dello stesso anno, da ''Il Risveglio'' di Siena).</ref> Lo scritto fa parte di un più ampio lavoro (''Protestation de l'Alliance''), steso da [[Bakunin]] a Locarno, nel luglio o agosto [[1871]], alcune pagine del quale - quelle riguardanti appunto, ''L'Organisation de l'Internationale'' - erano state pubblicate, con tagli e correzioni, dall'''Almanach du Peuple pour 1872''. <ref>Neuchâtel, pp. 12-24.</ref> Sono questi i brani tradotti e ristampati da ''Il Martello'' e, quindi, da ''Il Risveglio''. <ref>Cfr. [[Max Nettlau]], ''Bibliographie de l'Anarchie'', pp. 48-49; [[Pier Carlo Masini]], in ''Movimento Operaio'', settembre-dicembre. 1953, pp. 812-13.</ref>


Fra i collaboratori del giornale, è da segnalare, in primo luogo, [[Andrea Costa]], che de ''Il Martello'' fu il vero ispiratore. Almeno tre sono gli scritti da lui firmati: una lettera ai membri della sezione fabrianese, dopo il suo arresto <ref>Sul n. 6, del 2 settembre.</ref>; una recensione all'opuscolo di [[James Guillaume]] ''Idee sull'organamento sociale'' <ref>Sul n. 8, del 16 settembre (più tardi riprodotta da [[Luigi Fabbri]], su ''[[Il Pensiero]]'', del 1° settembre 1909, pp. 266-67).</ref>; un necrologio di [[Paolo Zappi]]. <ref>Sul n. del 1° ottobre.</ref> Quasi certamente di [[Andrea Costa]] è l'articolo ''Poco a poco''. <ref>Comparso anonimo sul n. 12, del 19 novembre (ripubblicato da [[Luigi Fabbri|Fabbri]] ne ''Il Pensiero'', 1° febbraio 1910, pp. 41-42; una più recente riproduzione in ''[[Umanità Nova]]'' (Roma), 5 maggio 1963, p. 3.</ref> <ref>L'attribuzione di questo scritto a [[Andrea Costa|Costa]] è basata su una testimonianza di [[James Guillaume]], ''L'Internationale'', vol. IV, Parigi, 1910, p. 114; secondo [[Francesco Pezzi]], tuttavia, sarebbe dovuto a [[Carlo Cafiero]] ("Lettera" del 7 aprile 1882, in [[Gianni Bosio]], ''Lettere ad Andrea Costa e ad Anna Kuliscioff di Francesco Pezzi'', in ''Movimento Operaio'', aprile-maggio 1950, p. 199.</ref>
Fra i collaboratori del giornale, è da segnalare, in primo luogo, [[Andrea Costa]], che de ''Il Martello'' fu il vero ispiratore. Almeno tre sono gli scritti da lui firmati: una lettera ai membri della sezione fabrianese, dopo il suo arresto <ref>Sul n. 6, del 2 settembre.</ref>; una recensione all'opuscolo di [[James Guillaume]] ''Idee sull'organamento sociale'' <ref>Sul n. 8, del 16 settembre (più tardi riprodotta da [[Luigi Fabbri]], su ''[[Il Pensiero]]'', del 1° settembre 1909, pp. 266-67).</ref>; un necrologio di [[Paolo Zappi]]. <ref>Sul n. del 1° ottobre.</ref> Quasi certamente di [[Andrea Costa]] è l'articolo ''Poco a poco''. <ref>Comparso anonimo sul n. 12, del 19 novembre (ripubblicato da [[Luigi Fabbri|Fabbri]] ne ''Il Pensiero'', 1° febbraio 1910, pp. 41-42; una più recente riproduzione in ''[[Umanità Nova]]'' (Roma), 5 maggio 1963, p. 3.</ref> <ref>L'attribuzione di questo scritto a [[Andrea Costa|Costa]] è basata su una testimonianza di [[James Guillaume]], ''L'Internationale'', vol. IV, Parigi, 1910, p. 114; secondo [[Francesco Pezzi]], tuttavia, sarebbe dovuto a [[Carlo Cafiero]] ("Lettera" del 7 aprile 1882, in [[Gianni Bosio]], ''Lettere ad Andrea Costa e ad Anna Kuliscioff di Francesco Pezzi'', in ''Movimento Operaio'', aprile-maggio 1950, p. 199).</ref>


Da rilevare ancora la presenza, fra i collaboratori, di [[Errico Malatesta]], di cui il 1° numero de ''Il Martello'' ([[29 luglio]]) pubblicava una lunga lettera <ref>Accessibile anche nella riproduzione che ne ha fatto la rivista ''Studi Sociali'' (Montevideo), del 4 dicembre 1933, sotto il titolo ''Quando la sinistra andò al potere in Italia''.</ref> a proposito degli arresti degli [[internazionalisti]] ordinati dal “ministero riparatore”.
Da rilevare ancora la presenza, fra i collaboratori, di [[Errico Malatesta]], di cui il 1° numero de ''Il Martello'' ([[29 luglio]]) pubblicava una lunga lettera <ref>Accessibile anche nella riproduzione che ne ha fatto la rivista ''Studi Sociali'' (Montevideo), del 4 dicembre 1933, sotto il titolo ''Quando la sinistra andò al potere in Italia''.</ref> a proposito degli arresti degli [[internazionalisti]] ordinati dal “ministero riparatore”.
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