Iconoclasta!: differenze tra le versioni

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'''''Iconoclasta!''''', «'''settimanale anarchico'''» (per il primo numero) poi (dal [[17 maggio]] [[1919]]) «'''settimanale anarchico edito a cura del Circolo di Studi Sociali'''» poi (dal [[7 giugno]] [[1919]]) «'''periodico anarchico edito a cura del Circolo di Studi Sociali'''» poi dal ([[1° gennaio]] [[1920]]) «'''rivista anarchica aperta a chiunque'''», è stata una [[pubblicazione anarchica]] pistoiese uscita dal [[23 aprile]] [[1919]] al [[15 aprile]] [[1921]] e diretta nelle due serie - settimanale/periodico e rivista - da [[Virgilio Gozzoli]].  
'''''Iconoclasta!''''', «'''settimanale anarchico'''» (per il primo numero) poi (dal [[17 maggio]] [[1919]]) «'''settimanale anarchico edito a cura del Circolo di Studi Sociali'''» poi (dal [[7 giugno]] [[1919]]) «'''periodico anarchico edito a cura del Circolo di Studi Sociali'''» poi dal ([[1° gennaio]] [[1920]]) «'''rivista anarchica aperta a chiunque'''», è stata una [[pubblicazione anarchica]] pistoiese uscita dal [[23 aprile]] [[1919]] al [[15 aprile]] [[1921]] e diretta nelle due serie - settimanale/periodico e rivista - da [[Virgilio Gozzoli]].  


== Storia <ref>Fonte principale: [https://centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/bollettino_4.pdf «Iconoclasta»], di Marcello Guerrieri (in ''Bollettino n° 4 dell'[[Archivio Giuseppe Pinelli]])''.</ref>==
== Storia <ref>Fonti principali: *[https://centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/bollettino_4.pdf «Iconoclasta»], di Marcello Guerrieri (in ''Bollettino n° 4 dell'[[Archivio Giuseppe Pinelli]])''.</ref>==
La genesi dell'''Iconoclasta!'' deve situarsi nell'autunno-inverno del [[1913]]. È in quell'epoca che, insieme a [[Tito Eschini]], l'[[anarchico]] autodidatta pistoiese [[Virgilio Gozzoli]] dà vita a un numero unico e ad un numero di saggio: '''''Iconoclasta''''' e '''''Il pensiero iconoclasta individualista'''''. In questi due numeri sono già presenti con forza le tematiche [[anarco-individualiste]] e le tendenze culturali e letterarie che, con il passare degli anni, sempre più delimiteranno il campo d'azione privilegiato da [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]].  
La genesi dell'''Iconoclasta!'' deve situarsi nell'autunno-inverno del [[1913]]. È in quell'epoca che, insieme a [[Tito Eschini]], l'[[anarchico]] autodidatta pistoiese [[Virgilio Gozzoli]] dà vita a un numero unico e ad un numero di saggio: '''''Iconoclasta''''' e '''''Il pensiero iconoclasta individualista'''''. In questi due numeri sono già presenti con forza le tematiche [[anarco-individualiste]] e le tendenze culturali e letterarie che, con il passare degli anni, sempre più delimiteranno il campo d'azione privilegiato da [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]].  


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Gli interessi di [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], però, non si esauriscono solo nell'«affermare la sua [[anarchia]]». L'interesse verso la cultura lo porta a contatti non episodici anche con ambienti molto distanti dal suo credo politico. In quegli stessi anni si dedica infatti alle opere in vernacolo pisano e pistoiese, a brevi commedie a carattere dialettale e ad un poema drammatico, ''I due macigni'' (Pistoia, [[1911]]), dove sono evidenti le influenze letterarie e futuriste ([[Sem Benelli]]). L'esperienza della prima guerra mondiale, con il suo carico di drammi, porta [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] ad una più compiuta maturità sia in campo letterario che politico.  
Gli interessi di [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], però, non si esauriscono solo nell'«affermare la sua [[anarchia]]». L'interesse verso la cultura lo porta a contatti non episodici anche con ambienti molto distanti dal suo credo politico. In quegli stessi anni si dedica infatti alle opere in vernacolo pisano e pistoiese, a brevi commedie a carattere dialettale e ad un poema drammatico, ''I due macigni'' (Pistoia, [[1911]]), dove sono evidenti le influenze letterarie e futuriste ([[Sem Benelli]]). L'esperienza della prima guerra mondiale, con il suo carico di drammi, porta [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] ad una più compiuta maturità sia in campo letterario che politico.  


=== Il settimanale/periodico ''Iconoclasta!'' ===
=== Il settimanale/periodico ''Iconoclasta!'' <ref>Leonardo Bettini, [https://bettini.ficedl.info/article387.html ''Bibliografia dell'anarchismo'']</ref> ===
L''''''Iconoclasta!''''' inizia la sua avventura con un numero di saggio il [[23 aprile]] [[1919]]; l'editoriale è affidato a [[Carlo Molaschi]], un collaboratore fisso in tutte le serie dell'''Iconoclasta!''. In questa prima serie, è evidente lo sforzo, degli [[anarchici]] e non, di spingere in avanti la lotta del movimento operaio. In tutti i numeri del settimanale/periodico, usciti durante le lotte del [[1919]], è evidente la ricerca di un contatto con i diversi ambienti della sinistra rivoluzionaria, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Due fatti, però, convincono [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a creare una rivista che colmi una carenza [[anarchica]] in campo culturale: l'inconcludente atteggiamento massimalista delle maggiori organizzazioni del movimento operaio e il dibattito, in seno al [[movimento anarchico]], sulla necessità di dare vita al quotidiano ''[[Umanità Nova]]''. La trasformazione dell'«Iconoclasta!» da periodico a rivista non è quindi dovuta ad un insuccesso commerciale, visto che la tiratura era di circa 5.000 copie (l'ultimo numero del periodico è del [[26 novembre]] [[1919]]).
L''''''Iconoclasta!''''' inizia la sua avventura con un numero di saggio il [[23 aprile]] [[1919]]; l'editoriale è affidato a [[Carlo Molaschi]], un collaboratore fisso in tutte le serie dell'''Iconoclasta!''. In questa prima serie, è evidente lo sforzo, degli [[anarchici]] e non, di spingere in avanti la lotta del movimento operaio. In tutti i numeri del settimanale/periodico, usciti durante le lotte del [[1919]], è evidente la ricerca di un contatto con i diversi ambienti della sinistra rivoluzionaria, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Due fatti, però, convincono [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a creare una rivista che colmi una carenza [[anarchica]] in campo culturale: l'inconcludente atteggiamento massimalista delle maggiori organizzazioni del movimento operaio e il dibattito, in seno al [[movimento anarchico]], sulla necessità di dare vita al quotidiano ''[[Umanità Nova]]''. La trasformazione dell'«Iconoclasta!» da periodico a rivista non è quindi dovuta ad un insuccesso commerciale, visto che la tiratura era di circa 5.000 copie (l'ultimo numero del periodico è del [[26 novembre]] [[1919]]).


=== La rivista ''Iconoclasta!'' ===
=== La rivista ''Iconoclasta!'' <ref>Leonardo Bettini, [https://bettini.ficedl.info/article388.html ''Bibliografia dell'anarchismo'']</ref> ===
Il primo numero della nuova serie esce il [[1° gennaio]] [[1920]]. Nel sottotitolo non si fa più cenno al «'''Circolo di studi sociali'''», mentre l'amministrazione e la redazione sono a casa dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] che, in questo periodo, ritiene inscindibili le due funzioni. I collaboratori principali sono: [[Carlo Molaschi]], [[Cesare Zaccaria]], [[Camillo Berneri]], [[Pietro Bruzzi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Renzo Novatore]]. Sul frontespizio della rivista è disegnata una suggestiva allegoria, opera dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] e la scritta «'''rivista anarchica aperta a chiunque'''». Questo obiettivo viene incessantemente perseguito da [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], ma la forte personalità dei suoi collaboratori e il loro carattere battagliero daranno vita ad una serie di polemiche che scivoleranno negli ultimi mesi della rivista, proprio all'approssimarsi dell'ondata [[fascista]], in una serie di insulti reciproci che renderanno inevitabile il distacco di molti collaboratori.
Il primo numero della nuova serie esce il [[1° gennaio]] [[1920]]. Nel sottotitolo non si fa più cenno al «'''Circolo di studi sociali'''», mentre l'amministrazione e la redazione sono a casa dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] che, in questo periodo, ritiene inscindibili le due funzioni. I collaboratori principali sono: [[Carlo Molaschi]], [[Cesare Zaccaria]], [[Camillo Berneri]], [[Pietro Bruzzi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Renzo Novatore]]. Sul frontespizio della rivista è disegnata una suggestiva allegoria, opera dello stesso [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] e la scritta «'''rivista anarchica aperta a chiunque'''». Questo obiettivo viene incessantemente perseguito da [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], ma la forte personalità dei suoi collaboratori e il loro carattere battagliero daranno vita ad una serie di polemiche che scivoleranno negli ultimi mesi della rivista, proprio all'approssimarsi dell'ondata [[fascista]], in una serie di insulti reciproci che renderanno inevitabile il distacco di molti collaboratori.


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[[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], poco prima della distruzione della tipografia dove si stampa la rivista ad opera dei [[fascisti]], si trova di fronte ad una difficile decisione che, come già avvenuto [[1919]], non è determinata dall'insuccesso dell'«Iconoclasta!», la cui tiratura rimane piuttosto alta, con una rete di sostenitori piuttosto capillare. Probabilmente il tentativo di creare una nuova rivista, «Libertas», è dovuto soprattutto all'amarezza di [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] che, nonostante sia riuscito nel suo proposito di mantenere aperta la rivista a tutte le tendenze dell'[[anarchia]], deve assistere all'esodo dei collaboratori incapaci di mantenere le loro divergenze nell'ambito della battaglia di idee. Questo nuovo progetto rimane però solo un abbozzo a causa dell'estendersi della [[violenza]] [[fascista]]. È comunque significativa la differenza tra i termini «iconoclasta» e «libertas» da attribuire al suo proposito di occuparsi soprattutto di questioni letterarie e culturali, anche se già in tutti i numeri dell'«Iconoclasta!» è visibile il suo interesse per una letteratura popolare contrapposta agli ambienti letterari ufficiali. La nuova rivista avrebbe dovuto, tra l'altro, dedicarsi a rinnovare la grafica (molto spesso povera nelle [[pubblicazioni anarchiche]]), arricchendola con xilografie di artisti appartenenti o vicini al movimento. Ma il progetto non va in porto: [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a causa delle [[violenze]] [[fasciste]] è costretto a rifugiarsi in Francia.
[[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], poco prima della distruzione della tipografia dove si stampa la rivista ad opera dei [[fascisti]], si trova di fronte ad una difficile decisione che, come già avvenuto [[1919]], non è determinata dall'insuccesso dell'«Iconoclasta!», la cui tiratura rimane piuttosto alta, con una rete di sostenitori piuttosto capillare. Probabilmente il tentativo di creare una nuova rivista, «Libertas», è dovuto soprattutto all'amarezza di [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] che, nonostante sia riuscito nel suo proposito di mantenere aperta la rivista a tutte le tendenze dell'[[anarchia]], deve assistere all'esodo dei collaboratori incapaci di mantenere le loro divergenze nell'ambito della battaglia di idee. Questo nuovo progetto rimane però solo un abbozzo a causa dell'estendersi della [[violenza]] [[fascista]]. È comunque significativa la differenza tra i termini «iconoclasta» e «libertas» da attribuire al suo proposito di occuparsi soprattutto di questioni letterarie e culturali, anche se già in tutti i numeri dell'«Iconoclasta!» è visibile il suo interesse per una letteratura popolare contrapposta agli ambienti letterari ufficiali. La nuova rivista avrebbe dovuto, tra l'altro, dedicarsi a rinnovare la grafica (molto spesso povera nelle [[pubblicazioni anarchiche]]), arricchendola con xilografie di artisti appartenenti o vicini al movimento. Ma il progetto non va in porto: [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a causa delle [[violenze]] [[fasciste]] è costretto a rifugiarsi in Francia.


=== La serie francese ===
=== La serie francese <ref>Leonardo Bettini, [https://bettini.ficedl.info/article722.html ''Bibliografia dell'anarchismo'']</ref> ===
In Francia [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] dà vita ad una nuova serie della rivista dove, in una polemica giornalistica con l'anarchico svizzero [[Luigi Bertoni]], si definirà un «[[anarchico]] indefinibile».
In Francia [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] dà vita ad una nuova serie della rivista dove, in una polemica giornalistica con l'anarchico svizzero [[Luigi Bertoni]], si definirà un «[[anarchico]] indefinibile».


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