I precursori dell'anarchismo: differenze tra le versioni

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Il Medio Evo è da molti considerato come un periodo quasi barbarico e privo di civiltà, in realtà dal X secolo e all'XI secolo si sviluppò una società in cui gli individui ebbero la possibilità di prender parte, seppur in misura limitata, alle decisioni riguardanti la collettività. Questo movimento, strutturatosi intorno ai liberi Comuni, è passato alla storia come [[movimento comunalista]].
Il Medio Evo è da molti considerato come un periodo quasi barbarico e privo di civiltà, in realtà dal X secolo e all'XI secolo si sviluppò una società in cui gli individui ebbero la possibilità di prender parte, seppur in misura limitata, alle decisioni riguardanti la collettività. Questo movimento, strutturatosi intorno ai liberi Comuni, è passato alla storia come [[movimento comunalista]].


Tracce di proto-[[anarchismo cristiano]] sono riscontrabili nei movimenti [[Eresia|eretici]] cristiani come il [[movimento del libero spirito]], che professava l'indipendenza dalle [[autorità]] ecclesiastiche, nel movimento dei [[bogomili]] ([[Bulgaria]] del X secolo), che rifiutavano tutta la realtà materiale e denunciavano tutti i rappresentanti del potere mondano (denunciarono l'opulenza del clero e l'inutilità dei certi riti religiosi), nell'insurrezione degli [[hussiti]] della Boemia, che si opponevano ai privilegi feudali e della [[Chiesa cattolica]], e in individualità come [[Richard di Saint-Victor]], che criticava la monarchia e i privilegi autoritari. Non meno antiautoritario fu il movimento dei dolciniani, guidato da [[Fra Dolcino]], un eretico cristiano nemico non solo della [[Chiesa|gerarchia ecclesiastica]] ma di ogni [[gerarchia]] e [[autorità]].
Tracce di proto-[[anarchismo cristiano]] sono riscontrabili nei movimenti [[Eresia|eretici]] cristiani come il [[movimento del libero spirito]], che professava l'indipendenza dalle [[autorità]] ecclesiastiche, nel movimento dei [[bogomili]] ([[Bulgaria]] del X secolo), che rifiutavano tutta la realtà materiale e denunciavano tutti i rappresentanti del potere mondano (denunciarono l'opulenza del clero e l'inutilità dei certi riti religiosi), nell'insurrezione degli [[hussiti]] della Boemia, che si opponevano ai privilegi feudali e della [[Chiesa cattolica]], e in individualità come [[Richard di Saint-Victor]], che criticava la monarchia e i privilegi [[autoritari]]. Non meno antiautoritario fu il movimento dei dolciniani, guidato da [[Fra Dolcino]], un eretico cristiano nemico non solo della [[Chiesa|gerarchia ecclesiastica]] ma di ogni [[gerarchia]] e [[autorità]].


== Il Rinascimento ==
== Il Rinascimento ==
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[[File:Marywollstonecraft.jpg|160 px|thumb|[[Mary Wollstonecraft]]]]
[[File:Marywollstonecraft.jpg|160 px|thumb|[[Mary Wollstonecraft]]]]
Il primo ad utilizzare il termine “anarchia”, con accezione positiva, fu il barone di Lahontan [[Louis Armand]] che elogiò ([[1703]]) le comunità dei pellerossa, descritte come anarchiche, in quanto prive di strutture autoritarie. [[Edmund Burke]] sostenne, in un suo [[letteratura|saggio]], la necessità di abolire i governi anche se, successivamente, ritirò le sue precedenti affermazioni definendole satiriche.
Il primo ad utilizzare il termine “anarchia”, con accezione positiva, fu il barone di Lahontan [[Louis Armand]] che elogiò ([[1703]]) le comunità dei pellerossa, descritte come anarchiche, in quanto prive di strutture [[autoritarie]]. [[Edmund Burke]] sostenne, in un suo [[letteratura|saggio]], la necessità di abolire i governi anche se, successivamente, ritirò le sue precedenti affermazioni definendole satiriche.


Nel testo ''Discorso sull'origine della diseguaglianza'' il [[filosofo]] [[Jean Jacques Rousseau]] descrive lo stato di natura originale degli esseri umani come privo di governi, [[stati]], [[autorità]], [[gerarchie]] e diseguaglianze, nonché il più felice, [[libero]], [[uguaglianza|egalitario]] e gioioso della storia umana. Secondo la sua [[filosofia]], la degenerazione dell'uomo nasce con la [[proprietà privata]] della terra da parte di alcuni, fonte di ogni diseguaglianza. Lo [[Stato]] nasce ufficialmente come strumento di sicurezza per gli indifesi, ma è nei fatti un inganno dei potenti per mantenere il [[potere]] dando un falso senso di protezione ai deboli.  
Nel testo ''Discorso sull'origine della diseguaglianza'' il [[filosofo]] [[Jean Jacques Rousseau]] descrive lo stato di natura originale degli esseri umani come privo di governi, [[stati]], [[autorità]], [[gerarchie]] e diseguaglianze, nonché il più felice, [[libero]], [[uguaglianza|egalitario]] e gioioso della storia umana. Secondo la sua [[filosofia]], la degenerazione dell'uomo nasce con la [[proprietà privata]] della terra da parte di alcuni, fonte di ogni diseguaglianza. Lo [[Stato]] nasce ufficialmente come strumento di sicurezza per gli indifesi, ma è nei fatti un inganno dei potenti per mantenere il [[potere]] dando un falso senso di protezione ai deboli.  
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Data l'enfasi sul male della [[proprietà]] borghese, [[Jean Jacques Rousseau|Rousseau]] è anche considerabile [[socialista utopico]] e dunque ispiratore e precursore della questione operaia e del [[socialismo]].
Data l'enfasi sul male della [[proprietà]] borghese, [[Jean Jacques Rousseau|Rousseau]] è anche considerabile [[socialista utopico]] e dunque ispiratore e precursore della questione operaia e del [[socialismo]].


Persino Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori degli [[USA|Stati Uniti d'America]], avvertì sul pericolo di una società autoritaria e illiberale, dichiarando che sarebbe preferibile una società senza governo, ma ricca di giornali, piuttosto che, viceversa, una società con un governo, ma priva di [[libertà]] di stampa.
Persino Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori degli [[USA|Stati Uniti d'America]], avvertì sul pericolo di una società [[autoritaria]] e illiberale, dichiarando che sarebbe preferibile una società senza governo, ma ricca di giornali, piuttosto che, viceversa, una società con un governo, ma priva di [[libertà]] di stampa.


Durante la Rivoluzione francese alcuni rivoluzionari usarono il termine “anarchici” per definire il proprio modo di pensare e d'agire: [[Jean Varlet]] scrisse, nel [[1794]], che la [[libertà]] era incompatibile con qualsivoglia governo; [[Sylvain Marechal]] denunciò tutte le disuguaglianze tra ricchi e poveri, grandi e piccoli, padroni e schiavi; [[Theophile Leclerc]] e [[Jacques Roux]] presero posizioni decisamente antiautoritarie.
Durante la Rivoluzione francese alcuni rivoluzionari usarono il termine “anarchici” per definire il proprio modo di pensare e d'agire: [[Jean Varlet]] scrisse, nel [[1794]], che la [[libertà]] era incompatibile con qualsivoglia governo; [[Sylvain Marechal]] denunciò tutte le disuguaglianze tra ricchi e poveri, grandi e piccoli, padroni e schiavi; [[Theophile Leclerc]] e [[Jacques Roux]] presero posizioni decisamente antiautoritarie.
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