Gruppi Anarchici di Azione Proletaria: differenze tra le versioni

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Nonostante le difficoltà , l'entusiasmo nel movimento anarchico italiano è notevole. Nascono giornali libertari, "Comitati anarchici", si affrontano problemi organizzativi in vari convegni locali e nazionali.  
Nonostante le difficoltà , l'entusiasmo nel movimento anarchico italiano è notevole. Nascono giornali libertari, "Comitati anarchici", si affrontano problemi organizzativi in vari convegni locali e nazionali.  
Le posizioni prevalenti degli anarchici evidenziate dai vari congressi che si succedono, sia prima che dopo la fine della II Guerra, sono essenzialmente due:  
Le posizioni prevalenti degli anarchici evidenziate dai vari congressi che si succedono, sia prima che dopo la fine della II Guerra, sono essenzialmente due:  
da un lato i gruppi del Sud, orientati verso un'azione prevalentemente propagandistica e favorevoli a una netta delimitazione dalle organizzazioni politiche e sindacali del movimento operaio; dall'altro i gruppi del Centro-Nord che, forti del ruolo attivo svolto nella lotta partigiana, per un'azione di massa a diretto contatto delle strutture proletarie esistenti (sindacati, case del popolo, cooperative, ecc.).  
da un lato i gruppi del Sud, orientati verso un'azione prevalentemente propagandistica e favorevoli a una netta delimitazione dalle organizzazioni politiche e sindacali del movimento operaio; dall'altro i gruppi del Centro-Nord che, forti del ruolo attivo svolto nella lotta partigiana, per un'azione di massa a diretto contatto delle strutture proletarie esistenti (sindacati, case del popolo, cooperative, ecc.).  


Dopo la fondazione della [[FAI]] (organizzazione che contiene al suo interno una [[anarco-comunismo|corrente comunista]] e una [[anarco-individualismo |individualista]]) e di fronte a un PCI di stampo staliniano, molti anarchici appartenenti a gruppi di tendenza comunista provano ad organizzarsi autonomamente per impedire quella "politica nullista" che secondo loro infetta l'[[anarchismo]] italiano.  
Dopo la fondazione della [[FAI]] (organizzazione che contiene al suo interno una [[anarco-comunismo|corrente comunista]] e una [[anarco-individualismo |individualista]]) e di fronte a un PCI di stampo staliniano, molti anarchici appartenenti a gruppi di tendenza comunista provano ad organizzarsi autonomamente per impedire quella "politica nullista" che secondo loro infetta l'[[anarchismo]] italiano.  
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[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb| left|[[Pier Carlo Masini]] (foto Archivio famiglia Masini,
[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb| left|[[Pier Carlo Masini]] (foto Archivio famiglia Masini,
Cerbaia Val di Pesa)]]
Cerbaia Val di Pesa)]]
Polemizzando con chi vorrebbe ridurre l'[[anarchismo]] a semplice movimento d'opinione e a mera protesta individuale, i giovani rivendicano una lotta maggiormente impegnata nello scontro di classe (la polemica si sviluppa soprattutto contro le linee espresse dalla [[stampa anarchica|rivista]] «[[Volontà ]]» di [[Pio Turroni]] e dal periodico «[[L'Adunata dei Refrattari]]»).
Polemizzando con chi vorrebbe ridurre l'[[anarchismo]] a semplice movimento d'opinione e a mera protesta individuale, i giovani rivendicano una lotta maggiormente impegnata nello scontro di classe (la polemica si sviluppa soprattutto contro le linee espresse dalla [[stampa anarchica|rivista]] «[[Volontà ]]» di [[Pio Turroni]] e dal periodico «[[L'Adunata dei Refrattari]]»).
Nel mese di settembre [[1949]] il Comitato inizia la pubblicazione di una rivista con il titolo de «[[L'Impulso]]» (inizialmente pubblicata solo nel Lazio e in Toscana). Cervetto, una delle voci più importanti de «L'Impulso», ritiene che una delle pecche degli anarchici sia il «basso livello ideologico», ritenendo per questo necessario «sviluppare un lavoro coordinato e responsabile verso il proletariato... e da qui la necessità  di iniziare alla base un paziente lavoro di restaurazione teorica allo scopo di rianimare i compagni disorientati o ideologicamente deboli».
Nel mese di settembre [[1949]] il Comitato inizia la pubblicazione di una rivista con il titolo de «[[L'Impulso]]» (inizialmente pubblicata solo nel Lazio e in Toscana). Cervetto, una delle voci più importanti de «L'Impulso», ritiene che una delle pecche degli anarchici sia il «basso livello ideologico», ritenendo per questo necessario «sviluppare un lavoro coordinato e responsabile verso il proletariato... e da qui la necessità  di iniziare alla base un paziente lavoro di restaurazione teorica allo scopo di rianimare i compagni disorientati o ideologicamente deboli».


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