Giuseppe Pinelli: differenze tra le versioni

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[[File:manifpin.gif|thumb|400px|Manifesto dell'[[USI]]-[[AIT]] in occasione del quarantennale della [[strage di Piazza Fontana]] e dell'uccisione di Giuseppe Pinelli, [[anarchico]] e militante [[USI]].]]
[[File:manifpin.gif|thumb|400px|Manifesto dell'[[USI]]-[[AIT]] in occasione del quarantennale della [[strage di Piazza Fontana]] e dell'uccisione di Giuseppe Pinelli, [[anarchico]] e militante [[USI]].]]
L'ultimo compagno ad aver visto Pinelli in vita, nonché unico testimone, è [[Pasquale Valitutti]], anch'egli presente in questura in attesa di essere interrogato. [[Pasquale Valitutti|Valitutti]] in sede processuale dichiara che il commissario Calabresi era presente nella stanza da dove cadde Pinelli:
L'ultimo compagno ad aver visto Pinelli in vita, nonché unico testimone, è [[Pasquale Valitutti]], anch'egli presente in questura in attesa di essere interrogato. [[Pasquale Valitutti|Valitutti]] in sede processuale dichiara che il commissario Calabresi era presente nella stanza da dove cadde Pinelli:
:«Hanno riempito la questura di Milano di tantissimi [[anarchici]] e di tanto in tanto li interrogavano, li mandavano a casa, qualcuno lo mandavano a casa senza interrogarlo; arriva la sera del 15 dicembre e siamo rimasti solo io e Pino Pinelli, gli altri erano tutti andati a casa. Vediamo insieme come era il posto: l'ufficio politico della questura di Milano era un appartamento: c'era una porta di ingresso, c'era un lungo corridoio, su questo corridoio da un solo lato c'erano varie stanze. Io ero in una stanza che era più vicina alla porta d'ingresso rispetto alla stanza vicina dove poi sarebbe stato stato interrogato Pino. È sera tardi, non c'è riscaldamento, non c'è assolutamente nessuno, c'è un silenzio agghiacciante. Sono seduto al tavolo con Pino, lui è tranquillissimo, serenissimo. Lui è un compagno più grande di me e mi incoraggiava [...] Verso le 10 e mezzo vengono e portano Pino per l'interrogatorio. Erano il commissario Calabresi, altri due. Io resto solo, assolutamente solo nella stanza. Davanti a me non c'è una finestra o una porta. Ho una parete completamente aperta, con una grande apertura, con quattro finestre, molto più basse delle finestre, su un corridoio, completamente vuoto davanti a me. Da questo corridoio passano, portando Pino, Calabresi e gli altri, e vanno nella stanza vicino. Chi dice che Calabresi non era in quella stanza sta mentendo, nel più spudorato dei modi. Calabresi è entrato in quella stanza, è entrato insieme agli altri, nessuno più uscito. Io ve l'assicuro, era notte fonda, c'era un silenzio incredibile, qualunque passo, qualunque rumore rimbombava, era impossibile sbagliarsi, lui era in quella stanza. [...] Qualcosa è successo in quella stanza. Dopo circa 20 minuti ho sentito un rumore. Io non voglio fare retorica, era un rumore sordo, muto, cupo, io non sapevo cosa fosse, non sapevo proprio, neanche lontanamente avevo immaginato che cos'era quel rumore, e subito immediatamente vengono due poliziotti, mi mettono con la faccia contro la parete e mi dicono "si è buttato" allora realizzo che quel rumore era il corpo di Pino che cadeva, che moriva, un rumore sordo, cupo, bruttissimo... e nessuno è uscito da quella stanza fino a quel momento, nessuno». <ref>[http://www.ecn.org/ponte/documenti/valitutti.php Testimonianza di Valitutti], [http://www.youtube.com/watch?v=XBoMMScJsMY Testimonianza audio di Valitutti]</ref>
:«Hanno riempito la questura di Milano di tantissimi [[anarchici]] e di tanto in tanto li interrogavano, li mandavano a casa, qualcuno lo mandavano a casa senza interrogarlo; arriva la sera del 15 dicembre e siamo rimasti solo io e Pino Pinelli, gli altri erano tutti andati a casa. Vediamo insieme come era il posto: l'ufficio politico della questura di Milano era un appartamento: c'era una porta di ingresso, c'era un lungo corridoio, su questo corridoio da un solo lato c'erano varie stanze. Io ero in una stanza che era più vicina alla porta d'ingresso rispetto alla stanza vicina dove poi sarebbe stato stato interrogato Pino. È sera tardi, non c'è riscaldamento, non c'è assolutamente nessuno, c'è un silenzio agghiacciante. Sono seduto al tavolo con Pino, lui è tranquillissimo, serenissimo. Lui è un compagno più grande di me e mi incoraggiava [...] Verso le 10 e mezzo vengono e portano Pino per l'interrogatorio. Erano il commissario Calabresi, altri due. Io resto solo, assolutamente solo nella stanza. Davanti a me non c'è una finestra o una porta. Ho una parete completamente aperta, con una grande apertura, con quattro finestre, molto più basse delle finestre, su un corridoio, completamente vuoto davanti a me. Da questo corridoio passano, portando Pino, Calabresi e gli altri, e vanno nella stanza vicino. Chi dice che Calabresi non era in quella stanza sta mentendo, nel più spudorato dei modi. Calabresi è entrato in quella stanza, è entrato insieme agli altri, nessuno più uscito. Io ve l'assicuro, era notte fonda, c'era un silenzio incredibile, qualunque passo, qualunque rumore rimbombava, era impossibile sbagliarsi, lui era in quella stanza. [...] Qualcosa è successo in quella stanza. Dopo circa 20 minuti ho sentito un rumore. Io non voglio fare retorica, era un rumore sordo, muto, cupo, io non sapevo cosa fosse, non sapevo proprio, neanche lontanamente avevo immaginato che cos'era quel rumore, e subito immediatamente vengono due poliziotti, mi mettono con la faccia contro la parete e mi dicono "si è buttato" allora realizzo che quel rumore era il corpo di Pino che cadeva, che moriva, un rumore sordo, cupo, bruttissimo... e nessuno è uscito da quella stanza fino a quel momento, nessuno». <ref>[http://www.ecn.org/ponte/documenti/valitutti.php Testimonianza di Valitutti]</ref> <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=XBoMMScJsMY Testimonianza audio di Valitutti]</ref>


=== Le menzogne delle autorità e l'accusa degli anarchici ===
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