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[[File:Monanni.jpg|thumb|300px|Giuseppe Monanni]]'''Giuseppe Monnanni''' (Arezzo, [[27 febbraio]] [[1887]]- Milano, [[4 dicembre]] [[1952]]), è stato tipografo, autodidatta, pubblicista, bibliofilo ed editore anarchico italiano. È conosciuto anche come '''''Giuseppe Monanni''''' (con tre enne), perché così solitamente firmava i suoi articoli.
[[File:Monanni.jpg|thumb|300px|Giuseppe Monnanni]]'''Giuseppe Monnanni''' (Arezzo, [[27 febbraio]] [[1887]]- Milano, [[4 dicembre]] [[1952]]), è stato tipografo, autodidatta, pubblicista, bibliofilo ed editore anarchico italiano. È conosciuto anche come '''Giuseppe Monanni''' (con tre enne), perché così solitamente firmava i suoi articoli.


== Biografia ==
== Biografia ==
 
'''Giuseppe (Monanni) Monnanni''' nasce ad Arezzo il [[27 febbraio]] [[1887]] da Pietro e Luisa Ciampolini. Di carattere taciturno ed introverso, sin da ragazzo si fa notare per la sua militanza [[antimilitarismo|antimilitarista]] e anarchica.
'''Giuseppe (Monanni) Monnanni''' nasce ad Arezzo il [[27 febbraio]] [[1887]] da Pietro e Luisa Ciampolini. Di carattere taciturno ed introverso, sin da ragazzo si fa notare per la sua militanza [[antimilitarismo|antimilitarista]] e anarchica.  
=== L'individualismo ===
=== L'individualismo ===
Giuseppe Monnanni, militante del CPVP e del gruppo giovanile anarchico di Arezzo, è un [[anarco-individualismo|anarchico-individualista]] critico degli anarchici amorali come [[Libero Tancredi]] (pseudonimo di Massimo Rocca). Trasferitosi a Firenze nel [[1907]], frequenta gli ambienti anarchici cittadini, dove incontra [[Leda Rafanelli]], all'epoca coniugata con il tipografo [[Luigi Polli]], di cui si innamora e a cui resterà legato per buona parte della sua vita.
Giuseppe Monnanni, militante del CPVP e del gruppo giovanile anarchico di Arezzo, è un [[anarco-individualismo|anarchico-individualista]] critico degli anarchici amorali come [[Libero Tancredi]] (pseudonimo di Massimo Rocca). Trasferitosi a Firenze nel [[1907]], frequenta gli ambienti anarchici cittadini, dove incontra [[Leda Rafanelli]], all'epoca coniugata con il tipografo [[Luigi Polli]], di cui si innamora e a cui resterà legato per buona parte della sua vita.


Collabora alla rivista d'arte e d'anarchia «[[Vir]]», a cui danno il loro contributo personalità del calibro di [[Giovanni Papini]], [[Sem Benedetti]], [[Leda Rafanelli]], [[Camillo Signorini]], [[Oberdan Gigli]], [[Giovanni Baldazzi]]ecc. Firmandosi ''Monanni'' (con tre enne), ma anche ''Vir'' e ''Hostem'', pubblica moltissimi articoli in cui esplicita il proprio pensiero [[anarco-individualismo|anarchico ed individualista]]:
Collabora alla rivista d'arte e d'anarchia «[[Vir]]», a cui danno il loro contributo personalità del calibro di [[Giovanni Papini]], [[Sem Benedetti]], [[Leda Rafanelli]], [[Camillo Signorini]], [[Oberdan Gigli]], [[Giovanni Baldazzi]] ecc. Firmandosi ''Monanni'' (con tre enne), ma anche ''Vir'' e ''Hostem'', pubblica moltissimi articoli in cui esplicita il proprio pensiero [[anarco-individualismo|anarchico ed individualista]]:


:«Siamo contro la società così come è costituita e contro tutte le costruzioni societariste [...], l'anarchia e il socialismo vogliono in fondo instaurare, generalizzandolo per decreto o per educazione, il principio stesso di giustizia che informa la società attuale e che comprende o dovrebbe comprendere, con l'eguaglianza, la fratellanza o la libertà».
:«Siamo contro la società così come è costituita e contro tutte le costruzioni societariste [...], l'anarchia e il socialismo vogliono in fondo instaurare, generalizzandolo per decreto o per educazione, il principio stesso di giustizia che informa la società attuale e che comprende o dovrebbe comprendere, con l'eguaglianza, la fratellanza o la libertà».
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=== La Prima guerra mondiale e l'esilio in Svizzera ===
=== La Prima guerra mondiale e l'esilio in Svizzera ===
Scoppiata la Prima guerra mondiale, non rispondere alla chiamata alle armi e ripara a Ginevra, dove troverà appoggio e sostegno nell'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. Collabora a «L'Avvenire anarchico», all'«Avanti!» e a «[[Il Risveglio Anarchico]]», tutti [[stampa anarchica|giornali]] in cui esplicita le proprie concezioni [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[autorità |antiautoritarie]]. Per gli [[Manifesto dei Sedici|anarchici che si sono espressi a favore dell'intervento nella Prima guerra mondiale]] scrive ''Quei pochi anarchici che han deviato'':
Scoppiata la Prima guerra mondiale, non rispondere alla chiamata alle armi e ripara a Ginevra, dove troverà appoggio e sostegno nell'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. Collabora a «L'Avvenire anarchico», all'«Avanti!» e a «[[Il Risveglio Anarchico]]», tutti [[stampa anarchica|giornali]] in cui esplicita le proprie concezioni [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[autorità |antiautoritarie]]. Per gli [[Manifesto dei Sedici|anarchici che si sono espressi a favore dell'intervento nella Prima guerra mondiale]] scrive ''Quei pochi anarchici che han deviato'':
[[File:Ris3.jpg|thumb|left|400px|Testata de «[[Il Risveglio Anarchico]]», giornale bilingue (francese e italiano) di [[Luigi Bertoni]] a cui Monnanni collabora durante l'esilio in [[Svizzera]].]]
[[File:Ris3.jpg|thumb|left|400px|Testata de «[[Il Risveglio Anarchico]]», giornale bilingue (francese e italiano) di [[Luigi Bertoni]] a cui Monnanni collabora durante l'esilio in [[Svizzera]].]]
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Ai problemi economici, dovuti alle difficoltà per rimettere in piedi l'attività della «Casa Editrice Sociale», si aggiungono anche quelli affettivi: nel [[1944]] muore tragicamente il suo amato figlio Marsilio.
Ai problemi economici, dovuti alle difficoltà per rimettere in piedi l'attività della «Casa Editrice Sociale», si aggiungono anche quelli affettivi: nel [[1944]] muore tragicamente il suo amato figlio Marsilio.


=== Il secondo dopo guerra ===
=== Il secondo dopoguerra ===
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale il suo problema principale è quello di trovare un'occupazione che gli permetta di vivere dignitosamente. La sua esperienza di vecchio editore gli ritorna particolarmente utile e nel [[1946]] ricopre l'incarico prestigioso di direttore editoriale alla Rizzoli, per cui promuove la pubblicazione delle lettere di Mussolini alla Rafanelli. Sempre nel [[1946]] partecipa al dibattito sul referendum "monarchia-repubblica" sostenendo la posizione astensionista. Il [[26 febbraio]] [[1947]] «Il Libertario» di Milano pubblica un suo polemico articolo per la morte di [[Luigi Bertoni]]: ''L'ultimo settatore dell'Anarchismo''.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale il suo problema principale è quello di trovare un'occupazione che gli permetta di vivere dignitosamente. La sua esperienza di vecchio editore gli ritorna particolarmente utile e nel [[1946]] ricopre l'incarico prestigioso di direttore editoriale alla Rizzoli, per cui promuove la pubblicazione delle lettere di Mussolini alla Rafanelli. Sempre nel [[1946]] partecipa al dibattito sul referendum "monarchia-repubblica" sostenendo la posizione astensionista. Il [[26 febbraio]] [[1947]] «Il Libertario» di Milano pubblica un suo polemico articolo per la morte di [[Luigi Bertoni]]: ''L'ultimo settatore dell'Anarchismo''.


Giuseppe Monnanni muore a Milano il [[4 dicembre]] [[1952]] a causa di un improvviso attacco di cuore.
Giuseppe Monnanni muore a Milano il [[4 dicembre]] [[1952]] a causa di un improvviso attacco di cuore.
== Bibliografia==
== Bibliografia==
*Maurizio Antonioli; Giampietro Berti, Santi Fedele, Pasquale Luso, ''Dizionario biografico degli anarchici italiani''  
*G. Sacchetti, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14249 ''Giuseppe Monnanni (Monanni)''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, Pisa, BFS, 2004, pp. 207-209
*G. Sacchetti, ''Un editore anarchico e Mussolini. Giuseppe Monnanni (Arezzo 1887 – Milano 1952)''
*G. Sacchetti, ''Un editore anarchico e Mussolini. Giuseppe Monnanni (Arezzo 1887 – Milano 1952)''
*G. Sacchetti, ''Giuseppe Monnanni'', in E. Godoli (a cura di), ''Dizionario del Futurismo italiano'', Firenze, Vallecchi, 2002;  
*G. Sacchetti, ''Giuseppe Monnanni (Monanni)'', in E. Godoli (a cura di), ''Dizionario del Futurismo italiano'', Firenze, Vallecchi, 2002;  
*G. Sacchetti, ''Un editore anarchico e Mussolini'', “Annali Aretini”, Arezzo, X/2002, pp. 317-327;  
*G. Sacchetti, ''Un editore anarchico e Mussolini'', “Annali Aretini”, Arezzo, X/2002, pp. 317-327;  
*F. schirone, ''La Casa Editrice Sociale'', «Rivista Storica dell'Anarchismo», n. 2 (1994);
*F. schirone, ''La Casa Editrice Sociale'', «Rivista Storica dell'Anarchismo», n. 2 (1994);
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