Giuseppe Mariani: differenze tra le versioni

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'''Giuseppe Mariani''' nasce a Castellucchio (prov. di Mantova) il [[30 marzo]] [[1898]]. Introdotto negli ambienti libertari del paese dagli stessi fratelli, nel [[1913]] segue la famiglia a Mantova, dove trova lavoro come sarto. Dopo un periodo di disoccupazione, lavora come ferroviere.  
'''Giuseppe Mariani''' nasce a Castellucchio (prov. di Mantova) il [[30 marzo]] [[1898]]. Introdotto negli ambienti libertari del paese dagli stessi fratelli, nel [[1913]] segue la famiglia a Mantova, dove trova lavoro come sarto. Dopo un periodo di disoccupazione, lavora come ferroviere.  


Allo scoppio della prima guerra mondiale, viene chiamato alle armi nella primavera del [[1917]] ma dopo essersi ammalato di malaria ed aver trascorso due mesi di convalescenza decide di disertare. Processato, viene assolto per "infermità mentale" dopo aver simulato uno stato di follia. Si ritrova però disoccupato ed in stato d'indigenza, frequentando comunque i circoli anarchici mantovani e dei ferrovieri.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, viene chiamato alle armi nella primavera del [[1917]] ma dopo essersi ammalato di malaria ed aver trascorso due mesi di convalescenza decide di disertare. Processato, viene assolto per "infermità mentale" dopo aver simulato uno stato di follia. Si ritrova però disoccupato ed in stato d'indigenza, frequentando comunque i circoli anarchici mantovani e dei ferrovieri.
[[File:Strage del Diana.JPG|thumb|left|270 px|Prima pagina de «La Stampa» che riporta la notizia della [[Teatro Diana|strage del Diana]]]]
[[File:Strage del Diana.JPG|thumb|left|270 px|Prima pagina de «La Stampa» che riporta la notizia della [[Teatro Diana|strage del Diana]]]]
Nei primi mesi del [[1919]] si reca a Milano, città in cui trova lavora come meccanico e dove frequenta gli ambienti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] del capoluogo lombardo. In questo periodo viene arrestato con l'accusa di aver partecipato ad una serie di attentati firmati dal gruppo di [[Bruno Filippi]]. Partecipa alle prime manifestazioni [[antifascismo|antifasciste]] e a quelle del [[biennio rosso]], costituendo con [[Giuseppe Boldrini]] ed [[Ettore Aguggini]] un gruppo [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] che organizza e mette in atto due attentati al ristorante Cova di Milano ([[26 giugno]] ed [[8 agosto]]). Pochi giorni dopo, sempre con i suoi due fidati compagni ed amici, oltrepassa la frontiera ed entra clandestinamente in [[Svizzera]] per sfuggire ad un possibile arresto. Dopo un periodo trascorso a Zurigo, i tre ritornano a Milano nel settembre [[1920]] con l'intento di dare il proprio contributo alle rivolte del [[biennio rosso]]. Il [[14 ottobre]], Mariani e compagni mettono a segno un'[[azione diretta]] contro l'albergo Cavour che doveva ospitare la delegazione inglese partecipante al congresso della Società delle Nazioni.
Nei primi mesi del [[1919]] si reca a Milano, città in cui trova lavora come meccanico e dove frequenta gli ambienti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] del capoluogo lombardo. In questo periodo viene arrestato con l'accusa di aver partecipato ad una serie di attentati firmati dal gruppo di [[Bruno Filippi]]. Partecipa alle prime manifestazioni [[antifascismo|antifasciste]] e a quelle del [[biennio rosso]], costituendo con [[Giuseppe Boldrini]] ed [[Ettore Aguggini]] un gruppo [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] che organizza e mette in atto due attentati al ristorante Cova di Milano ([[26 giugno]] ed [[8 agosto]]). Pochi giorni dopo, sempre con i suoi due fidati compagni ed amici, oltrepassa la frontiera ed entra clandestinamente in [[Svizzera]] per sfuggire ad un possibile arresto. Dopo un periodo trascorso a Zurigo, i tre ritornano a Milano nel settembre [[1920]] con l'intento di dare il proprio contributo alle rivolte del [[biennio rosso]]. Il [[14 ottobre]], Mariani e compagni mettono a segno un'[[azione diretta]] contro l'albergo Cavour che doveva ospitare la delegazione inglese partecipante al congresso della Società delle Nazioni.
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