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Nel marzo del [[1921]], visto che dall'ottobre precedente molti anarchici - tra cui [[Malatesta]], [[Armando Borghi|Borghi]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] - si trovavano detenuti a San Vittore (Milano) senza alcuna specifica accusa, il gruppo milanese di Boldrini decide di mettere a segno una terna di attentati (alla centrale elettrica di via Gladio, alla sede del giornale socialista «l'Avanti» e all'albergo Diana, in via Mascagni, nei pressi dell'[[Teatro Diana|omonimo Teatro]].) per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'assurda detenzione degli anarchici e costringere i magistrati quantomeno a fissare la data del processo. | Nel marzo del [[1921]], visto che dall'ottobre precedente molti anarchici - tra cui [[Malatesta]], [[Armando Borghi|Borghi]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] - si trovavano detenuti a San Vittore (Milano) senza alcuna specifica accusa, il gruppo milanese di Boldrini decide di mettere a segno una terna di attentati (alla centrale elettrica di via Gladio, alla sede del giornale [[socialista]] «l'Avanti» e all'albergo Diana, in via Mascagni, nei pressi dell'[[Teatro Diana|omonimo Teatro]].) per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'assurda detenzione degli anarchici e costringere i magistrati quantomeno a fissare la data del processo. | ||
Gli attentati sono programmati per il [[23 marzo]] ([[Malatesta]], [[Armando Borghi|Borghi]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] avevano iniziato da cinque giorni lo sciopero della fame), ma le cose non vanno come pronosticate e l'[[Teatro Diana|azione contro il Diana si trasforma in una strage]]: 21 morti e 80 feriti. L'obiettivo non era il teatro ma l'albergo, dove si pensava risiedesse il questore Giovanni Gasti. Casualità e approssimazione trasformarono un gesto di [[solidarietà]] verso altri compagni in una drammatica strage che susciterà orrore anche nel [[movimento anarchico]]. | Gli attentati sono programmati per il [[23 marzo]] ([[Malatesta]], [[Armando Borghi|Borghi]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] avevano iniziato da cinque giorni lo sciopero della fame), ma le cose non vanno come pronosticate e l'[[Teatro Diana|azione contro il Diana si trasforma in una strage]]: 21 morti e 80 feriti. L'obiettivo non era il teatro ma l'albergo, dove si pensava risiedesse il questore Giovanni Gasti. Casualità e approssimazione trasformarono un gesto di [[solidarietà]] verso altri compagni in una drammatica strage che susciterà orrore anche nel [[movimento anarchico]]. |