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[[File: | [[File:Berneri gio.jpg|miniatura|400px|Giovanna Caleffi]] | ||
'''Giovanna Caleffi''' (Gualtieri, [[4 maggio]] [[1897]] - Genova, [[14 marzo]] [[1962]] ), conosciuta come Giovanna, è stata un'anarchica italiana, moglie di [[Camillo Berneri]] e madre di [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]] e [[Giliana Berneri]]. | |||
{{citazione|Siamo radicalmente rivoluzionari, anche quando ci poniamo come educatori.|Giovanna Caleffi, ''Società senza Stato'', 1946}} <ref name="ephe">[http://www.ephemanar.net/mai04.html#caleffi L'Ephéméride Anarchiste]</ref> | |||
== Biografia <ref name="giovanna">Fonte: F. Chessa, G. Sacchetti, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13369 ''Giovannina Caleffi''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 294-296</ref> == | |||
[[File:Giovanna caleffi.jpg|thumb|250px|left|Giovanna Caleffi con le figlie [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]] (alla sua destra) e [[Giliana Berneri]]]] | |||
'''Giovannina Caleffi''' nasce a Gualtieri (Reggio Emilia) il [[4 maggio]] [[1897]] presso una modesta famiglia di agricoltori, in cui i genitori, Giuseppe e Caterina Simonazzi, oltre a Giovannina hanno altri quattro figli. | '''Giovannina Caleffi''' nasce a Gualtieri (Reggio Emilia) il [[4 maggio]] [[1897]] presso una modesta famiglia di agricoltori, in cui i genitori, Giuseppe e Caterina Simonazzi, oltre a Giovannina hanno altri quattro figli. | ||
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Evidentemente negli Stati Uniti padre e figlio riescono a trovare lavoro, permettendo alla famiglia di vivere senza grossi problemi. | Evidentemente negli Stati Uniti padre e figlio riescono a trovare lavoro, permettendo alla famiglia di vivere senza grossi problemi. | ||
Giovannina, che tutti chiamano Giovanna, frequenta la scuola primaria in paese, poi dal [[1914]] si trasferisce a Reggio Emilia per completare gli studi. Qui inizia a frequentare il circolo socialista ed assiste ad alcune conferenze di [[Camillo Prampolini]] che la fanno sentire vicina alle idee [[socialismo|socialiste]]. Allieva di [[Adalgisa Fochi]], scrittrice e attiva conferenziere nel circolo femminile socialista, a 15 anni Giovanna si allontana dalla fede cattolica, non senza che ciò comporti delle liti in famiglia. | Giovannina, che tutti chiamano Giovanna, frequenta la scuola primaria in paese, poi dal [[1914]] si trasferisce a Reggio Emilia per completare gli studi. Qui inizia a frequentare il circolo [[socialista]] ed assiste ad alcune conferenze di [[Camillo Prampolini]] che la fanno sentire vicina alle idee [[socialismo|socialiste]]. Allieva di [[Adalgisa Fochi]], scrittrice e attiva conferenziere nel circolo femminile socialista, a 15 anni Giovanna si allontana dalla fede cattolica, non senza che ciò comporti delle liti in famiglia. | ||
Conseguita la licenza per l'insegnamento nel [[1915]], inizia immediatamente a lavorare prima alla scuola elementare di Santa Vittoria di Gualtieri (RE) e l'anno dopo, già di ruolo, presso le scuole elementari di Montecchio Emilia (RE). È questo l'anno in cui incontra [[Camillo Berneri]], figlio di [[Adalgisa Fochi]], all'epoca studente liceale e militante nella [[Federazione Giovanile Socialista]], che ben preso abbandonerà per abbracciare l'[[anarchismo]]. Per seguire la [[Adalgisa Fochi| madre]], [[Camillo Berneri]] si sposta ad Arezzo, dove sarà poi raggiunto da Giovanna l'anno seguente. Innamoratisi, i due si sposano il [[4 novembre]] [[1917]] a Gualtieri con il consenso dei genitori visto che entrambi sono ancora minorenni. | Conseguita la licenza per l'insegnamento nel [[1915]], inizia immediatamente a lavorare prima alla scuola elementare di Santa Vittoria di Gualtieri (RE) e l'anno dopo, già di ruolo, presso le scuole elementari di Montecchio Emilia (RE). È questo l'anno in cui incontra [[Camillo Berneri]], figlio di [[Adalgisa Fochi]], all'epoca studente liceale e militante nella [[Federazione Giovanile Socialista]], che ben preso abbandonerà per abbracciare l'[[anarchismo]]. Per seguire la [[Adalgisa Fochi| madre]], [[Camillo Berneri]] si sposta ad Arezzo, dove sarà poi raggiunto da Giovanna l'anno seguente. Innamoratisi, i due si sposano il [[4 novembre]] [[1917]] a Gualtieri con il consenso dei genitori visto che entrambi sono ancora minorenni. | ||
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===L'anarchismo “non militante”=== | ===L'anarchismo “non militante”=== | ||
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], marito di Giovanna]] | [[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|200px|[[Camillo Berneri]], marito di Giovanna]] | ||
A Firenze, la casa Berneri-Caleffi diviene un punto di riferimento di anarchici e [[:Categoria:Antifascisti|antifascisti]]: [[Gaetano Salvemini]], i promotori del Circolo di cultura fiorentino (es. Piero Calamandrei), [[Carlo Rosselli|Carlo]] e [[Nello Rosselli]], [[Ernesto Rossi]], [[Piero Jahier]] | A Firenze, la casa Berneri-Caleffi diviene un punto di riferimento di anarchici e [[:Categoria:Antifascisti|antifascisti]]: [[Gaetano Salvemini]], i promotori del Circolo di cultura fiorentino (es. Piero Calamandrei), [[Carlo Rosselli|Carlo]] e [[Nello Rosselli]], [[Ernesto Rossi]], [[Piero Jahier]] ecc. | ||
La vita in comune con [[Camillo Berneri|Camillo]] la porta anche ad approssimarsi all'[[anarchia]], anche se inizialmente non può essere considerata un'attiva militante. Si occupa principalmente delle figlie, di lei [[Camillo Berneri|Camillo]] diceva al suo amico [[Gaetano Salvemini]]: «Non è anarchica nel senso di essere una militante, però accetta le mie idee e le condivide in gran parte». | La vita in comune con [[Camillo Berneri|Camillo]] la porta anche ad approssimarsi all'[[anarchia]], anche se inizialmente non può essere considerata un'attiva militante. Si occupa principalmente delle figlie, di lei [[Camillo Berneri|Camillo]] diceva al suo amico [[Gaetano Salvemini]]: «Non è anarchica nel senso di essere una militante, però accetta le mie idee e le condivide in gran parte». | ||
Con l'avvento del [[fascismo|regime fascista]] in [[Italia]], cominciano i guai anche per la famiglia Berneri-Caleffi: [[Camillo Berneri|Camillo]] subisce due aggressioni, poi rifiutatosi di giurare fedeltà al regime - procedura obbligatoria per tutti i professori (Camillo aveva iniziato ad insegnare [[filosofia]] a Camerino) - | Con l'avvento del [[fascismo|regime fascista]] in [[Italia]], cominciano i guai anche per la famiglia Berneri-Caleffi: [[Camillo Berneri|Camillo]] subisce due aggressioni, poi rifiutatosi di giurare fedeltà al regime - procedura obbligatoria per tutti i professori (Camillo aveva iniziato ad insegnare [[filosofia]] a Camerino) - è costretto ad espatriare nell'aprile del [[1926]]. Inizialmente Giovanna trascorre alcuni mesi presso la casa della [[Adalgisa Fochi|suocera]], poi il [[1 agosto|1° agosto]] del [[1926]] riesce a ricongiungere tutta la famiglia a Saint-Maur-des-Fossés (periferia di Parigi). Tra una difficoltà e l'altra, nel [[1929]], per colpa del presunto amico Ermanno Menapace, in realtà spia dell'[[OVRA]], [[Camillo Berneri]] subisce una serie di arresti ed espulsioni che lo costringono ad una nuova fuga verso svariati paesi europei. Giovanna sostiene il marito scrivendo lettere ai compagni [[Personalità anarchiche|anarchici]] e all'avvocato Paul De Bock di Bruxelles. Lei stessa, in quanto moglie di [[Camillo Berneri|Berneri]], è attentamente sorvegliata dalla polizia, inoltre è lei che mantiene in tutto e per tutto la famiglia: nel [[1933]], con l'aiuto della sorella e su consiglio di [[Louis Lecoin]], apre una drogheria (rue de Terre-Neuve n° 20), il cui retro diverrà nel tempo un rifugio sicuro per i fuoriusciti anarchici. | ||
Sempre controllata dalle [[autorità]], il [[2 dicembre]] [[1934]] il Ministero dell'Interno francese, in seguito ad accertamenti su [[Maria Bibbi]], sorella dell'anarchico [[Gino Bibbi]] ed amica della Caleffi, con cui divide anche la gestione del negozio, chiede informazioni alla Prefettura di Milano. | Sempre controllata dalle [[autorità]], il [[2 dicembre]] [[1934]] il Ministero dell'Interno francese, in seguito ad accertamenti su [[Maria Bibbi]], sorella dell'anarchico [[Gino Bibbi]] ed amica della Caleffi, con cui divide anche la gestione del negozio, chiede informazioni alla Prefettura di Milano. | ||
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Profondamente addolorata per la morte del marito, Giovanna prende ad attivarsi come propagandista anarchica e a diffondere le sue idee attraverso una fitta corrispondenza con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] d'America che chiedono contributi per le varie iniziative. Pubblica nel [[1939]] un appello non firmato su «[[L'Adunata dei Refrattari]]» in favore degli [[Personalità anarchiche|anarchici]] espulsi dalla [[Francia]] ed internati nei campi di concentramento, che sarà tradotto e diffuso sulla stampa internazionale da [[Emma Goldman]]. Mantiene inoltre sempre vivo il ricordo del marito in vari modi: promuove a Parigi il «Comitato "C. Berneri"» e nel [[1938]] pubblica ''Pensieri e Battaglie'', con prefazione della stessa [[Emma Goldman|Goldman]], una raccolta di scritti vari del marito; scrive articoli su [[stampa anarchica|giornali, riviste]], e ne difende pubblicamente la memoria. | Profondamente addolorata per la morte del marito, Giovanna prende ad attivarsi come propagandista anarchica e a diffondere le sue idee attraverso una fitta corrispondenza con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] d'America che chiedono contributi per le varie iniziative. Pubblica nel [[1939]] un appello non firmato su «[[L'Adunata dei Refrattari]]» in favore degli [[Personalità anarchiche|anarchici]] espulsi dalla [[Francia]] ed internati nei campi di concentramento, che sarà tradotto e diffuso sulla stampa internazionale da [[Emma Goldman]]. Mantiene inoltre sempre vivo il ricordo del marito in vari modi: promuove a Parigi il «Comitato "C. Berneri"» e nel [[1938]] pubblica ''Pensieri e Battaglie'', con prefazione della stessa [[Emma Goldman|Goldman]], una raccolta di scritti vari del marito; scrive articoli su [[stampa anarchica|giornali, riviste]], e ne difende pubblicamente la memoria. | ||
Dopo lo scoppio della | Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l'occupazione [[Nazionalsocialismo|nazista]], Giovanna Caleffi viene arrestata e incarcerata una prima volta, su ordine del [[fascismo|regime fascista]], il [[28 ottobre]] [[1940]] (3 mesi di detenzione a La Santé), poi nel febbraio [[1941]] viene deportata in [[Germania]] e trattenuta ben cinque mesi prima di essere condotta in [[Austria]] per essere consegnata alle [[autorità]] italiane. Incarcerata a Reggio Emilia, è condannata il [[25 agosto]] ad un anno di confino a Lacedonia (Avellino) con l'accusa di «aver svolto all'estero attività sovversiva dimostrandosi elemento pericoloso per gli ordinamenti politici dello [[Stato]]». Una volta scontata la pena ritorna a Gualtieri, dove però le viene negato il passaporto per la [[Francia]] in quanto è riconosciuta come un'[[Personalità anarchiche#Donne| anarchica]] militante; si dà quindi alla latitanza nell'[[Italia]] meridionale. | ||
Nel [[1943]] incontra [[Cesare Zaccaria]], anarchico e vecchio amico di famiglia, con cui va a convivere a partire dal febbraio [[1943]]. Comprensibilmente condizionata dalla morte del marito per mano comunista, invia ai compagni anarchici della [[Federazione Comunista Libertaria]] di Livorno una lettera (Napoli, [[12 aprile]] [[1945]]) in cui li invita a non stringere rapporti con la locale sezione della CLN, ricordando loro proprio i tragici fatti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] che aveva visto molti [[Personalità anarchiche|anarchici]] cadere per mano stalinista. | Nel [[1943]] incontra [[Cesare Zaccaria]], anarchico e vecchio amico di famiglia, con cui va a convivere a partire dal febbraio [[1943]]. Comprensibilmente condizionata dalla morte del marito per mano comunista, invia ai compagni anarchici della [[Federazione Comunista Libertaria]] di Livorno una lettera (Napoli, [[12 aprile]] [[1945]]) in cui li invita a non stringere rapporti con la locale sezione della CLN, ricordando loro proprio i tragici fatti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] che aveva visto molti [[Personalità anarchiche|anarchici]] cadere per mano stalinista. | ||
=== Il | === Il dopoguerra === | ||
[[File:Zaccaria caleffi.jpg|miniatura|left|Giovanna Caleffi e Cesare Zaccaria]] | |||
Liberata l'[[Italia]] dal [[fascismo]], si attiva per la ricostituzione del movimento anarchico: stringe rapporti con [[Armido Abbate]] e [[Pio Turroni]], editori dei [[stampa anarchica|giornali]] clandestini «La Rivoluzione libertaria» ([[1944]]) e «[[Volontà]]». Quest'ultimo sarà trasformato poi in rivista in seguito alle delibere | Liberata l'[[Italia]] dal [[fascismo]], si attiva per la ricostituzione del movimento anarchico: stringe rapporti con [[Armido Abbate]] e [[Pio Turroni]], editori dei [[stampa anarchica|giornali]] clandestini «La Rivoluzione libertaria» ([[1944]]) e «[[Volontà]]». Quest'ultimo sarà trasformato poi in rivista in seguito alle delibere del Congresso di Carrara ([[1945]]) e si avvarrà nel tempo di personalità del calibro di [[Ignazio Silone|Silone]], [[Albert Camus|Camus]], [[Gaetano Salvemini|Salvemini]] ecc. | ||
Giovanna contribuisce in maniera notevole alla [[Volontà |rivista]], dedicandovi gran parte del suo tempo e delle sue energie: | Giovanna contribuisce in maniera notevole alla [[Volontà |rivista]], dedicandovi gran parte del suo tempo e delle sue energie: | ||
: «Non si tratta di una rivista fatta da intellettuali, da gente colta, dalla penna facile per i quali lo scrivere è un piacere o una professione. «[[Volontà]]» è messa insieme, in generale, con il modesto contributo di lavoratori che sentono impellente il bisogno di esprimere la loro critica anarchica alla società ed agli avvenimenti attuali e di inserirvi le loro idee di rinnovamento sociale e di giustizia». | : «Non si tratta di una rivista fatta da intellettuali, da gente colta, dalla penna facile per i quali lo scrivere è un piacere o una professione. «[[Volontà]]» è messa insieme, in generale, con il modesto contributo di lavoratori che sentono impellente il bisogno di esprimere la loro critica anarchica alla società ed agli avvenimenti attuali e di inserirvi le loro idee di rinnovamento sociale e di giustizia». | ||
Nel settembre [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) partecipa con [[Cesare Zaccaria]] e la figlia [[Giliana Berneri|Giliana]], tutti delegati dell'[[Alleanza Gruppi Libertari Campani]], al congresso costitutivo della [[Federazione Anarchica Italiana]] <ref name="fai">[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio FAI]</ref>. Cura anche le edizioni RL e la Collana Porro, editando inoltre pubblicazioni di [[Malatesta]], [[ | Nel settembre [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) partecipa con [[Cesare Zaccaria]] e la figlia [[Giliana Berneri|Giliana]], tutti delegati dell'[[Alleanza Gruppi Libertari Campani]], al congresso costitutivo della [[Federazione Anarchica Italiana]] <ref name="fai">[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio FAI]</ref>. Cura anche le edizioni RL e la Collana Porro, editando inoltre pubblicazioni di [[Malatesta]], [[Voline]], [[Luigi Fabbri]], [[Carlo Doglio]] ecc. Scrive su varie [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] e non: «[[Umanità Nova]]», «[[L'Adunata dei Refrattari]]», «Controcorrente» di Boston; «Il Mondo», «Il Lavoro nuovo» di Genova ecc. Pubblica la ''brochure'' ''Società senza Stato'' ([[1946]]) e poi, insieme a [[Cesare Zaccaria]], si batte in favore del [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]] diffondendo l'opuscolo ''Il controllo delle nascite (1948)'', contenente una raccolta di articoli apparsi nel [[1947]] su «[[Volontà]]», immediatamente sequestrato dalle [[autorità]]. I due sono processati per propaganda contro la procreazione ma vengono assolti entrambi con formula piena nel maggio del [[1950]]. | ||
Si impegna anche in alcune iniziative ludico-ricreative per i figli di genitori [[Personalità anarchiche|anarchici]]: nel biennio [[1948]]-[[1949|49]] si attiva per consentire ai bambini di «compagni del Sud» di andare in vacanza presso «famiglie del Nord Italia». Dal [[1951]], in ricordo della figlia [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]] prematuramente scomparsa all'età di 31 anni, organizza a Paino di Sorrento una colonia estiva per i bambini | Si impegna anche in alcune iniziative ludico-ricreative per i figli di genitori [[Personalità anarchiche|anarchici]]: nel biennio [[1948]]-[[1949|49]] si attiva per consentire ai bambini di «compagni del Sud» di andare in vacanza presso «famiglie del Nord Italia». Dal [[1951]], in ricordo della figlia [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]] prematuramente scomparsa all'età di 31 anni, organizza a Paino di Sorrento una colonia estiva per i bambini/e figli di [[Personalità anarchiche|anarchici e anarchiche]] di tutte le nazionalità grazie alla casa privata messa a disposizione da [[Cesare Zaccaria]]. L'esperienza sarà interrotta momentaneamente nel [[1957]] a causa del deficit economico e soprattutto per via della fine del rapporto tra Giovanna e Cesare. | ||
=== Il periodo genovese === | === Il periodo genovese === | ||
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=== Opere di Giovanna Caleffi === | === Opere di Giovanna Caleffi === | ||
*''Società senza stato'', Napoli, 1946; | *''Società senza stato'', Napoli, 1946; | ||
*''Controllo delle nascite. Mezzi politici per avere figli solo quando si vogliono'', Milano, 1955. <ref name="zaccaria">Queste opere sono state scritte da Giovanna Caleffi, indicata come G. Berneri, insieme a [[Cesare Zaccaria]]</ref> | *''Controllo delle nascite. Mezzi politici per avere figli solo quando si vogliono'', Milano, 1955. <ref name="zaccaria">Queste opere sono state scritte da Giovanna Caleffi, indicata come G. Berneri, insieme a [[Cesare Zaccaria]].</ref> | ||
===Opere su Giovanna Caleffi=== | ===Opere su Giovanna Caleffi=== | ||
*F. Montanari, ''Giovanna Caleffi'', «L'Almanacco», Reggio Emilia, n. 31, 1998; | *F. Montanari, ''Giovanna Caleffi'', «L'Almanacco», Reggio Emilia, n. 31, 1998; | ||
* | *F. Chessa, ''Italia: le donne di casa Berneri, Giovanna Caleffi'', «BAP», n. 12, 1999; | ||
*G. Boccolari, | *G. Boccolari, F. Chessa, ''Storie di anarchici e anarchia'' – [http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=Archivio%20Berneri%20-%20Biblioteca&idSezione=680 L'Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa], catalogo della Mostra, Reggio Emilia, 11 mar. - 9 apr. 2000. | ||
===== Note bibliografiche ===== | ===== Note bibliografiche ===== |