Giovanna Caleffi: differenze tra le versioni

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È questa un'epoca in cui molte famiglie, viste le enormi difficoltà  economiche in cui si dibatte l'[[Italia]], scelgono di emigrare negli [[USA]] in cerca di nuove fortune. Così fanno anche il padre e il figlio maggiore, che si dirigono a Pittsburgh (USA) mentre il resto della famiglia rimane a Gualtieri.  
È questa un'epoca in cui molte famiglie, viste le enormi difficoltà  economiche in cui si dibatte l'[[Italia]], scelgono di emigrare negli [[USA]] in cerca di nuove fortune. Così fanno anche il padre e il figlio maggiore, che si dirigono a Pittsburgh (USA) mentre il resto della famiglia rimane a Gualtieri.  


=== Il socialismo e l’incontro con Camillo Berneri ===
=== Il socialismo e l'incontro con Camillo Berneri ===
Evidentemente negli Stati Uniti padre e figlio riescono a trovare lavoro, permettendo alla famiglia di vivere senza grossi problemi.
Evidentemente negli Stati Uniti padre e figlio riescono a trovare lavoro, permettendo alla famiglia di vivere senza grossi problemi.


Giovannina, che tutti chiamano Giovanna, frequenta la scuola primaria in paese, poi dal [[1914]] si trasferisce a Reggio Emilia per completare gli studi. Qui inizia a frequentare il circolo socialista ed assiste ad alcune conferenze di [[Camillo Prampolini]] che la fanno sentire vicina alle idee [[socialismo|socialiste]]. Allieva di [[Adalgisa Fochi]], scrittrice e attiva conferenziere nel circolo femminile socialista, a 15 anni Giovanna si allontana dalla fede cattolica, non senza che ciò comporti delle liti in famiglia.  
Giovannina, che tutti chiamano Giovanna, frequenta la scuola primaria in paese, poi dal [[1914]] si trasferisce a Reggio Emilia per completare gli studi. Qui inizia a frequentare il circolo socialista ed assiste ad alcune conferenze di [[Camillo Prampolini]] che la fanno sentire vicina alle idee [[socialismo|socialiste]]. Allieva di [[Adalgisa Fochi]], scrittrice e attiva conferenziere nel circolo femminile socialista, a 15 anni Giovanna si allontana dalla fede cattolica, non senza che ciò comporti delle liti in famiglia.  


Conseguita la licenza per l'insegnamento nel [[1915]], inizia immediatamente a lavorare prima alla scuola elementare di Santa Vittoria di Gualtieri (RE) e l’anno dopo, già  di ruolo, presso le scuole elementari di Montecchio Emilia (RE). È questo l'anno in cui incontra [[Camillo Berneri]], figlio di [[Adalgisa Fochi]], all'epoca studente liceale e militante nella [[Federazione Giovanile Socialista]], che ben preso abbandonerà  per abbracciare l’[[anarchismo]]. Per seguire la [[Adalgisa Fochi| madre]], [[Camillo Berneri]] si sposta ad Arezzo, dove sarà  poi raggiunto da Giovanna l’anno seguente. Innamoratisi, i due si sposano il [[4 novembre]] [[1917]] a Gualtieri con il consenso dei genitori visto che entrambi sono ancora minorenni.  
Conseguita la licenza per l'insegnamento nel [[1915]], inizia immediatamente a lavorare prima alla scuola elementare di Santa Vittoria di Gualtieri (RE) e l'anno dopo, già  di ruolo, presso le scuole elementari di Montecchio Emilia (RE). È questo l'anno in cui incontra [[Camillo Berneri]], figlio di [[Adalgisa Fochi]], all'epoca studente liceale e militante nella [[Federazione Giovanile Socialista]], che ben preso abbandonerà  per abbracciare l'[[anarchismo]]. Per seguire la [[Adalgisa Fochi| madre]], [[Camillo Berneri]] si sposta ad Arezzo, dove sarà  poi raggiunto da Giovanna l'anno seguente. Innamoratisi, i due si sposano il [[4 novembre]] [[1917]] a Gualtieri con il consenso dei genitori visto che entrambi sono ancora minorenni.  


Con [[Camillo Berneri|Camillo]] chiamato al fronte e poi inviato al confino, il [[1 marzo|1° marzo]] [[1918]] nasce la primogenita della coppia, [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]]. La seconda figlia dei due, [[Giliana Berneri|Giliana]], nascerà  invece il [[5 ottobre]] [[1919]], a Firenze, dove nel frattempo la coppia si era trasferita. Entrambe le figlie saranno in seguito [[Personalità  anarchiche#Donne| anarchiche]] di rilievo nel panorama nazionale e internazionale.   
Con [[Camillo Berneri|Camillo]] chiamato al fronte e poi inviato al confino, il [[1 marzo|1° marzo]] [[1918]] nasce la primogenita della coppia, [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]]. La seconda figlia dei due, [[Giliana Berneri|Giliana]], nascerà  invece il [[5 ottobre]] [[1919]], a Firenze, dove nel frattempo la coppia si era trasferita. Entrambe le figlie saranno in seguito [[Personalità  anarchiche#Donne| anarchiche]] di rilievo nel panorama nazionale e internazionale.   
   
   
===L’anarchismo “non militante”===
===L'anarchismo “non militante”===
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], marito di Giovanna]]
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], marito di Giovanna]]
A Firenze, la casa Berneri-Caleffi diviene un punto di riferimento di anarchici e [[:Categoria:Antifascisti|antifascisti]]: [[Gaetano Salvemini]], i promotori del Circolo di cultura fiorentino (es. Piero Calamandrei), [[Carlo Rosselli|Carlo]] e [[Nello Rosselli]], [[Ernesto Rossi]], [[Piero Jahier]], ecc.
A Firenze, la casa Berneri-Caleffi diviene un punto di riferimento di anarchici e [[:Categoria:Antifascisti|antifascisti]]: [[Gaetano Salvemini]], i promotori del Circolo di cultura fiorentino (es. Piero Calamandrei), [[Carlo Rosselli|Carlo]] e [[Nello Rosselli]], [[Ernesto Rossi]], [[Piero Jahier]], ecc.


La vita in comune con [[Camillo Berneri|Camillo]] la porta anche ad approssimarsi all’[[anarchia]], anche se inizialmente non può essere considerata un'attiva militante. Si occupa principalmente delle figlie, di lei [[Camillo Berneri|Camillo]] diceva al suo amico [[Gaetano Salvemini]]: «Non è anarchica nel senso di essere una militante, però accetta le mie idee e le condivide in gran parte».  
La vita in comune con [[Camillo Berneri|Camillo]] la porta anche ad approssimarsi all'[[anarchia]], anche se inizialmente non può essere considerata un'attiva militante. Si occupa principalmente delle figlie, di lei [[Camillo Berneri|Camillo]] diceva al suo amico [[Gaetano Salvemini]]: «Non è anarchica nel senso di essere una militante, però accetta le mie idee e le condivide in gran parte».  


Con l’avvento del [[fascismo|regime fascista]] in [[Italia]], cominciano i guai anche per la famiglia Berneri-Caleffi: [[Camillo Berneri|Camillo]] subisce due aggressioni, poi rifiutatosi di giurare fedeltà  al regime - procedura obbligatoria per tutti i professori (Camillo aveva iniziato ad insegnare [[filosofia]] a Camerino) -, è costretto ad espatriare nell’aprile del [[1926]]. Inizialmente Giovanna trascorre alcuni mesi presso la casa della [[Adalgisa Fochi|suocera]], poi il [[1 agosto|1° agosto]] del [[1926]] riesce a ricongiungere tutta la famiglia a Saint-Maur-des-Fossés (periferia di Parigi). Tra una difficoltà  e l’altra, nel [[1929]], per colpa del presunto amico Ermanno Menapace, in realtà  spia dell’[[OVRA]], [[Camillo Berneri]] subisce una serie di arresti ed espulsioni che lo costringono ad una nuova fuga verso svariati paesi europei. Giovanna sostiene il marito scrivendo lettere ai compagni [[Personalità  anarchiche|anarchici]] e all’avvocato Paul De Bock di Bruxelles. Lei stessa, in quanto moglie di [[Camillo Berneri|Berneri]], è attentamente sorvegliata dalla polizia, inoltre è lei che mantiene in tutto e per tutto la famiglia: nel [[1933]], con l’aiuto della sorella e su consiglio di [[Louis Lecoin]], apre una drogheria (rue de Terre-Neuve n° 20), il cui retro diverrà  nel tempo un rifugio sicuro per i fuoriusciti anarchici.  
Con l'avvento del [[fascismo|regime fascista]] in [[Italia]], cominciano i guai anche per la famiglia Berneri-Caleffi: [[Camillo Berneri|Camillo]] subisce due aggressioni, poi rifiutatosi di giurare fedeltà  al regime - procedura obbligatoria per tutti i professori (Camillo aveva iniziato ad insegnare [[filosofia]] a Camerino) -, è costretto ad espatriare nell'aprile del [[1926]]. Inizialmente Giovanna trascorre alcuni mesi presso la casa della [[Adalgisa Fochi|suocera]], poi il [[1 agosto|1° agosto]] del [[1926]] riesce a ricongiungere tutta la famiglia a Saint-Maur-des-Fossés (periferia di Parigi). Tra una difficoltà  e l'altra, nel [[1929]], per colpa del presunto amico Ermanno Menapace, in realtà  spia dell'[[OVRA]], [[Camillo Berneri]] subisce una serie di arresti ed espulsioni che lo costringono ad una nuova fuga verso svariati paesi europei. Giovanna sostiene il marito scrivendo lettere ai compagni [[Personalità  anarchiche|anarchici]] e all'avvocato Paul De Bock di Bruxelles. Lei stessa, in quanto moglie di [[Camillo Berneri|Berneri]], è attentamente sorvegliata dalla polizia, inoltre è lei che mantiene in tutto e per tutto la famiglia: nel [[1933]], con l'aiuto della sorella e su consiglio di [[Louis Lecoin]], apre una drogheria (rue de Terre-Neuve n° 20), il cui retro diverrà  nel tempo un rifugio sicuro per i fuoriusciti anarchici.  


Sempre controllata dalle [[autorità ]], il [[2 dicembre]] [[1934]] il Ministero dell’Interno francese, in seguito ad accertamenti su [[Maria Bibbi]], sorella dell'anarchico [[Gino Bibbi]] ed amica della Caleffi, con cui divide anche la gestione del negozio, chiede informazioni alla Prefettura di Milano.
Sempre controllata dalle [[autorità ]], il [[2 dicembre]] [[1934]] il Ministero dell'Interno francese, in seguito ad accertamenti su [[Maria Bibbi]], sorella dell'anarchico [[Gino Bibbi]] ed amica della Caleffi, con cui divide anche la gestione del negozio, chiede informazioni alla Prefettura di Milano.


=== Morte di C. Berneri e la militanza anarchica ===
=== Morte di C. Berneri e la militanza anarchica ===
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Con l'avvento della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] in [[Spagna]], Camillo parte per schierarsi con i miliziani [[antifascismo|antifascisti]] e Giovanna si ritrova di nuovo sola ad occuparsi delle figlie. In guerra, é risaputo, la morte deve essere messa in preventivo, ma Giovanna non si aspettava certo che il suo [[Camillo Berneri|Camillo]] potesse essere ucciso da mano stalinista; così invece accade, il [[5 maggio]] [[1937]] a Barcellona: [[Camillo Berneri]] è assassinato insieme a [[Francesco Barbieri]] dagli stalinisti e Giovanna accorre al suo funerale insieme alla figlia [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]].
Con l'avvento della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] in [[Spagna]], Camillo parte per schierarsi con i miliziani [[antifascismo|antifascisti]] e Giovanna si ritrova di nuovo sola ad occuparsi delle figlie. In guerra, é risaputo, la morte deve essere messa in preventivo, ma Giovanna non si aspettava certo che il suo [[Camillo Berneri|Camillo]] potesse essere ucciso da mano stalinista; così invece accade, il [[5 maggio]] [[1937]] a Barcellona: [[Camillo Berneri]] è assassinato insieme a [[Francesco Barbieri]] dagli stalinisti e Giovanna accorre al suo funerale insieme alla figlia [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]].


Profondamente addolorata per la morte del marito, Giovanna prende ad attivarsi come propagandista anarchica e a diffondere le sue idee attraverso una fitta corrispondenza con gli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] d’America che chiedono contributi per le varie iniziative. Pubblica nel [[1939]] un appello non firmato su «[[L’Adunata dei Refrattari]]» in favore degli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] espulsi dalla [[Francia]] ed internati nei campi di concentramento, che sarà  tradotto e diffuso sulla stampa internazionale da [[Emma Goldman]]. Mantiene inoltre sempre vivo il ricordo del marito in vari modi: promuove  a Parigi il «Comitato "C. Berneri"» e nel [[1938]] pubblica ''Pensieri e Battaglie'', con prefazione della stessa [[Emma Goldman|Goldman]], una raccolta di scritti vari del marito; scrive articoli su [[stampa anarchica|giornali, riviste]], e ne difende pubblicamente la memoria.  
Profondamente addolorata per la morte del marito, Giovanna prende ad attivarsi come propagandista anarchica e a diffondere le sue idee attraverso una fitta corrispondenza con gli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] d'America che chiedono contributi per le varie iniziative. Pubblica nel [[1939]] un appello non firmato su «[[L'Adunata dei Refrattari]]» in favore degli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] espulsi dalla [[Francia]] ed internati nei campi di concentramento, che sarà  tradotto e diffuso sulla stampa internazionale da [[Emma Goldman]]. Mantiene inoltre sempre vivo il ricordo del marito in vari modi: promuove  a Parigi il «Comitato "C. Berneri"» e nel [[1938]] pubblica ''Pensieri e Battaglie'', con prefazione della stessa [[Emma Goldman|Goldman]], una raccolta di scritti vari del marito; scrive articoli su [[stampa anarchica|giornali, riviste]], e ne difende pubblicamente la memoria.  


Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale e l’occupazione [[Nazionalsocialismo|nazista]], Giovanna Caleffi viene arrestata e incarcerata una prima volta, su ordine del  [[fascismo|regime fascista]], il [[28 ottobre]] [[1940]] (3 mesi di detenzione a La Santé), poi nel febbraio [[1941]] viene deportata in [[Germania]] e trattenuta ben cinque mesi prima di essere condotta in [[Austria]] per essere consegnata alle [[autorità ]] italiane. Incarcerata a Reggio Emilia, é condannata il [[25 agosto]] ad un anno di confino a Lacedonia (Avellino) con l’accusa di «aver svolto all’estero attività  sovversiva dimostrandosi elemento pericoloso per gli ordinamenti politici dello [[Stato]]». Una volta scontata la pena ritorna a Gualtieri, dove però le viene negato il passaporto per la [[Francia]] in quanto è riconosciuta come un'[[Personalità  anarchiche#Donne| anarchica]] militante; si dà  quindi alla latitanza nell’[[Italia]] meridionale.  
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale e l'occupazione [[Nazionalsocialismo|nazista]], Giovanna Caleffi viene arrestata e incarcerata una prima volta, su ordine del  [[fascismo|regime fascista]], il [[28 ottobre]] [[1940]] (3 mesi di detenzione a La Santé), poi nel febbraio [[1941]] viene deportata in [[Germania]] e trattenuta ben cinque mesi prima di essere condotta in [[Austria]] per essere consegnata alle [[autorità ]] italiane. Incarcerata a Reggio Emilia, é condannata il [[25 agosto]] ad un anno di confino a Lacedonia (Avellino) con l'accusa di «aver svolto all'estero attività  sovversiva dimostrandosi elemento pericoloso per gli ordinamenti politici dello [[Stato]]». Una volta scontata la pena ritorna a Gualtieri, dove però le viene negato il passaporto per la [[Francia]] in quanto è riconosciuta come un'[[Personalità  anarchiche#Donne| anarchica]] militante; si dà  quindi alla latitanza nell'[[Italia]] meridionale.  


Nel [[1943]] incontra [[Cesare Zaccaria]], anarchico e vecchio amico di famiglia, con cui va a convivere a partire dal febbraio [[1943]]. Comprensibilmente condizionata dalla morte del marito per mano comunista, invia ai compagni anarchici della [[Federazione Comunista Libertaria]] di Livorno una lettera (Napoli, [[12 aprile]] [[1945]]) in cui li invita a non stringere rapporti con la locale sezione della CLN, ricordando loro proprio i tragici fatti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] che aveva visto molti [[Personalità  anarchiche|anarchici]] cadere per mano stalinista.
Nel [[1943]] incontra [[Cesare Zaccaria]], anarchico e vecchio amico di famiglia, con cui va a convivere a partire dal febbraio [[1943]]. Comprensibilmente condizionata dalla morte del marito per mano comunista, invia ai compagni anarchici della [[Federazione Comunista Libertaria]] di Livorno una lettera (Napoli, [[12 aprile]] [[1945]]) in cui li invita a non stringere rapporti con la locale sezione della CLN, ricordando loro proprio i tragici fatti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] che aveva visto molti [[Personalità  anarchiche|anarchici]] cadere per mano stalinista.
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=== Il dopo guerra ===
=== Il dopo guerra ===


Liberata l’[[Italia]] dal [[fascismo]], si attiva per la ricostituzione del movimento anarchico: stringe rapporti con [[Armido Abbate]] e [[Pio Turroni]], editori dei [[stampa anarchica|giornali]] clandestini «La Rivoluzione libertaria» ([[1944]]) e «[[Volontà ]]». Quest'ultimo sarà  trasformato poi in rivista in seguito alle delibere [[Congresso di Carrara (1945)]] e si avvarrà  nel tempo di personalità  del calibro di [[Ignazio Silone|Silone]], [[Albert Camus|Camus]], [[Gaetano Salvemini|Salvemini]] ecc.  
Liberata l'[[Italia]] dal [[fascismo]], si attiva per la ricostituzione del movimento anarchico: stringe rapporti con [[Armido Abbate]] e [[Pio Turroni]], editori dei [[stampa anarchica|giornali]] clandestini «La Rivoluzione libertaria» ([[1944]]) e «[[Volontà ]]». Quest'ultimo sarà  trasformato poi in rivista in seguito alle delibere [[Congresso di Carrara (1945)]] e si avvarrà  nel tempo di personalità  del calibro di [[Ignazio Silone|Silone]], [[Albert Camus|Camus]], [[Gaetano Salvemini|Salvemini]] ecc.  


Giovanna contribuisce in maniera notevole alla [[Volontà |rivista]], dedicandovi gran parte del suo tempo e delle sue energie:
Giovanna contribuisce in maniera notevole alla [[Volontà |rivista]], dedicandovi gran parte del suo tempo e delle sue energie:
: «Non si tratta di una rivista fatta da intellettuali, da gente colta, dalla penna facile per i quali lo scrivere è un piacere o una professione. «[[Volontà ]]» è messa insieme, in generale, con il modesto contributo di lavoratori che sentono impellente il bisogno di esprimere la loro critica anarchica alla società  ed agli avvenimenti attuali e di inserirvi le loro idee di rinnovamento sociale e di giustizia».  
: «Non si tratta di una rivista fatta da intellettuali, da gente colta, dalla penna facile per i quali lo scrivere è un piacere o una professione. «[[Volontà ]]» è messa insieme, in generale, con il modesto contributo di lavoratori che sentono impellente il bisogno di esprimere la loro critica anarchica alla società  ed agli avvenimenti attuali e di inserirvi le loro idee di rinnovamento sociale e di giustizia».  


Nel settembre [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) partecipa con [[Cesare Zaccaria]] e la figlia [[Giliana Berneri|Giliana]], tutti delegati dell'[[Alleanza Gruppi Libertari Campani]], al congresso costitutivo della [[Federazione Anarchica Italiana]] <ref name="fai">[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio FAI]</ref>. Cura anche le edizioni RL e la Collana Porro, editando inoltre pubblicazioni di [[Malatesta]], [[Volin]], [[Luigi Fabbri]], [[Carlo Doglio]], ecc. Scrive su varie [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] e non: «[[Umanità  Nova]]», «[[L’Adunata dei Refrattari]]», «Controcorrente» di Boston; «Il Mondo», «Il Lavoro nuovo» di Genova ecc. Pubblica la ''brochure'' ''Società  senza Stato'' ([[1946]]) e poi, insieme a [[Cesare Zaccaria]], si batte in favore del [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]] diffondendo l’opuscolo ''Il controllo delle nascite (1948)'', contenente una raccolta di articoli apparsi nel [[1947]] su «Volontà », immediatamente sequestrato dalle [[autorità ]]. I due sono processati per propaganda contro la procreazione ma vengono assolti entrambi con formula piena nel maggio del [[1950]].  
Nel settembre [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]) partecipa con [[Cesare Zaccaria]] e la figlia [[Giliana Berneri|Giliana]], tutti delegati dell'[[Alleanza Gruppi Libertari Campani]], al congresso costitutivo della [[Federazione Anarchica Italiana]] <ref name="fai">[http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio FAI]</ref>. Cura anche le edizioni RL e la Collana Porro, editando inoltre pubblicazioni di [[Malatesta]], [[Volin]], [[Luigi Fabbri]], [[Carlo Doglio]], ecc. Scrive su varie [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] e non: «[[Umanità  Nova]]», «[[L'Adunata dei Refrattari]]», «Controcorrente» di Boston; «Il Mondo», «Il Lavoro nuovo» di Genova ecc. Pubblica la ''brochure'' ''Società  senza Stato'' ([[1946]]) e poi, insieme a [[Cesare Zaccaria]], si batte in favore del [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]] diffondendo l'opuscolo ''Il controllo delle nascite (1948)'', contenente una raccolta di articoli apparsi nel [[1947]] su «Volontà », immediatamente sequestrato dalle [[autorità ]]. I due sono processati per propaganda contro la procreazione ma vengono assolti entrambi con formula piena nel maggio del [[1950]].  


Si impegna anche in alcune iniziative ludico-ricreative per i figli di genitori [[Personalità  anarchiche|anarchici]]: nel biennio [[1948]]-[[1949|49]] si attiva per consentire ai bambini di «compagni del Sud» di andare in vacanza presso «famiglie del Nord Italia». Dal [[1951]], in ricordo della figlia [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]] prematuramente scomparsa all’età  di 31 anni, organizza a Paino di Sorrento una colonia estiva per i bambini\e figli di [[Personalità  anarchiche|anarchici e anarchiche]] di tutte le nazionalità  grazie alla casa privata messa a disposizione da [[Cesare Zaccaria]]. L’esperienza sarà  interrotta momentaneamente nel [[1957]] a causa del deficit economico e soprattutto per via della fine del rapporto tra Giovanna e Cesare.  
Si impegna anche in alcune iniziative ludico-ricreative per i figli di genitori [[Personalità  anarchiche|anarchici]]: nel biennio [[1948]]-[[1949|49]] si attiva per consentire ai bambini di «compagni del Sud» di andare in vacanza presso «famiglie del Nord Italia». Dal [[1951]], in ricordo della figlia [[Maria Luisa Berneri|Maria Luisa]] prematuramente scomparsa all'età  di 31 anni, organizza a Paino di Sorrento una colonia estiva per i bambini\e figli di [[Personalità  anarchiche|anarchici e anarchiche]] di tutte le nazionalità  grazie alla casa privata messa a disposizione da [[Cesare Zaccaria]]. L'esperienza sarà  interrotta momentaneamente nel [[1957]] a causa del deficit economico e soprattutto per via della fine del rapporto tra Giovanna e Cesare.  


=== Il periodo genovese ===
=== Il periodo genovese ===
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Nel [[1956]] Giovanna si stabilisce a Genova Nervi, dove vi trasferisce prima la sede amministrativa di «[[Volontà ]]» e poi anche le strutture per la stampa. Nel numero del gennaio [[1959]] di «[[Volontà ]]» compare la lettera di [[Cesare Zaccaria|Zaccaria]] che spiega il motivo del suo abbandono al movimento anarchico e alla [[stampa libertaria|rivista]], che nel frattempo veniva stampata a Nervi.  
Nel [[1956]] Giovanna si stabilisce a Genova Nervi, dove vi trasferisce prima la sede amministrativa di «[[Volontà ]]» e poi anche le strutture per la stampa. Nel numero del gennaio [[1959]] di «[[Volontà ]]» compare la lettera di [[Cesare Zaccaria|Zaccaria]] che spiega il motivo del suo abbandono al movimento anarchico e alla [[stampa libertaria|rivista]], che nel frattempo veniva stampata a Nervi.  


Nonostante tutto, Giovanna vorrebbe proseguire l’esperienza della colonia e si attiva per trovare dei finanziatori. Dopo vari tentativi alla fine riuscirà  ad acquistare un terreno nella pineta di Ronchi (MS), a 700 metri dal mare, che le permetterà  di far nascere la Comunità  «Maria Luisa Berneri» e a cui peraltro si adopererà  sino alla morte. Grazie a quattro persone che costituiscono un nuovo gruppo gestionale, la Colonia sopravvive per tre anni anche dopo che la figlia [[Giliana Berneri|Giliana]] decide di abbandonare l’attività  anarchica.
Nonostante tutto, Giovanna vorrebbe proseguire l'esperienza della colonia e si attiva per trovare dei finanziatori. Dopo vari tentativi alla fine riuscirà  ad acquistare un terreno nella pineta di Ronchi (MS), a 700 metri dal mare, che le permetterà  di far nascere la Comunità  «Maria Luisa Berneri» e a cui peraltro si adopererà  sino alla morte. Grazie a quattro persone che costituiscono un nuovo gruppo gestionale, la Colonia sopravvive per tre anni anche dopo che la figlia [[Giliana Berneri|Giliana]] decide di abbandonare l'attività  anarchica.


Ammalatasi gravemente, é accudita dall'anarchico e amico [[Aurelio Chessa]]. Proprio tra le braccia di Chessa, Giovanna Caleffi muore il [[14 marzo]] [[1962]] all'uscita dall’ospedale di Genova Nervi dove era stata ricoverata.
Ammalatasi gravemente, é accudita dall'anarchico e amico [[Aurelio Chessa]]. Proprio tra le braccia di Chessa, Giovanna Caleffi muore il [[14 marzo]] [[1962]] all'uscita dall'ospedale di Genova Nervi dove era stata ricoverata.
==Note==
==Note==
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===Opere su Giovanna Caleffi===
===Opere su Giovanna Caleffi===
*F. Montanari, ''Giovanna Caleffi'', «L’Almanacco», Reggio Emilia, n. 31, 1998;  
*F. Montanari, ''Giovanna Caleffi'', «L'Almanacco», Reggio Emilia, n. 31, 1998;  
*[[Fiamma Chessa]], ''Italia: le donne di casa Berneri, Giovanna Caleffi'', «BAP», n. 12, 1999;  
*[[Fiamma Chessa]], ''Italia: le donne di casa Berneri, Giovanna Caleffi'', «BAP», n. 12, 1999;  
*G. Boccolari, [[Fiamma Chessa|F. Chessa]], ''Storie di anarchici e anarchia'' – [http://www.archivioberneri.it/ L’Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa], catalogo della Mostra, Reggio Emilia, 11 mar.-9 apr. 2000.
*G. Boccolari, [[Fiamma Chessa|F. Chessa]], ''Storie di anarchici e anarchia'' – [http://www.archivioberneri.it/ L'Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa], catalogo della Mostra, Reggio Emilia, 11 mar.-9 apr. 2000.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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