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'''Gino Bibbi''' nasce ad Avenza, Carrara, il [[5 febbraio]] del [[1899]], figlio di un imprenditore del legname. Già  sottotenente di fanteria, studia da ingegnere al politecnico di Milano, dove conosce, nel [[1922]], [[Camillo Berneri]]. Nel [[1923|'23]] viene pestato a sangue dai [[Fascismo|fascisti]], dopo aver lanciato in faccia al gerarca [[Renato Ricci]], nel centro di Carrara, volantini che definivano [[Benito Mussolini|Mussolini]] «tragico pagliaccio». In seguito, durante un'altra aggressione fascista, viene ridotto in modo tale che sua madre, al solo vederlo, ne morrà  di crepacuore.  
'''Gino Bibbi''' nasce ad Avenza, Carrara, il [[5 febbraio]] del [[1899]], figlio di un imprenditore del legname. Già  sottotenente di fanteria, studia da ingegnere al politecnico di Milano, dove conosce, nel [[1922]], [[Camillo Berneri]]. Nel [[1923|'23]] viene pestato a sangue dai [[Fascismo|fascisti]], dopo aver lanciato in faccia al gerarca [[Renato Ricci]], nel centro di Carrara, volantini che definivano [[Benito Mussolini|Mussolini]] «tragico pagliaccio». In seguito, durante un'altra aggressione fascista, viene ridotto in modo tale che sua madre, al solo vederlo, ne morrà  di crepacuore.  


Nel [[1926]], con la complicità  di altri anarchici (la sorella [[Maria Bibbi|Maria]], il triestino [[Umberto Tommasini]], il bresciano [[Leandro Sorio]] e il carrarino [[Stefano Zatteroni]]), fornisce la bomba SIPE che il cugino [[Gino Lucetti]] lancerà  a Roma, l'[[11 settembre]] [[1926]], contro l'auto del duce. La bomba esploderà, ma Mussolini rimarrà  illeso.  
Nel [[1926]], con la complicità  di altri anarchici (la sorella [[Maria Bibbi|Maria]], il triestino [[Umberto Tommasini]], il bresciano [[Leandro Sorio]] e il carrarino [[Stefano Vatteroni]]), fornisce la bomba SIPE che il cugino [[Gino Lucetti]] lancerà  a Roma, l'[[11 settembre]] [[1926]], contro l'auto del duce. La bomba esploderà, ma Mussolini rimarrà  illeso.  


Gino Bibbi e la sorella Maria vengono arrestati 24 ore dopo l'attentato. La mancanza di prove lo farà  passare dal carcere al confino, prima ad Ustica e poi a Lipari. Viene torchiato ad ogni occasione, ogni qual volta la polizia segreta [[Fascismo|fascista]] si trova ad indagare su episodi come l'attentato alla Fiera di Milano del [[1928]]. Di lui si occupa il commissario Rizzo, lo stesso che "curava" l'espropriatore anarchico [[Sante Pollastri]] (già, il «bravo poliziotto che conosce il suo mestiere e che sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà  cadere!») e l'[[anarco-individualismo|anarchico individualista]] [[Giuseppe Mariani]], autore della strage al [[Teatro Diana]] di Milano, nel [[1922]] <ref name="strage "> Il [[23 marzo]] [[1921]] un gruppo di anarchici milanesi fa esplodere un ordigno all'esterno del [[Teatro Diana]], con l'intento di colpire il questore di Milano Gasti. Gasti si salva, ma l'esplosione causa ventuno morti e più di centocinquanta feriti. [[Giuseppe Mariani]] e [[Giuseppe Boldrini]] sono condannati all'ergastolo, mentre a [[Ettore Aguggini]] riceve una condanna pari a 30 anni. Numerosi altri anarchici, pur estranei, subiscono pesanti condanne che vanno dai 5 ai 18 anni.  </ref>.
Gino Bibbi e la sorella Maria vengono arrestati 24 ore dopo l'attentato. La mancanza di prove lo farà  passare dal carcere al confino, prima ad Ustica e poi a Lipari. Viene torchiato ad ogni occasione, ogni qual volta la polizia segreta [[Fascismo|fascista]] si trova ad indagare su episodi come l'attentato alla Fiera di Milano del [[1928]]. Di lui si occupa il commissario Rizzo, lo stesso che "curava" l'espropriatore anarchico [[Sante Pollastri]] (già, il «bravo poliziotto che conosce il suo mestiere e che sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà  cadere!») e l'[[anarco-individualismo|anarchico individualista]] [[Giuseppe Mariani]], autore della strage al [[Teatro Diana]] di Milano, nel [[1922]] <ref name="strage "> Il [[23 marzo]] [[1921]] un gruppo di anarchici milanesi fa esplodere un ordigno all'esterno del [[Teatro Diana]], con l'intento di colpire il questore di Milano Gasti. Gasti si salva, ma l'esplosione causa ventuno morti e più di centocinquanta feriti. [[Giuseppe Mariani]] e [[Giuseppe Boldrini]] sono condannati all'ergastolo, mentre a [[Ettore Aguggini]] riceve una condanna pari a 30 anni. Numerosi altri anarchici, pur estranei, subiscono pesanti condanne che vanno dai 5 ai 18 anni.  </ref>.
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Fatto sta che si estranea del tutto dal movimento anarchico.  
Fatto sta che si estranea del tutto dal movimento anarchico.  
Alla fine della sua vita si dichiarerà  [[anarco-individualismo|anarchico individualista]]: muore a Carrara l'[[8 agosto]] [[1999]], a più di cento anni. Si è fatto poi cremare, il [[simbolismo anarchico|fazzoletto rosso e nero]] annodato al collo.
Alla fine della sua vita si dichiarerà  [[anarco-individualismo|anarchico individualista]]: muore a Carrara l'[[8 agosto]] [[1999]], a più di cento anni. Si è fatto poi cremare, il [[simbolismo anarchico|fazzoletto rosso e nero]] annodato al collo.
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