Gigi Damiani: differenze tra le versioni

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==Biografia==
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'''Gigi Damiani''' era nato a Roma il [[18 maggio]] [[1876]] in ambiente estremamente bigotto a cui si ribellò finendo al riformatorio e al [[carcere]] minorile, finchè a 16 anni incontrò l'[[anarchia]]. Già  nel [[1894]] divenne, assieme al [[Pasquale Binazzi]], il più giovane confinato della reazione crispina e le isole, piene di compagni ben più preparati, divennero la loro università .  Rilasciato nel [[1898|'98]] si imbarcò per il [[Brasile]], installandosi a San Paolo (qui trovò molti italiani anarchici, anche se alcuni di questi - es. [[Felice Vezzani]] e [[Arturo Campagnoli]] - furono espulsi dal paese nel momento in cui lui vi giungeva <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1061 da Militants-anarchistes.info]</ref>), dove, facendo il pittore di fondali e di decorazioni murali, per venti anni dette un apporto insostituibile all'[[anarchismo brasiliano]] collaborando con la [[stampa libertaria]]: il suo primo contributo fu la pubblicazione ([[28 novembre]] [[1897]]) di una poesia, ''Ad una contessa'', su ''La Birichina'', [[stampa anarchica|giornale]] diretto da [[Galileo Botti]]. Collaborò, dopo essersi trasferito nello [[Stato]] del Paranà  nel [[1902]], anche a ''Il Dirito'' (Curitiba, 32 numeri dall'[[8 ottobre]] [[1899]] all'[[11 giugno]] [[1902]]) fondato da [[Egizio Cini]], a ''O Despertar'' di [[José Buzzetti]], corrispondente a Curitiba de ''La Battaglia'' (San Paolo, giugno [[1904]]- settembre [[1912]]). Ritornato a San Paolo nel [[1908]], dal [[1911]] sostituì [[Oreste Ristori]]<ref name="oreste">[http://web.archive.org/web/20080604043708/http://anarca-bolo.ch/a-rivista/278/32.htm Anarchici italiani in Brasile], articolo di "A-rivista"</ref> (con questi aveva precedentemente collaborato anche in [[Amigo do Povo]], Amico del Popolo, giornale fondato a San Paolo nel [[1902]] <ref name="pt">[http://pt.wikipedia.org/wiki/Amigo_do_Povo_(peri%C3%B3dico) da pt.wikipedia]</ref>) alla giuda de ''La Battaglia'', poi anche ai giornali che ne presero il posto: ''Barricata'' ([[8 settembre]] [[1912]]-[[8 marzo]] [[1913]]) e ''Barricata/Germinal'' ([[16 marzo]] - [[17 agosto]] [[1913]]). Nel 1914 sostituì [[Alessandro Cerchiai]] alla direzione di [[Propaganda Libertaria]] (San Paolo, [[12 luglio]] [[1913]] - [[31 dicembre]] [[1914]]) e nel [[1916]] rilevò [[Angelo Bandoni]] alla gestione di ''Guerra Sociale'' (San Paolo, 59 numeri della dall'[[11 settembre]] [[1915]] al [[20 ottobre]] [[1917]]) <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1061 da Militants-anarchistes.info]</ref>.
'''Gigi Damiani''' era nato a Roma il [[18 maggio]] [[1876]] in ambiente estremamente bigotto a cui si ribellò finendo al riformatorio e al [[carcere]] minorile, finchè a 16 anni incontrò l'[[anarchia]]. Già  nel [[1894]] divenne, assieme al [[Pasquale Binazzi]], il più giovane confinato della reazione crispina e le isole, piene di compagni ben più preparati, divennero la loro università .  Rilasciato nel [[1898|'98]] si imbarcò per il [[Brasile]], installandosi a San Paolo (qui trovò molti italiani anarchici, anche se alcuni di questi - es. [[Felice Vezzani]] e [[Arturo Campagnoli]] - furono espulsi dal paese nel momento in cui lui vi giungeva <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1061 da Militants-anarchistes.info]</ref>), dove, facendo il pittore di fondali e di decorazioni murali, per venti anni dette un apporto insostituibile all'[[anarchismo brasiliano]] collaborando con la [[stampa libertaria]]: il suo primo contributo fu la pubblicazione ([[28 novembre]] [[1897]]) di una poesia, ''Ad una contessa'', su ''La Birichina'', [[stampa anarchica|giornale]] diretto da [[Galileo Botti]]. Collaborò, dopo essersi trasferito nello [[Stato]] del Paranà  nel [[1902]], anche a ''Il Dirito'' (Curitiba, 32 numeri dall'[[8 ottobre]] [[1899]] all'[[11 giugno]] [[1902]]) fondato da [[Egizio Cini]], a ''O Despertar'' di [[José Buzzetti]], corrispondente a Curitiba de ''La Battaglia'' (San Paolo, giugno [[1904]]- settembre [[1912]]). Ritornato a San Paolo nel [[1908]], dal [[1911]] sostituì [[Oreste Ristori]]<ref name="oreste">[http://web.archive.org/web/20080604043708/http://anarca-bolo.ch/a-rivista/278/32.htm Anarchici italiani in Brasile], articolo di "A-rivista"</ref> (con questi aveva precedentemente collaborato anche in [[Amigo do Povo]], Amico del Popolo, giornale fondato a San Paolo nel [[1902]] <ref name="pt">[http://pt.wikipedia.org/wiki/Amigo_do_Povo_(peri%C3%B3dico) da pt.wikipedia]</ref>) alla giuda de ''La Battaglia'', poi anche ai giornali che ne presero il posto: ''Barricata'' ([[8 settembre]] [[1912]]-[[8 marzo]] [[1913]]) e ''Barricata/Germinal'' ([[16 marzo]] - [[17 agosto]] [[1913]]). Nel 1914 sostituì [[Alessandro Cerchiai]] alla direzione di [[Propaganda Libertaria]] (San Paolo, [[12 luglio]] [[1913]] - [[31 dicembre]] [[1914]]) e nel [[1916]] rilevò [[Angelo Bandoni]] alla gestione di ''Guerra Sociale'' (San Paolo, 59 numeri della dall'[[11 settembre]] [[1915]] al [[20 ottobre]] [[1917]]) <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1061 da Militants-anarchistes.info]</ref>.


Conosciuto con il nomignolo di «Ausinio Acrate» e «Simplicio», diede il suo contributo alle lotte di quel giovane movimento libertario ed operaio nel quale gli italiani erano ben presenti. Nel [[1987]] in occasione della commemorazione dello [[sciopero]] insurrezionale del [[1917]] furono calorosamente ricordati, nella gremita "''praca de sé''" di San Paolo, lui e il suo ruolo (in seguito collaborò ancora a ''A Plebe'' di [[Edgard Leuenroth]]). Questo però piacque meno alle [[autorità ]] del tempo che, nell'autunno [[1919|'19]], imbarcarono a forza Damiani per l'[[Italia]]. In verità  non gli dettero un gran dispiacere, Damiani desiderava tornare nella effervescente situazione italiana:
Conosciuto con il nomignolo di «Ausinio Acrate» e «Simplicio», diede il suo contributo alle lotte di quel giovane movimento libertario ed operaio nel quale gli italiani erano ben presenti. Nel [[1987]] in occasione della commemorazione dello [[sciopero]] insurrezionale del [[1917]] furono calorosamente ricordati, nella gremita "''praca de sé''" di San Paolo, lui e il suo ruolo (in seguito collaborò ancora a ''A Plebe'' di [[Edgard Leuenroth]]). Questo però piacque meno alle [[autorità ]] del tempo che, nell'autunno [[1919|'19]], imbarcarono a forza Damiani per l'[[Italia]]. In verità  non gli dettero un gran dispiacere, Damiani desiderava tornare nella effervescente situazione italiana:
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