Gerarchia e Condizionamento: una teoria per l'individualismo anarchico: differenze tra le versioni

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In riferimento al libro "'''''L'ecologia sociale'''''" di [[Murray Bookchin]], sono daccordo quando lui sostiene che, in linea di principio, in natura non esiste gerarchia e che essa è cominciata ad esistere anche nell'uomo, alla fine delle '''''società  organiche''''' (come le chiama lui le prime società  che vivevano in stretto rapporto con la natura) e cioé da quando l'uomo si è specializzato in mestieri artigianali che, non solo lo allontanavano dal diretto contatto con la natura, ma soprattutto lo rendevano sottoposto ad altri uomini che utilizzavano il suo lavoro per i propri fini e non più per la comunità  intera. Ma anche quando non esiste la gerarchia, non possiamo negare che esiste ugualmente il '''''condizionamento''''' come il risultato di una pratica esistenziale.
In riferimento al libro "'''''L'ecologia sociale'''''" di [[Murray Bookchin]], sono daccordo quando lui sostiene che, in linea di principio, in natura non esiste gerarchia e che essa è cominciata ad esistere anche nell'uomo, alla fine delle '''''società  organiche''''' (come le chiama lui le prime società  che vivevano in stretto rapporto con la natura) e cioé da quando l'uomo si è specializzato in mestieri artigianali che, non solo lo allontanavano dal diretto contatto con la natura, ma soprattutto lo rendevano sottoposto ad altri uomini che utilizzavano il suo lavoro per i propri fini e non più per la comunità  intera. Ma anche quando non esiste la gerarchia, non possiamo negare che esiste ugualmente il '''''condizionamento''''' come il risultato di una pratica esistenziale.


È vero che una certa raffigurazione antropomorfica del mondo, ha generato tutto un sapere distorto a uso e consumo dell'uomo, ma le comunità  degli insetti non credo che si possano addurre ad esempio per una società  (anarchicamente parlando) migliore rispetto ad altre; nel migliore dei casi, il paragone più prossimo, per me, sarebbe quello di una società  comunista alla cinese. E quì ritorno al mio concetto di prima di '''''condizionamento''''': gli insetti, dato che sono di origine antichissima, hanno avuto modo di sviluppare forme che per noi sono impensabili (almeno per il momento), come ad esempio una vera e propria clonazione con riproduzione sessuale (ma in realtà  sarebbe asessuata) per '''''partenogenesi'''''. La cosiddetta '''ape regina''', anche se, come dici tu, non è regina nel senso come lo intendiamo noi (anzi, da un altro punto di vista, la si potrebbe ritenere addirittura una vittima immolata alla comunità  e costretta a svolgere il suo unico ruolo riproduttivo - dipende solo dai punti di vista), in realtà  , dicevo, essa controlla e condiziona l'intera comunità , fino a deciderne il numero dei componenti, il sesso e la funzione, attraverso l'uso di complessi meccanismi di sostanze condizionanti quali i '''''feromoni''''': cosicché decide se produrre femmine, maschi o sterili (operaie) a suo piacimento (direbbero alcuni), o a seconda delle esigenze della comunità  (direbbero altri). Non si sa cioé se questo comportamento derivi da una '''''volontà  individuale''''' ovvero da una '''''esigenza collettiva'''''. Il comportamento individuale, in queste società  di insetti è sicuramente soggetto a '''''schemi fissi di azione''''' che non avrebbero senso se praticati in proprio al di fuori di un contesto collettivo. Si pensa, comunque, che tale controllo sulla sessualità  ed in particolare l'induzione alla sterilità  della maggior parte dei membri della società , siano una garanzia di riuscita della società  stessa, volendo scongiurare la conflittualità  interna al sistema.
È vero che una certa raffigurazione antropomorfica del mondo, ha generato tutto un sapere distorto a uso e consumo dell'uomo, ma le comunità  degli insetti non credo che si possano addurre ad esempio per una società  (anarchicamente parlando) migliore rispetto ad altre; nel migliore dei casi, il paragone più prossimo, per me, sarebbe quello di una società  comunista alla cinese. E quì ritorno al mio concetto di prima di '''''condizionamento''''': gli insetti, dato che sono di origine antichissima, hanno avuto modo di sviluppare forme che per noi sono impensabili (almeno per il momento), come ad esempio una vera e propria clonazione con riproduzione sessuale (ma in realtà  sarebbe asessuata) per '''''partenogenesi'''''. La cosiddetta '''ape regina''', anche se, come dici tu, non è regina nel senso come lo intendiamo noi (anzi, da un altro punto di vista, la si potrebbe ritenere addirittura una vittima immolata alla comunità  e costretta a svolgere il suo unico ruolo riproduttivo - dipende solo dai punti di vista), in realtà , dicevo, essa controlla e condiziona l'intera comunità , fino a deciderne il numero dei componenti, il sesso e la funzione, attraverso l'uso di complessi meccanismi di sostanze condizionanti quali i '''''feromoni''''': cosicché decide se produrre femmine, maschi o sterili (operaie) a suo piacimento (direbbero alcuni), o a seconda delle esigenze della comunità  (direbbero altri). Non si sa cioé se questo comportamento derivi da una '''''volontà  individuale''''' ovvero da una '''''esigenza collettiva'''''. Il comportamento individuale, in queste società  di insetti è sicuramente soggetto a '''''schemi fissi di azione''''' che non avrebbero senso se praticati in proprio al di fuori di un contesto collettivo. Si pensa, comunque, che tale controllo sulla sessualità  ed in particolare l'induzione alla sterilità  della maggior parte dei membri della società , siano una garanzia di riuscita della società  stessa, volendo scongiurare la conflittualità  interna al sistema.


Poi devo fare anche una precisazione sul '''''parassitismo''''', perché in campo scientifico (beninteso quello tradizionale) esso rientra nel capitolo delle '''''simbiosi''''' ed in particolare in quella definita '''''antagonistica''''' (uno solo dei due simbionti ottiene vantaggio a discapito dell'altro), mentre le altre due forme di simbiosi sono quella '''''indifferente''''' (quando nessuno dei due contraenti la simbiosi ottiene vantaggio da essa) e quella '''''mutualistica''''' (quando entrambi ottengono vantaggio); però anche quì non c'é certezza, perché ad esempio, si è visto statisticamente che eradicando l'elicobacter pylori dallo stomaco (simbionte antagonista) è vero che si previene l'ulcera, poi, però, si diventa suscettibili a certe forme di cancro... Quindi, anche il parassitismo, quando è tollerabile, può tornare utile e questo collima con la visione globale dell'importanza della diversità  ecologica.
Poi devo fare anche una precisazione sul '''''parassitismo''''', perché in campo scientifico (beninteso quello tradizionale) esso rientra nel capitolo delle '''''simbiosi''''' ed in particolare in quella definita '''''antagonistica''''' (uno solo dei due simbionti ottiene vantaggio a discapito dell'altro), mentre le altre due forme di simbiosi sono quella '''''indifferente''''' (quando nessuno dei due contraenti la simbiosi ottiene vantaggio da essa) e quella '''''mutualistica''''' (quando entrambi ottengono vantaggio); però anche quì non c'é certezza, perché ad esempio, si è visto statisticamente che eradicando l'elicobacter pylori dallo stomaco (simbionte antagonista) è vero che si previene l'ulcera, poi, però, si diventa suscettibili a certe forme di cancro... Quindi, anche il parassitismo, quando è tollerabile, può tornare utile e questo collima con la visione globale dell'importanza della diversità  ecologica.
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