Gerarchia e Condizionamento: una teoria per l'individualismo anarchico: differenze tra le versioni

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Quello che contraddistingue gli anarchici dagli altri è proprio quest'aspetto: gli anarchici sono consapevoli della tendenza di dominio dell'uomo sull'uomo e di tutti i condizionamenti che ne derivono e combattono ciò: propongono una visione esistenziale per una fuoriuscita definitiva dal contesto della '''''specializzazione del lavoro''''' che tende solo a creare alienazione e gerarchie, per la '''''riconquista delle proprie capacità  creative''''' che non possono che aiutarci a migliorare anche nel rapporto con gli altri.
Quello che contraddistingue gli anarchici dagli altri è proprio quest'aspetto: gli anarchici sono consapevoli della tendenza di dominio dell'uomo sull'uomo e di tutti i condizionamenti che ne derivono e combattono ciò: propongono una visione esistenziale per una fuoriuscita definitiva dal contesto della '''''specializzazione del lavoro''''' che tende solo a creare alienazione e gerarchie, per la '''''riconquista delle proprie capacità  creative''''' che non possono che aiutarci a migliorare anche nel rapporto con gli altri.


In definitiva il vero uomo libero è l'anarchico e tra questi '''''quello individualista lo è ancora di più''''', perché, essendosi rapportato criticamente e creativamente nei confronti del sapere e soprattutto delle attività  esistenziali, '''riesce a fare da sè''' (si badi e non per sè) come un imperativo categorico (io devo... fare da me) e quindi riesce a sottrarsi abbastanza bene, anche se mai del tutto, a quel sistema condizionante che vige in ogni società  e che si fonda sull''''''incapacit?? ''''' o sul '''''mestiere specializzato''''', vale a dire quell'unica cosa che si è imparato a fare nella vita, per quanto utile sia...
In definitiva il vero uomo libero è l'anarchico e tra questi '''''quello individualista lo è ancora di più''''', perché, essendosi rapportato criticamente e creativamente nei confronti del sapere e soprattutto delle attività  esistenziali, '''riesce a fare da sè''' (si badi e non per sè) come un imperativo categorico (io devo... fare da me) e quindi riesce a sottrarsi abbastanza bene, anche se mai del tutto, a quel sistema condizionante che vige in ogni società  e che si fonda sull''''''incapacità ''''' o sul '''''mestiere specializzato''''', vale a dire quell'unica cosa che si è imparato a fare nella vita, per quanto utile sia...


In conclusione non è la società  perfetta che mi interessa, perché quella ci viene propinata continuamente da certa propaganda falsamente liberista che ci illude con forme di pseudo progresso, dietro le quali si cela invece solo un sistema di sfruttamento economico teso soltanto a monetizzare e rendere l'uomo un dipendente da tutto e da tutti. Semmai bisogna ampliare quelle conoscenze che possano arricchirci sempre più di abilità , in modo da renderci quanto più consapevoli ed autosufficienti di fronte ad ogni evenienza della vita (o almeno si spera), la qual cosa vale sempre più che sopravvivere da quasi incapaci, con la nostra piccola abilità , che, sommate alle tante altre piccole abilità  degli altri, dovrebbe generare quel gran sistema organizzato della libera  e perfetta società  in cui vivremmo.  
In conclusione non è la società  perfetta che mi interessa, perché quella ci viene propinata continuamente da certa propaganda falsamente liberista che ci illude con forme di pseudo progresso, dietro le quali si cela invece solo un sistema di sfruttamento economico teso soltanto a monetizzare e rendere l'uomo un dipendente da tutto e da tutti. Semmai bisogna ampliare quelle conoscenze che possano arricchirci sempre più di abilità , in modo da renderci quanto più consapevoli ed autosufficienti di fronte ad ogni evenienza della vita (o almeno si spera), la qual cosa vale sempre più che sopravvivere da quasi incapaci, con la nostra piccola abilità , che, sommate alle tante altre piccole abilità  degli altri, dovrebbe generare quel gran sistema organizzato della libera  e perfetta società  in cui vivremmo.  
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