Gaetano Bresci: differenze tra le versioni

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Molti intellettuali si mostrarono addolorati per la morte del re. La regina ricevette le “sentite condoglianze” di personalità quali Carducci, De Amicis, Bissolati, Don Albertario, Pascoli (scrisse un ''Inno al re'') e [[Gabriele D'Annunzio]] (anch'egli scrisse un ode al re).
Molti intellettuali si mostrarono addolorati per la morte del re. La regina ricevette le “sentite condoglianze” di personalità quali Carducci, De Amicis, Bissolati, Don Albertario, Pascoli (scrisse un ''Inno al re'') e [[Gabriele D'Annunzio]] (anch'egli scrisse un ode al re).


Ben pochi ebbero il coraggio di andare oltre la triste retorica di regime e tra questi, merita una citazione il frate francescano [[Giuseppe Volponi]], che manifestò pubblicamente la propria solidarietà a Bresci e per questo fu condannato a 7 mesi di galera. [[Lev Tolstoj]], pur sostenendo che uccidere i re fosse inutile e che occorresse, invece, «smettere di sostenere quel sistema sociale che li ha prodotti», analizzò in maniera più approfondita l'origine della violenza, sostenendo che questa viene dall'alto: «Se Alessandro di Russia, se Umberto non hanno meritato la morte, assai meno l'hanno meritata le migliaia di caduti di Plevna o in terra d'Abissinia». <ref name="violenza">[http://www.arivista.org/riviste/Arivista/297/38.htm Tolstoj, gli anarchici e la violenza], di Piero Brunello (''A - Rivista Anarchica'', anno 34, n. 297, marzo 2004)</ref> [[Malatesta]], come [[Tolstoj]], riteneva che invece di uccidere un re, fosse essenziale uccidere tutti i re «nel cuore e nella mente della gente», sradicando «la fede nel principio di autorità a cui presta culto tanta parte del popolo»; così si sarebbe acquisita «quella forza morale e materiale che occorre per ridurre al minimo la violenza necessaria ad abbattere il regime di violenza a cui oggi l'umanità soggiace». Ancora come [[Tolstoj]], [[Malatesta]] sapeva che la violenza provoca «reazioni a cui si è incapaci di resistere» ed è «sorgente di autorità». «Noi – dichiarò – aborriamo dalla violenza per sentimento e per principio, e facciamo sempre il possibile per evitarla». Tuttavia, [[Malatesta]] rivendicava il diritto di praticarla sulla base della «necessità di resistere al male con mezzi idonei ed efficaci». <ref name="violenza"></ref>
Ben pochi ebbero il coraggio di andare oltre la triste retorica di regime e tra questi, merita una citazione il frate francescano [[Giuseppe Volponi]], che manifestò pubblicamente la propria solidarietà a Bresci e per questo fu condannato a 7 mesi di galera. [[Lev Tolstoj]], pur sostenendo che uccidere i re fosse inutile e che occorresse, invece, «smettere di sostenere quel sistema sociale che li ha prodotti», analizzò in maniera più approfondita l'origine della violenza, sostenendo che questa viene dall'alto: «Se Alessandro di Russia, se Umberto non hanno meritato la morte, assai meno l'hanno meritata le migliaia di caduti di Plevna o in terra d'Abissinia». <ref name="violenza">[http://www.arivista.org/riviste/Arivista/297/38.htm Tolstoj, gli anarchici e la violenza], di Piero Brunello (''A - Rivista Anarchica'', anno 34, n. 297, marzo 2004)</ref> [[Malatesta]], come [[Tolstoj]], riteneva che invece di uccidere un re, fosse essenziale uccidere tutti i re «nel cuore e nella mente della gente», sradicando «la fede nel principio di autorità a cui presta culto tanta parte del popolo»; così si sarebbe acquisita «quella forza morale e materiale che occorre per ridurre al minimo la violenza necessaria ad abbattere il regime di violenza a cui oggi l'umanità soggiace». Ancora come [[Tolstoj]], [[Malatesta]] sapeva che la violenza provoca «reazioni a cui si è incapaci di resistere» ed è «sorgente di autorità». «Noi – dichiarò – aborriamo dalla violenza per sentimento e per principio, e facciamo sempre il possibile per evitarla». Tuttavia, [[Malatesta]] rivendicava il diritto di praticarla sulla base della «necessità di resistere al male con mezzi idonei ed efficaci». <ref name="violenza"></ref> <ref>Vedi anche: [http://www.arivista.org/?nr=364&pag=119.htm La tragedia di Monza], articolo di [[Malatesta]] all'indomani del regicidio.</ref>


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