Friedrich Hölderlin: differenze tra le versioni

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==Biografia ==
==Biografia ==


'''Friedrich Hölderlin''' nacque a Lauffen am Neckar il [[20 marzo]] [[1770]], presso una buona famiglia tedesca. All'età  di 2 anni rimase però orfano; alla morte del padre, Heinrich Friedrich, sua madre, Johanna Christiana Heyn, si risposò ma dopo qualche anno anche il patrigno di Holderlin morì di polmonite. Fu allora la madre a prendersi cura di Friedrich e dei suoi 2 fratelli.
'''Friedrich Hölderlin''' nacque a Lauffen am Neckar il [[20 marzo]] [[1770]], presso una buona famiglia tedesca. All'età di 2 anni rimase però orfano; alla morte del padre, Heinrich Friedrich, sua madre, Johanna Christiana Heyn, si risposò ma dopo qualche anno anche il patrigno di Holderlin morì di polmonite. Fu allora la madre a prendersi cura di Friedrich e dei suoi 2 fratelli.


Prese lezioni di greco, latino e [[filosofia]] dallo zio di [[Schelling]] e successivamente entrò in seminario; nell'ottobre del [[1788]] entrò nel prestigioso ''Stift'' di Tubinga. Qui conobbe, divenendone amico, [[Schelling]] e [[Hegel]]; a Jena seguì le lezioni di [[Fichte]]. Dopo la morte dell'amata Suzette girovagò per varie città  europee sino a quando si stabilì a Bordeaux.  Nel [[1804]] l'amico I. von Sinclair gli procurò un posto di bibliotecario, ma le sue condizioni di salute (era malato di schizofrenia) peggiorarono sempre più. L’[[11 settembre]] [[1807]] Hölderlin venne ricoverato nella [[antipsichiatria|clinica psichiatrica]] del professor Ferdinand Autenrieth a Tubinga, il quale è solito applicare ai pazienti la cosiddetta "museruola di Autenrieth", destinata a impedire le urla dei pazienti. Poiché non migliorava, dal [[1806]] fu ospitato, per 37 anni, a casa del falegname Ernst Zimmer.  Morì a Tubinga, a 73 anni, il [[7 giugno]] [[1843]].
Prese lezioni di greco, latino e [[filosofia]] dallo zio di [[Schelling]] e successivamente entrò in seminario; nell'ottobre del [[1788]] entrò nel prestigioso ''Stift'' di Tubinga. Qui conobbe, divenendone amico, [[Schelling]] e [[Hegel]]; a Jena seguì le lezioni di [[Fichte]]. Dopo la morte dell'amata Suzette girovagò per varie città europee sino a quando si stabilì a Bordeaux.  Nel [[1804]] l'amico I. von Sinclair gli procurò un posto di bibliotecario, ma le sue condizioni di salute (era malato di schizofrenia) peggiorarono sempre più. L'[[11 settembre]] [[1807]] Hölderlin venne ricoverato nella [[antipsichiatria|clinica psichiatrica]] del professor Ferdinand Autenrieth a Tubinga, il quale è solito applicare ai pazienti la cosiddetta "museruola di Autenrieth", destinata a impedire le urla dei pazienti. Poiché non migliorava, dal [[1806]] fu ospitato, per 37 anni, a casa del falegname Ernst Zimmer.  Morì a Tubinga, a 73 anni, il [[7 giugno]] [[1843]].


== La poesia ==
== La poesia ==


Malgrado l'amicizia con [[Hegel]] e [[Schelling]], non si legò al circolo dei Romantici, eppure la sua poesia ha tratti tipici del [[Romanticismo]], quali l'amore per la Grecità , il primato spirituale della bellezza e della poesia come sole capaci di cogliere l''''infinito-Uno''', il forte sentimento di appartenenza a questo "Tutto" e la divinizzazione della Natura, intesa come origine di tutto (e degli uomini) (grazie appunto alle sua concezione della natura, [[Schelling]] troverà  spunto per superare [[Fichte]]).
Malgrado l'amicizia con [[Hegel]] e [[Schelling]], non si legò al circolo dei Romantici, eppure la sua poesia ha tratti tipici del [[Romanticismo]], quali l'amore per la Grecità, il primato spirituale della bellezza e della poesia come sole capaci di cogliere l''''infinito-Uno''', il forte sentimento di appartenenza a questo "Tutto" e la divinizzazione della Natura, intesa come origine di tutto (e degli uomini) (grazie appunto alle sua concezione della natura, [[Schelling]] troverà spunto per superare [[Fichte]]).


In ''Iperion'', in particolare, Holderlin vagheggia un ideale superiore di bellezza e di perfezione, identificato con la civiltà  dell’antica Grecia, dove si è concretizzata l’unione dell’«uno con il tutto, questa è la vita degli dei e il cielo dell’uomo». Ma, per Holderlin, l’uomo è un dio quando sogna e un mendicante quando pensa; l’[[arte]] e la bellezza sono le uniche vie per raggiungere l’ideale, invece l’intelletto rimane confinato alla conoscenza del contingente.
In ''Iperion'', in particolare, Holderlin vagheggia un ideale superiore di bellezza e di perfezione, identificato con la civiltà dell'antica Grecia, dove si è concretizzata l'unione dell'«uno con il tutto, questa è la vita degli dei e il cielo dell'uomo». Ma, per Holderlin, l'uomo è un dio quando sogna e un mendicante quando pensa; l'[[arte]] e la bellezza sono le uniche vie per raggiungere l'ideale, invece l'intelletto rimane confinato alla conoscenza del contingente.


== Citazioni ==
== Citazioni ==
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*[[Fichte]]
*[[Fichte]]


[[Categoria:Scrittori]]
[[Categoria:Poeti|Hölderlin, Friedrich]]
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